Elettrodotto
Enel presenta
il
nuovo progetto
Verrà abbattuto l’elettrodotto delle colline, il più contestato d’Italia. I Comuni hanno vinto la battaglia per la difesa del paesaggio e della salute.
Un braccio di ferro iniziato nel 1997, con Enel da una parte, mentre dall’altra i Comuni di Scandicci, di Impruneta, i comitati locali ed internazionali di cittadini e di intellettuali. Tema del contendere, l’elettrodotto a doppia terna da 380 Kv che, con i suoi piloni alti anche più di sessanta metri attraversa le colline a sud di Firenze. Nel febbraio del 2000 un accordo di massima fu firmato dagli allora presidenti del Consiglio dei Ministri e della Regione Toscana, Massimo D’Alema e Vannino Chiti, e da quello dell’Enel Chicco Testa. Finalmente la società per l’energia elettrica ha presentato, all’inizio di gennaio, lo studio d’impatto ambientale del nuovo tracciato dell’elettrodotto da 380 Kv, che da Casellina arriva a Cavriglia. Il nuovo progetto, una volta ottenuta l'approvazione da parte del Ministero all'ambiente, prevede, per la parte che riguarda Scandicci, la demolizione dei 3,4 chilometri di linea che attraversano la collina di Giogoli proprio accanto alla pieve romanica, e la costruzione del nuovo impianto su un tracciato diverso. L’intervento sarà meno invasivo ed impattante – il tracciato è previsto anche più a valle, in posizione meno visibile rispetto ai crinali - con piloni mediamente più bassi di 20 metri rispetto agli attuali che, in alcuni casi, raggiungono i 64 metri di altezza. La linea sarà costituita da una terna semplice invece che doppia, ovvero sui piloni saranno sospesi soltanto tre cavi invece dei sei attuali. Insieme all'elettrodotto collinare verranno demolite anche altre sei linee urbane, cinque da 220kv ed una da 132kv. I lavori per l’abbattimento dei tralicci inizieranno tra un anno circa, ovvero trascorso il tempo necessario all’iter per i permessi. Il nuovo sistema degli elettrodotti nei quartieri e sulle colline di Scandicci sarà pronto presumibilmente alla fine del 2003. Tra le ipotesi presentate da Enel anche l’utilizzo di tralicci “griffati”, ovvero disegnati dall’architetto inglese Norman Foster nell’ambito di un concorso internazionale bandito due anni fa dalla stessa società per l’energia elettrica.
“Ideali”, secondo l’Assessore del Comune di Scandicci con delega all’Elettrodotto Simone Naldoni, che al tempo stesso invita comitati e singoli cittadini ad esprimere un parere sulle soluzioni migliori, “sarebbero piloni di altezza ancora minore”. E’ l’epilogo di “una battaglia nuova”, come la definisce lo stesso Sindaco Giovanni Doddoli, che aggiunge: “Siamo stati i pionieri: abbiamo combattuto non solo per le ragioni della salute, ma anche per quelle del bello”.
(Matteo Gucci)
Tranvia
Due chilometri in più,
perché no!
Un’altra linea della tranvia, per collegare il parcheggio scambiatore di Villa Costanza alla zona industriale di Scandicci e all’area del Cdr, dove in via di Pontignale sorgerà il centro commerciale di Unicoop. E’ soltanto un’ipotesi, per ora, alla quale è però già allegato un preventivo ben dettagliato, secondo il quale il progetto costerebbe attorno ai 22 milioni di euro. A presentarla il Sindaco Giovanni Doddoli. Secondo i progettisti il percorso toccherebbe via delle Sette Regole, attraverserebbe via Don Perosi dove si trova lo stabilimento della Gucci Spa, dopodiché seguirebbe la galleria artificiale sull’A1, che sarà realizzata nel contesto del progetto della terza corsia autostradale. Per attraversare l’ostacolo fisico rappresentato dall’ Autosole potrebbe essere sfruttato uno dei cavalcavia dell’attuale svincolo d’accesso, dove le auto non passeranno più quando sarà realizzato il nuovo casello più a nord, nel territorio comunale di Firenze. Da lì la tranvia scorrerebbe senza ulteriori particolari problemi fino al Cdr, “dove l’area di sosta del centro commerciale, ben dimensionato secondo le normative regionali, potrebbe essere utilizzata come un ulteriore parcheggio scambiatore, ovviamente di dimensioni minori rispetto a quello principale di Villa Costanza”, come spiega il Vicesindaco e Assessore con delega alla Tranvia Simone Gheri. La partita dei collegamenti con mezzi pubblici tra la zona industriale ed i centri di Scandicci e di Firenze viene giocata adesso anche grazie a questa ipotesi progettuale. La soluzione offrirebbe innegabili vantaggi ai pendolari e di conseguenza un minor carico di traffico sulla zona, solo per fare un esempio. Inoltre, assunta ormai l’idea della tranvia come “fertilizzante” per le aree attraversate dall’infrastruttura, in gioco è anche la riqualificazione urbana della zona; in virtù del ruolo di cerniera tra le funzioni residenziale, commerciale e produttiva, infatti, la fascia compresa tra Casellina, l’A1 e la zona industriale necessita adesso di investimenti sostanziali perché non rimanga una frangia deserta, un non luogo, una zona di nessuno. (M.G.)

