Approvato il bilancio
di previsione 2001
Aumenti contenuti per tariffe e tasse
Lo scorso 13 febbraio il Consiglio Comunale ha discusso ed approvato -favorevoli i gruppi del centro sinistra, contrari quelli del centro destra e Rifondazione Comunista- il Bilancio di previsione 2001 ed il Programma triennale delle opere e degli investimenti. Dalle casse del Comune usciranno 87 miliardi: 29 per il personale, 17 per i rifiuti, 13 per il sociale. A fronte di queste spese oltre 20 miliardi arriveranno dai trasferimenti di Stato e Regione. I rimanenti 68 miliardi necessari a trovare il pareggio saranno trovati dal Comune attraverso la tassazione locale. Il documento economico e finanziario indica infatti aumenti delle tariffe nei limiti dell'indice inflattivo, ritocchi a Ici, Tarsu ed addizionale Irpef.
Questa scelta, operata dal Consiglio e sottolineata dai molti interventi della maggioranza, permette di mantenere gli attuali livelli dei servizi ed in alcuni casi, come sostenuto dal Sindaco, di potenziarli.
L'addizionale Irpef passa dallo 0,2% del 2000 allo 0,3% del 2001; l'ICI sulla prima casa sale dal 5 al 5,2 per mille, quella per gli altri immobili al 6,8. Per le case non locate l'imposta sarà del 7 per mille mentre per quelle sfitte negli ultimi due anni si arriverà al 9 per mille. Per la TARSU il grado di copertura del servizio sale all'88,46 per cento, continuando ad avvicinarsi a quel 100% che la legge impone di raggiungere entro il 2003. Gli aumenti della tassa sui rifiuti varieranno categoria per categoria con un incremento medio del 9,75%.
Complessivamente nel 2001 l'Amministrazione Comunale prevede di incassare 3,5 miliardi dall'addizionale Irpef, 12,6 miliardi dalla Tarsu, 4 miliardi di Ici per la prima casa ed altri 11,3 miliardi dalle imprese. Altre entrate arriveranno poi dalle farmacie (19 miliardi), dalla refezione (quasi 2 miliardi), dalle multe (1 miliardo e mezzo), dai nidi (850 milioni), dai trasporti scolastici (105 milioni). Ed un ulteriore pacchetto di 12 miliardi è previsto arrivi dai cimiteri, i canoni idrici, la depurazione, la pubblicità, etc. "Con questo bilancio chiediamo ai cittadini uno sforzo", ha detto il Sindaco, "quantificabile in circa 860 lire al giorno a testa, 140 lire in più rispetto allo scorso anno." Con queste entrate il Comune potenzierà i servizi per l'infanzia, per l'handicap e procederà nel programma delle opere: 4 miliardi e mezzo per il piano integrato di Badia, 3 miliardi e mezzo per la RSA ed il centro sociale, 3 miliardi per l'Acciaiolo, 2 miliardi e 700 milioni per aree a verde e parcheggi, 2 miliardi e 400 milioni per la viabilità a San Colombano ed altri 500 milioni per il piano integrato, 1 miliardo per la ristrutturazione di Piazza Matteotti. (Cl.Ar.)


