CHI SPORCA PAGA
[Pagine a cura di Matteo Gucci]

Gli Ispettori ambientali di Safi sono entrati a pieno servizio sul territorio dalla fine dell’estate, dopo la formazione e un periodo di tirocinio. In questi mesi hanno effettuato quasi 900 controlli per l’abbandono dei rifiuti, per l’errata differenziazione nei diversi contenitori, per le verifiche delle regolari iscrizioni ai registri della Tia ma anche per accertarsi che i cassonetti non siano troppo pieni o danneggiati. Inizialmente ai responsabili sono state segnalate le irregolarità e fornite tutte le informazioni utili per porvi rimedio, mentre nelle ultime settimane sono stati fatti i primi verbali ai recidivi. Le multe, per attività imprenditoriali o privati cittadini, sono da 150 euro, mentre per i reati ambientali più gravi ci sono le segnalazioni alla Polizia Municipale. Intanto il Comune è impegnato a incrementare la raccolta differenziata.

Multe da 150 euro a chi abbandona la nettezza sul territorio, oppure a chi getta i rifiuti nei cassonetti sbagliati. Gli Ispettori ambientali di Safi hanno infatti iniziato a sanzionare le irregolarità, dopo un primo periodo in cui si sono limitati a segnalare i comportamenti errati ai responsabili, informandoli al tempo stesso su come agire nel rispetto delle regole; nelle ultime settimane sono state sanzionate con 150 euro le prime attività imprenditoriali dimostratesi recidive, tra cui negozi del centro e dei quartieri e attività artigianali della zona industriale, ma i controlli riguardano anche i privati cittadini che gettano la spazzatura un po’ ovunque sul territorio. “Controllare e sanzionare le irregolarità è una questione di giustizia verso tutti i cittadini che si comportano correttamente - dice l’assessore all’Ambiente Fabrizio Signorini - inoltre è utile per far funzionare il sistema dei rifiuti, dal momento ad esempio che l’errato conferimento di un materiale della differenziata fa sprecare il contenuto di tutto un camion; per il primo periodo gli addetti si sono occupati principalmente di dare informazioni, per far sapere tra l’altro a chi ancora non ne è a conoscenza dell’esistenza della stazione Recupera di via Charta 77, dove i cittadini possono portare gratuitamente varie tipologie di rifiuti”. Gli Ispettori ambientali, nel loro ruolo di pubblici ufficiali, esaminano i rifiuti abbandonati irregolarmente alla ricerca di elementi che facciano risalire ai responsabili, fotografando anche il luogo e il materiale lasciato. Dopo la formazione con il comando di Polizia municipale e un periodo di tirocinio, gli ispettori di Safi sono entrati a pieno servizio sul territorio dalla fine dell’estate; in questi mesi hanno effettuato quasi 900 controlli per l’abbandono dei rifiuti, per l’errata differenziazione nei diversi cassonetti, per le verifiche delle regolari iscrizioni ai registri della Tia ma anche per accertarsi che i cassonetti non siano troppo pieni o danneggiati. Oltre ai controlli vicino ai cassonetti, presso le attività imprenditoriali o privati cittadini, gli addetti di Safi girano per il territorio alla ricerca di rifiuti ingombranti o altri tipi di scarti abbandonati, con particolare attenzione alla zona industriale e soprattutto alle campagne e ai boschi delle colline; verificano inoltre le segnalazioni che tutti i cittadini possono fare gratuitamente scrivendo all’indirizzo ispettori.ambientali@quadrifoglio.org oppure telefonando al numero verde 800.139300. Se durante i loro servizi gli ispettori ambientali scoprono casi di abbandoni più gravi che si configurano come reati penali, ad esempio rifiuti speciali lasciati nei cassonetti o sul territorio, passano la segnalazione alla Polizia municipale che interviene con le proprie competenze.
Dall’attività degli ispettori ambientali emerge che a fronte di una stragrande maggioranza di cittadini che si comportano correttamente, ce ne sono alcuni che con i loro comportamenti danneggiano l’ambiente e il paesaggio: ci sono ad esempio testimonianze di automobilisti che scaricano i sacchetti nelle piazzole in collina, altre di mobili interi, elettrodomestici o inerti lasciati nei boschi, altri di batterie o olii usati abbandonati vicino ai cassonetti; proprio in queste settimane gli addetti di Safi, che oltre a Scandicci controllano anche il territorio di Impruneta, stanno lavorando per risalire ai responsabili di questi reati, che in molti casi sono facilmente individuabili.

Il ritiro dei rifiuti ingombranti è gratis
Il reato di abbandono dei rifiuti in campagna o in città, oltre che deprecabile è anche inutile. Chi lascia vecchi elettrodomestici, mobili usati, inerti sul territorio probabilmente non sa, nonostante le numerose campagne di comunicazione, che Safi offre servizi gratuiti per il ritiro dei rifiuti, a domicilio nel caso degli ingombranti o di rifiuti verdi, oppure presso la stazione ecologica Recupera in via Charta 77, sia per gli ingombranti che per numerose altre categorie di scarti. Per il ritiro degli ingombranti a domicilio i cittadini possono telefonare al numero verde 800.139300 con orario continuato dalle 8,30 alle 17,30. Sempre al numero verde è possibile segnalare disservizi, sporgere reclami o chiedere informazioni.