Cresce l’offerta per il turismo
Nel corso del duemilauno Scandicci ha incrementato dell’11 percento la propria ricettività turistica. Tra la fine del duemila e lo scorso 31 dicembre il numero dei posti è infatti salito da 502 a 557. Divisi per categorie, al momento, 344 letti complessivi – in 139 camere - sono quelli disponibili presso l’unica struttura a quattro stelle, 44 in 26 camere nei tre stelle, 24 camere per 43 posti letto in sistemazioni ad una stella.
Negli alberghi possono così trovare da dormire complessivamente 431 ospiti. I 17 affittacamere sono invece capaci di ospitare 78 persone, mentre nell’unico appartamento per vacanze sono presenti 28 letti. In tre agriturismo, infine, la disponibilità totale è di 20 posti. Un’offerta che va gradualmente potenziandosi, anche per un adeguamento fisiologico ad un ruolo che i comuni attorno a Firenze vanno sempre più assumendo, in chiave turistica. Soltanto nell’estate del 2000, infatti, l’Assessore al Turismo Marcello Dugini evidenziava uno scarto tra le potenzialità ricettive di Scandicci – sia in base alla propria posizione fisica nell’area fiorentina sia in confronto con gli altri comuni dell’area – e la reale disponibilità di sistemazioni per i visitatori. Il settore del turismo a Scandicci non ha risentito di particolari effetti negativi a seguito del rischio attentati dopo l’11 settembre. Nell’unica struttura a quattro stelle, ad esempio, è stato addirittura registrato un aumento delle presenze rispetto alle prenotazioni. “Questo perché”, spiega l’Assessore Dugini, “la struttura sulle colline si rivolge in prevalenza ad una clientela proveniente dai paesi del Nord Europa, che a seguito degli attentati al World Trade Center ha preferito mete continentali rispetto a quelle esotiche”.

Pelletteria
Andamento incerto
Calano le commesse, tengono gli investimenti
Ombre sulle imprese medio piccole che operano nel comparto della pelletteria. Secondo l’osservatorio congiunturale della Confederazione nazionale dell’artigianato, per quello che è uno dei settori primari dell’economia cittadina il 2001 si è chiuso “con uno scenario problematico, entro il quale prevalgono le incognite e le incertezze”. Se infatti il rapporto sullo stesso comparto relativo al primo semestre dello scorso anno non confermava l’andamento positivo registrato nei dodici mesi del 2000, “a dicembre del 2001 emerge chiaramente l’innesco di una fase di declino”.
Secondo lo studio della Cna, nel periodo dallo scorso giugno fino a dicembre soltanto il 17,86 percento delle aziende ha avuto un andamento degli ordini in crescita, un 37,5 percento ha registrato una situazione di stabilità, mentre il 44,64 percento ha visto il numero di commesse in calo. Una situazione conseguente agli attentati dell’11 settembre, anche se, come già detto, il trend positivo di due anni fa aveva iniziato ad “affievolirsi” già da prima. Dal rapporto congiunturale, comunque, emerge che le imprese proiettate sui mercati del sud est asiatico hanno finora risentito meno della dinamica involutiva, rispetto a quelle che hanno per riferimento le aree del nord e del sud America. Anche dalle aspettative per il prossimo semestre emerge che il numero di imprenditori che nutrono attese di crescita scendono dal 29 al 7 percento, chi dichiara un orizzonte di incertezza dal 14 al 55 percento, quelli che si aspettano una situazione stabile calano dal 57 al 14 percento, mentre fino a sei mesi fa quest’ultimo dato restava sostanzialmente invariato.
