Incendio SITA
Dopo le fiamme, la bonifica
Lo scorso 27 gennaio un incendio ha distrutto i magazzini SITA. Asl ed l’Arpat hanno trovato materiali di cementoamianto. Notificata ad Inpdap, proprietario dell’immobile, un’ordinanza per i primi interventi di sicurezza dell’edificio.
L'amianto c’era, ma non sussitono motivi di allarme né di pericolo. Ed una serie di provvedimenti di sicurezza sono stati messi in azione già a partire dalle primissime ore successive all’incendio che lo scorso 27 gennaio ha completamente distrutto i magazzini della Sita, in zona industriale, tra via Pisana e via delle Nazioni Unite.
Una serie di analisi effettuate dall’Arpat avevano infatti rilevato tempestivamente la presenza di amiantocemento tra i materiali bruciati. E la stessa Arpat, in stretto contatto con la Asl, ha indicato i provvedimenti da prendere.
L’Amministrazione comunale ha quindi prontamente emesso nei confronti di Inpdap, l’istituto previdenziale dei dipendenti pubblici proprietario dell’immobile, un’ordinanza per la messa in sicurezza dell’edificio e per interventi mirati, dal tenere bagnato l’interno dell’edificio all’innaffiamento del perimetro esterno, che eliminino il rischio di una eventuale dispersione nell’aria delle polveri di amianto. Poi la proprietà dovrà provvedere alla bonifica completa. Per lo spengimento dell’incendio sono state impegnate per tre giorni otto squadre dei Vigili del fuoco di Firenze, la polizia municipale, i carabinieri, la protezione civile e l’Humanitas di Scandicci.
Nell’edificio, circa 10 mila metri quadri di superficie, oltre ai magazzini di alcune aziende, si trovavano anche gli archivi storici, letterari e fotografici, e le recenti pubblicazioni della casa editrice Vallecchi. Se per la parte storica la stima del valore perduto è praticamente incalcolabile, per la produzione recente si parla di un danno di circa 500 mila euro. (Cl.Ar.)

Pelletteria/1
La crisi è quasi finita
Presentato dal Centro Studi della Cna il rapporto sul secondo semestre 2002
Tornano a crescere i fatturati e gli ordini per le imprese artigiane di pelletteria nei territori di Scandicci e Pontassieve. Dopo un primo semestre 2002 congedato come “fase depressa”, il decimo rapporto dell’osservatorio realizzato dal centro studi della Cna evidenzia nel periodo luglio-dicembre 2002 “un raddrizzamento congiunturale”. In base ad una ricerca tra gli operatori, emerge che “è aumentato in questo periodo il numero di aziende che dichiarano una crescita del fatturato e degli ordini su base semestrale: il saldo del fatturato passa da –38,88% della precedente rilevazione a +44,64% dell’attuale, mentre per gli ordini su base semestrale il valore di giugno 2002 (-48,14%) è diventato decisamente positivo a dicembre dello stesso anno (+50,01%)”.
Si tratta in ogni caso di dati positivi se confrontati a quelli immediatamente precedenti, e non in valore assoluto, dal momento che come segnala la stessa Cna “il miglioramento conseguito non è stato di ampiezza tale da superare o anche eguagliare la performance dell’analogo periodo del 2001, che non era stato particolarmente favorevole”. La situazione fotografata dallo studio è confermata anche dalle aspettative degli artigiani per il semestre in corso: da qui a giugno il 39,28% degli imprenditori si aspetta una fase incerta, il 37,50% un andamento in crescita, il 14,29 prospettano condizioni di sostanziale stabilità e l’8,93% una situazione in calo.
Per quanto riguarda la dinamica occupazionale il semestre scorso ha fatto registrare una leggero rialzo (+1,33%), a cui corrisponde una propensione ad assumere nuova manodopera di proporzioni simili (+1,31%)”.
A ribadire ancora una volta la ricchezza professionale di questo territorio, dove è realizzato il 45% dell’export nazionale del settore, è stato il Presidente settore pelletteria Cna di Firenze Piero Peroni. “La dimensione tipica delle imprese artigiane – ha detto – favorisce un mantenimento costante del numero degli occupati anche durante le fasi congiunturali negative”; in pratica nei periodi di minor lavoro sarebbero le aziende ad assumersi quasi per intero gli oneri, “perché – ha spiegato Peroni – è ben presente la consapevolezza da parte degli imprenditori di quanto possa essere dannosa e difficilmente recuperabile la perdita di un addetto specializzato”.
(Matteo Gucci)

