La città  ha scelto
Simone Gheri
Per il candidato del centro sinistra - vicesindaco uscente - hanno votato 21.881 cittadini. Crescono i consensi per Ds e Socialisti Democratici. Tornano in Consiglio i Verdi. Il centro sinistra elegge 21 consiglieri. Il centro destra, che aveva candidato a sindaco Achille Totaro, scende nei consensi e passa da 8 a 7 consiglieri. Rifondazione Comunista rielegge Mencaraglia e Cortelloni. Il Sindaco ha nominato la sua Giunta il 25 giugno. Il 29 ha giurato davanti al Consiglio Comunale che ha eletto come Presidente Pasquale Porfido.


Il Sindaco Simone Gheri, con il Presidente Pasquale Porfido,
dopo aver prestato giuramento davanti al Consiglio Comunale

Sostenuto da Democratici di sinistra, Margherita, Socialisti democratici italiani, Comunisti italiani, Verdi, Società civile Di Pietro Occhetto e Repubblicani Europei, Gheri è stato votato da 21.881 elettori. Il candidato a Sindaco Achille Totaro per le tre liste di Forza Italia, Alleanza nazionale e Udc ha invece ottenuto 7.569 voti pari al 23,45% delle preferenze, mentre Francesco Mencaraglia, sostenuto da Rifondazione comunista, è stato votato da 2.685 elettori, pari all'8,36%.
L'affluenza alle urne è stata dell'80,73% degli aventi diritto, mentre dei voti complessivi quelli validi sono stati il 95,67%. Il nuovo Sindaco, proclamato dall'Ufficio elettorale centrale il 16 giugno, il 25 dello stesso mese ha presentato i nomi dei nove assessori della Giunta.
Sono 21 i Consiglieri eletti per la coalizione di maggioranza, così ripartiti: 14 ai Democratici di sinistra, 3 per la Margherita, due per lo Sdi e uno a testa per Comunisti italiani e Verdi; all'opposizione di centrodestra vanno invece sette seggi, di cui tre per Alleanza nazionale, tre per Forza Italia e uno per il candidato a Sindaco; al Prc ne vanno invece 2, uno dei quali per il candidato.


