PRIMO PIANO
NUOVI CITTADINI

Mentre rumeni e bulgari diventano europei a tutti gli effetti, al pari dei cittadini dei dieci paesi che sono comunitari dal 2004, si delinea la composizione degli immigrati nel nostro Comune, così come in Italia: è confermata la tendenza all’aumento degli stranieri nel territorio, secondo l’andamento costante degli ultimi dieci anni; cresce soprattutto il numero delle donne, così come quello dei bambini, con un incremento delle nascite in Italia; con i ricongiungimenti si consolidano le famiglie. L’Uffi cio immigrati, che ha redatto il rapporto annuale del 2006, accoglie tutti gli anni un numero maggiore di richieste, soprattutto per documenti, consulenze legali e rapporti con la pubblica amministrazione. Per lavoro e casa è aperto il servizio Sinapsi.


Sono 2330 gli stranieri non comunitari o neocomunitari residenti nel comune di Scandicci, pari al 4,7 percento della popolazione. Il dato si riferisce al 31 dicembre 2006. Nel 2005 erano 257 in meno, ovvero 2073, il 4,1% degli abitanti, nel 2004 1849, nel 2003 1484; per dare un’idea di come questo numero sia cresciuto con costanza, nel 1997 gli stranieri immigrati da paesi extra Ue erano 651. I dati sono pubblicati nel rapporto 2006 dell’Uffi cio immigrati del Comune di Scandicci, gestito da nove anni dall’Arci provinciale. “Il grafi co sul numero degli stranieri non comunitari o neocomunitari sicuramente dal prossimo anno avrà una confi gurazione diversa – è scritto nel rapporto – i cosiddetti neo comunitari, ovvero i cittadini dei dieci stati che sono entrati a far parte dell’Unione europea il primo maggio 2004 ma senza regime di libera circolazione nel lavoro, sono stati equiparati a pieno titolo ai cittadini europei con una circolare di luglio 2006, per cui in teoria non dovrebbero entrare a contare in questo tipo di grafi co”. Per la precisione ammontano a 48 residenti; inoltre, dal primo gennaio del 2007, i cittadini romeni e bulgari sono entrati nell’Ue, con un regime di circolazione praticamente totale, per cui il prossimo anno l’Ufficio immigrati stilerà due tipi di grafi ci, uno di europei e uno di non europei. Ovviamente la novità non ha soltanto risvolti statistici: “Nei primi quindici giorni del 2007”, ha detto il responsabile dell’Uffi cio immigrati Roberto Menichetti, “abbiamo registrato venti assunzioni di lavoratori rumeni soltanto con il passaporto; si è trattato soprattutto di badanti e colf, ma anche di muratori e di metalmeccanici”.
Queste le nazionalità presenti a Scandicci nel 2006: la più numerosa è quella albanese, che conta 586 persone, seguita da quelle romena (387 residenti), marocchina (184), peruviana (140), egiziana (97), fi lippina (88), serba (75), ucraina (67), cinese (64), di India (48), Sri Lanka (46), Ecuador (41), Brasile (39), Polonia (38), Moldova (28), Senegal (24), Stati Uniti (23), Somalia (21), Cuba (20), Capo Verde (19), Colombia (18), Nigeria (18), Tunisia (18). Dei 2330 stranieri non comunitari o neo comunitari residenti a Scandicci, 1841, ovvero il 79%, sono maggiorenni, mentre i minorenni sono 489 (21%). Tra i maggiorenni le donne sono 990, mentre gli uomini 851, con una crescita notevole della presenza femminile, dal momento che nel 2005 le femmine surclassavano i maschi di appena 13 unità (823 contro 810). “La situazione rimane invariata in grosse linee rispetto all’anno passato – spiegano dall’Uffi cio immigrati - aumentano in modo signifi cativo i cittadini albanesi che risultano essere una delle nazionalità più numerose anche nella regione Toscana. I minori aumentano con la stessa tendenza e rimangono della stessa percentuale rispetto all’anno passato. Una cosa che invece risalta è un aumento della presenza femminile. Si tratta comunque di un aumento eterogeneo e non concentrato su singole nazionalità. Più marcata la presenza di donne ucraine e fi lippine, nazionalità maggiormente richieste nei lavori di tipo domestico”. La suddivisione in fasce d’età è la seguente: tra i 19 e i 40 anni si contano 1273 presenze pari al 55 percento del totale, tra i 41 e i 60 anni 514 persone ovvero il 22 percento, oltre i 60 anni 54, il 2%.
