Sono Marcello Dugini (DS) e Alessandro Baglioni (indipendente) i due nuovi assessori nominati dal Sindaco. Il primo per sostituire Filippo Fossati, eletto consigliere regionale, il secondo per rafforzare la Giunta. Simone Gheri è il nuovo vicesindaco.
Doddoli Bis
, per il dopo Fossati

Alessandro Baglioni (a sinistra)
e Marcello Dugini (a destra)
con il Sindaco Giovanni Doddoli.
Con la delibera che porta a sette il numero degli assessori il Consiglio Comunale ha approvato anche l’istituzione della Commissione Consiliare di garanzia e del difensore civico

Due nuovi assessori e la carica di Vice Sindaco che passa a Simone Gheri dopo l’elezione a Consigliere Regionale, nella tornata del 16 aprile, di Filippo Fossati. Passano da sei a sette, dopo una modifica dello Statuto Comunale approvata dal Consiglio — ma che deve ancora essere ratificata dal Comitato regionale di controllo — i posti nella Giunta Municipale guidata dal Sindaco Giovanni Doddoli. I nomi dei due nuovi assessori sono quelli del trentottenne Marcello Dugini, già ufficialmente in carica, e del quarantanovenne Alessandro Baglioni, già eletto Consigliere Comunale il 13
giugno del 1999, che invece occuperà il posto non appena il Co.Re.Co avrà espresso parere positivo sul settimo assessore (a quel punto entrerà in Consiglio Comunale Raffaello Brogi, primo dei non eletti nella lista dei DS). Diplomato e da undici anni membro del Consiglio di Amministrazione della Coop Cft, Marcello Dugini iniziò la propria carriere politica nel 1975, anno in cui si iscrisse alla Federazione giovanile comunista italiana; nel 1985 viene eletto nel Consiglio di Circoscrizione di Casellina, dal 1990 al 1995 ne è Presidente; nella legislatura che va dal 1995 al 1999 è Consigliere Comunale di Scandicci; all’interno del Pci prima, del Pds e dei Ds in seguito Dugini copre la carica di segretario del Pci della sezione di Casellina dal 1985 al 1986 ed è membro della Segreteria Comunale del Pds/Ds dal 1995 al febbraio del 2000.

Simone Gheri
Alessandro Baglioni non è invece iscritto a nessun partito politico, ed è stato eletto come indipendente nelle liste dei Democratici di Sinistra nel Consiglio Comunale di Scandicci lo scorso anno. Laureato nel 1975 lavora nell’Ufficio di Presidenza del Consiglio Regionale della Toscana, mentre dal 1976 al 1977 è responsabile della Segreteria del Sindaco di Firenze Elio Gabbuggiani. Dal 1978 al 1988 è Vice Segretario del Consorzio servizio pubblico trasporto; dal 1988 ad oggi è stato funzionario della Regione Toscana presso il Comitato Regionale di Controllo. Il nuovo Vice Sindaco Simone Gheri, laureato, è stato invece Consigliere Comunale di Scandicci per il Partito Repubblicano italiano dal 1990 al 1995 e Assessore nella Giunta Municipale nella legislatura dal 1995 al 1999 e in quella iniziata con la rielezione a Sindaco di Giovanni Doddoli il 13 giugno 1999. (M.G)

Giunta, le deleghe
A seguito delle dimissioni di Filippo Fossati, della nomina a Vice Sindaco di Simone Gheri e dei due nuovi assessori Marcello Dugini e Alessandro Baglioni il Sindaco ha deciso anche alcuni cambiamenti per quanto riguarda l’assegnazione delle deleghe. Questa la nuova composizione della Giunta Municipale.

Giovanni Doddoli, Sindaco
Area metropolitana e conferenza dei sindaci.
Simone Gheri, Vice Sindaco
Urbanistica, progettazione opere pubbliche, promozione culturale e politiche giovanili, tramvia, castello Acciaiolo, parco di Poggio Valicaia.
Alessandro Baglioni
Patrimonio, casa, espropri, controllo di gestione, affari generali e legali, rapporti con il consiglio, partecipazione enti e aziende, gemellaggi, sport, arredo urbano.
Osvaldo Cavaciocchi
Ambiente, agricoltura, caccia e pesca, decentramento e partecipazione democratica, rapporti con le circoscrizioni, servizi demografici, toponomastica, palazzo comunale.
Marcello Dugini
Sviluppo economico - attività produttive, commercio, terziario - promozione turistica, formazione professionale, servizi per l’impiego, lavori pubblici - manutenzione e verde - protezione civile.
Amalia Del Grosso
Bilancio, finanze e tributi, valutazioni gestionali, qualità dei servizi, servizi per l’informazione ai cittadini, statistica, informatizzazione procedure.
Maria Grazia Martignoni
Personale e struttura organizzativa, polizia municipale, mobilità - trasporti, viabilità - edilizia pubblica e privata, farmacie.
Claudio Raspollini
Pubblica istruzione e servizi scolastici, associazionismo, servizi sociali, cimiteri e polizia mortuaria, conferenza dei sindaci di zona.