Maggioranza (sopra) ed opposizione (sotto) sui banchi del Consiglio Comunale

Del Consiglio Comunale fa parte anche il Sindaco, ragione per cui la coalizione di maggioranza può contare a tutti gli effetti 22 Consiglieri votanti.
Nella prima seduta, tenutasi martedì 29 giugno, è stato eletto Presidente del Consiglio Comunale Pasquale Porfido dei Socialisti democratici italiani, mentre Vice Presidente è stato votato Sandro Fallani dei Democratici di sinistra; l'elezione di Porfido è stata ottenuta alla terza votazione dell'assemblea, dal momento che il candidato non ha ottenuto la maggioranza qualificata prevista per legge le prime due volte: all'interno dello schieramento di maggioranza il gruppo della Margherita ha infatti presentato la candidatura di Giuseppe Punturiero; i partiti di opposizione non hanno proposto propri candidati, scegliendo di votare scheda bianca. Alle Comunali il dato più significativo è la crescita, rispetto alle elezioni del 1999, della coalizione di maggioranza, di quasi due punti percentuali, che portano al centrosinistra un seggio in più in Consiglio: cinque anni fa la somma delle percentuali ottenute dai partiti che appoggiavano Giovanni Doddoli fu del 65,88%, stavolta lo schieramento, al quale si sono aggiunti i Repubblicani Europei, ha raggiunto il 67,86%; anche il Sindaco è in ascesa, con Gheri che supera del 2,22% il 65,88% di Doddoli.
Al tempo stesso sale anche Rifondazione, che ha presentato il solito candidato Sindaco: il partito di sinistra nel '99 prese il 7,63%, Mencaraglia il 7,38%; nel 2004 il Prc ha ottenuto l'8,46%, il candidato l'8,36%.
Rifondazione mantiene così i due rappresentanti in Consiglio, uno dei quali è per legge Mencaraglia. In calo invece il centrodestra, che scende dagli otto consiglieri della passata legislatura agli attuali sette: la somma delle percentuali ottenute dai partiti scende dal 26,23% del 1999 al 23,71% raggiunto il 12 e 13 giugno scorso, mentre per quanto riguarda il candidato Sindaco, cinque anni fa Luigi Baldini prese il 26,14%, Achille Totaro a questa tornata il 23,54%. All'interno del centrosinistra crescono i Ds, dal 38,44% delle passate elezioni al 40,08% attuale; tale crescita vale un Consigliere in più. Se consideriamo che la Margherita non esisteva cinque anni fa, essendo composta dal Ppi che prese il 4,73%, da I Democratici con il 3,82% e da Rinnovamento italiano con il 2,77%, vediamo che la somma di quei tre partiti di allora, pari all'11,32%, è superiore di poco al 10,94% alle ultime comunali; nonostante questa lieve flessione i moderati dell'Ulivo mantengono una rappresentanza di tre seggi. Consistente aumento, dal 4,48% al 6,23%, per i Socialisti democratici italiani, che vale allo Sdi il passaggio da uno a due Consiglieri. In forte calo i Comunisti italiani, secondo partito di coalizione cinque anni fa con l'8,57% sufficiente ad ottenere tre seggi: stavolta, con il 3,86%, hanno un solo rappresentante in Consiglio.
I Verdi, che nella passata legislatura non avevano ottenuto alcun consigliere per soli otto voti, rientrano dopo le elezioni del 12 e 13 giugno con un seggio: dal 2,74% delle penultime elezioni, sono adesso al 3,06%. Società civile Di Pietro Occhetto e Repubblicani Europei, rispettivamente al 2,10% e 1,56%, entrambi nuovi partiti nello scenario politico cittadino in sostegno a Gheri, non hanno rappresentanza consiliare.
Il centrodestra: Fi scende dal 12,09% al 10,93%; An dal 10,94% al 9,67%; l'Udc ha preso nel 2004 il 3,11%, nel '99 si chiamava Ccd - Democratici di Centro e ottenne il 3,2%.
La coalizione a sostegno di Totaro con il risultato elettorale ha ottenuto complessivamente sette seggi; uno spetta di diritto al candidato Sindaco, tre vanno a Forza Italia e tre ad An, partiti che non vedono variata la propria rappresentatività; l'Udc resta escluso per pochi voti: subentrerebbe però nel caso di dimissioni del candidato di coalizione.
Su 33.615 voti complessivi per le Comunali, 1.431 sono andati solo ai candidati a Sindaco, 866 sono state le schede nulle, 581 le bianche e 2 quelle contestate o non attribuite. (M.G.)

Tutti i Sindaci di Scandicci
Gino Frosali dal 4 agosto 1944 al 1947 (Giunta provvisoria); Roberto Martini dal 20 aprile 1947 al 1951; Eleonora Turziani Benveduti dal 24 giugno 1951 al 1960 (prima donna Sindaco in Italia); Rutilio Reali dall'11 dicembre 1960 al 1965; Orazio Barbieri dal 24 gennaio 1965 al 1975; Renzo Pagliai dal 22 luglio 1975 al 1979; Alberto Turchi dall'8 maggio 1979 al 1980; Mila Pieralli Malvezzi dal 22 luglio 1980 al 1990; Giovanni Bechelli dal 20 luglio 1990 al 1995; Giovanni Doddoli dal 25 aprile 1995 al 2004; Simone Gheri dal 16 giugno 2004.

