IL RAPPORTO SUGLI STRANIERI 2007
L’UFFICIO IMMIGRATI COMPIE 10 ANNI
Dopo l’ingresso nell’Unione Europea, i cittadini romeni superano per numero quelli albanesi; nel Rapporto dell’uffi cio Immigrati 2007 i dati sulla presenza degli stranieri a Scandicci e sull’attività del servizio.

La Romania diventa la nazionalità straniera più numerosa a Scandicci: è aumentata in un anno di ben 324 unità, passando dalle 387 persone dal 2006 alle 711 del 2007, e ha superato quella albanese, che invece passa in un anno da 586 a 605 unità. Cresce quindi il numero complessivo di stranieri a Scandicci, in totale 2954 persone, ma cala il numero degli extracomunitari dai 2330 del 2006 ai 2026 del 2007: questo per il semplice motivo che Romania e Bulgaria sono entrati a far parte dell’Unione Europea. I dati sulla presenza di stranieri a Scandicci sono contenuti nel rapporto del 2007 redatto dall’Uffi cio immigrati. Riguardo all’aumento dei cittadini romeni, nel rapporto è specifi cato che “in realtà non si tratta di una ‘invasione’ inaspettata”.
“Come uffi cio immigrati – si legge – sapevamo della presenza di molti cittadini romeni presenti che ormai aspettavano l’avvento dell’entrata in Europa per poter emergere e questo, paradossalmente, è stato quasi un vantaggio da un punto di vista di impatto sociale. Essendo cittadini già presenti da tempo, sono per la maggior parte persone che hanno confi denza con il territorio. Conoscono la lingua e hanno già preso contatti con il mondo del lavoro, per cui, regolarizzandosi non si trovano a dover cominciare un’opera di integrazione partendo da zero. Inoltre c’è anche un motivo psicologico alla base della rincorsa alla residenza. Essendo stati presenti irregolarmente, e avendo capito della possibilità di poter avere una residenza e quindi un documento italiano senza dover mostrare un permesso di soggiorno, si sono sentiti maggiormente tutelati con la carta di identità in mano, per quanto questo documento non fosse essenziale per poter stare sul territorio italiano”. La conferma che buona parte dell’aumento dei cittadini romeni è soltanto formale viene dai dati sui servizi sanitari e scolastici, riconosciuti anche a chi è in attesa di regolarizzare la propria posizione, che non hanno visto aumenti di iscrizioni e utenze proporzionate alla crescita del numero di stranieri. Nella scuole di Scandicci, dai nidi alle superiori, la nazionalità più presente è quella albanese, che conta 140 iscritti mentre nel 2006 erano 135, seguita da quella romena, con 91 alunni nel 2007 e 70 nel 2006, e da quella marocchina, con un aumento da 38 a 46 iscritti; in tutto ad ottobre 2007 nelle scuole di Scandicci erano iscritti 493 tra alunni e studenti, mentre l’anno precedente erano 435. Nelle strutture dai nidi alle secondarie di primo grado, ovvero le vecchie medie, la percentuale di bambini e ragazzi stranieri sul totale nel 2007 è dell’8,30%, nel 2006 era del 7,60%, nel 2005 del 6,30%, cinque anni fa, nel 2002, era del 4,20%. “Dopo un aumento sensibile del passato anno scolastico l’incremento degli alunni stranieri ritorna nella media annuale tipica del Comune di Scandicci da dieci anni a questa parte – si legge nel rapporto dell’uffi cio Immigrati - quest’anno in particolare incide più nella percentuale in quanto gli alunni italiani nel complesso sono rimasti quasi dello stesso numero. Tra nido e scuole medie si registra un aumento di 39 unità. Probabilmente sono meno del previsto in quanto si tratta del primo anno scolastico che comincia con la Romania uffi cialmente nell’Unione Europea, e considerato l’aumento corposo dei cittadini romeni residenti ci aspettavamo un rifl esso anche nelle scuole. Ma evidentemente la grande ‘ondata’ non c’è stata”. Per quanto riguarda i nidi, dove la percentuale di studenti stranieri è del 13%, il rapporto spiega che “si tratta della categoria con la percentuale più alta; in questo caso possiamo parlare di famiglie in linea di massima stabili sul territorio che hanno fi gli nati qua. Ricordiamo che il numero di bambini stranieri