Giovanni Doddoli
Le procedure sono in stato avanzato, la decisione non più reversibile:
eppure la scelta di realizzare la tramvia tra Firenze e Scandicci
continua ad essere motivo di discussione e contrasto tra le forze politiche
.
Micrometrò contro Tramvia
Prima con una lettera recapitata ai soli fiorentini residenti lungo il tracciato della futura linea , poi da pochi giorni con una raccolta di firme il gruppo consiliare di Forza Italia in Palazzo Vecchio sta contestando con energia e determinazione la scelta di questa opera e propone come alternativa la micrometropolitana. La risposta del Sindaco non poteva mancare.

i 6 no di Forza Italia
Una lunga lettera-volantino nella quale in 6 punti viene smontata l’opportunità e la validità della tramvia.
1) 7.487 metri di linea per 243 miliardi, 16 minuti di percorrenza — da capolinea a capolinea — contro gli attuali 20 della linea 16 dell’Ataf
2) 8.000 passeggeri all’ora contro i 3.500 dei bus da 18 metri attualmente in funzione. Nelle ore di punta una corsa ogni 4 minuti a fronte dei 6 minuti della linea 16. “Si è mai visto il 16 lasciare a piedi qualcuno perché al completo?” scrive Forza Italia.
3) La tramvia, viaggiando al centro della carreggiata, spingerà il traffico dei veicoli ai lati, a ridosso delle abitazioni. Spariranno posteggi, aiuole ed alberi, verranno espropriati giardini e demolite alcune abitazioni.
4) La tramvia avrà la priorità di transito sui mezzi privati. Aumenteranno i semafori agli incroci con una lunga permanenza del segnale rosso: più tempi di attesa, più inquinamento, più elevato rischio di incidenti. “Quale sicurezza quando ambulanze, mezzi di soccorso e di pubblica sicurezza o semplicemente giovani imprudenti tenteranno di superare gli incroci?”. L’Amministrazione, scrive Forza Italia, “ha deciso di realizzare un percorso interamente di superficie secondo un modello ottocentesco: la tramvia deve ostacolare fisicamente le auto” che, alla sera, quando le frequenze delle corse si riducono, si incolonneranno negli spazi ridotti delle carreggiate.
5) L’alternativa è rappresentata dalla micrometropolitana leggera, una soluzione adottata da grandi capitali europee e sostenuta dalla Università di Firenze.
6) La tramvia non serve l’Ospedale di Torregalli né il megaparcheggio scambiatore del Lotto 0, finanziato con 21 miliardi ed in grado di ospitare 500 veicoli.

Quindi, scrive Forza Italia, grandi investimenti per grandi opere che, non solo rischiano di non essere utili e fruibili, ma certamente, con i loro cantieri ed i lunghi tempi di realizzazione, comporteranno gravi disagi per i cittadini e gli operatori commerciali. “Gli sforzi della comunità”, conclude Forza Italia, “devono essere fondati sulla certezza dei vantaggi e dei miglioramenti reali che ne derivano, mentre l’operato dell’Amministrazione appare alquanto disorganico”.