In questo contesto è tuttavia significativo notare che la dinamica degli investimenti non presenta un’evoluzione particolarmente problematica, sebbene la componente che ha deciso di investire sia diminuita dal 39 al 27 percento; un quarto delle imprese impiega comunque ancora risorse, in alcuni casi di ammontare rilevante, per attuare strategie di lungo periodo; a conferma di una situazione particolarmente articolata sono aumentate le aziende con investimenti stabili – dal 5 al 9 percento – e al tempo stesso quelle con investimenti in diminuzione, che passano da 11 a 18 punti percentuali. “Per quanto concerne l’occupazione – è spiegato nel rapporto della Cna – bisogna registrare un calo (-1,6%) rispetto ad una propensione ad assumere pari al 6 percento a metà anno. Occorre segnalare, però, che la tendenza ad assorbire occupazione nel prossimo semestre è ancora apprezzabile e comunque in grado di riassorbire la leggera contrazione (+4,02%), ma è evidente che le prospettive sono condizionate dal tipo di spinte che prevarranno nel prossimo periodo”. In definitiva, dopo la stabilizzazione sui livelli alti, raggiunti nel corso della ripresa durata quasi due anni, nella seconda parte del 2001 è iniziato “un andamento involutivo piuttosto marcato, appesantito da rilevanti incognite”.
Oppure, per spiegarla meglio, al momento siamo, tra le fasi cicliche positive e negative, in quest’ultime: ai tre semestri critici della fine degli anni ’90 subentrarono ben quattro periodi favorevoli, dalla seconda metà del 1999 fino al primo semestre 2001, cui fa seguito l’ultimo semestre negativo.
(Matteo Gucci)

Teatro Studio
I suoi primi dieci anni
Passata la festa rimangono un quaderno di foto e pensieri che celebrano una delle esperienze teatrali più significative d’Italia ed una seconda parte di stagione tutta da vedere
Ogni città ha bisogno di un luogo per la poesia”, con questo titolo è uscito, per Edizioni della Meridiana, un quaderno che racconta e ricorda i dieci anni di vita del Teatro Studio. Ma siccome per spengere simbolicamente le candeline la festa, che si è tenuta il 23 gennaio, è stata interamente dedicata ai Magazzini, si potrebbe dare, a questo quaderno, anche un sottotitolo che nessuno potrebbe contraddire: e cioè, “Grazie Magazzini”.
Ovvero grazie a Federico Tiezzi, Sandro Lombardi e Marion D’Amburgo che, alla metà degli anni ottanta, dettero vita, a Scandicci, alla loro esperienza residenziale, crearono qui lavori teatrali straordinari, ed animarono in senso “totale” una città ancora non città, ed in quella città uno spazio che all’epoca era solo un luogo scenico ricavato da un auditorium scolastico. Certo ci furono la coraggiosa intuizione del Sindaco di allora, Mila Pieralli, e di pochi altri, tutti giustamente ricordati dallo stesso Tiezzi nel suo contributo titolato “Per un teatro di poesia”. Ma diciamo una cosa molto vicina alla verità se affermiamo che furono loro, I Magazzini, a posare simbolicamente la prima pietra di quello che oggi è uno dei teatri della contemporaneità più importanti d’Italia. La cronaca “politica”, nel quaderno, è delineata da Valerio Valoriani che, prima da grande conoscitore di teatro, poi da assessore alla cultura, ne fu uno dei protagonisti principali. Quella culturale ed artistica da tutti coloro che, negli anni, hanno fertilizzato con la loro opera questo territorio e da questa esperienza hanno tratto nuova ispirazione: Virgilio Sieni, Alessandro Libertini, Giancarlo Caute-ruccio, Alfonso Santagata, Claudio Moranti, Motus, Kinkaleri, Enzo Moscato, solo per citarne alcuni. Ai quali vanno aggiunti anche i contributi di intellettuali e docenti, direttori artistici di festival e teatri, critici e giornalisti. (Claudio Armini)