LE VIE DEL TURISMO
Due soli alberghi in città, uno in collina, qualche pensioncina. Modesta la presenza di agriturismo, nessun campeggio. Ma oltre alle strutture ricettive ed ai servizi fino ad oggi è mancata completamente una strategia politica rivolta al turismo. Poi lo scorso anno, in campagna elettorale, nel programma del Sindaco compaiono ben 6 punti rivolti a questo tema. Ed oggi, ad un anno esatto di distanza, dopo uno studio sullo stato dell’arte, è arrivata una bozza di lavoro che traccia le linee di un percorso per dotare Scandicci di una vera e propria politica per il turismo in grado di integrarsi con quella di Firenze e della sua area, per dare risposte a flussi e segmenti diversificati. Un ostello per la gioventù, due alberghi nel centro cittadino, un campeggio ai piedi delle colline: queste alcune delle idee forza dell’Amministrazione comunale. Ne abbiamo parlato con il neo assessore Marcello Dugini e con Simone Gheri, vicesindaco ed assessore all’urbanistica, un settore che, per dare gambe e contenuto a questo progetto, sarà strategico.


Marcello Dugini
Assessore
allo Sviluppo Economico
e al Turismo

Obbligatorio per Scandicci ripensarsi in chiave turistica. “Si trova al crocevia tra quella che forse è la città d’arte più visitata al mondo, le colline del Chianti e dell’empolese — spiega l’Assessore con delega al Turismo Marcello Dugini — e se confrontiamo le presenze annue di visitatori con altri comuni dell’area fiorentina vediamo che siamo in presenza di una potenzialità inespressa. Da questo punto di vista il capoluogo è saturo: alcuni turisti vanno addirittura ad alloggiare a Pisa”. Sebbene Scandicci sia il secondo comune della Provincia per popolazione dopo Firenze, infatti, nel 1999 vi si contano complessivamente 62.766 presenze di turisti, contro 186.590 di Calenzano, 163.933 di Sesto Fiorentino, 67.389 di Campi Bisenzio, 64.714 di Signa e 33.401 di Lastra a Signa, tutti comuni sicuramente meno comodi per raggiungere il centro storico del capoluogo. In tutta la provincia di Firenze lo scorso anno sono state 9.185.187 le presenze di visitatori — quasi sei milioni e mezzo gli stranieri — lo 0,68 per cento dei quali ha alloggiato in una struttura ricettiva di Scandicci. Già dei 135 punti programmatici della campagna elettorale del sindaco Giovanni Doddoli per il voto amministrativo del 1999 sei erano dedicati a politiche per il turismo, ovvero “elaborare un progetto per attrarre flussi turistici”, “realizzare servizi di ospitalità, informazione e guida turistica nel nuovo centro della città”, “realizzare un campeggio in zona pedecollinare”, “incentivare agriturismo e ricettività in collina”, “dotare di ‘posti tappa’ i Sentieri e Itinerari e le Strade del vino”.

E su come ampliare l’offerta ricettiva il Sindaco è oggi ancora più esplicito perché pensa a due hotel di alta qualità da costruire proprio nel centro cittadino. L’occasione per dare gambe al progetto sarà offerta dall’ormao prossimo inizio della fase di elaborazione del Piano Strutturale. “Con il nuovo strumento urbanistico” dice l’Assessore Dugini “oltre alle aree per i due hotel del centro ed a quella per il campeggio ai piedi delle colline, individueremo anche gli spazi per altre strutture alberghiere che pensiamo di inserire nell’area del CDR, in stretta relazione con il parcheggio scambiatore tra l’A1 e la tramvia. Ma Dugini pensa anche inoltre ad un ostello della gioventù lungo il tracciato della tramvia” che dovrà funzionare da volano per il turismo a Scandicci. Se infatti pensiamo ad allargare a tutta l’area fiorentina l’accoglienza dei visitatori — sia per risolvere il problema della saturazione dell’offerta nel capoluogo, sia per estendere anche ai comuni limitrofi le occasioni di ricchezza date dal turismo in Toscana — bisogna tener conto che è necessario investire in progetti, soprattutto per raggiungere il centro storico fiorentino.