Inquinamento
Rumore oltre i limiti
Dalla prima Relazione biennale sullo stato acustico emerge che in molte zone della città il livello di inquinamento acustico raggiunge indici più elevati di quelli consentiti. Conseguentemente all' essersi dotato, fin dal 1995, di un regolamento comunale per l'applicazione dei limiti massimi di esposizione al rumore, il Comune di Scandicci ha redatto la sua prima relazione biennale sullo stato acustico della città.
Le misurazioni, effettuate da ARPAT, hanno riguardato sia la rumorosità causata da attività produttive che da traffico veicolare. Mentre per le prime non è emerso uno stato particolarmente preoccupante, e le situazioni più delicate sono state oggetto di ordinanze sindacali che obbligavano le aziende alla realizzazione di sistemi di abbattimento delle emissioni acustiche, l'inquinamento da traffico ha invece evidenziato un diffuso superamento dei limiti consentiti. La relazione si sofferma in modo particolare sulle due grandi arterie stradali, la FI-PI-LI e l'A1, entrambe caratterizzate da un sistematico superamento dei valori consentiti. Qui gli interventi di mitigazione, dalle barriere antirumore all'asfalto fonoassorbente, competono agli enti gestori, rispettivamente ANAS e Società Autostrade. Qualcosa è stato fatto, si legge nella relazione, ma molto meno del necessario. ANAS, che si era impegnata a svolgere un monitoraggio sistematico dell'inquinamento sul tratto scandiccese della grande arteria per poter successivamente redigere un progetto organico di risanamento, facendo riferimento ad un protocollo d'intesa firmato con la Regione Toscana e l'ARPAT, ha successivamente escluso dall'elenco dei siti ad altissima priorità di intervento proprio il territorio di Scandicci. La motivazione, si legge ancora nella relazione, che "i livelli di rumorosità, pur essendo superiori ai limiti di legge, sono comunque inferiori a 70 decibel di giorno e 65 di notte". Se per la FI-PI-LI, nell'ambito del Piano Integrato di Badia a Settimo e San Colombano, l'Amministrazione Comunale si impegna a finanziare interventi per la bonifica acustica della zona, per il tratto della A1 le cose stanno in modo diverso. Società Autostrade con il progetto di ampliamento alla terza corsia nel tratto Firenze nord- Firenze sud ha infatti presentato uno studio di valutazione di impatto ambientale in cui viene posta particolare attenzione al problema inquinamento acustico ed indicato un elenco di interventi risolutivi: barriere, dune e manti fonoassorbenti, gallerie artificiali, come per l'attraversamento dell'abitato di Casellina. Infine la relazione riporta i risultati delle misurazioni effettuate in area cittadina. In tutti i punti sottoposti a monitoraggio -piazza Togliatti, Piazza Matteotti, via Giotto, via Donizetti Via Pisana (Casellina), via Pisana (Granatieri)- i dati hanno evidenziato "il netto superamento dei limiti di legge per rumore prodotto da traffico veicolare nelle ore di punta". Situazione, si legge però nelle note conclusive dello studio, oggi sensibilmente mitigata da interventi di asfaltatura fonoassorbente intervenuti successivamente alle misurazioni. La relazione, oltre a fotografare lo stato attuale, indica anche le tappe successive che il Comune dovrà affrontare: la redazione di un Nuovo Piano Comunale di classificazione acustica del territorio e successivamente il Piano di risanamento. (Cl.Ar.)

Elettrodotto
Enel annuncia:
"Entro il 2002 giù i tralicci"

Intanto è iniziato il processo contro i progettisti, Scandicci rinuncia a costituirsi parte civile
Ancora un piccolo passo in avanti verso la soluzione della "vertenza elettrodotto" che dalla primavera del 1998 vede il Comune di Scandicci contrapporsi ad Enel.
Ai primi di febbraio, a pochi giorni di distanza dall'apertura del processo contro i cinque ingegneri progettisti dei tralicci ed accusati di aver deturpato il paesaggio delle colline tra Scandicci ed Impruneta, l'azienda elettrica ha consegnato nelle mani del Sindaco Giovanni Doddoli il progetto del nuovo elettrodotto e della conseguente demolizione dell'attuale.
Progetto già avviato all'esame di valutazione di impatto ambientale e che attua uno dei punti più importanti dell'accordo sottoscritto giusto un anno fa dall'allora presidente della Regione Toscana Vannino Chiti e da quello di Enel Chicco Testa.
Ma insieme a questo voluminoso incartamento è arrivata a Doddoli anche la rinuncia di Enel a pretendere il risarcimento danni -calcolati in circa 500 milioni- richiesto nel ricorso al Tar contro l'ordinanza sindacale che nel luglio del '98 impose lo spegnimento dell'elettrodotto, poi riacceso nel settembre ma a condizione che -sentenziò il Tribunale Amministrativo Regionale- Enel ne assicurasse una gestione che non facesse superare il limite di campo magnetico di 0,2 microtesla.
I due fatti congiunti, che il Sindaco di Scandicci ha definito una vera e propria capitolazione di Enel, hanno prodotto anche la rinuncia del Comune a costituirsi parte civile nei confronti dei cinque tecnici che il procuratore aggiunto Ubaldo Nannucci, al termine di una inchiesta aperta sulla base di numerosi esposti presentati da cittadini e comitati, ha rinviato a giudizio con l'accusa di aver deturpato il paesaggio."
Sul banco degli imputati non c'è Enel, né il suo presidente o l'amministratore delegato" ha spiegato Giovanni Doddoli, "e quel che ci interessa non è certo accanirci contro cinque dipendenti dell'azienda, ma raggiungere quello che da subito è stato il nostro obiettivo: la demolizione di un impianto che offende una delle parti più pregiate del nostro territorio".
Scelta diversa è stata fatta invece dal Comune di Impruneta che dal nuovo progetto di Enel non vedrebbe raggiunti gli stessi benefici di Scandicci. L'elettrodotto, per allacciarsi alla centrale di Tavarnuzze passerebbe sempre tra le case. Unica vera soluzione, l'interramento di un tratto lungo un chilometro, che Enel non intenderebbe però realizzare.
Parti civili anche Italia Nostra, il Codacons ed i comitati dei cittadini che non hanno chiesto un risarcimento dei danni ma il ripristino dei luoghi.
(Cl.Ar.)

