La città compatta la vogliono anche gli industriali, e gli imprenditori in genere. Compatta, in questo caso, non come densa di palazzi, ma come unita nelle forze. Contro la crisi. Coesa: così i vertici di Assindustria Firenze definiscono già adesso Scandicci, spiegando in questo modo lunica sufficienza piena ricevuta dal nostro Comune nellindagine Monitor Per una Pubblica amministrazione amica I rapporti delle aziende con la Pubblica amministrazione, che ha interessato tutti i territori della Provincia di Firenze escluso il capoluogo. Perché qui, secondo lanalisi condivisa dal Sindaco Giovanni Doddoli e dai rappresentanti degli industriali, le componenti pubbliche e private cittadine hanno un obiettivo comune, sebbene gli interessi siano diversi per definizione: che il territorio sia più ricco quando può arricchirsi, che la sua ricchezza sia invece salvaguardata al massimo durante periodi di difficoltà anche prolungati, come quello che vive adesso lintero occidente. Da 1 a 10 il Comune di Scandicci ha preso dagli imprenditori un voto medio di 6,1, unica sufficienza piena, per quanto riguarda lattenzione alle esigenze del mondo produttivo, contro una media generale di 5,7. Fare sistema, questa la formula, ma soprattutto un invito ed un auspicio più volte pronunciato dal Presidente di Assindustria Firenze,
Sergio Ceccuzzi (nella foto in piedi al centro), durante la presentazione della ricerca nella sua sede di Via Falfonda. E ribadito, pochi giorni dopo, in un incontro al Comune di Scandicci, dove Ceccuzzi ed altri imprenditori si sono confrontati con Sindaco, Vicesindaco ed Assessore allo Sviluppo economico proprio sui temi delle politiche per linnovazione e lo sviluppo. Allindagine Monitor, commissionata dallAssociazione industriali di Firenze a Freni Ricerche di marketing, e cofinanziata dalla Camera di Commercio fiorentina, ha risposto un campione di 519 imprenditori su 766 interpellati. Non si tratta di una bocciatura delle altre amministrazioni ha spiegato il Vicepresidente dellAssociazione industriali di Firenze
Luigi Salvadori (nella foto) durante un incontro con la stampa nelle altre realtà le imprese guardano agli enti locali come a soggetti che non sono nemici ma che non vengono considerati nemmeno amici. A Scandicci invece è diverso, sono state superate le barriere e si avverte le volontà di collaborazione di entrambe le parti per andare avanti. In una situazione economica di difficoltà generale comè quella attuale un lavoro del genere è necessario, ed una situazione come quella di questo territorio deve essere punto di partenza e non di arrivo. Il Sindaco Doddoli, che in questi nove anni di governo cittadino ormai giunti al termine ha concentrato in pratica tutti gli impegni verso lidentità di Scandicci, verso la massima condivisione da parte di tutte le sue anime per un nuovo ruolo nellarea fiorentina, in Toscana, in Italia, in Europa e nel mondo, che infine ha trovato giusta la sintesi nella definizione a banda larga di Città compatta data dallarchitetto inglese Richard Rogers, incontrato e chiamato non fortuitamente, il Sindaco Doddoli, dicevamo, alla coesione e allunione delle forze puntava come obiettivo a lungo termine; nel risultato di questa indagine ha scoperto che questo organismo Scandicci è già molto più che un embrione; che però può e deve crescere ancora: Questo è un risultato discreto, che ci lascia margini di miglioramento, ha detto.
E per spiegare la ricetta più nel concreto: Per ottenere la sufficienza a Scandicci abbiamo lavorato come una squadra. In un determinato momento storico, quando con il territorio saturo non potevamo più influire sulle politiche urbanistiche e il Comune rischiava di restare escluso dai processi imprenditoriali, abbiamo scelto di studiare nuove strategie per la gestione delle dinamiche del mondo imprenditoriale.