“L’aumento dei residenti si distribuisce anche sulle fasce d’età proporzionalmente alla quantità già consolidata senza particolare variazioni di rilevo – si legge nel rapporto - persiste una presenza massiccia di residenti stranieri compresi tra i 19 e i 40 anni, con relativo aumento sia della fascia appena superiore che di quella dei minorenni”. Tra i minori, quelli nati in Italia sono 279, quelli nati all’estero 210, con questa suddivisione in fasce di età: tra gli 0 e i 6 anni, 217 sono nati in Italia e 24 all’estero, tra chi ha tra i 7 e i 12 anni 44 sono nati in Italia e 81 all’estero, nella fascia tra i 13 e i 18, 18 sono nati in Italia e 105 nel paese d’origine. Da considerare che nel 2005 i nati in Italia tra gli 0 e i 6 anni erano 173. “E’ confermato l’aumento delle nascite dei bambini stranieri a Scandicci – scrivono dall’Uffi cio immigrati – infatti solo la fascia compresa tra gli 0 e i 6 anni registra un aumento sensibile. Se dovesse passare la proposta dello iussoli nella concessione della cittadinanza dovremmo registrare dei cambiamenti molto importanti anche nel Comune di Scandicci in quanto molti sono i neonati da coppie presenti da più di 5 anni in Italia, e quindi propensi a diventare italiani dalla nascita”.
La distribuzione sui quartieri rimane sempre abbastanza eterogenea, senza concentrazioni numeriche di riguardo e con variazioni che dipendono perlopiù dall’offerta abitativa del quartiere in questione.
Persiste la supremazia di Scandicci centro (609 stranieri residenti, ovvero il 25% del totale delle presenze nel Comune) che rimane un luogo ambito e consolida la superiorità numerica rispetto a Casellina (555, pari al 24%); seguono la Piana di Settimo (408 presenze per il 18%), Vingone (366, il 16%), San Giusto Le Bagnese (285, il 12%) e zona collinare (107, ovvero il 5%). Tuttavia l’aumento dei residenti a Scandicci centro, da 567 del 2005 a 609 al 31 dicembre scorso, risulta essere più basso rispetto a quello degli altri quartieri; leggermente più marcati gli aumenti nella Piana di Settimo (da 353 a 408) e a Vingone, da 318 a 366.

L’ATTIVITA' DELL’UFFICIO
Un dato riassume la mole e l’incremento nel tempo del lavoro dell’Uffi cio immigrati di Scandicci: nel primo anno di attività con la gestione Arci, il 1998, le visite degli utenti furono 278, nel 2006 le consulenze offerte sono state 3658. Oltre al Responsabile Roberto Menichetti e alla coordinatrice dei progetti “Interpretariato e traduzione” e “Dentro lo specchio” Laila Abi Ahmed, al servizio lavorano un operatore e un dipendente comunale. Delle consulenze nei dodici mesi del 2006, 2404 ovvero il 66% sono state relative a questioni su permessi di soggiorno e visti, 599 (16%), rapporti con la pubblica amministrazione, 359 (il 10%) consulenze legali, 136 (4%) la ricerca di lavoro, 73 la scuola, 54 la casa e 33 l’offerta di lavoro.
Tra chi chiedeva informazioni su visti e permessi di soggiorno, il 30%, ovvero 750 persone, cercavano consulenza per ricongiungimenti familiari, il 24% su visti per chiamata nominativa, il 17% per rinnovo del premesso di soggiorno, il 14% per la carta di soggiorno, l’8% per la regolarizzazione. La nazionalità più numerosa tra gli utenti è quella italiana, 631 ovvero il 17%, per la maggior parte datori di lavoro intenti a regolarizzare o a chiamare in Italia i lavoratori stranieri, con moltissime richieste per badanti e colf; a seguire le nazionalità albanese (17%), romena, marocchina e peruviana. “Quest’anno – spiegano dall’Uffi cio - è stato caratterizzato da diversi eventi che hanno intensifi cato notevolmente il lavoro, tanto che per fare fronte a tutte le richieste dell’utenza è stato necessario chiudere l’uffi cio al pubblico un giorno alla settimana, il mercoledì, per poter sviluppare meglio un’attività di back offi ce, al fi ne di rendere le risposte più effi caci”. Tra le novità che hanno impegnato l’ufficio nel 2006 l’entrata in vigore del decreto flussi, a metà marzo: “L’entrata in vigore, dopo un annuncio che andava avanti da mesi, ha dato la possibilità in un primo momento di poter fare entrare in Italia per motivi di lavoro 170 mila persone, aumentate poi di altre 350 mila unità dal nuovo governo. Moltissime le confusioni tra decreto fl ussi e sanatoria”. Con il decreto fl ussi il datore di lavoro chiede di fare entrare in Italia un lavoratore non comunitario, che si presume non presente sul territorio nazionale, mentre con la sanatoria il lavoratore non comunitario si regolarizza direttamente, rimanendo sul territorio italiano. “Ma l´evento più importante – dice Menichetti - è sicuramente quello annunciato già all’inizio dell’anno, poi rimandato ed infi ne attivato a sorpresa pochi giorni fa. Si tratta dell’accordo tra Anci, Poste Italiane e Patronati sulle modalità e gestione dei rinnovi dei permessi di soggiorno.