- Il Nuovo Consiglio Comunale
- Consiglieri di quartiere: gli eletti


INTERVISTA AL SINDACO SIMONE GHERI
"Abbiamo vinto perchè
abbiamo un
progetto,
e lo realizzeremo"
Da gennaio ad aprile, tutti i giovedì del mese, primo spettacolo il 29, Scandicci Cultura propone al Teatro Aurora una rassegna su come il teatro ha rappresentato gli ultimi cinquant'anni di storia del nostro paese
Signor Sindaco, prima di tutto una valutazione del risultato ottenuto da Lei e dalla coalizione di centro sinistra che ha sostenuto la sua candidatura ed il suo programma.
Quello del 12 e 13 giugno è stato un risultato entusiasmante, frutto di una campagna elettorale vissuta per le strade, nei quartieri, tra le persone, articolata in centinaia di incontri organizzati, spontanei ed improvvisati. Insomma abbiamo fatto una campagna elettorale vera.
C'è chi l'ha definita radical chic. Mi permetto dire che è un giudizio quasi offensivo non solo verso quelle centinaia di persone che, con uno sforzo personale e tutto volontario, hanno contribuito ad organizzarla; ma, soprattutto, verso le migliaia di cittadini che vi hanno partecipato con passione, entusiasmo, interesse, attenzione e che, alla fine, hanno scelto ed espresso il loro voto. A loro va il mio ringraziamento più sincero.

Lei ha ottenuto un successo di non poco conto: 21 mila voti, una percentuale superiore al 68%. Che effetto le fa?
Intanto il successo non è solo mio, ma di tutti coloro che si sono impegnati a conseguirlo. Poi va da se che essere oggi Sindaco della città dove sono nato, cresciuto, dove ho iniziato a fare i primi passi della mia vita politica è una grandissima emozione. Ed anche una grande responsabilità: quella di governare bene la nostra città.

Quali pensa che siano state le ragioni di questa affermazione?
Alla base stanno il progetto politico, le idee e le coerenze del programma che abbiamo proposto. E’ questo un punto fondamentale per capire la qualità e la quantità dei consensi ricevuti e l&aapos;intensità della partecipazione reale ed elettorale raggiunta. La relazione con i cittadini, con i segmenti della popolazione, con gli interessi organizzati è stata di tale profondità ed intensità perchè basata su un lucido ed inequivocabile progetto politico. La politica e le persone si sono nuovamente incrociate, la partecipazione collettiva è tornata ad essere un momento strategico nella formazione dei programmi, nelle decisioni e nelle scelte. I cittadini hanno riconosciuto la nostra capacità, messa in campo in questi anni, di governare bene ed ottenere i risultati per i quali ci eravamo impegnati. Hanno condiviso l'idea di città, che hanno sentita e fatta propria con passione ed orgoglio, perchè è stata un'idea cresciuta durante un percorso partecipato di grande interesse e coinvolgimento. Hanno espresso fiducia nella nostra capacità di realizzare il programma e proseguire nella direzione tracciata.

Lei, nel suo discorso di insediamento, ha affermato che la sua legislatura si caratterizzerà per assumere come metodo e stile di governo quello della partecipazione. Cosa significa?
Nei giorni immediatamente successivi alla tornata elettorale Ilvio Diamanti (sociologo e politologo, ndr), nell'analizzare il successo delle liste e dei candidati del centro sinistra -un successo diffuso nel paese- ha parlato di "fine dell'irreality show", del tramonto del modello politico mediatico, televisivo. Questo vuol dire che il rapporto ed il confronto diretto, vivo, tra cittadini, società organizzata e politica è ancora il più importante nutrimento e corroborante per la democrazia. ll radicamento sociale e politico nelle comunità locali è indispensabile per essere credibili forze di governo. Ai cittadini che pongono sempre più una precisa richiesta di partecipazione, e vogliono esprimersi direttamente sulle scelte che riguardano la propria città, mi rivolgo con un pensiero del Premio Nobel Amartya Sen che faccio nostro: "concepire la democrazia nei termini della discussione pubblica, come governo attraverso la discussione". Questo è quello che faremo.

Questo e cos'altro?
La qualità totale dello stare e vivere in questa città è un nostro obiettivo. Punteremo quindi sulla qualità e non sulla quantità degli investimenti. Proseguiremo nella trasformazione del Comune, da intendere non solo come organizzatore e gestore di servizi per i propri cittadini ma anche come promotore di sviluppo. Riaffermiamo che la casa è un diritto, e l'abitare una condizione della cittadinanza ed attueremo politiche per rispondere ai bisogni dei giovani e di chi è in difficoltà. Abbiamo in programma politiche per il lavoro, con un'economia che ristagna ed i redditi che si erodono, rivolte alla formazione, al sostegno alle imprese, sapendo che la risposta adeguata è riuscire a "fare sistema". Potenzieremo i servizi per la prima infanzia per abbattere le liste d'attesa nei nidi. Continueremo a sostenere la spesa sociale e sanitaria, sperimenteremo la Società della Salute e l'Ospedale di Torregalli dovrà riconquistare tutta la centralità operativa e le capacità di intervento che sono richieste dalla complessa articolazione e vastità del territorio. Di primaria importanza sarà il ruolo dei medici di base e del terzo settore.

