Di luci
di
ombre


E’ pronto il Pric, il Piano regolatore per l’illuminazione comunale: “E’ un riferimento unico in tutta Italia”, come dicono i tecnici di Enel Sole che lo hanno preparato. L’obiettivo del Comune è quello di integrarlo nel Piano strutturale. Tra i risultati previsti la diminuzione dell’inquinamento luminoso e delle spese, sia per i consumi energetici che per la manutenzione. Risparmiare però non vuol dire più buio: al contrario la luce sarà proiettata lungo strade e marciapiedi, strisce pedonali, percorsi dello shopping, vi saranno avvolti monumenti e luoghi simbolo, per fare la città più bella, sicura e vissuta di notte. Le nuove tecnologie ci aiutano. Il Pric è già pronto per i lavori fissati quest’anno agli impianti di Casellina, San Colombano, Vingone e Le Bagnese.
La città per baciarsi avrà luci complici, ombre galeotte. Quella per comprare insegne ammiccanti, vetrine lunari. Quinte irradiate da vapori di sodio per le nostre strade, nei giardini sorgenti di alogenuri metallici: puntando al cielo ci stupiremo di nuove stelle. Scandicci di notte dovrà essere malizia e viaggio, incanto e vita, e dovè buio, buio senza paura. Enel Sole ha presentato il Pric, il Piano regolatore per lilluminazione comunale, un piano unico, un riferimento nazionale come dicono responsabili e tecnici che vi hanno lavorato. E non per forza sarà una nuova spesa per la città, con lobiettivo anzi di risparmiare; la luce sparata alla volta celeste infatti offende gli astri, acceca gli uccelli (si chiama inquinamento luminoso) ci toglie lo scintillare di qualche spicciolo in più; quella diffusa sulle finestre droga i nostri sogni di cittadini, e ugualmente va sprecata perché non ci serve, ne vorremmo di meno e invece dobbiamo pagarla nostro malgrado. Poi magari restiamo pedoni abbuiati e perplessi davanti alle zebre, o automobilisti dagli occhi strizzati al rientro pendolare.
O ci troviamo affrettati di passo attraversare una piazza, timorosi che senza giorno non sia la nostra. Il Pric appunto studia come con la stessa energia, lobiettivo è con meno, si possa render più bello il bello della città, indirizzare la guida ed il passeggiare, segnare percorsi e idee; e come riscoprire il valore del buio ovunque serva, ovunque la vocazione del nero sia sporcare le lenzuola. Studia anche più concretamente, zona per zona secondo le necessità, quali siano le lampade, i pali, gli impianti più appropriati, e insomma le tecnologie più funzionali, gestibili, economiche, affidabili, belle.
Lobiettivo è di includere il Pric nel Piano strutturale – dice il Vicesindaco Simone Gheri - lo strumento di pianificazione territoriale già adottato dal Consiglio comunale.
Intendiamoci, la situazione degli impianti di illuminazione a Scandicci è comunque già a norma, dicono gli esperti di Enel Sole che hanno in gestione la manutenzione ordinaria e straordinaria di tutti i lampioni cittadini. Però accade che con lumido interi quartieri rimangano al buio; situazioni che hanno già portato ad un investimento in opere di ammodernamento delle linee di illuminazione da parte dellAmministrazione comunale, che per una prima tranche di interventi ha stanziato oltre 375 mila euro. Per Casellina – ha spiegato lAssessore ai Lavori pubblici Marcello Dugini – ne spenderemo 190 mila, per un intervento di sostituzione dei pali e degli impianti che prevede nuovi scavi e la sostituzione di armature e quadri; in questo frangente sarà completamente rinnovato anche il sezionamento delle linee, per evitare, come invece accade ora, che un guasto ad un singolo palo porti allo spegnimento di centinaia di altre lampade, con labbuiamento dellintera zona.