nati in Italia aumenta ogni anno e anche Scandicci osserva questo trend. Che si tratta di famiglie stabili lo si vede anche dalle nazionalità maggiormente presenti in questa sezione, ovvero albanesi, romeni e peruviani, tutte nazionalità che risaltano tra quelle residenti più numerose nel territorio comunale”. L’ordine d’istruzione con la percentuale di stranieri più bassa, di contro, è quello delle superiori, con una media del 5%, anche se al professionale Sassetti la quota è dell’8,10%. “Tuttavia”, si legge nel rapporto, “il numero di frequentanti non italiani nelle superiori di Scandicci aumenta ogni anno. Possiamo rilevare come uffi cio immigrati anche nuovi inserimenti in seguito a ricongiungimenti familiari effettuati dai genitori, ciò nonostante, dopo circa dieci anni di censimenti sulle presenze scolastiche abbiamo rilevato con soddisfazione che qualche nome presente anni fa alle scuole elementari o materne si presenta oggi alle scuole superiori. Indice senza dubbio di stabilità e di coerenza, ma anche di fi ducia in un investimento nella formazione scolastica”. Anche i corsi serali per geometri e ragionieri rivolti a studenti adulti mantengono più o meno la stessa percentuale di frequentanti stranieri dello scorso anno, il 20%, ovvero 28 stranieri su un totale di 140 iscritti. I dati forniti dalla segreteria del Russell Newton riportano l’età dei frequentanti per cui è possibile notifi care che l’età media dei frequentanti stranieri è di circa 28 anni e sono compresi tra un minimo di 19 anni e un massimo di 46. “Il dato – è il commento dell’uffi cio Immigrati - è signifi cativo in quanto evidenzia l’interesse a migliorare il proprio titolo di studio, o in qualche caso di recuperare ciò che magari è stato interrotto nel proprio paese di provenienza”. Con la fi ne del 2007 l’uffi cio Immigrati del Comune di Scandicci ha compiuto i suoi primi 10 anni di vita con la gestione dell’Arci provinciale: “In questi dieci anni – spiega il responsabile della gestione operativa Roberto Menichetti - abbiamo seguito tutte le vicissitudini che hanno caratterizzato le problematiche dei cittadini stranieri, contemporaneamente agli sviluppi legislativi che si sono caratterizzati nel settore. Dalla legge Martelli, in atto alla nascita dell’uffi cio, alla legge Turco Napolitano, entrata in vigore nel corso del 1998, alle modifi che della legge Bossi Fini del 2002, sino ai cambiamenti procedurali degli ultimi due anni. Siamo passati attraverso due sanatorie ed una decina di decreti fl ussi, abbiamo curato centinaia di ricongiungimenti familiari e qualche migliaio di rinnovi di permesso di soggiorno. In tutto abbiamo fornito più di 20.000 consulenze legate a svariate problematiche tipiche dei cittadini immigrati ascoltando almeno 15.000 persone diverse”. L’anno 2007 è stato sicuramente l’anno più impegnativo per due ragioni strettamente collegate tra loro; la prima riguarda i vari cambiamenti che si sono succeduti in questo periodo, cambiamenti relativi alle procedure del permesso di soggiorno, ovvero il principale documento del cittadino straniero; la seconda al numero di consulenze fornite durante l’anno. Nel 2006, le consulenze erano state 3658, nel 2007 è stata superata la quota di 4500. Tra le varie attività, il progetto Sinapsi, che coinvolge la Società della Salute: “è ormai decollato e si trova a svolgere una funzione determinante per il sostegno dei cittadini stranieri nel campo professionale e alloggiativo”. Nel 2007 è cambiata la nazionalità prevalente degli utenti dell’uffi cio immigrati: la struttura è stata caratterizzata negli anni passati da un’utenza composta maggiormente da cittadini italiani che si ponevano come mediatori per i propri conoscenti stranieri; questo anno le frequenze di nazionalità italiana passano al secondo posto superate di gran lunga dai cittadini albanesi. Ciò si rapporta bene con le nuove modalità di rinnovo dei permessi di soggiorno e con la nazionalità non comunitaria maggiormente presente sul territorio comunale e limitrofo. [M. G.]


