Scandicci ha la sua Università
Sede provvisoria al Leon Battista Alberti in attesa del restauro di Villa Castelpulci. Ottantacinque gli studenti che da novembre frequentano le lezioni del corso di laurea di Progettazione della Moda
Scandicci città universitaria. Sono già ottantacinque gli studenti che dallo scorso novembre frequentano le lezioni di Progettazione della Moda, il corso di laurea triennale della facoltà fiorentina di Architettura le cui attività si tengono in via provvisoria presso la sede di via Deledda, che già ospita il Liceo artistico Leon Battista Alberti.
Qui, in circa mille metri quadri, studiano, frequentano attività di laboratorio e attività didattiche gli iscritti che diventeranno tecnici di progetto nei settori dell’abbigliamento, dello spettacolo, del tessuto, dell’oreficeria e degli accessori. Tutto questo finché i corsi di laurea non saranno trasferiti nella villa di Castelpulci, individuata come sede universitaria in base ad un accordo tra la Provincia di Firenze, proprietaria dell’immobile, il Comune di Scandicci, sul cui territorio si trova l’edificio storico, e l’Università degli Studi di Firenze. La villa di Castelpulci è in stato di abbandono da una trentina di anni, da quando, cioè, chiuse il manicomio in cui morì il poeta Dino Campana. All’inaugurazione dei locali di via Deledda lo scorso 6 novembre erano presenti il Magnifico Rettore dell’Università degli Studi di Firenze Augusto Marinelli, il Presidente della Provincia di Firenze Michele Gesualdi e il Sindaco di Scandicci Giovanni Doddoli. “Stiamo lavorando per rendere il progetto il più organico possibile – ha detto in quell’occasione Marinelli – per questo incontreremo le grandi firme della moda, così da raccordare efficacemente la nostra offerta formativa con la domanda che viene espressa dal mondo della produzione e degli stilisti”.
Griffe della moda che in questo territorio hanno deciso di investire come in nessun’altra parte d’Italia. Il Rettore ha anche spiegato che l’inaugurazione delle aule e dei laboratori di via Deledda “è solo il primo passo verso la piena realizzazione dell’accordo tra Università, Provincia e Comune in base al quale la villa di Castelpulci, una volta ristrutturata, diventerà sede di tutti i corsi attinenti la moda”. L’obiettivo di portare corsi universitari a Scandicci era tra i punti del programma elettorale del Sindaco Giovanni Doddoli.
(Matteo Gucci)
Acciaiolo, restauro in due tempi
Undici miliardi di investimento con i contributi europei ed i finanziamenti dell’Ente Cassa di Risparmio e Gucci spa. I lavori dureranno due anni
Una prima fase, da qui ad aprile 2002, con un finanziamento di cinque miliardi, per realizzare interventi di consolidamento della struttura. Poi altri sei miliardi, ancora diciotto mesi di lavoro per il restauro funzionale, quello che alla fine renderà il Castello dell’Acciaiolo pronto ad ospitare le funzioni definite nel progetto originario, individuato dal Comune ed approfondito da un gruppo di lavoro formato da imprenditori, associazioni di categoria, tecnici ed amministratori: un centro convegni, foresteria, ristorazione, spazi espositivi, aule per la formazione rivolta all’industria della pelletteria.
Un progetto che ha ricevuto i finanziamenti della Comunità Europea, quelli dell’Ente Cassa di Risparmio di Firenze e di Gucci Spa; e reso possibile con l’acquisto del Castello da parte dell’amministrazione locale che, da subito, ha avuto in mente di destinare questa struttura e questi investimenti al rafforzamento ed al sostegno del sistema moda-pelletteria che, in questo territori, raggiunge elevatissima qualità di espressione creativa ed abilità professionali. Cantieri aperti, anche se in due tempi, per i prossimi due anni. Resta da capire in quale modo poter garantire lo svolgimento della programmazione estiva del 2002, visto che il cortile interno al castello non sarà agibile. L’amministrazione, anche per risolvere alcuni problemi emersi lo scorso anno per la protesta dei residenti che lamentavano di essere disturbati dalla musica troppo alta, sembra essere orientata ad usare per concerti e spettacoli la porzione di parco che guarda verso gli spazi confinanti del Centro Nazionale delle Ricerche. (Cl.Ar.)
