AFFITTI CALMIERATI
BADIA, 30 CASE IN COSTRUZIONE
L’assessore Dugini ha spiegato anche le novità per via Pace Mondiale e per la manutenzione delle strade interessate dai cantieri; per le attività vicine ai cantieri l’istituzione di un fondo di rotazione

Trenta alloggi con affi tti calmierati a Badia a Settimo. Il consorzio Nuova Badia, in collaborazione con l’Amministrazione comunale, ha vinto il bando di gara della Regione, per la costruzione di appartamenti destinati all’affitto. I finanziamenti regionali ammontano a 1.506.600 euro e coprono il 45 percento del costo totale degli alloggi; il bando impone un vincolo all’affitto: questo significa che anche in caso di vendita delle abitazioni, quest’ultime saranno sempre destinate alla locazione permanente. Gli appartamenti avranno un canone scontato del 25 percento rispetto a quanto stabilito dai Patti territoriali.
La convenzione sottoscritta col Consorzio prevede che i 30 affittuari saranno individuati dal Comune tramite graduatoria; l’Amministrazione destinerà gli appartamenti a chi ha redditi compresi tra 13.000 e 38.000 euro circa.
“In poco più di due anni prevediamo di mettere a disposizione gli appartamenti – spiega l’assessore all’Edilizia pubblica e privata Agostina Mancini – per quella fascia intermedia della popolazione che non rientra nelle graduatorie Erp, ma allo stesso tempo non può permettersi di pagare un affitto ai prezzi di mercato”. Il bando regionale è stato emesso dopo che il Comune e il consorzio Nuova Badia avevano già fi rmato una convenzione per la costruzione di 30 alloggi nel piano integrato di Badia. In base all’accordo, 10 dei 30 appartamenti sarebbero stati assegnati mediante graduatoria, formulata dall’Amministrazione, a canone ridotto del 20 percento rispetto ai Patti territoriali; gli altri 20 sarebbero stati gestiti dal consorzio e affi ttati a canone agevolato. Soddisfazione è stata espressa dall’assessore alle Politiche per la casa Simone Naldoni: “Lavoriamo – dice – per ottenere soluzioni al problema del caro affi tti, che interessa soprattutto i giovani”. Novità inoltre per le agevolazioni Ici: il Consiglio comunale ha stabilito che già dal 2007 i proprietari di immobili affi ttati con contratti concordati avranno la detrazione dell’Ici. In base alla legge 431 del 1998, inerente il riordino in ambito di locazioni, gli affi tti concordati devono obbedire a determinati parametri, stabiliti da accordi territoriali tra associazioni di categoria. Fino allo scorso anno la procedura prevedeva il versamento della quota e la possibilità di chiederne il rimborso al Comune fi no a un massimo di 258 euro; da quest’anno invece, previa comunicazione all’uffi cio Tributi, i proprietari potranno usufruire direttamente della detrazione, applicata agli immobili affi ttati come abitazione principale. [Eva Esposito e Oriana Profeti]


CASELLINA
ADESSO IL PARCHEGGIO, POI LA PALESTRA
LAVORI GIÀ INIZIATI CON LE OPERE DI SBANCAMENTO

Cantiere già aperto e opere di sbancamento già in atto per il parcheggio privato di Casellina, sopra al quale l’Amministrazione comunale costruirà una palestra. L’intervento, iniziato ad aprile, durerà dodici mesi, al termine dei quali saranno pronti anche settanta posti auto pubblici e spazi di verde, in un’area lungo l’asse di via Pisana. I privati che stanno costruendo il parcheggio sotterraneo, infatti, dovranno realizzare anche gli spazi a valenza pubblica, come opere a scomputo degli oneri di urbanizzazione. In base ad un accordo tra la parte privata e l’Amministrazione comunale, inoltre, una volta terminato l’intervento per i parcheggi, su quell’area il Comune edificherà la palestra di Casellina. I lavori per questa struttura partiranno dopo la gara d’appalto per l’affidamento dell’intervento. L’importo previsto per il nuovo impianto sportivo è di un milione e centomila euro.