Nella situazione attuale infatti la maggior parte dei visitatori soggiorna direttamente in strutture all’interno della cerchia muraria medioevale, esce dall’hotel la mattina e vi fa rientro la sera, girando soprattutto a piedi durante la giornata. Una grande comodità che però non aiuta né a pensare il turismo in chiave metropolitana, né soprattutto i visitatori a scrollarsi di dosso l’idea che Firenze sia un museo a cielo aperto. Nessuno pensa di paragonare la bellezza della città rinascimentale con quella di Scandicci, ma guardando a ciò che avviene in tutte le altre maggiori capitali dell’arte, soprattutto europee, è evidente che non c’è niente di scandaloso nel far soggiornare i turisti in quelli che prima erano forse soltanto quartieri dormitorio, ma che adesso sono aree dignitose che si candidano ad offrire le proprie risorse anche in un’ottica di programmazione culturale. “Penso ad esempio all’idea delle estati scandiccesi all’Acciaiolo, soprattutto per i prossimi anni — è l’idea di Dugini — avrebbero sicuramente tutto un altro valore se fossero frequentate da giovani stranieri che potrebbero soggiornare in un ostello, magari in una serata nella quale non scelgono di andare a Firenze”. Tolta l’ipotesi di un pendolarismo in auto verso e dal centro storico — sempre più ‘blindato’ — da Scandicci il capoluogo è raggiungibilissimo con i mezzi pubblici — in futuro appunto la tramvia — oppure in bicicletta, e se verrà scelta quest’ultima via saranno necessari percorsi alternativi a quelli già utilizzati dalle automobili. Altro punto strategico secondo l’Assessore il parcheggio scambiatore tra la tramvia e l’Autosole. “C’è l’intenzione — spiega — di andare ad incontrare le compagnie di autonoleggio per chiedere la loro disponibilità ad entrare nel parcheggio scambiatore. Come esiste la possibilità del ‘fly and drive’ - raggiungere un luogo in aereo e poi prendere a noleggio un’auto per muoversi nella regione - noi vorremmo lanciare il ‘drive and tramway’: il turista che viene a Firenze per un soggiorno, in pratica, non farebbe altro che andare alla stazione di Santa Maria Novella, dove potrebbe già esserci la possibilità di prenotare, salire sulla tramvia, essere in un quarto d’ora all’autostrada, prendere l’auto e partire da una posizione strategica per arrivare in tutta la Toscana e non solo. Non dimentichiamo neanche gli studenti che vivono a Firenze per lunghi periodi senza auto e desiderano muoversi per gite fuori porta, e neppure che nelle metropoli moderne gli stessi cittadini possono scegliere di vivere senza comprare un mezzo a quattro ruote”. Sempre nei pressi del parcheggio scambiatore sarebbe possibile inoltre realizzare strutture altrimenti impensabili immediatamente vicine a Firenze, come ad esempio i cosiddetti hotel a zero stelle, il corrispettivo alberghiero dei fast food, che per adesso sono tradizione di catene francesi e che in Europa si trovano vicino agli svincoli autostradali. “Ma non sarebbe giusto — conclude Dugini — pensare alla ricettività di Scandicci soltanto in funzione di Firenze e del resto della Toscana. Ci sono varie forme di turismo, anche alternative, che vanno da quello congressuale, a quello ambientale, a quello enogastronomico. Chi viene nella zona di Firenze per la seconda volta, ad esempio, può trovare sulle nostre colline una buona situazione ecoambientale, e un patrimonio artistico ben conservato che è possibile visitare anche attraverso gli Itinerari medioevali”. E così incentivare e potenziare le strutture per l’agriturismo è un’altra delle frecce all’arco della politica turistica del Comune. Matteo Gucci

L'arte sulle colline a sud di Firenze
Ville, chiese, casolari sia sulle colline che in alcuni angoli della piana. Scandicci, come altri comuni dell’area fiorentina, può offrire anche questo ad un visitatore che non voglia fermarsi qui solo perchè siamo davvero attacati a Firenze.
Con un volume edito da Polistampa e dal titolo “Il medioevo nelle colline a sud di Firenze” il progetto triennale di rilevazione delle emergenze storiche, artistiche ed ambientali nei comuni di Bagno a Ripoli, Scandicci, Signa e Lastra a Signa ha realizzato il suo terzo obiettivo. Sostenuta dai contributi della Regione Toscana e dalla sponsorizzazione del Lion’s Club, la ricerca si è sviluppata attraverso una fase di ricognizione e schedatura che ha portato ad individuare e scoprire un patrimonio storico ricco di elementi davvero interessanti. Sotto la direzione scientifica del professor Italo Moretti, ordinario di storia medievale all’Università di Siena, e il coordinamento editoriale della dottoressa Marylinda Pacenti un gruppo di ricercatori formato dall’ esperto di bibliografia locale Giorgio Mugnaini e dagli storici dell’architettura Andrea Celletti e Cristina Moretti ha censito pievi (Villamagna, Antella, Ripoli, Giogoli, Torri, San Giuliano a Settimo, Sant’Ippolito), monasteri (Badia di Settimo), oratori (Santa Caterina all’Antella), case signorili, cinte murarie (Lastra a Signa, Malmantile, Signa), fortificazioni, castelli ed edifici di grande interesse architettonico e storico (Ospedale del Bigallo, gualchiere di Remole, Castello dell’Acciaiolo). Ben 192 le emergenze storiche ed architettoniche, sia religiose che civili, 18 gli itinerari organizzati e 465 le schede pubblicate nel volume dal