Il CUP in farmacia
Dal primo dicembre è possibile prenotare le visite nei presidi dell’Asl fiorentina anche nelle farmacie comunali 2 e 8 di Scandicci. Da quella data nei due esercizi sono infatti attivi due terminali del Cup, il Centro unificato di prenotazione attraverso il quale è possibile accedere in tempo reale all’agenda unica degli appuntamenti per visite ambulatoriali. I due nuovi Cup, in via Masaccio a Vingone e in via della Pace Mondiale, si affiancano a quelli attivi a Scandicci al distretto sanitario di via Rialdoli e al piano terreno dell’ospedale di Torregalli. Tramite il Cup è possibile prenotare, dietro presentazione di richiesta medica, nei presidi ospedalieri del Lungarno Serristori, Borgo San Lorenzo, Torregalli, Santa Maria Nuova, Ponte a Niccheri, Iot, Villa Camerata, nei distretti di Scandicci, Sesto Fiorentino, Lastra a Signa e Le Piagge e nei poliambulatori del Lungarno Santa Rosa, Villa Basilewski, Lungarno Morgagni e di Viale Matteotti.

Affitti, i contributi del Comune
Il Governo taglia 150 miliardi al fondo comune per gli affitti destinato ai comuni italiani, passando dai 600 milioni del 2001 ai 450 previsti dalla Finanziaria 2001. E Scandicci decide di non far gravare sui cittadini questa scelta che penalizza i ceti più deboli. Quindi, spiega l’assessore alla casa Simone Naldoni, “non solo ci impegniamo ad anticipare, ricorrendo alle nostre risorse, i soldi dei contributi per gli affitti; ma, in attesa di rivalersi poi sul fondo statale, abbiamo avviato, insieme a tutti gli altri comuni aderenti all’Anci, una vertenza che contrasti la politica governativa di abbassare i fondi destinati per la casa, un problema sociale acuto e che colpisce gli strati più deboli della popolazione”.

Fiumi e Parchi,
un
sistema per il verde
Oltre un milione di Euro di interventi per il verde pubblico cittadino. A Scandicci 20 metri quadri di spazi verdi per ogni abitante. L’assessore Simone Naldoni ha illustrato al Consiglio Comunale il piano strategico comunale
Sarà un “parco agricolo” lungo l’Arno ad unire le Signe al centro storico di Firenze, in un sistema a verde percorribile a piedi, in bicicletta o con tutto ciò che si vuole, magari a cavallo, basta che non bruci idrocarduri e non scarichi dalle marmitte.
La ricetta dell’Assessore di Scandicci ai Parchi e al Verde Pubblico Simone Naldoni è stata illustrata durante una comunicazione al Consiglio Comunale.
Il primo passo importante è quello dell’ingresso del Comune di Scandicci nella Spa a capitale interamente pubblico “Isola dei Renai”, naturalmente assieme a Signa ma anche a Lastra a Signa, dove è in via di realizzazione il primo lotto del parco fluviale di San Colombano che già prevede la piantumazione di tremila alberi e sei chilometri di piste ciclabili e di ippovie.
L’obiettivo di Scandicci è quello di “cucire” il sistema delle Signe al capoluogo, con segni anche minimi, come il proseguimento dei percorsi per i pedoni e i ciclisti, delle ippovie, di sentieri attrezzati con sedute e la “riappropriazione delle rive dell’Arno”; tutto ciò in un contesto di verde non tradizionale dove accanto ai giardini e “ai pratini all’inglese” siano portati avanti soprattutto interventi che consolidino e incrementino il sistema ambientale “così come si è sviluppato nel corso degli anni”, come spiega Naldoni. “Tutto questo – ha spiegato l’Assessore ai Parchi al Consiglio Comunale – è ottenibile attraverso i vincoli che un parco può dettare. Si tratta in fondo di una zona alla quale è già stata data una risposta in termini di sicurezza idrogeologica, che adesso può essere valorizzata nella sua tradizione agricola, inserendola in un contesto di salvaguardia ambientale”.