BONIFICA
IL CONSORZIO CAMBIA NOME
Il Consiglio Regionale della Toscana ha approvato lo statuto del “Consorzio di bonifi ca per la difesa del suolo e la tutela dell’Ambiente della Toscana Centrale”; a gennaio è stato intanto nominato commissario Mario Cresti, già presidente del vecchio Consorzio di bonifi ca del Chianti Fiorentino.

Il Consiglio Regionale della Toscana a fi ne dicembre 2007 ha approvato lo statuto del “Consorzio di bonifi ca per la difesa del suolo e la tutela dell’Ambiente della Toscana Centrale”; con questo atto si è concluso l’iter del documento statutario, stilato dopo un’intensa fase di concertazione tra Consorzio, Comuni dell’area fi orentina e senese, Circondario Empolese-Valdelsa, e già approvato dal Consiglio dei Delegati del Consorzio nello scorso autunno. Il nuovo statuto e la nuova denominazione tengono conto del costante lavoro di manutenzione e gestione delle opere e del reticolo idrografi co minore rientrante nei comprensori di bonifi ca, e del ruolo sempre maggiore dei consorzi in ambito di mitigazione del rischio idraulico, difesa, salvaguardia e valorizzazione delle risorse ambientali. “I Consorzi nei decenni hanno acquisito nuove conoscenze, hanno velocizzato i tempi di intervento e sostanzialmente sono serviti a mantenere in effi cienza il sistema della raccolta delle acque – ha detto l’assessore all’Ambiente Fabrizio Signorini – con l’aggregazione dei due comprensori, il nostro Consorzio cambia natura perché assume una territorialità che coinvolge tre province, ed è basato su un sistema delle acque che non tiene conto dei confi ni amministrativi. Al contrario di quanto comunemente si dice, il tributo di bonifica, ovvero il tributo per la manutenzione del sistema idraulico, si è sempre pagato: i nostri cittadini che si affacciano sulla Val di Pesa chiaramente, gli altri con tributi compresi nella bolletta dell’acqua”. Il “Consorzio di bonifi ca per la difesa del suolo e la tutela dell’Ambiente della Toscana Centrale” è senz’altro frutto di una mutata coscienza dei rischi e delle opportunità che provengono dai territori. Nel 2008 il nuovo Consorzio vedrà anche applicata una delibera regionale del 2004 che estende la sua competenza su una zona più vasta. Con la odierna fi sionomia infatti il Consorzio di Bonifi ca della Toscana Centrale comprende una vasta zona che include la Val di Pesa, i bacini dei torrenti Greve e Ema, il bacino del torrente Vingone e, più genericamente, tutti i bacini di sinistra idraulica del fi ume Arno tra le Gualchiere di Remole e Montelupo ed infi ne il bacino della Val d’Elsa e minori affl uenti in sinistra d’Arno, tra Montelupo Fiorentino e Empoli per un totale complessivo di 1756,58 kmq. Il Consorzio di bonifi ca Toscana Centrale, che interessa in totale 33 comuni (17 nella provincia di Firenze, 13 in provincia di Siena, 2 in provincia di Pisa e uno in quella di Arezzo) diventa uno dei più grandi e uno dei più densamente popolati della Toscana. A gennaio è stato nominato Commissario straordinario del Consorzio Mario Cresti, già presidente del vecchio Consorzio di bonifi ca del Chianti Fiorentino, che rimarrà in carica fi no all’ingresso defi nitivo in Val d’Elsa, e cioè all’emissione del ruolo del tributo di bonifi ca. La sede del Consorzio di bonifi ca per la difesa del suolo e la tutela dell’ambiente della Toscana Centrale è in via Verdi 16 a Firenze, mentre la sede operativa è a Baccaiano, nel comune di Montespertoli; per informazioni 055.244366, fax 055.241458, e mail: info@cbtc.it, sito web: www.cbtc.it.