Garantiti, controllati e difesi
Una Commissione consiliare di Controllo e Garanzia presieduta da un esponente delle forze politiche di opposizione. L’istituzione è stata approvata all’unanimità dal Consiglio comunale nella seduta del 16 maggio. Assieme alla delibera per la nascita della Commissione, ne è stata approvata un’altra, sempre con votazione unanime, con la quale sono nominati i consiglieri che ne faranno parte. Si tratta di Giovanni Bellosi, del gruppo di An, Piero Betti (Fi), Francesco Mencaraglia (Prc), Paolo Papi (Ccd), Gianpaolo Lari (Ppi), Giuseppe Punturiero (Ri), Ilio Trapassi (Democratici), Firmando Giovannetti (Pdci), Simone Naldoni (Ds), Pasquale Porfido (Sdi). Nella modifica del Regolamento del Consiglio Comunale, necessaria per l’istituzione della Commissione e prevista nella delibera, viene stabilito che il Presidente sarà nominato in seno alla Commissione a seguito della designazione dei gruppi di minoranza. Con la delibera che modifica lo Statuto Comunale e consente l’allargamento della Giunta e la nomina del settimo assessore è stata approvata anche l’isitituzione del Difensore civico. Si tratta di una figura che dovrà avere gli stessi requisiti di eleggibilità e compatibilità dei consiglieri comunali. La sua scelta sarà effettuata tra i candidati individuati attraverso la pubblicazione di un apposito bando approvato dal Consiglio e dovrà dare la massima garanzia di indipendenza, obiettività, serenità di giudizio e conoscenza di elementi giuridico amministrativi. Il Difensore Civico svolgerà un ruolo di tutela e garanzia del cittadino e la sua istituzione è sempre stata sostenuta dalle forze di opposizione.

Scuola
Nido e materna, il nuovo corso
Da 0 a 6 anni un solo sistema educativo che recupera il patrimonio delle materne comunali e potenzia i nidi
Il piano di riassetto del servizi educativi per l’infanzia ha avuto il via libera da parte del Consiglio Comunale. Con i voti favorevoli della maggioranza di centro sinistra, l’astensione del Polo per le Libertà ed il parere contrario di Rifondazione Comunista, l’assemblea ha approvato, quale atto di indirizzo, la “ipotesi 3” di riorganizzazione del servizio, comprendendo in questo la soluzione della lunga querelle delle materne comunali. Il piano, presentato dall’assessore Raspollini e frutto di una proposta elaborata dalle stesse insegnanti delle materne comunali, è fortemente innovativo e, organizzando il servizio guardando alla fascia di età 0-6 anni in maniera complessiva, si ispira direttamente al concetto della riforma dei cicli già varata dal Parlamento per quanto riguarda la scuola dell’obbligo. In sostanza ai bambini sarà garantita una continuità di servizio e di impostazione didattica-pedagogica dal loro ingresso nei nidi fino all’inizio
delle elementari. Il piano, come sostenuto dall’Amministrazione, consente quindi sia di salvaguardare il patrimonio di qualità del servizio costituito dall’esperienza delle materne comunali sia il grado di competenza e professionalità delle insegnanti. “Ma, coerentemente a quanto abbiamo sempre sostenuto” — afferma l’assessore Raspollini — “questa nuova organizzazione ci permetterà di potenziare del 50% anche l’offerta di posti nei nidi e di rispondere così alle esigenze delle coppie e famiglie più giovani”. Questo nuovo sistema, che per la fascia 3-6 anni confermerà l’esistenza del contributo volontario alle spese da parte delle famiglie attualmente fissato tra le 70 e le 100 mila lire mensili, riguarderà comunque soltanto i futuri iscritti. Chi attualmente frequenta le materne comunali continuerà a farlo sino alla fine e senza cambiamenti di sorta. Il riassetto, secondo una proiezione elaborata dai servizi educativi del Comune, dovrebbe comportare, una volta a regime, la riduzione delle sezioni di scuola materna comunale dalle attuali 9 a 5. Ora, per attuare l’ “ipotesi 3” approvata dal Consiglio, la partita torna nelle mani dell’assessorato ai servizi educativi che dovrà organizzare tecnicamente e praticamente il nuovo meccanismo. Delle altre due ipotesi, che sono state respinte, la prima prevedeva l’interruzione del percorso educativo sperimentale per la fascia di età dai due ai tre anni già dal prossimo giugno; la seconda contemplava invece il passaggio in blocco delle 9 sezioni comunali allo Stato dall’anno scolastico 2001-2002. L’ipotesi di soluzione attorno alla quale ora sarà riorganizzato il servizio è arrivata dopo mesi di dibattito anche acceso tra Amministrazione e famiglie. A rimanere ancora insoddisfatto della decisione presa è invece il Comitato dei genitori per la difesa dei servizi educativi comunali.
Orari e tempi della città
In attuazione della legge regionale 38/98 il Consiglio Comunale ha approvato con al sola astensione del Ccd il Piano di indirizzo e regolazione degli orari della città. Il documento stabilisce innanzitutto i criteri generali. Per migliorare l’organizzazione delle attività si stabilisce una loro diversa distribuzione nel tempo e nello spazio con nuovi e diversificati orari dei servizi pubblici e privati in modo che questi siano più adeguati alle esigenze dei cittadini ed ai mutati stili di vita. Differenziare gli orari, si legge negli indirizzi generali, avrà benefico effetto anche sulla riduzione del congestionamento del traffico nelle ore di punta ed una conseguente diminuzione dell’inquinamento atmosferico. Oltre le premesse il Piano individua anche alcuni progetti specifici ed obiettivi da raggiungere. Tra questi un allargamento del progetto “Andiamo a scuola da soli”; una ulteriore estensione dell’apertura pomeridiana degli uffici comunali che, ricordiamo, dall’ottobre del ‘97 osservano due turni di servizio il martedì ed il giovedì dalle ore 15 alle 18; un potenziamento dell’Ufficio Relazioni con il Pubblico già aperto dall’aprile ‘98, il cui ruolo è in rapida evoluzione e si dovrà sempre più qualificare per impostare e gestire un efficace sistema di comunicazione. Infine sarà necessario dare una strutturazione adeguata allo Sportello unico per le imprese e dar vita, sull’esperienza della Rete di Solidarietà, alla Banca del tempo. Il Piano è il risultato di un lungo e laborioso lavoro di relazioni sociali con le organizzazioni sindacali, quelle di categoria e con le associazioni dei consumatori. Ma è anche il frutto non solo della assunzione di leggi nazionali (142/90, 241/90, 29/93, 265/99, 53/2000), regionali (38/98) e degli enunciati contenuti nello Statuto Comunale, ma anche la coerente applicazione di intese raggiunte con Firenze e gli altri comuni dell’area metropolitana per quel che riguarda soprattutto gli orari del commercio.

