La scuola
ha un piano


Aumentano gli iscritti perché aumentano anche le nascite. I forti investimenti nell’edilizia scolastica già fissati nel Piano delle opere. La scelta di incrementare l’offerta per l’infanzia con l’apertura di nuovi asili nido. La necessità di riorganizzare e razionalizzare gli spazi in base anche agli eventuali effetti della riforma Moratti, oramai alle porte. Questi i contenuti salienti del Piano per la scuola approvato dalla Giunta. Per l’assessore alla pubblica istruzione Claudio Raspollini “un investimento nel campo dell’educazione pensato con la massima attenzione per non creare disagi alle famiglie”. La voce contraria dei circoli.
Sono 1198 gli iscritti quest’anno alle scuole materne di Scandicci, 1945 alle elementari e 1106 alle medie. Quella scolastica è una popolazione in continua crescita a causa di quattro fattori principali: l’aumento delle nascite registrato negli ultimi anni, l’immigrazione, l’espansione del bacino d’utenza che adesso comprende anche figli di lavoratori della zona industriale della Piana di Settimo. In prospettiva, i nuovi insediamenti abitativi a Badia a Settimo, nel centro e in zone fiorentine al confine con Scandicci, come Ugnano e Mantignano, ne incrementeranno ancora il numero. Per governare il fenomeno l’amministrazione ha fissato fino al 2007 investimenti in edilizia scolastica per oltre 3,5 milioni di euro, al fine di garantire una riorganizzazione degli spazi e dei plessi secondo un Piano approvato dalla giunta lo scorso mese. L’altra priorità politica dell’amministrazione è quella di realizzare nuovi nidi, a Badia a Settimo, Casellina, a San Giusto e nel centro cittadino, con gestione diretta o da parte di privati. Le prime novità del Piano scolastico entreranno in vigore già dal prossimo settembre per l’anno 2004/2005.

EDILIZIA SCOLASTICA
Nel Piano scolastico approvato dalla Giunta rientrano gli interventi sul patrimonio edilizio scolastico già previsti nel Piano delle opere.
Per la scuola elementare Marconi, all’interno del secondo circolo, è fissata la ristrutturazione completa del plesso.
Nell’area adiacente alla scuola per l’infanzia comunale Turri sarà costruito un nuovo edificio, che possa contenere le sezioni della scuola dell’infanzia attualmente situate all’interno dell’elementare Marconi e far fronte all’aumento della popolazione scolastica.
Per la Spinelli è prevista la realizzazione di una nuova struttura, per la sistemazione delle sezioni elementari della Pertini che a seguito di ristrutturazione conterrà le attuali sezioni di scuola dell’infanzia di San Giusto (4 sezioni) e Le Bagnese (2 sezioni).
Queste operazioni consentiranno di realizzare un nuovo asilo nido a San Giusto e lo spostamento del centro gioco “Pane e Cioccolata” dalle Corbinaie ai contigui locali dell’ex Centro di documentazione, dove sarà possibile realizzare anche un micronido.

ALTRE NOVITÀ
Per realizzare quanto fissato, in considerazione dell’aumento della popolazione legato anche ai futuri sviluppi urbanistici e quindi ancora da valutare, e dell’eventuale abbassamento dell’età per le iscrizioni, sono previsti altri interventi. La collocazione all’interno della scuola elementare XXV aprile di due nuove sezioni di scuola per l’infanzia, e conseguentemente lo spostamento di tre classi elementari nella scuola media “Rodari”, che ha spazi sufficienti a contenerle. La collocazione nella scuola media Spinelli, che ha spazi sufficienti, di due classi di scuola elementare provenienti dalla Pertini. La collocazione nella scuola Anna Frank di alcune sezioni della scuola dell’infanzia di Via Verdi e di parte della scuola elementare Marconi, per permettere i lavori di ristrutturazione dell’edificio.
La collocazione all’interno della scuola media Fermi delle restanti classi della scuola elementare Marconi, a seguito dello spostamento della stessa presso la Anna Frank. In ipotesi anche lo spostamento di alcune sezioni di scuola dell’infanzia di Via Verdi presso i locali dell’ex centro di documentazione Le Corbinaie per la durata dei lavori necessari alla costruzione della nuova scuola dell’infanzia statale Turri.