SAN MICHELE A TORRI
IL METANO A 21 FAMIGLIE DI LA FRATTA E LA PORTA
IL COMUNE INVESTIRA' 76.700 EURO

Ventuno famiglie di via dell’Oratorio, nelle località La Fratta e La Porta della frazione collinare di San Michele a Torri, saranno raggiunte dal Metano. La Giunta comunale ha approvato il progetto per l’estensione del gas naturale, che costerà 125 mila euro e sarà così fi nanziato: 76.700 euro da parte del Comune, 27.300 euro, ovvero 1300 euro per ogni utenza, da Consiag Reti, mille euro da ogni utente, secondo il principio della compartecipazione che era stato discusso e condiviso dai residenti durante un’assemblea pubblica dei mesi scorsi. “E’ un impegno importante per il Comune - dice il Sindaco Simone Gheri - è il segno della nostra attenzione alle frazioni collinari; a San Michele interverremo tra l’altro con la sistemazione di un luogo di aggregazione all’aperto per i cittadini”. Grazie alla modalità della compartecipazione dei cittadini è possibile realizzare questo intervento, che altrimenti sarebbe stato troppo oneroso per l’amministrazione comunale; nelle zone collinari, infatti, raggiungere le abitazioni con la rete per il gas naturale ha un costo per utente notevolmente maggiore rispetto alle zone più urbanizzate, con una spesa non sempre sostenibile da parte dell’ente pubblico. La quota dell’Amministrazione comunale viene fi nanziata con lo stanziamento per “Estensioni reti acqua e gas” dal bilancio 2007, con la copertura dai proventi delle alienazioni. In base agli accordi, Consiag Reti ha redatto il progetto per l’estensione della rete di gas naturale alle 21 famiglie e lo ha consegnato a metà dicembre 2007 all’Amministrazione comunale, dopodiché la Giunta ha deliberato l’approvazione. I prossimi obiettivi del Comune sono l’estensione della rete del metano alle utenze di via di Marciola e al primo tratto di via di Casignano.


VIA SAN MARTINO ALLA PALMA
UN’ORDINANZA PER RIFARE IL MURO
DELLA STRETTOIA
UN ATTO PER LA “RIMESSA IN PRISTINO”

Un atto uffi ciale del Comune per ordinare ai proprietari del muro nella strettoia di via San Martino alla Palma, la società Villa Torrigiani Roveta spa, la “rimessa in pristino dello stato dei luoghi”. Quel muro in località Citille, infatti, non è più intero dal 1999, ovvero da un intervento per la messa in sicurezza effettuato sempre a seguito di un’ordinanza del Comune; in quel primo caso furono rimosse le parti del muro diventate pericolose a causa dell’invecchiamento, ma da allora, così come riportato nel parere della Commissione comunale per il Paesaggio, “la mancata ricostruzione del tratto di muro di sostegno, ritenuto un elemento caratterizzante il tracciato viario fondativo, risulta incompatibile con la tutela dei valori estetici del luogo, e pertanto determina pregiudizio all’esteriore rispetto dei luoghi in area di notevole interesse pubblico”. L’articolo 60 del Regolamento urbanistico comunale approvato nel maggio scorso, inoltre, individua i muri di sostegno quali parti integranti dei tracciati viari fondativi del territorio di Scandicci, e prevede che “eventuali tratti degradati dei tracciati viari fondativi devono essere assoggettati ad azioni di ripristino”. Con l’atto l’amministrazione comunale ordina ai proprietari “di procedere, a propria cura e spese, alla rimessa in pristino dello stato dei luoghi con specifi co riferimento al tratto di muro di sostegno prospiciente via San Martino alla Palma” e “di presentare, entro il termine di 60 giorni dalla notifi ca dell’ordinanza, una pratica edilizia corredata di specifi ca richiesta di autorizzazione ai fi ni della tutela del vincolo paesaggistico e del vincolo idrogeologico, per il ripristino dello stato dei luoghi che dovrà essere eseguito entro 120 giorni dalla data di effi cacia del titolo abilitativo edilizio”.