Vetrine
La variante urbanistica per le aree destinate al commercio è stata discussa ed adottata dal Consiglio Comunale. Ora ci sono sessanta giorni di tempo per far arrivare le osservazioni. Poi una nuova votazione renderà definitivamente esecutive le scelte. Un bel mercato “tuttigiorni” al coperto farà di piazza Togliatti un luogo permanente di incontro e di vita, come lo è oggi il sabato. Per l’area del Cdr, a Pontignale, un vero e proprio Centro Commerciale di 25mila metri quadrati. Due scelte che, secondo i piani dell’Amministrazione, devono dialogare tra loro e sulle quali puntare per lo sviluppo economico sia locale che dell’intera area metropolitana fiorentina.
Due vetrine, una città. Per attrarre folla, in centro ma non solo.
Al visitatore che capiti nelle nostre strade succede, infatti, se non è sabato e se non c’è la fiera, di mattina come di pomeriggio - come nei dopocena - di meravigliarsi: raramente c’è folla. Eppure a Scandicci vivono 50 mila persone; eppure è il primo avamposto metropolitano per chi arriva dal Chianti, dalla Val di Pesa, dalle Signe, dalla superstrada e dall’autostrada, per non dire di chi abita nel quartiere 4 di Firenze che trova qui un centro cittadino permeabile e prossimo. Eppure, anche a causa di una Firenze praticamente inaccessibile per via dei cantieri e di un centro ormai arroccato, nelle prime serate di luglio non è stato difficile popolare le strade, il parco dell’Acciaiolo e gli altri spazi pubblici, grazie a concerti, spettacoli di teatro e all’apertura notturna dei negozi. E la fiera d’ottobre è la dimostrazione di come, appena ve ne sia l’occasione, in sette giorni la città possa richiamare oltre centomila persone: un’importante componente è scandiccese, certamente, ma una parte altrettanto consistente arriva un po’ da tutta la regione. Ecco allora che gli amministratori pubblici, e i soggetti economici, realizzano nuove consapevolezze, prendono coraggio.
Il Consiglio Comunale ha adottato una delibera dalla dizione farraginosa – “Disciplina urbanistica delle attività commerciali del Piano regolatore generale, Norme regolamentari delle attività commerciali” – ma dalle intenzioni chiare, da strategie tese in primis all’obiettivo che abbiamo spiegato innanzi. Le due vetrine, quindi. La prima in piazza Togliatti, che verrà ripensata e riorganizzata attorno ad una nuova costruzione per il commercio e gli eventi cittadini. La seconda al Pontignale, nell’area del Cdr, dove adesso si trova lo svincolo autostradale: lì sorgerà un nuovo centro commerciale ed un ipermercato di Unicoop. Limite massimo fissato in 25 mila metri quadri complessivi di vendita. La nascita e l’allestimento del centro commerciale saranno regolamentati con lo strumento del Piano attuativo. Ma un primo paletto, fondamentale, è già piantato: tra tutti gli imprenditori interessati ad entrarvi la precedenza sarà per chi abbia già un negozio a Scandicci, ed intenda rinnovarlo ed ingrandirlo, in contemporanea con l’apertura del nuovo spazio; o per chi, ancora non presente nel nostro comune, intenda aprire allo stesso tempo due punti vendita, uno al Cdr e uno in città. Da notare che la struttura di grande distribuzione sorgerà dove si incrociano due arterie di valenza nazionale e regionale, l’A1 e la Fi/Pi/Li.