Un intervento dunque non invasivo o mastodontico, bensì mirato, “che sfrutti al meglio le poche risorse pubbliche ‘giocando di sponda’ con il coinvolgimento dei privati, ad esempio con l’integrazione di parchi già esistenti, uno per tutti quello dell’insediamento Coop ai Pratoni”. Il parco fluviale di Scandicci, da semplice previsione di Piano regolatore peraltro frenata dall’Autorità di Bacino, potrà quindi essere “un pezzo importante dello stesso Parco dell’Arno, realizzando d’intesa con Lastra a Signa e Signa un insieme coordinato di aree a verde, vincolato ed attrezzato, in riva destra e sinistra del fiume per arrivare sino al ponte alla Vittoria, alle Cascine”. Ma l’Arno non è l’unico fiume che attraversa la città, come ha sottolineato l’Assessore Naldoni nella comunicazione al Consiglio su “Il sistema del verde a Scandicci”. “Sul nostro territorio scorrono anche i torrenti Greve e Vingone”, ha spiegato, “la Greve può diventare un pezzo del verde pubblico, con una sistemazione pensata e sempre più fruibile delle rive, soprattutto in corrispondenza di realizzazioni importanti come l’area sportiva di San Giusto.
Le rive possono essere utilizzate come percorsi sportivi e per le passeggiate, ma anche come una sorta di marciapiede verde sull’argine del fiume”. Anche il Vingone, pur con il limite costituito dall’attraversamento dell’Autosole, potrebbe a sua volta rappresentare il ruolo di “cucitura pedecollinare del verde scandiccese, da Castelpulci fino alla collina di Scandicci Alto se raccordato con la Greve: due corridoi veri e propri, o per usare il termine architettonicamente appropriato, una Urban riverside greenway”, che andrebbe giocoforza a ricollegarsi al parco dell’Arno, fiume del quale i torrenti sono affluenti. Ma nel piano cittadino sono previsti altri interventi, per completare e integrare tutti quei progetti per i quali il Comune dal 1999 ad oggi ha stanziato in totale un milione e 15mila 460 euro, ovvero un miliardo 966 milioni e duecento mila lire.
Ogni cittadino di Scandicci al momento ha in media 20,4 metri quadri di verde pubblico a disposizione. Per rendere l’idea, secondo un’indagine di Legambiente, agli abitanti di Ascoli Piceno, Isernia, Caltanisetta, Vibo Valentia, Trapani e Napoli spettano meno di 1 metro quadro a testa, mentre ai fiorentini 13,2. Ma per ricordare che il Verde del vicino è sempre più verde, Lastra a Signa supera Scandicci, seppur di un soffio, con 20,6 metri quadri per abitante.
(Matteo Gucci)

La memoria e la guerra
in scena al Teatro Studio

Tornano i Magazzini a Scandicci per il decimo compleanno del Teatro Studio, con un evento che si terrà il 23 gennaio sotto al titolo “I Magazzini della memoria”. Nel primo mese del 2002 il cartellone messo in piedi dall’istituzione Scandicci Cultura prevede però una rassegna sui temi della guerra, che avrà il suo culmine nell’appuntamento musicale del 28 gennaio con la musicista israeliana di Tel Aviv Meira Asher. Fortemente attratta dalla cultura araba la Asher porterà in concerto la sua ultima opera, Infantry, un progetto multimediale “ad altissimo contenuto poetico e tecnologico”. Meira Asher si è fatta conoscere un paio di anni fa con il suo primo lavoro, Dissected, dedicato alle vittime dell’Intifada e contenente alcuni versi dello scrittore Tahar Ben Jelloum. Una passione, quella per la cultura araba, che ha spinto la musicista a dichiararsi sostenitrice della causa palestinese nonché avversa alle posizioni del governo israeliano. Sempre all’interno della rassegna, dopo i successi nei più importanti festival nazionali – Volterra, Sant’Arcangelo, Polverigi, Benevento e Milano – torna Roccu u Stortu, il testo teatrale di Francesco Suriano messo in scena dai fratelli Cauteruccio con le musiche de “Il parto delle nuvole pesanti”, che sarà al Teatro Studio dal 14 al 20 gennaio. Giovedì 31 alle 21,15 sarà invece il maestro Ascanio Celestini a dirigere e interpretare “Saccarina, 5 al soldo!”, una produzione di Macchine Teatrali con Olek Mincer e con i Klezroyom che eseguiranno e arrangeranno le musiche dal vivo. Per “I Magazzini della memoria” l’appuntamento è per lunedì 23, quando in una rassegna allestita dalla compagnia teatrale sarà possibile ripercorrere il periodo trascorso a Scandicci dal 1982 al 1986: in quella sede sarà proiettato un video inedito dei loro spettacoli e saranno esposti i loro manifesti e le loro riviste.