ALBERI
VIA DELLE BAGNESE, LECCI AL POSTO DEI PINI
INTERVENTO DI SOSTITUZIONE DELLE PIANTE INSTABILI E QUINDI PERICOLOSE

Al posto dei pini ormai instabili e pericolosi, in via delle Bagnese saranno piantati lecci, piante storicamente presenti nella zona; se sarà tecnicamente possibile, inoltre, sulla striscia di verde pubblico tra le case e la strada verrà piantata anche una siepe, per la mitigazione del rumore, così come richiesto dai cittadini. E’ quanto emerso nel corso di un’assemblea pubblica che si è tenuta agli inizi di aprile a Le Bagnese, alla quale hanno partecipato il Sindaco Simone Gheri, l’assessore al Verde Simona Bonafè, il dirigente del settore Parchi Andrea Martellacci e il presidente del quartiere Salvatore Fusco. La decisione di sostituire i pini domestici con lecci è stata presa a seguito di una relazione agronomica che indica 49 esemplari sui 54 lì presenti come instabili, e dunque pericolosi per la vicinanza della abitazioni e della strada. Le condizioni delle piante, troppo inclinate e dal fusto sottile, sono dovute all’età avanzata, 40 anni circa, e dalla vicinanza con la quale i pini erano stati piantati tra di loro. Il progetto prevede la ripiantumazione di 32 lecci, già adulti. L’intervento avrà un costo di 38.521 euro più iva. Nel corso dell’assemblea il primo cittadino ha anche assunto l’idea di un gruppo di cittadini, riguardante una siepe da piantare nella striscia di terra tra le case e la strada, al fine di mitigare il rumore dei veicoli di passaggio. “L’Amministrazione fa propria questa proposta – ha detto il primo cittadino – i nostri tecnici studieranno da un punto di vista progettuale questa idea che in ogni caso è valida. E’ la conferma che assemblee come questa, che sono occasioni ulteriori per il confronto diretto con i cittadini, portano ad un prezioso scambio di idee e di informazioni tra tutti coloro che la città la vivono e la curano quotidianamente”.


ALBERI
UN NUOVO CIPRESSO IN VIA DE’ ROSSI
IL TAGLIO DELLA VECCHIA PIANTA DECISO DOPO TRE ANNI DI STUDIO DELL’UNIVERSITÀ

Il cipresso al centro della rotonda spartitraffico tra via de’ Rossi e piazza Togliatti presentava “gravi anomalie morfologiche e strutturali, tali da compromettere la stabilità dell’albero e rendere vane eventuali misure di risanamento”: per questo motivo viene sostituito con una pianta della stessa specie, alta almeno dieci metri. Il parere sullo stato di salute e sulla stabilità dell’albero, che era alto 14 metri, è scritto in una relazione del Dipartimento scienze e tecnologie ambientali e forestali dell’Università di Firenze, che per tre anni ha studiato e monitorato le condizioni del cipresso. Il settore Parchi dell’Amministrazione comunale, infatti, aveva notato che sul fusto erano presenti ferite, che invece di cicatrizzarsi assumevano un colore scuro, oltre ad un rialzamento della zolla alle radici. Per questo affidarono lo studio al Dipartimento universitario, che effettuò il primo controllo il 30 giugno del 2005; da allora la pianta era stata tenuta sotto costante osservazione, fino all’ultimo sopralluogo del marzo 2007, dopo il quale il pronunciamento è stato il seguente: “Le condizioni dell’albero appaiono precarie e il livello di pericolosità relativa elevato”. L’ufficio Parchi e qualità della vita urbana ha già provveduto all’abbattimento della pianta. “Abbiamo pensato di sostituire l’albero esistente con una pianta della stessa specie – ha detto l’assessore a Parchi e verde pubblico Simona Bonafè – per mantenere inalterato il segno di riconoscibilità del luogo, un punto di riferimento storico per i cittadini”. Ina base a quanto fissato, il nuovo cipresso è della specie cupressus semprevirens, in clone brevettato per la resistenza al cancro corticale, tipo Bolgheri, con altezza di dieci metri.