Questo accordo esula i cittadini stranieri dal presentarsi continuamente in questura per ogni questione riguardante rilascio, rinnovo e richiesta della carta di soggiorno, ed affi da al riempimento di specifi ci moduli da spedire per posta, con i relativi allegati, la richiesta di qualsiasi tipo di istanza inerente ai permessi. Al riempimento dei moduli sono chiamati in causa i patronati. Detta così parrebbe una specie di uovo di colombo, di fatto la situazione, cominciata l´11 dicembre, si presenta già molto caotica e sta uffi cialmente chiamando in causa l´esperienza degli operatori dell’Ufficio immigrati di Scandicci”. Purse i ricongiungimenti familiari restano l’argomento con il più alto numero di istanze, tuttavia sono diminuite notevolmente rispetto all’anno passato, “perché quella mole di domanda rimasta in sospeso in questura da più di un anno, per la pre istruttoria delle domande, è stata smaltita dai 12 uffi ci della provincia di Firenze accreditati dalla Prefettura, tra i quali appunto il nostro”. Verso la fi ne dell’anno sono state bloccate le domande di ricongiungimento familiare dei cittadini romeni, e questo perché era ormai uffi ciale che la Romania sarebbe entrata dal primo di gennaio a fare parte dell’Unione europea e quindi sarebbero cambiati tutti i riferimenti di legge che governano la vita di questi cittadini. Per loro i ricongiungimenti sono ora effettuati tramite una semplice notifi cazione del familiare alla questura di residenza, come accade normalmente agli altri cittadini europei.



PER CASA E LAVORO IL SERVIZIO SINAPSI
“Da sempre quelle su casa e lavoro sono le domande più diffi cili e insidiose, anche perché un Uffi cio immigrati diffi cilmente ha gli strumenti per trovare una risposta adeguata”. Il numero di chi ha richiesto questo tipo di consulenza è più o meno sempre lo stesso negli ultimi anni e quasi sempre rappresentato da persone che non sanno dove cominciare o che non sanno come utilizzare i servizi a disposizione, o peggio ancora, si rivolgono all’Ufficio come ultima spiaggia; in genere sono persone sole, spesso donne.
Una risposta a questo tipo di problemi da aprile del 2006 la offre il progetto “Sinapsi – Sportello inserimento abitativo e professionale stranieri immigrati”, deliberato dalla Società della salute della zona nord ovest; il servizio copre gli otto Comuni della zona ed ha l’obiettivo di sostenere i cittadini immigrati nel settore degli inserimenti abitativo e professionale. È un progetto gestito dal Comune di Scandicci come capofi la, che ha coinvolto altri 4 soggetti, ovvero Arci, cooperativa Cat, associazione Nosotras e Banca Etica. “Il tema previsto dalla fonte fi nanziaria era rappresentato dall’inserimento abitativo del cittadino straniero con tutte le sue problematiche – spiegano dall’Ufficio immigrati - dalla nostra esperienza abbiamo potuto comunque appurare che il target di riferimento non è rappresentato da cittadini che cercano solo casa, anche perché in questi ultimi anni le agenzie immobiliari hanno aperto molto ai cittadini immigrati, ma soprattutto da famiglie straniere che temono di perderla, soprattutto a causa di problemi economici”. Il servizio, pur essendo a disposizione dei cittadini stranieri residenti in questa area, è a diretto contatto con i servizi sociali e gli Uffici immigrati della zona e concorda insieme a questi i casi da prendere maggiormente in considerazione, con l’obiettivo di eliminare le condizioni assistenziali e creare le basi per una maggiore autonomia delle famiglie. Attualmente sono stati aperti diversi sportelli, a Scandicci, Calenzano e Campi per avere la possibilità di intervenire su tutta la zona, con la previsione di espandere il servizio anche in altri Comuni. “Intanto Banca Etica sta ultimando la bozza di convenzione che prevede la possibilità di erogare e gestire dei prestiti con restituzione molto diluita nel tempo, ad interesse basso, da utilizzare esclusivamente su questioni riguardanti diffi coltà economiche con l´alloggio, sia per un pagamento di una caparra, sia per evitare situazioni di mora perché magari un membro della famiglia ha perso il lavoro”. [Matteo Gucci]