A San Colombano sarà invece costruita una linea di circa quattrocento metri tra il campo sportivo di Badia a Settimo ed il cimitero della frazione, con un costo di oltre 72 mila euro; la sostituzione di un quadro difettoso in via La Comune di Parigi per 24 mila e 500 euro e una verifica illuminotecnica su tutte le restanti zone cittadine per 88 mila euro completano questo investimento iniziale del Comune. Ma nel corso del 2004 sono previste altre opere di manutenzione straordinaria nei quartieri di Vingone, Le Bagnese e del centro città. Questi primi lavori potranno già essere realizzati seguendo quanto fissato per quelle zone dal Pirc, assicurano i tecnici di Enel Sole, e non si tratterà di interventi particolarmente dispendiosi.
Razionalizzando la luce e le diverse soluzioni tecniche non si spenderà di più, soltanto si ottimizzeranno gli impianti e le direzione delle fonti luminose in modo da consentire risultati in termini di qualità ed economicità subito, ed una manutenzione migliore in seguito.
Sono circa quattromila i punti luce interessati dal Pric nel Comune di Scandicci. Il Piano regolatore dellilluminazione comunale - è scritto nellintroduzione del lavoro redatto dagli ingegneri Antonio Innamorato e Roberto Giberti e dallarchitetto Paolo Ballini – vuole assicurare alla città unilluminazione rispettosa dei luoghi più densi di tradizione e significato, ma anche del risparmio energetico, dal momento che lilluminazione è un elemento importante del paesaggio urbano e parte integrante della qualità della vita nelle ore serali e notturne, alla nostra latitudine circa 14-16 ore al giorno nel periodo autunnale e invernale e 7-8 ore in estate. Lobiettivo del Pric è dunque quello di dotare la città di tecniche e tipologie grazie alle quali gli scenari notturni siano più fruibili, funzionali e suggestivi, agendo sempre nel rispetto della normativa esistente in materia di illuminazione pubblica.
Normativa che nel nostro territorio è regolata anche dalla legge regionale 37 del 21 marzo 2000 in materia di prevenzione dellinquinamento luminoso, che tutela in particolar modo le zone in cui esistano osservatori astronomici sia professionali che amatoriali: la diffusione della luce nellatmosfera rende infatti più difficoltosa losservazione degli astri; tra i 27 osservatori astronomici presenti in Toscana anche Scandicci ne ospita uno, ovvero quello sociale di San Polo a Mosciano, gestito dallassociazione Astrofili fiorentini. La stessa legge regionale prevede che i Comuni adottino il Pric, elencando una serie di obiettivi: sicurezza del traffico veicolare e delle persone; riduzione dellinquinamento luminoso; risparmio energetico; miglioramento della qualità della vita e delle condizioni di fruizione dei centri urbani e dei beni ambientali, monumentali e architettonici; ottimizzazione dei costi di esercizio e manutenzione.
Il Pric elaborato da Enel Sole per il Comune di Scandicci comprende nella sua documentazione 53 tavole tecniche, relative alla classificazione delle strade (a seconda dellimportanza e della portata di traffico sono necessari gradi diversi di illuminazione), allindividuazione delle aree verdi, dei percorsi pedonali, delle emergenze storiche ed architettoniche, oltre a tavole con lindicazione delle tipologie di lampade e del colore della luce esistente, schede di rilievo illuminotecnico previste per aree critiche, tavole di definizione della tonalità di luce per lilluminazione dellinsieme della città e tavole di definizione delle tipologie di intervento con lindividuazione di sostegni, apparecchi e tecniche dilluminamento più adeguate ai diversi contesti. Nel Pric sono descritte le tipologie di intervento per quanto riguarda gli assi viari principali, le strade di importanza secondaria a traffico veicolare e pedonale, le aree verdi, i giardini e i parchi pubblici e gli elementi significativi storici, culturali e artistici.
Gli assi viari principali presi in considerazione sono il viale Aldo Moro e le vie Roma, Dante Alighieri, Poccianti e via Pisana, oltre a via Paoli: in questultima strada lilluminazione proposta è quella realizzata secondo il sistema indiretto di diffusione delle quinte urbane, con gli apparecchi posizionati sottogronda, con sorgenti luminose ad alogenuri metallici; per i tratti di via Pascoli, via Pantin, via Donizetti e via Turri sono previste le medesime sorgenti su pali metallici.