Poi ci sarà da costruire la nuova città
Che prima di tutto è un fatto di cultura. Chi riduce a metri cubi e metri quadri le scelte definite nel Piano strutturale e nel Piano Rogers non ha compreso l'anima del nostro progetto. Quella che faremo, ed i cittadini l'hanno capito perchè di questo molto si è discusso, è una città con un cuore, un sentimento, una definizione: certo anche una architettura, contemporanea e bella -la più bella possibile- ma soprattutto un carattere sempre più marcato, esaltazione di quelle specificità sociali, culturali, economiche e civili che Scandicci ha saputo, nella sua storia, coltivare e fortificare.
Ma quanti cantieri apriranno?
A novembre quelli della prima linea della tranvia. Poi il nuovo centro cittadino progettato da Richard Rogers, per il quale è arrivato un project financing il 30 giugno. All'inizio del 2005 partiranno i lavori per il corso pedonalizzato in via Pascoli. Continueremo con la nuova piazza antistante l'ingresso del Municipio, il Piano Integrato di Badia e con gli insediamenti produttivi del Padule. Poi la Terza corsia A1 con lo spostamento del casello autostradale, la galleria artificiale a Casellina, le barriere fonoassorbenti lungo tutto il tratto, il parcheggio scambiatore a Villa Costanza, il raddoppio della Galleria del Melarancio e tutte le opere connesse sulla viabilità locale. Inoltre le nuove strade a Pontignale, Badia a Settimo e la riorganizzazione del nodo Torregalli/San Giusto. Avvieremo poi la progettazione per la variante di San Vincenzo. In ultimo, ma ci vorrà un poù di tempo per vedere i cantieri, metteremo rapidamente mano alla progettazione per la nuova piazza Togliatti.

Il centro destra, anche in campagna elettorale, ha invece parlato di cementificazione.
E' stato sempre chiaro il piano della competizione: da una parte noi, il centro sinistra, che ci siamo qualificati per i contenuti di innovazione e sviluppo proponendo quell'idea di città che conosciamo. Dall'altra il centro destra, troppo spesso arroccato su posizioni conservatrici, non capace di comprendere l'anima di questa città, le sue aspirazioni, i suoi desideri, le sue potenzialità. Un centro destra con lo sguardo più rivolto all'indietro che in grado di elaborare un programma ed un progetto. Un centro destra inchiodato ancora su battaglie di retroguardia o semplice contrapposizione, alcune anche demagogiche, come quella appunto contro i piani urbanistici ed il nuovo centro. Non riesco ancora a capire di quale cementificazione si parli davanti ad un progetto che prevede un' area verde ed a parco di quasi 120 mila metri quadri (Parco dell'Acciaiolo ed area Cnr, ndr)

Ed a Rifondazione Comunista cosa ha da dire?
Questa tornata elettorale ci ha consegnato una rinvigorita sinistra radicale capace di raccogliere consensi importanti in ampi settori della società. A Rifondazione Comunista, dalla quale ci dividono i giudizi su alcune scelte del programma, ma con la quale siamo uniti da un sentire comune relativo alla costruzione di un mondo più libero e giusto, alla realizzazione di politiche sociali ed economiche pi&ugarce; eque -nonchè dalla necessità e dal desiderio di trovare punti comuni e percorsi che ci avvicinino- , dico che, sia sul piano dell'azione amministrativa che su quello della politica locale, dobbiamo lavorare per realizzare un confronto costruttivo, senza pregiudiziali: perchè qui, ed in Toscana, ci sono le condizioni favorevoli per rigenerare un patto di coalizione di tutte le forze progressiste.