IL SOLE 24 ORE RACCONTA SCANDICCI
Il riconoscimento di questo lavoro viene anche da osservatori autorevoli, come Il Sole 24 ore, che nelledizione dedicata alle regioni italiane del Centro Nord, il 12 marzo ha titolato: Scandicci si scopre star Il caso/Il Comune è stato indicato come il più attento alle esigenze delle aziende, e in un occhiello: Il segreto è lintegrazione delle funzioni.
Il Sole descrive Scandicci con pochi tratti: Cinquantamila abitanti, 3.700 imprese (una per ogni 13,5 abitanti), in gran parte (42%) industriali, 16.600 addetti. Ancora nello stesso articolo del Sole 24 ore viene riportato il parere del primo cittadino sul risultato di Scandicci: Il segreto di questo successo non sta in fattori eclatanti, ma in due azioni politiche: aver messo al centro delle nostre strategie il lavoro, e aver unito la cultura dimpresa e la cultura politico amministrativa.
Questa attività ha prodotto si legge sul quotidiano economico secondo il sindaco, un sistema infrastrutturale di tutto rispetto (agevolato dal trovarsi in posizione strategica alla confluenza tra lA1 e la superstrada Firenze Pisa Livorno), in via di potenziamento (raddoppio del tratto autostradale tra Firenze nord e Firenze sud, ammodernamento Fi-Pi-Li, costruzione della bretella Prato Signa e della tranvia Scandicci-Santa Maria Novella); un sistema di depurazione delle acque reflue (Scandicci è allacciato al depuratore di San Colombano); unattenzione particolare alle aree produttive [
]; un impegno forte nella formazione, che avrà il suo fiore allocchiello con la trasformazione del Castello dellAcciaiolo in polo della moda; lattivazione di uno sportello unico per le attività produttive che funziona benino. Naturalmente non ci sono solo rose e fiori. Ammette il sindaco: le tariffe per lo smaltimento dei rifiuti industriali sono ancora troppo alte e penalizzanti per le aziende, le aree di espansione per le imprese non bastano, la ferrovia (e dunque il trasporto merci) non cè.
IL VOTO AI COMUNI
Gli imprenditori si sono espressi sulla capacità dei diversi Comuni di affrontare e gestire le problematiche individuate dalle aziende.
Il voto medio nella provincia fiorentina risulta prossimo alla sufficienza (5,7), con gli estremi rappresentati dallEmpolese Valdelsa (5,3) e il 6,1 di Scandicci.
LINSEDIAMENTO INDUSTRIALE
Due aziende su tre si legge nel rapporto di Freni Ricerche di marketing si trovano da oltre 10 anni nel territorio del comune dove attualmente è collocata la loro attività. Il tasso di natalità medio delle imprese nella Provincia di Firenze è leggermente inferiore al 3% annuo.
Questo ritmo si innalza al 5 % nellarea Firenze nord e nellarea di Scandicci, che dimostrano di possedere una capacità di attrazione assolutamente superiore alle altre. In particolare, ben il 30% delle aziende presenti nellarea Fiorentina nord si è insediato negli ultimi 5 anni, mentre a Scandicci, nello stesso arco di tempo, le imprese di nuovo insediamento corrispondono al 25% del totale dellarea; e ancora: La zona di popolamento più recente è Scandicci, che ha esercitato una forte attrazione sulle zone limitrofe in genere si tratta di migrazione da comune a comune allinterno della stessa area territoriale e che, ad oggi, conta tre aziende su quattro sorte in altro comune.
I principali motivi che determinano linsediamento delle aziende a Scandicci sono la necessità di spazio per ampliare lazienda e la vicinanza autostrada, mentre tra i principali svantaggi e problemi ad essere situati a Scandicci i capannoni industriali a prezzi troppo elevati. In tutti e tre i casi, nel bene e nel male, Scandicci ha i primati nella Provincia.
SERVIZI E INFRASTRUTTURE
Scandicci è lunica area ad aver preso la sufficienza anche alla domanda Quale voto assegnerebbe al Comune per le scelte su infrastrutture, servizi pubblici, locali messi a disposizione dalle aziende?.
