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BUCAREST EXPRESS

Nel 2004 i nuovi immigrati a Scandicci sono stati il doppio rispetto a quelli del 2003. La comunità che cresce maggiormente è quella romena, che in un anno è aumentata di 107 unità. In tutto al 31 dicembre scorso gli stranieri non comunitari e neocomunitari a Scandicci erano 1849, soprattutto persone tra i 19 e i 40 anni; crescono le famiglie e il numero di figli nati in Italia.




AIn copertina e nel paginone centrale
giovani lavoratori rumeni;

a fianco un operaio marocchino

impegnato nel cantiere di Via Pascoli


Il 3,7% dei residenti di Scandicci sono cittadini stranieri non comunitari e neocomunitari. In tutto 1849 persone, contate al 31 dicembre 2004. Se dal 2001 al 2003 il numero degli stranieri in città saliva ad una media di duecento persone in più ogni anno, nel 2004 questa cifra è raddoppiata a quattrocento. Nel 1997 i residenti non comunitari erano 651, nel 1998 694, nel 99 790, nel 2000 954, nel 2001 1098, nel 2002 1254, nel 2003 1484. I dati sono contenuti nel rapporto 2004 dellUfficio Immigrati del Comune di Scandicci, presentato dal responsabile del servizio Roberto Menichetti, dal Sindaco Simone Gheri e dallassessore alle Politiche sociali Simone Naldoni. Anche la percentuale degli stranieri non comunitari e neocomunitari è salita considerevolmente: nel 2003 erano il 2,9%, nel 2002 il 2,3%. Le cinque comunità più numerose sono, nellordine, le stesse dellanno precedente: quella albanese conta 450 cittadini, quella romena 256, la marocchina 153, la cinese 87 e la peruviana 86; l'incremento del numero dei romeni è quello più consistente: aumentano di 107 unità rispetto al 2003 (erano 149), mentre gli albanesi crescono di 103 (erano 347), i peruviani di 13 (73), i marocchini di 6 (erano 85), i cinesi di due (da 85 a 87). Le nazionalità presenti nel Comune di Scandicci sono 77. Alcuni paesi, come l'Ucraina, hanno raddoppiato la loro presenza, ma sempre sottoforma di numero contenuto, mentre tutte le nazionalità hanno registrato aumenti costanti ma lievi.
Nel rapporto 2004 l'Ufficio Immigrati definisce la tipologia di stranieri presi in considerazione: Negli anni precedenti – è scritto nel resoconto – non sono mai stati considerati gli stranieri cosiddetti comunitari; in teoria, quindi, anche questanno non dovrebbero essere citati i cittadini dei paesi che sono entrati nella comuinità europea a partire dal primo maggio 2004, ovvero Polonia, Estonia, Lettonia, Lituania, Repubblica Ceka, Slovacchia, Ungheria, Slovenia, Malta e Cipro. In realtà i cittadini di queste nazionalità vengono conteggiati, in quanto la loro presenza non è considerata come comunitaria al 100 percento e la loro libertà di movimento lavorativo è tuttora stabilita da decreti flussi a parte. Dei 1849 stranieri residenti a Scandicci il 21%, ovvero 389, rientrano nella fascia di età da 0 a 18 anni; il 54%, ovvero 1003 persone, hanno tra i 19 e i 40 anni; in 410, il 22%, hanno un'età compresa tra i 41 e i 60 anni, mentre il 3%, ovvero 47 persone, hanno più di 60 anni. I nati in Italia sono 209: il 61%, ovvero 128 bambini, sono nelletà 0-6 anni, 66 pari al 32% hanno tra i 7 e i 12 anni, il 7%, ovvero 15 ragazzi, hanno tra i 13 e i 18 anni. Le fasce detà dei residenti stranieri a Scandicci confermano apparentemente la presenza di nuclei familiari. Il dato importante, mai rilevato finora, riguarda i minori stranieri residenti ed in particolare l'evoluzione della seconda generazione dei cittadini stranieri presenti sul territorio comunale, e si riferisce in maniera più dettagliata ai minori stranieri nati in Italia. Il dato è importante per due motivi - spiegano dallUfficio Immigrati - il primo riguarda l'evoluzione della seconda generazione; una nuova generazione che sarà composta per una buona parte, con netta tendenza allaumento, da ragazzi nati in Italia, quindi con probabili minori difficoltà di inserimento sociale e scolastico, almeno da un punto di vista linguistico. Il secondo è che si tratta di potenziali cittadini italiani. La legge italiana sullacquisto della cittadinanza è prevalentemente caratterizzata dal principio dello jus sanguinis, ovvero il riconoscimento della nazionalità tramite la parentela accertata di genitori o nonni di cittadinanza italiana. Solo in alcuni casi viene applicato lo jus soli, e nella fattispecie ‘lo straniero che sia nato in Italia può divenire cittadino italiano a condizione che vi abbia risieduto l'egalmente e ininterrottamente fino al raggiungimento della maggiore età e dichiari, entro un anno dal compimento della maggiore età, di voler acquistare la cittadinanza italiana, in base allarticolo 4 della legge 91 del 1992. Gli stranieri a Scandicci sono così ripartiti tra i diversi quartieri: 488 abitano a Scandicci centro (nel 2003 erano 365), 468 a Casellina (384), 310 nella Piana di Settimo (240), 269 a Vingone Giogoli (229) 213 a San Giusto Le Bagnese (178), sulle Colline 110 (erano 88); per la prima volta Scandicci Centro supera per numero di stranieri Casellina. La distribuzione sul territorio – è spiegato nel Rapporto immigrati - rimane abbastanza omogenea con una netta prevalenza presso quei quartieri del Comune che da sempre sono stati più abitati da cittadini stranieri soprattutto per la disponibilità degli alloggi. Di fatto Scandicci rimane un territorio ambito da molti cittadini stranieri nonostante l'incremento sensibile dei prezzi degli affitti che è stato registrato negli ultimi 4 anni. Il desiderio di soggiornare a Scandicci è dovuto probabilmente allofferta di una buona qualità dei servizi, e di una felice posizione sul territorio provinciale, soprattutto in rapporto ai collegamenti con Firenze e altri comuni limitrofi. Per quanto riguarda i servizi per l'infanzia e le scuole nel Comune di Scandicci, ai nidi il 7,02% degli iscritti, ovvero 17 su un totale di 242, sono bambini stranieri; alle materne il numero è di 50 su 1144, ovvero il 4,37%, alle elementari di 94 su 1965, ovvero il 4,78%; tra gli iscritti alle scuole medie, i ragazzi stranieri sono 50 su 1113, pari al 6,91%. In totale gli iscritti non comunitari e neocomunitari alle scuole e ai servizi allinfanzia di Scandicci salgono dai 189 del 2003 ai 238 del 2004, mentre la percentuale complessiva passa dal 4,3% dellanno precedente al 5,2%. In ogni ordine e grado di scuola si registrano nuovi inserimenti scolastici – spiega l'Ufficio Immigrati - Il motivo è da ricondurre alla peculiarità del periodo. Finita la regolarizzazione, infatti, tutti i cittadini stranieri che avevano ottenuto il riconoscimento della propria presenza sul territorio nazionale con il permesso di soggiorno hanno provveduto a ricongiungersi con i propri figli, e quindi inserirli immediatamente nelle scuole. E possibile notare anche un incremento nelle scuole superiori di Scandicci. Fra questi alcuni sono nuovi inserimenti, arrivati direttamente dal paese dorigine, ma per la maggior parte si tratta di passaggi dalla scuola media alla scuola superiore. E un indizio incoraggiante che conferma l'interesse dei genitori affinché i propri figli possano continuare a studiare anche dopo le scuole dellobbligo. Circa le nazionalità, sono confermate quelle maggiormente presenti sul territorio, in particolare viene registrato un sensibile incremento di alunni di nazionalità romena e peruviana. [Matteo Gucci]