Pelletteria/2
Castello dell’Acciaiolo,
nominato il cda
Un Centro di ricerca per la moda nella pelletteria, un Centro di raccolta “per l’analisi dei fabbisogni formativi” e la progettazione di un museo della moda in pelle. Sono queste le tre priorità individuate dall’associazione Castello dell’Acciaiolo, il cui consiglio di amministrazione si è insediato lo scorso 23 gennaio. Il Consiglio ha provveduto all’elezione del Presidente e del Vice Presidente, rispettivamente Fabio Righetti e Carlo Cocchi, che saranno affiancati da un Comitato esecutivo composto da Andrea Calistri, Romano Del Nord, Francesco Frassinetti, Paolo Lauretta e Luciano Zambelli. Del Cda, i cui membri sono stati designati dai vari enti soci, faranno parte anche Viviano Bigazzi, Riccardo Braccialini, Massimo Lotti, Renato Nieri Argenti, Cristina Settimelli e Mercedes Tamburin. All’associazione aderiscono, oltre al Comune di Scandicci, quello di Pontassieve, la Provincia di Firenze, l’Università degli studi, la Camera di commercio, Assindustriali, Cna, Confartigianato, Aimpes, Cisl e Gucci spa.

Servizi
Nuova sede
del centro Le Corbinaie
Da via Pacinotti, dove era ospitato in alcuni locali della scuola Gabbrielli, alla ex palazzina dell’Enel di via Rialdoli, proprio davanti al palazzetto dello sport. Nuova sede, dallo scorso mese di gennaio, per il Centro di documentazione didattica e padagogica Le Corbinaie. E nuova collocazione anche per l’Ufficio servizi educativi che prima stava al secondo piano del Palazzo del Comune.
Nuovi anche i numeri di telefono. Allo 055.755891 è in funzione un centralino, e componendo lo 055/7558969 si può inviare un fax. L’indirizzo di posta elettronica è corbinaie@hotmail.com.
Tra non molto sarà inoltre attivo un sito internet all’indirizzo www.corbinaie.it

Poggio Valicaia
Tre artisti per il parco
La commissione ha selezionato i tre artisti che entro la prossima estate realizzeranno le prime opere per il progetto di Parco d’arte a Poggio Valicaia finanziato dall’Unione Europea.
Sono Maria Dompè, Dario Bartolini ed Italo Zuffi i tre artisti che, realizzando un’opera ciascuno, daranno vita al Parco d’arte di Poggio Valicaia.
La selezione dei tre, compiuta sulla base di un bando pubblico, è stata espressa da una commissione composta da Bruno Corà (ex direttore del Museo Pecci), Mario Cristiani (presidente di Arte Continua), Adriana Polveroni (critica d’arte e consulente del Comune di Scandicci), dal sindaco Giovanni Doddoli, dall’architetto Andrea Martellacci (responsabile del progetto per il comune), da Stefano De Martin (direttore di Scan-dicci Cultura), dai consiglieri comunali Olmo Gazzarri (ds) e Giovanni Bellosi (An).
La Commissione ha recepito anche i pareri espressi dai direttori dello Yorkshire Sculpture Park di Wakifield (Gran Bretagna) e dell’Artscape Nordland di Bodoe (Norvegia), partners del Comune di Scandicci in questo progetto finanziato dall’Unione Europea con 310 mila euro, 118 mila dei quali destinati a Scandicci. Che su questo intervento ha coinvolto alcuni sponsor per ulteriori 15mila euro.
In realtà la commissione, alla quale erano pervenute oltre trenta proposte, aveva indicato primo in classifica Mimmo Pladino. Ma l’artista, uno dei maggiori interpreti contemporanei di arte ambientale, ha purtoppo comunicato la sua impossibilità a partecipare a causa di impegni precedentemente assunti con altri committenti. In ogni caso Dompè, Bartolini e Zuffi posseggono curricula di primissimo piano e la loro partecipazione alla nascita del parco, con loro opere che saranno collocate entro il prossimo mese di giugno, è una garanzia assoluta di qualità e rigore artistico.
Maria Dompè (1959), inizia la sua attività di scultrice nei primi anni ottanta quando partecipa e vince diversi premi. La prima personale è del 1989 alla galleria Il Millennio di Roma, seguita da altre personali a Milano (1991), Torino (1995) e al Museo laboratorio d’arte contemporanea dell’Università di Roma "La Sapienza" dove realizza l’installazione Don’t forget Mururoa (1997).
La sua prima installazione permanente è del 1990, in occasione di "Artibus ‘90" al Museo Waldhof Bielefeld, in Germania. Seguono un’opera monumentale nella Nuova Casa Circon-dariale di Viterbo (1994) e “Meditazione”, a Villa Glori a Roma (nella foto). Sue opere ed installazioni sono esposte e collocate in numerose città europee ed in Giappone.
Dario Bartolini (1943) vive e lavora a Firenze. Come architetto, dal 1967 al ‘73 è membro di "Archizoom", gruppo di avanguardia radicale. Nel ’72 espone al Moma di New York con "Italy, the new domestic landscape". Dopo alcuni anni impegnati nel campo del design e della ricerca didattica (partecipa nel 1982 ad un concorso per il Parco de La Villette a Parigi) dal 1993 inizia a realizzare prima opere in tondino di ferro poi opere miste in ferro e vetro. E’ del 1996 l’installazione "In cava", sulle Alpi Apuane.
Seguono altri numerosissimi lavori sul lago d'Orta, sull'Appennino, in Val Padana, nel Parco archeominerario di Campiglia Marittima. Poi installazioni sulle acque, in Italia alle foci del Po, in Laguna di Venezia e sul Brenta. In Europa sui grandi fiumi Senna, Tamigi e Rodano, fino ad “Acque meridiane”, un viaggio da Firen-ze alle Lofoten.
Italo Zuffi (1969) è il più giovane dei tre. Vive e lavora a Imola. Inizia la sua attività artistica nel 1992 con performance a Bristol e Cornwall. Nel 1996 approda alla Galleria d'Arte Moderna di Roma. Da allora lavora ed espone in Italia ed Europa . (Cl. Ar.)