“L’imprenditore ideale per Scandicci – spiega il vicesindaco Simone Gheri – è colui che nel bacino urbano investe, nel senso che se già vi lavora non deve limitarsi a mantenere il suo status, e che al tempo stesso intende allargare la propria clientela su scala regionale”. Proviamo un attimo ad immaginare le conseguenze concrete di questa impostazione. Innanzitutto favorisce chi già in passato ha scelto Scandicci per investirvi, perchè avrà un incentivo esplicito a ribadire e a rinsaldare questa decisione. Seconda di poi, a chi vorrà avere una propria visibilità al centro dei flussi dello shopping toscano, non resta altra scelta che aprire un negozio anche nel reticolo cittadino. La clientela locale sappia, fin da subito che, a parte l’ipermercato (e a questo punto la vicinanza con la futura Coop di San Lorenzo a Greve potrebbe diventare addirittura funzionalmente complementare), potrà trovare molto più vicino a casa gran parte di quello che sarà presente al Pontignale, lasciando di conseguenza l’auto a riposare in garage più a lungo. La clientela regionale, invece, poco alla volta potrebbe scoprire che, a circa un chilometro dal Cdr, sarà pressoché riproposto il centro commerciale, ma con le sembianze e le caratteristiche di quell’Asse commerciale naturale per il quale l’assessore allo sviluppo economico Marcello Dugini sta concludendo la stesura del Piano integrato di riqualificazione. Con una possibile ed auspicata conseguenza naturale: che nel tempo l’attenzione della clientela anche più distante sia attratta maggiormente dal centro commerciale naturale urbano. Ecco perché abbiamo definito il Cdr come la “prima vetrina” di Scandicci: i punti vendita lì presenti potrebbero assumere via via la funzione di front space, una sorta di carrellata, di catalogo, di show room di ciò che sarà poi ripresentato nel centro della città. Per il nostro tessuto commerciale quindi nuovi flussi, ed un effetto volano che dovrebbe tornare utile anche agli imprenditori più piccoli, a quelli che hanno avviato la propria attività più di recente. Al tempo stesso le strategie sull’urbanizzato avranno davanti due obiettivi: attrezzarsi per accogliere quei flussi, entrare in competizione con la struttura di grande distribuzione. Da qui l’idea della “seconda vetrina”.
“Per piazza Togliatti penso ad una costruzione centrale, realizzata con lo strumento del project financing – dice Gheri – Tutto attorno all’edificio file di tettoie leggere per coprire il mercato rionale infrasettimanale. All’interno, invece, organizzati su due piani una ventina di negozi e ambienti che possano ospitare eventi pubblici. Il mercato del sabato resterà scoperto, nei soliti orari e si svilupperà nell’area circostante”.
L’Amministrazione comunale ha già messo da parte oltre un milione di euro, da destinare al progetto per quella che semplicemente molti scandiccesi chiamano la “piazza del Mercato”.
A Gianpaolo Lari (Ppi), che ha proposto la realizzazione di un parcheggio sotterraneo a piazza Togliatti, il Vicesindaco dice che tutto dipenderà dall’impegno dei privati coinvolti nel project financing.
A Giovanni Bellosi (An), che in un incontro pubblico tenutosi a maggio al Teatro Studio, per evitare il rischio di una progettazione scollegata aveva proposto di estendere l’incarico dell’architetto Richard Rogers per il nuovo centro anche a piazza Matteotti e a piazza Togliatti, Gheri replica: “Tutti coloro che lavorano alla stesura del Piano strutturale hanno già studiato la città nel suo complesso, al fine di possedere una visione d’insieme di Scandicci. Rientra nell’ottica del coordinamento assicurato da Giancarlo Paba e dall’Ufficio di Piano sintetizzare tutti i pareri e tutti i contributi, compreso quelli dei professionisti del Richard Rogers Patnership.
E’ certo che questi ultimi hanno l’interesse ad inserire le piazze del futuro Asse commerciale naturale in un contesto di uniformità”. Anche se la delibera adottata dal Consiglio Comunale altro non è che una variante al vecchio Prg, il coordinatore del prossimo strumento di pianificazione urbanistica Giancarlo Paba l’ha già visionata, presa in carico perché poi andrà integrata nel nuovo atto.
Comprende norme basilari “per un tessuto commerciale cittadino più moderno”, spiega l’assessore Marcello Dugini. “Innanzitutto decade la prescrizione del piano regolatore attuale che impediva il commercio nella zona industriale – dice –: adesso vi potranno aprire punti vendita fino a 800 metri quadri di superficie, esclusivamente no food (non alimentari, ndr). E’ la dimensione ideale ad esempio per i concessionari d’auto, per alcuni saloni del mobile, per negozi di caccia e pesca.
