Archeologia
Scandicci, porto dell'impero romano
Nella zona industriale, durante i lavori per il cantiere del nuovo stabilimento Matec, sono venute alla luce oltre quaranta tombe databili tra il III° secolo a.c. ed il V° d.c. Il ritrovamento è del Gruppo Archeologico Scandiccese, gli scavi sono coordinati della Sovrintendenza Archeologica di Firenze. La scoperta non rallenterà i lavori per il Nuovo Polo Meccanotessile. Per conservare i reperti si pensa alla ex scuola di Badia a Settimo, sempre più un piccolo museo archeologico.
Si trova a poche centinaia di metri dalle uscite dell’A1 e della superstrada Fi-Pi-Li la necropoli risalente al periodo romano imperiale scoperta lo scorso mese di maggio, davvero per caso, durante gli scavi per la sistemazione dell'area dove sorgerà il nuovo stabilimento Matec.
Il ritrovamento archeologico è di particolare importanza in quanto si tratta della necropoli di tipo costiero più lontana dal mare che fino ad oggi sia venuta alla luce.
Alcuni dei resti umani sono stati conservati all’interno di anfore, a quel tempo usate sulle navi, e questo testimonierebbe che nei pressi di Badia a Settimo, oltre duemila anni fa, si trovavano un porto ed un insediamento umano.
A fare la sorprendente scoperta è stato il Gruppo Archeologico Scandiccese, un’associazione di appassionati, incaricata tra l’altro dei sopralluoghi nei cantieri aperti sul territorio comunale, durante una visita agli scavi per le fondamenta del nuovo stabilimento della azienda di macchinari da calzetteria. Immediatamente è stata avvertita la ditta esecutrice che sta realizzando l’edificio, la Sovrintendenza Archeologica fiorentina e l’Amministrazione Comunale.
Gli scavi sono iniziati sotto la direzione scientifica della funzionaria di zona della Sovrintendenza Anna Rastrelli, delle assistenti Giuliana Guidoni e Mariangela Turchetti, e con la partecipazione dello stesso Gruppo Archeologico. Anche l’impresa di costruzioni ha assicurato mezzi e personale per le prime ricerche, garantendo in questo modo la rapida conclusione del lavoro e, di conseguenza, scongiurando ritardi nella realizzazione dello stabilimento che farà parte del Nuovo Polo Meccanotessile.
Le prime anfore rinvenute nel corso degli scavi archeologici sono del tipo “africana piccola’, diffuso tra il III° e il V° secolo d.c., ma andando avanti ne sono venute fuori anche di forme diverse; per una sepoltura ne sono state utilizzate tre, infilata una dentro l’altra. Tra le tombe della necropoli – al momento ne sono venute alla luce una quarantina – ne sono emerse anche del tipo “alla cappuccina”, fabbricate con tegole disposte a doppio spiovente.
Anche se dagli scavi potrebbero emergere altri reperti, al momento il rinvenimento più importante, a valorizzare ulteriormente l’interesse storico del sito, sono i resti di una necropoli più antica, databile in età repubblicana, cioè tra la fine del III° ed il I° secolo a.c.
“I risultati di questi scavi – spiega Anna Rastrelli – hanno un’importanza particolare in quanto consentono di ricostruire i traffici commerciali e il piano degli insediamenti romani lungo l’Arno”, fiume che attualmente scorre a circa un chilometro dal sito archeologico, ma che con buone possibilità ai tempi della Roma Repubblicana e Imperiale seguiva un altro percorso. "I reperti venuti alla luce – spiega il vicesindaco e assessore alla cultura di Scandicci Simone Gheri – una volta restaurati andranno nella ex scuola di Badia a Settimo, dove già ora sono conservate altre testimonianze archeologiche e paleontologiche, che si configurerà così ancora di più come un vero e proprio piccolo ma significativo museo”.
L'area del ritrovamento, una volta conclusi gli scavi e classificati gli oggetti emersi, sarà ricoperta e lo stabilimento portato a termine.
"Quel che abbiamo riportato alla luce è sufficiente a ricostruire il contesto di fondo che è il dato storico ed archeologico di maggior valore", dicono dalla Soprintendenza. A garanzia dei futuri archeologi rimarrà comunque la notazione di una pianta della necropoli sulla planimetria del progetto di edilizia industriale, ed il fatto che, sotto terra, quel che resta dei reperti potrà conservarsi ancora per altri secoli e millenni. (Matteo Gucci)