La stazione Recupera in via Charta 77
La stazione ecologica Recupera si trova nella zona industriale di Casellina, in via Charta 77; è aperta a cittadini, commercianti, artigiani, agricoltori del comune di Scandicci dal lunedì al sabato, la mattina dalle 8,30 alle 12,30 ed il pomeriggio dalle 14,30 alle 18,30. Il conferimento di materiale alla stazione Recupera è sempre gratuito per le utenze domestiche; gli utenti possono accedere all’area anche con la propria vettura. I rifiuti urbani non pericolosi che possono essere portati in via Charta 77 sono carta e cartone, manufatti in legno, materiali ferrosi, elettrodomestici in ferro, manufatti in plastica, pneumatici, olii vegetali, abiti usati, sfalci d’erba e potature di piante, inerti, vetro, plastica, lattine, contenitori di fitofarmaci bonificati, computer e stampanti, mentre i rifiuti urbani pericolosi che possono essere conferiti sono le pile, le batterie per auto, i farmaci scaduti, gli olii minerali, i contenitori con residui di sostanze pericolose, i tubi al neon usati. Negli orari di apertura alla stazione ecologica è sempre presente un custode; i cittadini non devono abbandonare i rifiuti dove capita, bensì spiegare all’addetto i tipi di materiale da consegnare; i rifiuti quindi vengono registrati e pesati, dopodiché il custode indica il luogo dove depositarli e con quali modalità. L’utente che lo desideri piò ricevere un badge tramite il quale è possibile registrare elettronicamente tutti i conferimenti effettuati. In base al regolamento comunale ad ogni conferimento è attribuito un punteggio che, alla fine di ogni anno, può dare il diritto ad usufruire di una detrazione fino al 20% sulla parte variabile della Tariffa d’Igiene Ambientale Tia.

Lo smaltimento? E’ compreso nel prezzo del nuovo
I costi di smaltimento di molti prodotti sono compresi nel prezzo d’acquisto, grazie al sistema dei consorzi obbligatori. Succede con i contenitori in plastica, in alluminio e più in generale per tutti gli imballaggi, ma anche per gli elettrodomestici e per le batterie. Nel costo del prodotto in pratica è già inclusa una quota che va a finanziare il relativo consorzio che poi si occuperà dello smaltimento: è questo il principale motivo grazie al quale questi tipi di rifiuti vengono ritirati gratis. Gli elettrodomestici sono tra gli ultimi prodotti per i quali è obbligatorio il pagamento del consorzio di smaltimento: chi abbandona la vecchia cucina lo fa dunque senza sapere di aver già pagato il servizio di ritiro comprando quella nuova. Proprio per la quota di elettrodomestici raccolti, quest’anno Scandicci è stata premiata come Comune riciclone nell’ambito del concorso di Legambiente: la nostra città, con 7,4 chilogrammi di questo tipo di rifiuti raccolti per ogni abitante, ha avuto il primato tra i Comuni del Centro Italia.

“I rifiuti devono essere sempre più differenziati”
“Grazie alla stazione Recupera è aumentata in questi anni la quota di raccolta differenziata”, spiega l’assessore Signorini, “la percentuale rispetto al totale dei rifiuti nella prima metà del 2008 era già al 40,11%, un buon dato che poi verrà assestato con il consuntivo di fine anno, che in genere è più alto”. Queste percentuali di differenziata sono possibili anche grazie al sistema del porta a porta adottato nella zona industriale di Casellina. “L’obiettivo – spiega Signorini – è quello di incrementare questa modalità estendendola alle zone in cui è possibile, ovvero in altre parti dell’area industriale e nelle frazioni collinari in cui sia attuabile. La raccolta porta a porta per le imprese funziona bene, anche grazie al censimento sulle tipologie dei rifiuti prodotti dalle diverse aziende effettuato prima dell’inizio del servizio e corretto poi durante l’attività”. Oltre all’aumento della quota di differenziata registrato, grazie a questa modalità in quella zona sono stati tolti i cassonetti: “Questo ha portato diversi vantaggi, alcuni direttamente legati all’ambiente, come la drastica riduzione degli abbandoni abusivi che avvenivano soprattutto di notte nei pressi dei contenitori, alcuni legati al decoro urbano; ci sono stati altri vantaggi indiretti, come ad esempio il recupero di 25 posti auto a disposizione delle aziende. Una volta entrati nel meccanismo, questa modalità di raccolta dei rifiuti ha anche semplificato la vita a molte aziende, i cui addetti adesso sanno con maggior chiarezza come separare i rifiuti, in un sistema più organizzato rispetto a quello precedente”. L’aumento della quota di raccolta differenziata è fondamentale per attuare il futuro sistema di gestione dei rifiuti. “Sarà necessario differenziare al massimo – dice ancora l’assessore all’Ambiente Signorini – diminuire la quantità totale di rifiuti e costruire gli impianti: questi restano necessari per gli scarti che veramente non possono essere avviati al riciclaggio, ma soltanto per quelli: un termovalorizzatore di ultima generazione infatti è studiato per funzionare senza rifiuti umidi, senza carta né plastica o metalli. Per l’altra grande scommessa, quella della riduzione dei rifiuti, dobbiamo fare i conti con l’organizzazione della nostra società, e con gli attuali sistemi di consumo. Non è un caso se in questi mesi si vedono le prime flessioni all’impennata della produzione dei rifiuti che c’è stata negli ultimi anni: secondo alcuni osservatori anche questa è una conseguenza della crisi economica”.