Gli imprenditori dovranno però garantire un metro quadro di parcheggio per ogni metro quadro di vendita”. Parcheggi che invece, con l’approvazione della variante, non saranno più un grattacapo dei titolari di negozi di vicinato. “In ambito urbano è stata stralciata la prescrizione presente all’interno della legge Bersani – spiega ancora Dugini – che prevedeva per ogni esercizio commerciale anche di piccole dimensioni superfici riservate ai posti auto. La norma rimane vigente per le botteghe che verranno aperte in fondi di nuova costruzione, ma per quanto riguarda l’esistente a Scandicci non è più applicata”. Si tratta di un compromesso per scongiurare il rischio di decimazione dei negozi già presenti in città.
Con l’apertura dell’ipermercato e del centro commerciale al Pontignale, il supermercato Coop di via Aleardi sarà completamente ripensato. “In quell’edificio ci sono tre piani da sfruttare – spiega Simone Gheri – e non è detto che restino tutti in mano ad un solo privato. Sarebbe ottimale dedicarne uno ai prodotti alimentari di qualità”.
Nelle altre superfici di vendita di via Aleardi potrebbe insomma essere replicata in piccolo la stessa formula della “vetrina” di piazza Togliatti. Questo potrebbe risultare utile anche a realizzare un elemento di continuità tra la “piazza del Mercato” e piazza Matteotti, che sarà interessata il prossimo anno dai lavori di rinnovamento e che rappresenta l’ultimo segmento dell’asse commerciale naturale. Nel centro della città resterà poi un'unica struttura per la media distribuzione, il Superal di via Monti. L’Amministrazione e il Consiglio Comunale hanno dunque definito radicalmente ed ex novo il futuro assetto del commercio a Scandicci: hanno previsto nuove superfici di vendita – in quantità importanti - all’interno di una città che deve essere completata, che attrarrà nuova residenza ma che in proporzione vedrà crescere gli abitanti in un rapporto di molto inferiore con la crescita degli spazi per il commercio. In apparenza ci troviamo di fronte ad un azzardo.
In realtà, invece, il gioco delle due vetrine non ha niente a che vedere con quello delle tre carte: sembra al contrario che la politica abbia preso coraggio per davvero, ed abbia fatto i conti con le potenzialità della città, dei suoi abitanti e di quelli che si trovano nelle realtà limitrofe e più distanti; una classe dirigente, sia nel pubblico che nel privato, ha studiato il rapporto tra quanti passeggiano davanti ai negozi e quanti invece sono stati contati nell’ultimo censimento, e ha fatto il confronto con quanto avviene in altre realtà certamente più svantaggiate. I numeri ci sono, in potenza le strade possono essere affollate per davvero: la scommessa è quella di governare il fenomeno in base a linee strategiche già tracciate, perché a Scandicci gli insediamenti selvaggi proprio non piacciono, di nessun tipo. (Matteo Gucci)
POST-IT
La porta aperta del Polo
Durante il Consiglio Comunale del 28 giugno, quando è stata adottata la delibera di variante urbanistica per le aree destinate al commercio, quanto successo nel centrodestra, in sede di discussione e votazione, è un fatto di grande importanza. Molti, come testimoniano gli atti, gli interventi.
E quasi nessuno appiattito su premesse o pregiudizi ideologici o di schieramento predeterminato. Ascoltando il dibattito, insomma, veniva fuori chiaramente che le proposte contenute nella delibera dell’Amministrazione, per molti consiglieri del centro destra, non erano da bocciare senza appello. E che gli interessi della città erano presenti a tutti. In democrazia, dopo aver discusso, tuttavia si deve anche decidere e lo si fa con il voto. E qui è successo che ben sei consiglieri (su otto) del Polo delle Libertà, al momento dell’alzata di mano, non erano più presenti in aula. Può anche essere stata una coincidenza. Ma la concomitanza delle assenze per una delibera così importante, ed alla quale la partecipazione al dibattito era stata molto alta e di qualità elevata, fa intendere altro. Che l’opposizione abbia voluto lasciarsi la possibilità, da qui a settembre, quando l’argomento sarà nuovamente discusso e votato, di avere un ruolo partecipativo, positivo, di portare il proprio contributo di idee. Per lasciarsi una porta aperta al dialogo: con l’Amministrazione e la Giunta. Ma anche con il tessuto sociale ed economico dei commercianti, i primi ad essere interessati a queste importanti decisioni.
(Cla. Ar.)