Per lilluminazione di parchi e giardini lilluminazione dipende dalla dimensione dellarea verde: per tutte le aree indicate come emergenze per gli assi commerciali nel Pirc è suggerita linstallazione di un unico tipo di apparecchio decorativo, su pali di altezza compresa tra i 4,5 e i 5 metri che possano sostituire tutti gli apparecchi, non più a norma secondo le ultime disposizioni più restrittive sulla dispersione della luce verso lalto: lobiettivo è di dare una forte connotazione alle aree verdi che debbano essere immediatamente riconoscibili anche dal segno luminoso; anche in questi casi la sorgente luminosa consigliata è ad alogenuri metallici. Per quanto riguarda invece lilluminazione architettonica o monumentale, è necessaria una sensibilità sia artistica sia impiantistica, come spiegano i tecnici di Enel Sole: il risultato dipende infatti sia dalla personalità del manufatto da illuminare, sia dalla sua posizione e dallilluminazione della zona circostante. La decisione di sottolineare luci, ombre, rilievi o particolari è da assumere caso per caso, se necessario attraverso il coinvolgimento degli enti di tutela. In generale è opportuno evitare illuminazioni troppo personalizzanti o invasive o che appiattiscano le forme o non siano rispettose delle geometrie e delle architetture. Nel Piano regolatore per lilluminazione comunale è fissato anche il Programma di manutenzione degli impianti, attraverso il quale si programmano nel tempo gli interventi, si individuano e collocano le risorse occorrenti; potranno essere scadenzati in pratica tagliandi in tutto e per tutto simili a quelli che scandiscono la vita di unautomobile. Al momento a Scandicci limpiantistica per lilluminazione risulta a norma, con un 67,06 % di sorgenti del tipo a vapori di sodio ad alta pressione e un 31,39 % a vapori di mercurio con bulbo fluorescente; nel nostro territorio il 66,73 % dei pali risulta infine da verniciare, lo 0,35 % da riparare e il 32,91% da sostituire. I sostegni sono ancora per la maggior parte ancora funzionali – è scritto nel Pric – e necessitano per lo più di manutenzione ordinaria come verniciatura e trattamento superficiale. Nelle aree dove si prevedano interventi di arredo urbano è daltronde sconsigliabile il riutilizzo di tali sostegni, indicati piuttosto per impianti di illuminazione pubblica in aree industriali e strade di grande percorrenza. (Matteo Gucci)

POST-IT
Luci della ribalta

LSe la città è palcoscenico di teatro i palazzi sono le quinte. Dalle quinte, come dai portoni le persone, gli attori entrano ed escono, vanno in scena sotto le luci della ribalta: che sottolineano i movimenti, proiettano le ombre, esaltano la dimensione degli spazi, disegnano i corpi, i volti. Le luci scolpiscono le superfici e le profondità, creano le prospettive, indicano le vie di fuga. Le luci riempiono i vuoti e sfondano i pieni. Creano altri punti di vista, altre sensazioni, diverse percezioni. Le luci fanno vedere quel che c’è, quello che succede: oppure lo celano, lo mettono in ombra. Le luci modificano anche la materialità delle scene e degli attori, perché penetrano dentro, ne superano superfici ed apparenze. Le luci possono nascondere, spengendosi sulle bruttezze. O scoprire, illuminando le essenze. Ci sono città belle solo di luci, perché, come certi animali, sono città per la notte. Il teatro, ha bisogno di storie, attori, registi, scenografici, tecnici delle luci. Le città lo stesso: le storie, gli attori, i registi della vita, i tecnici siamo noi. Ci capita di girare per le stanze con l’abat-jour in mano per trovare la luce migliore, l’ombra della poesia, l’effetto intimo, guidati da sapienza ed equlibrio, con senso estetico e del piacere. Puntiamo la luce su uno spigolo, su un muro, un soffitto, un quadro, un oggetto. E la stanza si trasforma sotto i nostri occhi . Irriconoscibile. Più bella. Le città hanno bisogno anche di architetti della luce. Perché le luci ne scoprono un’altra anima, la liberano dalle ombre e ce la mostrano intera. Diversa, sotto un’altra luce. (Claudio Armini)