Consiglio
Per noi la piana è...
Cementificazione e degrado, dice il Polo delle Libertà. Qualità dopo l’emergenza, ribatte il centrosinistra. E Rifondazione, che apprezza l’intervento dell’Assessore Naldoni, rivendica il proprio ruolo propositivo e chiede più rapporti con i cittadini.
Un fiume di interventi, in tutto diciotto prima delle conclusioni del Sindaco. Sette per il centro destra, due per Rifondazione Comunista, nove per la maggioranza di centro sinistra.

Per Forza Italia, il capogruppo La Rosa ha sostenuto che tre quarti della relazione di Naldoni sono stati dedicati a ciò che ancora è da fare. Della relazione poi non lo hanno convinto i passaggi sull’impianto di compostaggio previsto dal Piano Provinciale per i rifiuti: “ è stato fatto davvero di tutto per individuare un sito alternativo?” ha domandato. E il prolungamento della tranvia fino al CDR quali e quanti problemi di impatto ambientale porrà? Mentre per Piero Betti “questa è stata solo un’operazione politica che non ha prodotto nessun vantaggio ai cittadini”, per Meriggi la Giunta ha fallito sulla politica delle piccole cose, quella che interessa davvero la gente.

Villa Castelpulci,
futura sede dell’Università per la moda
Per Alleanza Nazionale, il capogruppo Franchi ha ricordato che “mentre qui si è voluto far passare le esigenze di cementificazione per risanamento, nel primo semestre 2000 il Polo, facendosi invece interprete dei bisogni dei cittadini, aveva chiesto un consiglio straordinario sulla Piana.” Per Bellosi “sette anni di governo del centro sinistra, le scelte di concentrare sulla Piana una serie di grandi insediamenti produttivi ha strozzato questo territorio e prodotto un degrado sotto gli occhi di tutti.” Per il Centro Cristiano Democratico, il capogruppo Baldini ha sottolineato che “noi della Piana di Settimo pensavamo, con il depuratore, di avere già dato. Invece qui si vogliono ancora risolvere altri problemi non certo locali, ma riconducibili a Scandicci e, in certi casi, a Firenze. Case, compostaggio, cimitero di San Colombano triplicato: tutto questo non serve certo agli abitanti della Piana”, mentre aumentano i residenti e non c’è la scuola. Dubbi, inoltre, per gli interventi di risanamento ai Pratoni che, per Baldini, non è sicuro abbiano risolto i problemi idrogeologici dell’area.
Per la maggioranza di centro sinistra, dopo che i Popolari per la Margherita avevano presentato il loro documento di proposte (vedi Post-it), hanno preso la parola i consiglieri dei Democratici di Sinistra. Il capogruppo Brogi, rispondendo a chi aveva definito la relazione di Naldoni come un libro dei sogni, ha sostenuto che “bisogna essere capaci di risolvere i piccoli problemi e, sognando, di progettare la città del futuro”. Dopo aver ripercorso i principali interventi realizzati sulla Piana, ha toccato l’argomento dell’impianto di compostaggio, “un intervento da affrontare con nuova cultura, senza timore e con la consapevolezza che con il nuovo Piano Strutturale avremo in ogni modo altre possibili scelte”. Per Loretta Lazzeri, la relazione di Naldoni ha riassunto tutti i temi della discussione e affrontato le soluzioni ai problemi, su tutti quelli idrogeologico e viario. Alcuni problemi rimangono, ma Badia ed i suoi dintorni sono fortemente cambiati e migliorati. Un esempio, l’ambulatorio infermieristico che, nel 2001, ha visto passare ben 2400 persone, segno che la scelta di decentrare questo servizio è stata utile, necessaria, intelligente. Per Franceschi, la comunità della Piana che si trova a vivere tra la testimonianza più antica, la Badia di Settimo, e l’emergenza più moderna, le aziende e le imprese, sta anche affermando una sua nuova identità culturale. Positiva la scelta dell’Università della moda a Castelpulci. Mentre rimane ancora aperta la ferita del palazzo delle finanze, il parco fluviale consentirà il recupero ambientale di un’importantissima parte di territorio. Anichini ha evidenziato come, da parte dell’opposizione di centro destra non siano state avanzate alcune proposte costruttive. Giovannetti (Indipendenti per Scandicci) ha sottolineato come “una zona prima agricola sia diventata una delle aree industriali più appetibili della provincia fiorentina e della Toscana”. Anche Barbanti (Pdci), ha affermato che la zona, negli ultimi anni, ha registrato un netto miglioramento anche se, nella parte industriale, ci sono ancora poche piante e poco verde.