EDILIZIA
“QUANTI OSTACOLI CON QUEI DECRETI”
Tempi ancor più lunghi e costi maggiorati per i cittadini, un sovraccarico di lavoro per i tecnici privati e per gli uffi ci comunali e della sovrintendenza, con le novità introdotte dal dm 12.12.2005 e dal decreto legislativo 157 del 2006, il “cosiddetto decreto Buttiglione”

In media quattro mesi di attesa per il rilascio di un’autorizzazione paesaggistica, sanzioni pesantissime per violazioni anche di minima entità al codice dei beni culturali e del paesaggio. Ostacoli e rischi di inceppamenti negli iter per i progetti edilizi, dopo l’entrata in vigore del dm 12.12.2005 e del decreto 157 del 2006, il cosiddetto “decreto Buttiglione” che modifi ca il codice Urbani. L’equiparazione ai fi ni paesaggistici di tutti gli interventi, con l’installazione di un’insegna e la costruzione di un palazzo posti sullo stesso piano, rischia inoltre di distogliere l’attenzione dovuta ai progetti potenzialmente ad impatto paesaggistico ed ambientale maggiore. Per Scandicci, le novità procedurali entrate in vigore a partire dal maggio 2006, si traducono nei fatti in un sovraccarico di lavoro per gli uffi ci dell’Amministrazione comunale, e in ritardi nelle risposte ai privati che presentano i progetti. “Fin da subito ci siamo mossi nelle sedi appropriate per capire come venire a capo di questa situazione – dice l’assessore all’Edilizia Agostina Mancini – le novità introdotte, infatti, complicano la vita sia ai cittadini, rendendo più costoso in termini economici e di tempo qualsiasi intervento edilizio, sia per i nostri uffi ci e per quelli della Sovrintendenza. Aggravare così l’attività amministrativa può distogliere l’attenzione dagli interventi davvero rilevanti dal punto di vista paesaggistico, anche con un danno per l’effi cacia del controllo”. Con l’entrata in vigore del dm 12.12.2005 ogni intervento eseguito in area vincolata deve obbligatoriamente essere accompagnato da una relazione paesaggistica, con un ricco corredo di documentazione allegata. Una volta acquisito il parere positivo della commissione comunale per il Paesaggio, l’autorizzazione con la relativa documentazione viene inviata alla Soprintendenza per i beni architettonici e per il paesaggio di Firenze, Pistoia e Prato. La Soprintendenza potrà, se ritiene l’autorizzazione paesaggistica “non conforme alle prescrizioni di tutela del Paesaggio”, annullarla con provvedimento motivato entro 60 giorni. Solo a questo punto si potrà procedere al rilascio dei relativi atti validi ai fi ni edilizi. Sommando i tempi comunali e quelli della Sovrintendenza, l’intero procedimento comporta in media un’attesa di 4 mesi. Con le novità sopra citate, questa procedura è ormai da ritenersi obbligatoria nelle zone sottoposte a vincolo paesaggistico - ed il territorio di Scandicci si trova per la quasi totalità in zona vincolata, comprese le zone residenziali e produttive - per tutti gli interventi, anche per quelli meno rilevanti come insegne, cartelloni, annessi temporanei per l’agricoltura, antenne, parabole, cartellonistica stradale e pubblicitaria, manufatti di arredo urbano. Il Comune di Scandicci ha promosso un quesito, che Anci Toscana ha fatto proprio ed inoltrato al Ministero nel luglio 2006, sull’applicazione del decreto Buttiglione. Il quesito è rimasto ad oggi senza risposta ma è stato di recente risollecitato dal presidente dell’Anci Paolo Fontanelli; l’Amministrazione comunale ha anche invitato la Regione a trovare d’intesa con il Ministero forme di aggiornamento della situazione vincolistica. [M. G.]