8 Marzo
Per le Donne del Bangladesh
"Un volto per la vita", la campagna di Cooperazione Internazionale di sostegno alle donne sfigurate dall'acido solforico arriva a Scandicci con quattro giorni di mostre, filmati e testimonianze. Osano ribellarsi a situazioni di dominio ed umiliante sottomissione. Vengono crudelmente punite con un gesto tanto violento, spregevole, ed umiliante che le segna indelebilmente per il resto della vita. Acido solforico gettato in viso e sul corpo.
Questo accade ogni anno a duecento giovani donne del Bangladesh. Per la prima volta se ne è parlato nel 1998, quando su Donna di Repubblica uscì un reportage drammatico e sconvolgente dell'inviata Renata Pisu. Volti, braccia, mani e corpi femminili di giovani e giovanissime sfigurate solo per aver respinto un corteggiatore, per vendetta, per ragioni di patrimonio, per faide familiari. Un servizio che suscitò profonda emozione nell'opinione pubblica e dal quale è partita una campagna di sensibilizzazione che, su invito della stessa giornalista e del magazine femminile, è stata presa in mano da Cooperazione Internazionale, una organizzazione non governativa per la solidarietà e lo sviluppo dei popoli, che ha deciso di proporre e coordinare azioni in favore delle vittime di questa orribile violenza. Campagna che, battezzata "Un volto per la vita, è stata rilanciata da tutti i più importanti media nazionali fino a raccogliere oggi l'adesione di numerosi comuni italiani, enti, associazioni. Con il loro contributo e sostegno sono già stati raggiunti alcuni importanti risultati come la ristrutturazione di un padiglione del Nagar Hospital a Dhaka, l'avvio di attività di fisioterapia riabilitativa, l'organizzazione di interventi di chirurgia plastica ricostruttiva e di sostegno psicologico alle ragazze ed alle loro famiglie. Oltre ad una attività di documentazione, raccolta di testimonianze, informazione e sensibilizzazione capillare e diffusa che da tre anni, nella giornata della Festa della Donna, ha una delle occasioni più significative.
E' così che dall'8 al 12 marzo anche Scandicci ospita, organizzata dalla Commissione Pari Oppor-tunità del Comune,ed a seguito di un ordine del giorno approvato all’ unanimità dal Consiglio Comunale, una mostra fotografica allestita alla Palazzina di Piazza Togliatti, la proiezione di un filmato-intervista che racconta la storia di alcune delle vittime ed un incontro-testimonianza con una giovane donna del Bangladesh. (M.G.)

Educazione e prevenzione
Giovani e consumo di alcol
Conclusa la fase di indagine, sono partiti gli interventi del progetto per l’ “Educazione ai consumi e la prevenzione dei problemi alcol correlati”. L’iniziativa, che coinvolge i quartieri 1, 3 e 4 di Scandicci, è stata promossa dell’Assessorato alle Politiche Sociali, dalla Polizia Municipale, dai Quartieri, dal Centro Alcologico Integrato, dall’Unità Operativa di Educazione Sanitaria con la collaborazione del Sert 2 della zona nord ovest dell’Asl 10 di Firenze e del Provveditorato agli Studi di Firenze. L’indagine è stata portata avanti lo scorso anno con 185 interviste a osservatori privilegiati, 313 a genitori e 190 a ragazzi. Per quanto riguarda le “motivazioni al bere”, su 140 studenti delle scuole medie inferiori la grande maggioranza ha spiegato il loro consumo di bevande alcoliche con le motivazioni “perché mi piace” e “perché bevono gli altri”, risposte che secondo i ricercatori vanno ricondotte alla tradizione rurale toscana; un 5 percento ha invece scelto le risposte “perché mi diverto più del solito e “perché sono meno triste”, spiegazioni che a parere di chi ha condotto l’indagine preoccuperebbero maggiormente. La fase di attuazione del progetto è partita lo scorso gennaio nei tre quartieri, con l’educazione alimentare nelle scuole, con il percorso storico geografico di cibi e bevande e con un laboratorio di acquerello. La Polizia Municipale prosegue intanto nelle scuole l’intervento di educazione stradale con particolare attenzione all’uso di alcol e guida, mentre l’Humanitas, assieme al rinnovo delle iscrizioni 2001, effettuerà un’indagine su una parte degli associati che riguarderà le loro abitudini e le conoscenze sulle bevande alcoliche.