Un libro
Vent'anni di archeologia
Mentre emergeva da sotto terra la necropoli romana, un'altra delle innumerevoli emergenze archeologiche locali, andava in stampa "Archeologia a Scandicci". La pubblicazione, edita da Aletheia, curata da Mauro Bacci e Fabrizio Fiaschi, racconta i vent'anni di ricerche condotte dal Gruppo Archeologico Scandiccese, un lavoro appassionato che ha fatto emergere una ricchezza di reperti davvero significativa. Ad oggi, nel territorio di Scandicci sono stati ben 120 i ritrovamenti archeologici, da quelli preistorici rinvenuti al Pian dei Cerri a quelli etruschi, romani e medievali. Fino alla necropoli venuta alla luce in questi giorni, ovviamente non compresa in questa pubblicazione, ed alla quale il Comune ed il Gruppo già pensano di dedicare un secondo quaderno, stavolta monografico, vista la grande importanza che questo ritrovamento riveste per la ricostruzione delle varie fasi storiche di questa area.


Tranvia
Ponte alla Vittoria a senso unico
Dal 18 giugno al 17 settembre il Ponte alla Vittoria sarà percorribile solo in uscita da Firenze - Per entrare in città chi proviene da Scandicci dovrà attraversare l'Arno al Ponte Vespucci - Per Piazza Gaddi una grande rotatoria stradale
Coincide con la chiusura delle scuole, della diminuzione del traffico e l'arrivo dell'estate l'avvio dei lavori per la tranvia al Ponte alla Vittoria. Dal 18 giugno al 17 settembre -questo il periodo necessario per questo primo intervento- l'attraversamento dell'Arno da questo ponte sarà possibile solo in uscita da Firenze verso Scandicci. Per il senso opposto il traffico sarà dirottato su Ponte Vespucci.
In sostanza Ponte alla Vittoria diventa a senso unico da Piazza Vittorio Veneto e Piazza Gaddi dove sarà realizzata una grande rotatoria stradale.
La chiusura di un senso di marcia del Ponte alla Vittoria serve a realizzare i muri di contenimento del nuovo sottovia del viale Rosselli, un tratto interrato di strada lungo circa 300 metri e largo 20. Il sottovia, il più importante lavoro preparatorio per la prima linea della tranvia Scandicci-Santa Maria Novella, è in fase di costruzione in piazza Vittorio Veneto da gennaio scorso.
Provenendo da Firenze, all’altezza di via Solferino il viale Rosselli comincerà ad interrarsi per risalire proprio all’imbocco del Ponte alla Vittoria. Sarà a cielo aperto, tranne i 50 metri centrali in cui sarà coperto dall’attraversamento della tranvia, che lo incrocerà in superficie.
Questo intervento permetterà di liberare, pedonalizzare e riportare al suo aspetto ottocentesco la grande piazza Vittorio Veneto, da dove in superficie passeranno soltanto i binari della tranvia: 50mila metri quadrati dedicati a pedoni e ciclisti, così come li aveva concepiti l’architetto Giuseppe Poggi nel 1865. Nel sottosuolo della piazza sarà poi realizzato un grande parcheggio con 480 posti auto.
Il sottovia sarà pronto nella primavera del 2002 e costerà circa 12 miliardi.
Le linee della tranvia fiorentina, una volta completata la rete, saranno tre.
La prima linea, quella in costruzione, collegherà Scandicci alla stazione di Santa Maria Novella, con un nuovo ponte sull’Arno fra piazza Paolo Uccello e viale Stendhal, alle Cascine.
Consentirà di alleggerire il traffico su zone particolarmente critiche: sia sulla direttrice Novoli-Porta a Prato, sia nell’area di viale Nenni e viale Talenti.
Il tracciato sarà lungo circa 7.5 km, con 15 fermate; i convogli saranno 17, passeranno ogni 3 minuti, potranno trasportare circa 280 persone e raggiungere la velocità di 70 km l’ora; i binari saranno incassati nella strada.
La fine dei lavori è prevista entro il 2004.
La seconda linea collegherà Peretola a piazza Beccaria, passando per Novoli e per il centro storico di Firenze. E’ quella fondamentale per eliminare i bus dall’area monumentale del capoluogo, oggi da piazza Duomo ne passano 1600 al giorno, e per assicurare i collegamenti con la zona nord-ovest della città, dove è previsto il massimo sviluppo urbanistico (nuovo Palagiustizia, polo universitario, aeroporto).
I lavori cominceranno nel 2002 e dureranno tre anni.
La terza linea collegherà Careggi con la Fortezza e piazzale Donatello, diramandosi per Gavinana-viale Europa e per Campo di Marte-Rovezzano.
Sarà fondamentale per raggiungere la cittadella ospedaliera, che in questi anni si espanderà ancora (anche con il trasferimento del pediatrico Meyer) e per completare la rete di trasporti su rotaia in città.
Il progetto sarà realizzato entro il 2001, inizio dei lavori programmato per il 2004, durata prevista tre anni.