POST-IT
Badanti
di Claudio Armini

L'Italia ha bisogno dei figli dellimmigrazione per non perdere popolazione. LItalia ha bisogno delle braccia dellimmigrazione per l'edilizia, l'agricoltura, la pesca. L'Italia ha bisogno delle donne dellimmigrazione per i suoi vecchi, sempre più soli, sempre più bisognosi di essere accuditi. Perché, anche se registrate come collaboratrici domestiche, oltre la metà delle circa 500 mila donne immigrate che lavorano nel nostro paese - numero triplicato in un solo anno - stanno dietro ai nostri anziani. Badanti, appunto. Un esercito a disposizione del 19% degli italiani che hanno più di 65 anni e di un altro 4.6% che supera gli 80. E di tutti questi il 28% vive da solo e non ha a disposizione alcun sostegno familiare (dati fonte Inps 2003). La Caritas Migrantes dice poi che tra le nostre famiglie che hanno un anziano, una su quattro ricorre allaiuto di una persona esterna. Perché, informa la stessa fonte, il 17% degli anziani ha difficoltà a svolgere almeno una delle normali attività quotidiane. Di questo mezzo milione di donne quasi la metà viene dai paesi dellest europeo. Romania ed Albania soprattutto. In Toscana, di questo mezzo milione di donne, ci vive e lavora il 7%. Questi i dati, certificati ed ufficiali. Poi, come è da immaginarsi, ci sarà una quota di sommerso. Ma già con questi numeri, una discreta parte del welfare, le nostre famiglie se lo fanno in casa e su misura. Dice il sociologo Marzio Barzagli: è un vantaggio di cui godiamo per lo svantaggio nel quale si trovano paesi come quelli dellest europeo. Quando le loro condizioni economiche miglioreranno, le nostre situazioni familiari peggioreranno. Fin che ha retto la struttura familiare tradizionale, gli anziani in casa badavano i bambini, e le mamme dei bambini gli anziani: e così a girare. Poi la famiglia si è destrutturata. Dice ancora Barbagli: il problema del servizio pubblico per anziani e bambini non si pone perché cè sempre qualcuno che lo risolve privatamente. Qualcuno che ci bada. Per ora e finchè dura.