EDILIZIA - I TECNICI
“SANZIONI PENALI PER VIOLAZIONI MINIME”
INTERVENTO DELL’ARCHITETTO LORENZO PAOLI

Recenti provvedimenti ministeriali – soprattutto la legge delega del 2004 e il cosiddetto ‘decreto Buttiglione’, entrato in vigore nel maggio 2006 - hanno modificato sostanzialmente il “Codice dei beni culturali e del paesaggio” prevedendo pesantissime sanzioni penali e amministrative anche per violazioni paesaggistiche di minima entità. Forse anche a causa delle carenze di un’inadeguata campagna divulgativa tra i professionisti da parte del Ministero e della stampa specializzata, solo pochi addetti ai lavori sono oggi al corrente che da due anni a questa parte ogni violazione paesaggistica (comprese addirittura le opere di manutenzione ordinaria eseguite senza permesso) sono considerate un ‘delitto’ e non più un ‘reato contravvenzionale’, e che nella quasi totalità dei casi sono previste pene detentive (reclusione da 1 a 4 anni) oltre al ripristino obbligatorio della situazione precedente (addirittura anche quando l’intervento realizzato senza permesso sia valutato compatibile con il contesto paesaggistico). Anche dal punto di vista della gestione amministrativa delle singole pratiche paesaggistiche i recenti provvedimenti del Ministero dei beni culturali hanno prodotto forti appesantimenti. Il quadro è oltretutto destinato a complicarsi ulteriormente a partire dal maggio 2008, quando - salvo casi eccezionali - la gestione dei vincoli paesaggistici non sarà più affidata ai Comuni, come avviene oggi, ma sarà trasferita alla Regione o ad un livello sovracomunale ancora da stabilire, con inevitabili lungaggini burocratiche aggiuntive.


LAVORI PUBBLICI
SCUOLA SPINELLI, RICONSEGNATO IL CANTIERE
SI TRATTA DELLA TERZA ASSEGNAZIONE DEI LAVORI, DOPO DUE AGGIUDICAZIONI ANDATE A VUOTO

Una nuova aggiudicazione, la terza, per i lavori di ampliamento della scuola secondaria di primo grado Altero Spinelli, a San Giusto. Il 26 aprile scorso l’impresa Sice srl di Prato, classificatasi quinta nella gara d’appalto, ha firmato il documento di consegna dei lavori, dopo diversi sopralluoghi della ditta sul cantiere nelle ultime settimane. L’intervento al plesso scolastico avrebbe dovuto già essere concluso nell’autunno del 2006, ma ben due aggiudicazioni sono andate a vuoto: l’affidamento alla prima ditta classificatasi era dell’ottobre 2005, ma l’impresa non aveva presentato i documenti necessari; i lavori erano dunque passati alla seconda ditta, alla quale sono stati revocati nel dicembre 2006 dopo ripetute inadempienze. Per questi motivi, come previsto dalla legislazione in materia di opere pubbliche, l’Amministrazione ha contattato le altre imprese in graduatoria, fino alla quinta; la terza e la quarta ditta hanno rinunciato all’incarico, mentre la Sice di Prato ha accettato dopo aver valutato lo stato dell’arte all’interno del cantiere, già recintato dalla ditta precedente. L’appalto è stato aggiudicato per l’importo di 781.901,87 euro, corrispondente ad un ribasso del 15,531%, più 53.466,90 euro di oneri per la sicurezza. L’inizio dell’attività vera e propria, nei primi giorni di maggio, con una prima opera di manutenzione e pulizia del luogo di lavoro abbandonato da mesi, mentre la durata fissata per l’intervento è di un anno. Il progetto (nelle immagini sopra) prevede la costruzione di un nuovo fabbricato di due piani, sul davanti dell’edificio nell’area compresa tra la palestra e l’ala laterale: al piano terra della nuova struttura dovranno essere ricavati la mensa e l’auditorium, al primo piano sei aule speciali per laboratori e l’aula di disegno. Tra gli intenti vi è quello di procedere con i lavori approfittando soprattutto dei prossimi mesi che coincidono con le vacanze scolastiche, per arrecare meno danni possibili alle attività didattiche. Sulla vicenda dei ritardi per l’intervento alla Spinelli il sindaco Simone Gheri aveva scritto al Ministro delle infrastrutture Antonio Di Pietro; “Il caso segnalato”, è stata la risposta dell’esponente del governo, “richiama l’attenzione su un problema che ho a cuore, quello della qualità delle imprese partecipanti alle gare e dei controlli sulle stesse”.