Teatro
Kinkaleri bis
in attesa di Latella

La compagnia torna a fine febbraio con Tono. Tra febbraio e marzo il meglio del teatro di ricerca con Emma Dante, Antonio Latella e Koreja. Per il Teatro Studio progetti di ristrutturazione. Nel cda di Scandicci Cultura Fossati subentra a Givone
Dopo “Otto”, premio Ubu come migliore creazione di teatrodanza dell’anno 2002, Kinkaleri tornano al Teatro Studio –dal 28 febbraio al 5 marzo- con Tono, un’altra prima nazionale. Lo spettacolo, frutto del progetto di residenza in Belgio e coprodotto dal Teatro Studio e dal Monty Theatre di Anversa, rimette in gioco la questione del rapporto tra composizione coreografica e composizione musicale. Prima di loro un altro premio Ubu, Emma Dante con mPalermu e Carnezzeria ed i Gog Magog con Azione Peste 0 ed azione Peste 1 (19-23) completano la programmazione di febbraio. A marzo riflettori puntati su I negri di Jean Genet (14 marzo), regia di Antonio Latella, osannato dalla critica ed acclamatissimo dal pubblico teatrale più giovane. Mentre per marzo (22 e 23) è in programma Brecht’s dance della compagnia Koreja. Lavori in vista, intanto, per il teatro. La giunta ha approvato il progetto di ristrutturazione del foyer che sarà affidato a “A12”, un pool di giovani architetti. Investimento previsto 90 mila euro. In futuro dovrebbero essere realizzati anche l’impianto di climatizzazione ed una serie di interventi di luce sull’esterno dell’edificio per migliorarne la visibilità. Avvicendamenti, infine, nel cda di Scandicci Cultura, l’istituzione che gestisce le attività del teatro, della biblioteca e della scuola di musica. Per motivi legati ad impegni di lavoro è uscito il professor Sergio Givone. Al suo posto il sindaco Giovanni Doddoli ha nominato il consigliere regionale Filippo Fossati.

Scuola e cultura
Omaggio
a Mario Lodi

Il Comune di Scandicci ed il centro Le Corbinaie, in collaborazione con il Comune di Firenze e Scandicci Cultura, organizzano nei mesi di febbraio, marzo ed aprile “Mario Lodi, omaggio al maestro”, una serie di appuntamenti, incontri, attività di formazione per gli insegnanti e spettacoli. Il programma si concluderà il 16 maggio con una giornata di convegno alla quale parteciperà lo stesso Mario Lodi.
In preparazione per settembre, all’Istituto degli Innocenti di Firenze, una grande mostra dal titolo “L’arte del bambino” con i disegni raccolti dal maestro elementare durante la sua esperienza di lavoro.