Il Comune ha preso 6,1, contro una media, anche in questo caso, del 5,7 per tutta la provincia di Firenze. Alla domanda nei comuni circostanti, per servizi, infrastrutture, imposte si lavora meglio o peggio?, il 3,3% ha risposto che prevalentemente in altri comuni si lavora meglio (dato più basso tra tutte le aree), il 53,3% non ci sono sostanziali differenze, il 10% prevalentemente in altri comuni si lavora peggio (dato più alto tra tutte le aree).
(Matteo Gucci)
|
UFFICIO EUROPA
contributi e incentivi
Le imprese di Scandicci investono molto in ricerca e sviluppo, molto di più rispetto alla media toscana. La legge 140 del 1997 ha infatti introdotto gli incentivi automatici di natura fiscale per la ricerca e lo sviluppo nelle imprese industriali e quote importanti di quanto destinato alla Regione Toscana per il 2003 sono andate alle ditte della nostra città. Per questo tipo di attività in Toscana sono state presentate 115 domande, nella provincia di Firenze 57 e a Scandicci 14, ovvero il 12,17% del totale regionale ed il 24,56% a livello provinciale. Gli investimenti di questo genere in Toscana lo scorso anno hanno raggiunto i 30 milioni e 705 mila euro, in provincia 17 milioni e 400 mila euro, a Scandicci 5 milioni e 268 mila euro (17,26% del totale regionale, 30,46% rispetto a tutta la Provincia). I contributi erogati secondo la legge 140/97 hanno ammontato a 5 milioni 661 mila euro in Toscana, 3 milioni e 63 mila in Provincia e 897 mila a Scandicci (15,79% del totale regionale e 29,28% rispetto alla provincia. Unattività, quella della ricerca dei contributi, che le imprese cittadine possono svolgere con laiuto dellUfficio Europa, attivo a Scandicci e a Lastra a Signa e nato dalla collaborazione tra Comuni, Assindustria e Cassa di Risparmio di Firenze: nel 2003 lufficio ha registrato 350 contatti con 170 imprese diverse tra industriali, artigianali, commerciali e turistiche; i comparti interessati la moda, in particolare la pelletteria, la metalmeccanica, ledilizia e i servizi. In quaranta casi a contattare lufficio sono stati imprenditori donne o giovani. |
POST-IT
Dal lavoro una città
Chi la definisce o lha sempre pensata come dormitorio, appiattendosi su facili luoghi comuni di un certo sociologismo anni fa molto in voga, ma che ancora oggi ha numerosi adepti, forse non ha capito molto di questa città. Dove, più che dormire, sè parecchio lavorato. Da queste parti non cè mai stato, se non per qualche vecchio proprietario latifondista che ancora oggi cerca magari di resistere e vendere cara la terra, da vivere molto di rendita.
Qui, da tempo, da quando i numeri delle case, degli abitanti, delle fabbriche, delle botteghe, dei laboratori messi nei seminterrati e nei garages hanno fatto la città, ha iniziato a formarsi un nocciolo di identità primaria attorno al lavorare. La città è via via cresciuta con tutti gli altri bisogni da soddisfare e via via soddsfatti: studiare, giocare, divertirsi, curarsi nel senso di prendersi cura di se stessi e degli altri. Non è il nord est, non ci sono qui le tensioni sociali ed individuali che nascono dalla crisi o dal disgregarsi di modelli culturali, economici e familistici.
Qui la cultura che tiene insieme, limita i conflitti, produce inclusione (non esclusione) è cultura urbana: operaia, nel senso di operosa, ed accomuna ed unisce senza essere interclassista perche anche cultura dei diritti, dei bisogni e dei meriti. A quel nocciolo duro, dove di polpa ancora ne deve maturare, lattaccamento è molto forte, sentito. E come parlare delle fondamenta della città, che in un mondo sempre più fragile, più solide di così non è facile immaginare.
(Cl. Ar.) |