GLI OBIETTIVI DEL PIANO SCOLASTICO
Le priorità fissate dall’amministrazione nel Piano scolastico territoriale prevedono il mantenimento di cinque unità amministrative, un miglioramento dell’organizzazione di queste nelle diverse zone cittadine per garantire una maggiore integrazione territoriale, la ristrutturazione, l’adeguamento e l’ampliamento degli edifici alle nuove funzioni didattiche anche in vista dell’aumento della popolazione e dell’anticipo a due anni e mezzo per l’iscrizione alle materne e a cinque anni e mezzo alle elementari previsto dalla legge Moratti.
Inoltre la realizzazione dei nuovi nidi ed il mantenimento dell’autonomia della Fermi, che non raggiungendo il mezzo migliaio di studenti iscritti non ne avrebbe titolo di legge.
In concreto il prossimo settembre dovrebbero essere aumentate due sezioni di scuola per l’infanzia (le attuali materne) e una prima elementare nel terzo circolo scolastico, una prima elementare nel primo circolo così come nel secondo circolo.

(Matteo Gucci)


“Un investimento nell’educazione,
nessun cambiamento per le famiglie”
a colloquio con l’assessore Claudio Raspollini

Le scelte dell’amministrazione per il nuovo Piano scolastico sono spiegate dall’assessore alla Pubblica istruzione Claudio Raspollini. “La delibera approvata dalla giunta – spiega - è il risultato di un’analisi territoriale iniziata cinque anni fa, sulle basi dell’aumento della popolazione scolastica e della legge sulla autonomia precedente alle due riforme nazionali che si sono succedute”. La prima abbassava il periodo di durata della scuola dell’obbligo da 8 a 7 anni, e facilitava il lavoro di pianificazione degli spazi scolastici: se da un lato aumentavano gli iscritti, dall’altro diminuivano le classi e quindi gli alunni e gli studenti per i quali trovare soluzioni. La seconda ha invece complicato il compito, anche nell’immediato, dal momento che sono state abbassate le età di iscrizione alle scuole dell’infanzia e alle elementari. “Non avevamo altra soluzione che una pianificazione complessiva, una riorganizzazione che ha portato anche ad una migliore distribuzione delle competenze delle unità amministrative nel territorio, con un rapporto più stretto tra istituzioni scolastiche e zone di competenza, e a soluzioni che permettono di avere una continuità educativa nei diversi cicli”. Nel Piano è stato deciso di creare gli Istituti comprensivi e di abbandonare le ipotesi di verticalizzazione. “I vantaggi di tale scelta – dichiara l’assessore – si ritrovano nelle potenzialità educative che questo strumento offre. Prendiamo ad esempio i progetti coordinati tra amministrazione e scuole per i casi di handicap e di dispersione scolastica: l’Istituto comprensivo offre la possibilità di seguire gli alunni che ne abbiano necessità con piani personalizzati di lunga durata, che possono iniziare alle elementari e concludersi al termine delle medie”. La stesura del piano nasce da un contribuito di genitori, docenti, sindacati e della cosiddetta “Commissione dei 30” che raggruppa tutte le parti interessate compreso il personale Ata, “che in questi anni attraverso suggerimenti, ed emendamenti al piano stesso hanno condiviso alcune scelte forti dell’amministrazione, quali: il mantenimento delle cinque unità amministrative, l’autonomia della Fermi, il forte investimento sulle strutture scolastiche, l’aumento di spazi da destinare ai nidi, la salvaguardia della continuità didattica per i ragazzi”. “Le novità non porteranno comunque sconvolgimenti nella vita delle famiglie e nel lavoro dei docenti. Per quanto riguarda le iscrizioni alle diverse scuole non si registreranno infatti cambiamenti. Gli insegnanti hanno invece l’opzione di continuare a lavorare nell’attuale circolo di appartenenza”. (M.G)

Plessi, circoli e istituti
Come cambiano da oggi al 2007 l’organizzazione
e la consistenza delle unità amministrative scolastiche