Scandicci si è sempre distinta per aver sostenuto la necessità di politiche di area metropolitana. Lei conferma questa impostazione?
Confermo e rilancio. Ho già parlato con Leonardo Domenici (Sindaco di Firenze, ndr) per fissare il prima possibile un incontro tra tutti i nuovi sindaci dell'area. Già nella stesura dei programmi elettorali erano molto presenti i temi metropolitani, dei servizi, delle infrastrutture, delle politiche coordinate. Dico con convinzione che l'abbattimento delle barriere burocratiche ed il superamento dei limiti e dei confini materiali tra un comune e l'altro, prima che una visione ed un progetto politico, sono una necessità per fare buon governo: per rendere la vita dei cittadini più facile, le amministrazioni più vicine, i diritti ed i doveri di ciascuno sempre più chiari ed inequivocabili. Tutti i sindaci dovranno sempre più lavorare insieme perchè soltanto con un impegno comune ed un effettivo gioco di squadra si potranno affrontare e risolvere tutti quei problemi che da soli non è più possibile superare.

Problemi di quale natura?
Penso al trasporto pubblico e collettivo, strategico ed irrinunciabile. Senza indugi dobbiamo far partire la prima linea della tranvia e contemporaneamente procedere alla realizzazione delle altre due, così da realizzare quel sistema di trasporto che Firenze ed i comuni hanno deciso essere lo strumento vincente per risolvere le congestioni del traffico metropolitano. Poi ci sono le politiche di gestione di altri servizi pubblici, dal gas all'acqua ai rifiuti. In questo ambito dobbiamo al più presto realizzare l'unificazione delle due aziende, Quadrifoglio e Safi, e dare attuazione al Piano Provinciale attraverso la costruzione degli impianti di termovalorizzazione previsti. Scelte di area si impongono anche per la politica culturale. Qui Firenze, ma anche la Provincia e la Regione, devono compiere un salto di qualità nel loro rapporto con i centri della città metropolitana: un salto di qualità che affronti anche i temi della distribuzione delle risorse e sappia sciogliere i nodi del rapporto con i privati relativamente ai finanziamenti ed alle sponsorizzazioni. La cultura è, per queste nostre città, una ricchezza, una fonte di lavoro, un territorio che, se guardato con gli occhi rivolti al futuro e non solo al passato, può presentare paesaggi nuovi e mettere in circolo energie ed idee fresche ed innovative.

L'aspettano cinque anni di duro lavoro. Cosa si augura e cosa augura ai suoi alleati ed agli avversari?
Personalmente mi auguro di riuscire ad essere un buon Sindaco, e di tenere fede agli impegni presi. Farò di tutto per questo. Il risultato elettorale consegna al centro sinistra una maggioranza consiliare consistente. E, sul piano politico, la coalizione è ancora più ampia. Ci sono quindi tutte le condizioni per fare un ottimo lavoro.
Dai consiglieri delle minoranze, dai candidati sindaco che mi hanno affrontato nella competizione elettorale, mi aspetto che svolgano al meglio il ruolo di oppositori fermi e rigorosi, certo che non mancheranno di lealtà , correttezza e competenza nel sostenere le loro opinioni ed interpretare la loro funzione.

Un ultimo pensiero?
Ai cittadini: a loro spetta un compito insopprimibile in una società democratica, quello di essere parte attiva della vita politica e sociale, essere instancabili protagonisti della dialettica, non far mancare mai il loro apporto costruttivo e le loro critiche rigorose. Per tutti vale la stessa regola: la democrazia va nutrita ogni giorno, la partecipazione deve essere un metodo di vita e di governo e non soltanto l'appuntamento, a scadenze fissate, con le urne e le schede elettorali. Principalmente a loro, ma non solo a loro, dedico la frase di John Fitzgerald Kennedy con la quale si apriva il mio programma elettorale e si è concluso il mio primo intervento da Sindaco in Consiglio Comunale: "non chiedere al tuo paese cosa può fare per te, ma chiediti cosa puoi fare tu per il tuo paese".

(Claudio Armini)