Viabilità
Come cambia
Veniamo alle istruzioni più dettagliate sugli itinerari da seguire nei prossimi tre mesi, a partire dal 18 giugno.

Per attraversare l’Arno vendendo da Scandicci o dal viale Talenti,
non sarà più possibile passare dal Ponte alla Vittoria, ma ci si dovrà indirizzare verso il Ponte Vespucci.
Una volta raggiunta via del Sansovino e poi piazza Paolo Uccello, si dovrà svoltare a destra in via del Pignoncino e da qui scegliere due possibilità. La prima: immettersi in via del Bronzino, che in questo ultimo tratto sarà a senso unico verso piazza Gaddi, entrare nella rotatoria e svoltare a destra in via della Fonderia e lungarno di Santa Rosa, che saranno a senso unico verso il ponte Vespucci. Seconda possibilità: da via del Pignoncino attraversare via del Bronzino, immettersi in via Giovanni della Casa ed entrare in via Pisana, da dove raggiungere il ponte Vespucci dopo aver passato sotto la porta San Frediano e svoltato in via Sant’Onofrio. Cambia senso anche via Sogliani, che servirà ai residenti e per assicurare il collegamento diretto fra la zona di San Frediano e quella del Pignone-Monticelli.

Per attraversare l’Arno venendo dal centro di Firenze, chi arriva dal viale Rosselli potrà passare dal ponte alla Vittoria e immettersi in piazza Gaddi, dove ci sarà la nuova rotatoria. Per uscire dalla città e andare verso viale Talenti e l’Isolotto, potrà svoltare a destra e utilizzare lungarno del Pignone, via del Pignone e via Vanni, che avranno tutte direzione verso piazza Paolo Uccello. Via Bandinelli sarà invece a senso unico da piazza Uccello verso piazza Gaddi, soltanto a servizio dei residenti.

Per chi arriva dalla zona di via Senese, per raggiungere il ponte Vespucci potrà seguire la viabilità ordinaria attraverso piazza Tasso, viale Aleardi e viale Ariosto; la raccomandazione è quella di non passare comunque da piazza Pier Vettori.
Una volta attraversato il ponte Vespucci, per raggiungere Porta al Prato e i viali si potrà svoltare a sinistra e utilizzare il lungarno Vespucci, che diventerà a senso unico verso piazza Vittorio Veneto. Mentre Corso Italia (che cambierà senso di marcia verso via Palestro) e via Montebello resteranno a servizio dei residenti del quartiere.

Per chi è diretto verso la zona piazza Beccaria - Campo di Marte – Rovezzano (Quartieri 2 e 3) l’indicazione è quella di non attraversare l’Arno dal ponte Vespucci, ma di utilizzare la viabilità alternativa da Porta Romana, viale Galilei, viale Michelangelo, per arrivare al Ponte San Niccolò o al ponte da Verrazzano.

La grande rotatoria stradale di piazza Gaddi, che entra in funzione in occasione della chiusura del ponte, è un provvedimento definitivo, destinato a restare in vigore anche dopo la fine dei lavori.
Nella piazza non ci saranno più semafori, ma un sistema di precedenze che già funziona egregiamente in altri luoghi: rende il traffico più fluido, diminuisce i tempi di percorrenza e soprattutto riduce drasticamente il numero degli incidenti stradali.

I BUS deviati: 1,9,12,26,27,80,B, verso il centro; 6,B e D verso la periferia. I percorsi saranno più lunghi e quindi più lenti. Per informazioni: numero verde 800 424307