L'Ufficio Immigrati
Le maggiori richieste per visti e permessi

L'Ufficio Immigrati del Comune di Scandicci ha concluso con il 2004 il settimo anno di attività, sotto la gestione dellArci provinciale. Lo staff che lavora al servizio è costituito dal responsabile Roberto Menichetti, da Andrea Buffa, Laila Abi Ahmed, Elena di Padova e Stefano Maioli. Nel 2004 si sono rivolti allufficio per consulenze 2280 utenti, mentre nel 2003 erano stati 2228, nel 2002 1874, nel 2001 1192, nel 2000 975, nel 1999 514 e nel 1998 278.
Circa le nazionalità che hanno frequentato l'ufficio – è spiegato nel rapporto - si conferma la tendenza di tutti gli anni che ormai caratterizza il servizio di Scandicci, e cioè che gli italiani sono i richiedenti di informazioni più numerosi, a conferma del fatto che la presenza dei cittadini stranieri nel nostro territorio non rappresenta una realtà isolata e avulsa dal resto delle problematiche sociali ma viene vissuta in un contesto più globale, con esempi di interazione concreta tra autoctoni e non. Molti gli italiani che si sono presentati per capire e risolvere le problematiche di amici o fidanzati non europei. Molti anche coloro che invece hanno avuto necessità di capire percorsi per regolarizzare dipendenti, o futuri dipendenti stranieri presenti irregolarmente o con difficoltà di rinnovo del permesso di soggiorno, soprattutto nel campo delle collaborazioni domestiche, in quelle mansioni denominate comunemente come badanti. Le richieste allUfficio Immigrati sono state presentate da italiani in 473 casi, da albanesi in 245, da marocchini e da rumeni in 232 casi; 224 richieste sono giunte anche da enti pubblici, privati e associazioni direttamente a contatto con le problematiche legate allimmigrazione. Delle 2280 richieste del 2004, 1136 hanno riguardato permessi di soggiorno e visti, 431 consulenze legali, 258 rapporti con la pubblica amministrazione, 206 ricerche di un lavoro, 119 la scuola, 69 la casa, 45 offerte di lavoro e 16 richieste di emersione di pratiche della sanatoria 2002. Largomento legato ai permessi di soggiorno e visti ha rappresentato la metà delle consulenze fornite nellintero anno - spiegano dallufficio - I problemi legati a questo argomento sono stati posti prevalentemente da coloro che hanno conseguito un permesso con la sanatoria del 2002. Tali permessi infatti sono stati tutti rilasciati con una validità di un anno, condizione questa che ha reso difficile ogni tipo di pratica, dal rinnovo, facile solo per coloro che hanno mantenuto lo stesso rapporto di lavoro, ai ricongiungimenti familiari, a causa dellimpossibilità della dimostrazione di un reddito adeguato così come richiesto dalla questura di Firenze. Seguono le richieste legate alle consulenze legali, che come abbiamo avuto modo di precisare altrove, sono consulenze elaborate per capire sino a che punto una pratica può essere risolta con o senza l'aiuto di un vero avvocato.
Il numero di questo tipo di consulenze è aumentato rispetto allanno passato ed ha riguardato anche problemi di rapporti di lavoro e sulle modalità di pagamento delle mensilità. Largomento legato ai rapporti con la pubblica amministrazione invece non subisce cambiamenti di rilievo mentre aumenta sensibilmente, purtroppo, il numero delle consulenze legate al lavoro, soprattutto nellambito della ricerca di lavoro, consulenze che risultano raddoppiate rispetto allanno passato. Dimezzato invece il numero legato a chi offre un lavoro. Aumentano le consulenze legate alla scuola, anche a causa di un aumento di alunni stranieri nelle scuole del Comune di Scandicci, mentre rimane invariata la richiesta degli argomenti legati alla casa. [M. G.]