La risposta del Sindaco
I conservatori frenano lo sviluppo
l gruppo di Forza Italia in Palazzo Vecchio mette la tramvia meticolosamente in stato di accusa, la contesta e — in alternativa —propone la rotaia sotterranea non senza tuttavia cadere nella solita contraddizione a cui la destra moderna ci ha abituato: iniziare dicendo che tuttosommato le cose vanno già bene così come sono, e concludere sostenendo il contrario.
Di comunque apprezzabile c’è che la più importante forza politica del centro destra assuma il trasporto pubblico su rotaia come l’unica risposta possibile alla soluzione del problema della mobilità e del traffico cittadini.
Ma detto questo ci dividono non solo le scelte sulla tecnologia -tramvia o metrò- ma ancor di più l’ idea di città che vi sta dietro: per noi una città che deve essere vista e percorsa alla luce del sole, a bordo delle carrozze per vederne lo svolgersi della vita; per Forza Italia invece una città da attraversare in sottosuolo.
Passare sotto, per gli azzurri di Berlusconi, sarebbe più sicuro, più veloce, non intralcerebbe il traffico privato delle auto. Non capisco perché non propongano al loro Albertini, Sindaco di Milano, di eliminare i tram che da sempre attraversano la sua città. Passare sopra, al contrario, comporterebbe più possibilità di incidenti, più lentezza di percorrenza, estenuanti attese delle auto per dare la precedenza al passaggio della tramvia. Ma non solo, dice Forza Italia, perché assistiamo ed assisteremo anche ad una aggressiva politica contro la proprietà privata con espropri di giardini, demolizioni di case e palazzi, la cancellazione di parcheggi, posteggi, l’abbattimento di alberi. Quasi l’apocalisse.
Scavare un tunnel di 7 chilometri e mezzo — tanto distano i due capolinea — sarebbe invece un gioco da ragazzi; come se, anche in questo caso, non si dovessero espropriare terreni, aprire cantieri, abbattere alberi; come se, per un cittadino, fosse poi più sicuro e tranquillo abitare sopra il cantiere di una galleria o sopra un tunnel. Come se poi, quei pochi minuti guadagnati correndo più forte sottoterra, il passeggero non li dovesse comunque perdere per risalire in superficie.
Penso allora che se si vuole riconoscere davvero al mezzo di trasporto pubblico su rotaia una posizione gerarchicamente superiore e da privilegiare, non si può che conseguentemente immaginare di far passare casomai sottoterra — dove questo può essere utile e possibile — le auto, i mezzi privati e pubblici che si muovono invece su gomma.
Continuando sulle linee generali, il pensiero di Forza Italia mi pare non solo carente di un contenuto più ampio che non quello soltanto logistico ed economicistico fatto di metri e minuti, ma anche molto fiorentinocentrico. Trascura infatti i tormenti ed i disagi che migliaia di cittadini devono subire per entrare a Firenze incolonnandosi quotidianamente per passare la strozzatura del Ponte alla Vittoria. Trascura inoltre il significato che la realizzazione della tramvia avrà per Scandicci e tutto il sud ovest. Trascura che con il parcheggio scambiatore, che nascerà a seguito della terza corsia autostradale, sarà possibile intercettare circa 50 pullman e 700 auto, servire i relativi passeggeri con infrastrutture commerciali, recettive e trasportandoli con la tramvia, alleggerire di non poco la pressione del traffico soprattutto sul centro di Firenze, sapendo che per i più sia questa la destinazione principale: una città che per dimensioni territoriali, struttura urbanistica, caratteristiche storiche ed economiche assomiglia di fatto a molte di quelle città europee, da tutti prese a modello di modernità ed efficienza, dove la scelta della tramvia di superficie è stata fatta perché ritenuta la migliore.
Ma a ben leggere tra le righe, neppure troppo nascosta emerge da Forza Italia una sostanziale povertà di idee e pochezza di progetto. Rimasticare ad ogni piè sospinto l’eccellenza del micrometrò contro l’inutile sperpero della tramvia — 243 miliardi al vento— nasconde in verità un atteggiamento conservatore racchiuso tutto nelle prime battute della lettera, dove in sostanza si dice che a conti fatti basta ed avanza la linea n°16. Bella idea dello sviluppo, bella idea della modernizzazione. Così ragionando prima del 16 a Scandicci sarebbero bastati il 27 ed il 26, e prima di loro il calesse ed i cavalli.
Una risposta precisa merita l’osservazione che la tramvia non toccherà, secondo il progetto attuale, l’ospedale di Torregalli. Va detto che più volte è stata discussa la opportunità di una derivazione che porti da Viale Nenni al nosocomio. La cosa è già progettata ed in un successivo lotto può essere realizzata, così come potrebbe essere anche per i collegamenti con il Lotto Zero, Casellina ed il CDR. Tornando all’ Ospedale va detto comunque che intanto sono iniziati i lavori di ampliamento del parcheggio perché a tutti noi è chiaro che il mezzo privato è e resta insostituibile per le esigenze di chi deve andare e venire da un luogo particolare come è una grande struttura sanitaria che si rivolge ad un bacino di utenza così vasto e territorialmente articolato.
Concludo per dire che per noi la scelta è fatta e non si torna indietro. Realizziamo la tramvia, avviamo l’impianto, integriamolo e facciamolo evolvere in un sistema, utilizzando magari tutte le possibilità che nuove risorse e nuove tecnologie potranno suggerire. Che qualcuno pensi ancora oggi di agitare la fazione della rotaia sotto contro quella della rotaia sopra mi pare davvero deludente.
Giovanni Doddoli