Sant’Alessandro a Giogoli
taglio strettamente scientifico. L’opera segue di un anno la pubblicazione delle Cartoguide, prima tappa del progetto:
un volumetto descrittivo di alcuni percorsi da compiere in auto o a piedi, una cartografia delle strade
e dei sentieri per raggiungere i siti prescelti. Siti dove stanno per essere già collocati i cartelli descrittivi che sinteticamente ne illustrano storia e caratteristiche strutturali, mentre per sentieri ed itinerari
è in via di collocazione una segnaletica specifica.
Cl.Ar.C.

Privati investite
a colloquio con il Vicesindaco Simone Gheri
Sia con i progetti per il turismo che con quelli del nuovo Piano Strutturale l’Amministrazione intende aprire le porte agli investimenti privati.
In attesa del Piano Strutturale le politiche per il turismo trovano le prime risposte in una deroga al Piano regolatore e nella variante per le aree agricole. Sono inoltre stati messi al lavoro i professionisti per individuare strumenti per incentivare forme di ricettività leggera in collina, sfruttando anche le possibilità date dal regolamento per i Bed and Breakfast, dal momento che gli agriturismo possono essere creati solamente nelle aziende agricole. “La sfida principale — dice però Simone Gheri, vicesindaco e Assessore all’urbanistica — è quella di definire ciò che dovrà essere l’ultimo tratto della tramvia, dal nuovo centro della città fino al parcheggio scambiatore, e l’area attorno a quest’ultimo: servono interventi qualificanti, e qui potrebbero nascere alcune strutture alberghiere di qualità; per strutture più economiche, penso ad esempio a catene alberghiere sul modello di quelle francesi che potrebbero stare nell’area del Cdr, la stessa dove sarà costruito l’ipermercato.
Sempre in quella zona, però sul territorio comunale di Firenze, esiste già un hotel per il quale è già previsto un intervento espansivo”. La deroga al Piano regolatore approvata in consiglio comunale il 6 giugno offre invece, assieme a novità per gli edifici della zona industriale che ospitano funzioni produttive, la possibilità di trasformare piccole costruzioni come palazzine in strutture ricettive per i turisti. “L’idea nostra — continua l’Assessore Simone Gheri — è quella di agevolare chi vuole investire per il turismo nella nostra città, ovvero quella di far diventare Scandicci un territorio ‘friendly’, come direbbero gli anglosassoni, un comune dove gli imprenditori possono scegliere di venirci o meno, ma che se lo fanno sanno di non trovarvi ostacoli”. Per quanto riguarda la variante al Piano regolatore per le zone agricole i professionisti incaricati sono già al lavoro per individuare una o più aree ai piedi delle colline dove poter creare strutture per i campeggiatori. “Stiamo inoltre lavorando — prosegue Gheri — per arrivare a soluzioni per il campeggio già in pratica in altre parti d’Europa, soprattutto in Francia, ovvero per dare la possibilità alle aziende agricole che hanno spazi verdi inutilizzati di ospitare turisti in tenda o in caravan”. Infine sulla possibilità di realizzare un ostello per la gioventù nel territorio scandiccese, Gheri spiega che l’idea è nella mente dei vari amministratori che si sono succeduti negli ultimi dieci anni.
“Inizialmente — dice — l’ipotesi era di costruirlo in collina, nei pressi della frazione di San Michele a Torri. Adesso, grazie alla tramvia, l’ideale sarebbe farlo nascere lungo il tracciato di questa, su quello che sarà un vero e proprio asse che collegherà Scandicci al capoluogo. Già negli anni scorsi per l’ostello avevamo avuto contatti con alcuni privati; ma anche per questa struttura il nostro ruolo deve essere quello di offrire le migliori condizioni affinché gli imprenditori possano investire”.
(M.G.)