Convenzioni
Humanitas, telesoccorso e trasporto handicap
Una convenzione per affidare all’Humanitas la gestione del telesoccorso. La Giunta ha approvato una delibera con la quale viene incaricata l’associazione di continuare a gestire il servizio di teleassistenza. Già nel 1998 l’Azienda sanitaria di Firenze aveva garantito il servizio nei comuni di Scandicci - dove era stato affidato all’Humanitas - Lastra a Signa, Sesto Fiorentino, Campi Bisenzio e Calenzano. Nel 1999 la Asl aveva però deciso di sospendere tale attività, ma l’associazione della Pubblica Assistenza aveva continuato ugualmente a portarla avanti in maniera autonoma. Adesso l’Amministrazione Comunale, riconosciuta l’importanza del Telesoccorso - sono 14 gli utenti, e inoltre da quest’anno saranno aggiunte 12 postazioni Telesalvalavita audio e 3 video - eroga un contributo di 10 milioni di lire all’Humanitas. Con un’altra delibera approvata però dal Consiglio Comunale, è stato riaffidato all’associazione anche il servizio di trasporto dei soggetti portatori di handicap fino a tutto il 2002, prevedendo per questo un contributo di 295 milioni di lire annui.

Ordine del giorno
i Democratici per le pensioni degli agricoltori
Portare le pensioni minime sopra la soglia di povertà relativa, stabilita dall’Istat in 884 mila lire mensili. E’ quello che chiede al Governo il consiglio comunale con un ordine del giorno presentato dal capogruppo dei Democratici Ilio Trapassi e approvato all’unanimità. Il documento riprende un’iniziativa organizzata dalla Confederazione italiana agricoltori e dalla propria Associazione nazionale pensionati, che nell’ambito di una campagna in difesa dei diritti e della dignità degli anziani ha promosso una petizione popolare nella quale viene chiesto al Governo di elevare il trattamento minimo di pensione, che adesso ammonta a 721 mila lire, prevedendo l’erogazione degli aumenti già nella legge finanziaria del 2001, in modo da evitare forme di esclusione sociale. Nel documento viene ricordato che anche il Parlamento Europeo ha raccomandato ai paesi membri l’introduzione di un reddito minimo garantito, e che in Italia alcuni pensionati, pur avendo pagato contributi previdenziali durante tutta la propria carriera lavorativa, percepiscono ugualmente una pensione che non consente loro di vivere una vecchiaia serena e dignitosa.
Rettifica Il Consigliere Comunale di Forza Italia Alessandro La Rosa non si è astenuto, come erroneamente pubblicato sul numero di aprile 2000 di Città Comune Notizie, bensì ha approvato l’Ordine del Giorno sull’annullamento del debito dei paesi del terzo mondo, presentato da Gianpaolo Lari del Partito popolare italiano. Ci scusiamo dell’errore con i lettori e con i diretti interessati.