LE UNITÀ AMMINISTRATIVE OGGI
Per il 2003/2004 l’organizzazione delle scuole di Scandicci segue quella degli ultimi anni scolastici, con unità amministrative indipendenti come dirigenza. I plessi facenti parte del primo circolo, che conta un totale di 928 alunni, sono la scuola materna Dino Campana (25 iscritti), quella di San Giusto (77 iscritti), quella de Le Bagnese nella Sassetti-Peruzzi da trasferire alla Pertini (50 iscritti), quella del Molin Nuovo (149 iscritti), l’elementare Dino Campana (408 iscritti) e l’elementare Pertini (219 iscritti). Nel secondo circolo sono presenti complessivamente 994 alunni, distribuiti nei plessi delle materne di San Colombano e di Badia (133 alunni), nella materna Marconi di via Verdi (75 alunni), nella materna di Largo Spontini (129 alunni), nelle elementari Marconi (424 alunni) e Pettini (233 alunni). Il terzo circolo conta 946 iscritti e comprende le materne Vingone (120 iscritti), XXV aprile presso la Gabbrielli (111 iscritti), Rinaldi (49 alunni), Marciola (41 iscritti) e le elementari XXV aprile (349 iscritti), Gabbrielli (206 alunni) e San Vincenzo (70 alunni). Sotto la direzione didattica Spinelli Rodari (per un totale di 643 studenti) rientrano invece i due plessi di scuola media, il primo con 305 studenti, il secondo con 338 studenti. La scuola media Fermi, la più grande di tutto il territorio comunale con 463 studenti in un unico plesso, ha una direzione didattica a se stante e figura dunque come unità amministrativa autonoma. Sotto l’ultima unità amministrativa, che conta 207 iscritti, rientrano le tre scuole materne comunali, ovvero la Makarenko (58 iscritti), la Turri (88 iscritti), e quella di Vingone (61 iscritti).

LE UNITÀ AMMINISTRATIVE A SETTEMBRE
Il Piano scolastico fissa appunto cinque unità amministrative: la prima e la terza saranno strutturate come Istituti comprensivi, la quarta come un nuovo circolo didattico. La prima unità amministrativa comprenderà la scuola media Rodari, l’elementare Rodari ottenuta con alcune sezioni della XXV aprile, l’elementare XXV aprile, la materna Vingone e la materna XXV aprile con le sezioni della Marconi, in ristrutturazione. La seconda unità amministrativa comprende la media Fermi e l’elementare Fermi, con sezioni provenienti dalla Marconi in ristrutturazione. La terza unità amministrativa sarà invece l’Istituto comprensivo sotto la cui dirigenza ricadono la media Spinelli, le elementari Pertini e San Vincenzo e le materne Rinaldi, Le Bagnese, San Giusto e Marciola. La quarta, che figurerà come un nuovo circolo didattico, riunirà le elementari Dino Campana e Gabbrielli e le materne Dino Campana, Gabbrielli e Molin Nuovo. La quinta unità amministrativa riunirà invece l’elementare Pettini e le sezioni provenienti dalla Marconi in ristrutturazione dentro l’Anna Frank, e le materne San Colombano e Largo Spontini. Si tratta in ogni caso di un’organizzazione transitoria, dal momento che il Piano andrà a regime definitivamente solo nel settembre 2007.

ORGANIZZAZIONE DEFINITIVA
Per l’anno scolastico 2007/2008 le cinque unità amministrative di Scandicci saranno così strutturate: la prima comprenderà la media e l’elementare Rodari, l’elementare XXV aprile e le materne Vingone e XXV aprile, quest’ultima con nuove sezioni; la seconda la media Fermi, l’elementare Marconi e la materna Turri; la terza la media Spinelli, le elementari Spinelli e San Vincenzo e le materne Pertini, Rinaldi e Marciola; la quarta le elementari Dino Campana e Gabbrielli, le materne Dino Campana, Molin Nuovo e Gabbrielli: deve poi essere valutato l’andamento demografico che seguirà gli sviluppi urbanistici; per la quinta le materne San Colombano e Largo Spontini l’elementare e media Anna Frank in attesa di una nuova scuola, mentre il futuro della media ed elementare Pettini dipenderà dai nuovi insediamenti abitativi.



POST-IT
Ma dai circoli un coro di NO
“Non c’è più la riforma Berlinguer, dobbiamo ragionare su quella della Moratti”. Questo in estrema sintesi il primo appunto rivolto dagli insegnanti dei tre circoli territoriali al Piano scolastico del Comune. I pareri negativi sono arrivati sui tavoli degli amministratori comunali sotto forma di documenti corredati dalle firme degli insegnanti. Con la nuova legge, spiegano, sono previsti nuovi parametri che rimetterebbero in discussione il lavoro approvato dalla Giunta. Oltre a questo aspetto vengono considerate le situazioni specifiche dei diversi plessi in base alle modifiche organizzative previste dal Piano scolastico, e le ricadute di queste sulla continuità didattica. I primi a protestare sono stati gli insegnanti del secondo circolo, seguiti da quelli del terzo e del primo.