Infine per Rifondazione Comunista il capogruppo Mencaraglia, che ha apprezzato la relazione dell’assessore Naldoni, ha ricordato che il suo gruppo ha costruttivamente fatto la propria parte per portare il 26 a San Colombano. Che sul risanamento idrogeologico si sono sempre presentati alle discussioni con studi specifici, e che sul compostaggio, forse provocatoriamente, hanno indicato le colline come sito alternativo. Stesso atteggiamento propositivo Mencaraglia lo ha proposto sul problema dell’inquinamento acustico: “non è stato fatto uno studio che lo misura, quindi dovremo farlo; siamo in grado di affermare che si aumenta l’addizionale Irpef per destinare il ricavato ad uno studio ambientale a tutela della salute dei cittadini?”.
Per Cortelloni, è molto importante che la relazione di Naldoni parli di qualità, “un contenuto che finalmente torna ad essere centrale”. Ma se qualità vuol dire “costruire una città a misura d’uomo questo significa farlo insieme a quegli uomini e quelle donne per le quali diciamo di volerla realizzare. Senza partecipazione dal basso è difficile realizzare questi obiettivi”. L’intervento del Sindaco ha poi concluso il dibattito. Giovanni Doddoli ha ricordato come i temi della piana siano al centro della riscoperta di un territorio che, per molto tempo, è stato pensato solo da consumare e che ora, dopo lo sviluppo, è una realtà diversa. La piana, anche se con un percorso meno definito di quello delle colline, è comunque alle prese con la lettura del proprio presente e, quindi, con la testa già proiettata nel futuro. “Discutiamo”, ha affermato il Sindaco, “di una zona dove vivono sette mila persone, di un’area estesa, residenziale e produttiva, strategica. Nei modelli più moderni, deve ancora esserci una città organizzata per funzioni separate, o una città che s’integra ed intreccia, con aree non monofunzionali ma polifunzionali?”.

Il depuratore di San Colombano ha avviato
il risanamento ambientale della piana
Infatti, per il Sindaco, la coabitazione residenza-industria non è da demonizzare, perché anche ricca di stimoli che possono rigenerare il territorio (avvicinare casa a lavoro è una scelta urbanistica verso la quale, in molte parti del mondo, si tende sempre) e rendere lo stile di vita più attuale, coerente e ricco d’opportunità. “Guardare alla Piana di Settimo come luogo della cementificazione”, ha detto Doddoli riprendendo alcune affermazioni del capogruppo di An, “è una vera sciocchezza, e gli indirizzi del piano regolatore approvati in questa sala lo testimoniano. Chi pronuncia queste sentenze dovrebbe essere più cauto”. (Cla. Ar)

Ambiente
Chi ha costruito senza
autorizzazioni paga i danni
Il Consiglio Comunale ha approvato una delibera che stabilisce le sanzioni da pagare in caso di edificazioni non in regola con le autorizzazioni – Il ricavato sarà reinvestito in progetti per l’ambiente.
Si chiama “sanzione ambientale”, trova le sue ragioni addirittura nei condoni degli anni 1985/87 e 1994/’95. Riguarda tutte quelle opere edilizie che, realizzate in violazione delle normative sulla protezione delle bellezze naturali, oggi sono sottoposte appunto a sanzione. Già molti comuni l’hanno applicata. Già molti cittadini si sono opposti, fino a presentare ricorso al Consiglio di Stato che però, con una sentenza del giugno 2000 ha chiarito in modo inequivocabile: bisogna pagare per il semplice fatto di aver costruito un’opera abusiva in zona soggetta a vincolo paesaggistico. E bisogna pagare anche se il condono edilizio è già stato rilasciato da tempo.
Quindi anche il Comune di Scandicci, il cui territorio appunto è sottoposto in parte a vincolo paesaggistico, si trova adesso a dover applicare quanto stabilito dalla legge nazionale. Legge che stabilisce pure dei parametri di riferimento dentro i quali una Amministrazione può scegliere l’applicazione più o meno svantaggiosa per i cittadini. E’ sul parametro meno penalizzante che il Consiglio Comunale di Scandicci ha deciso di attestarsi approvando una delibera che fissa di abbassare, per il calcolo delle indennità, i minimi previsti da un decreto del Ministero Beni Culturali e Ambientali del 1997.
Le indennità dovranno essere applicate in tutti i casi in cui l’opera abusiva è soggetta al rilascio delle autorizzazioni ambientali. Quanto l’ente locale incasserà dalla riscossione delle sanzioni sarà investito in progetti per l’ambiente nel territorio comunale. “Il decreto viene applicato non per incassare risarcimenti per eventuali danni ambientali – ha dichiarato l’Assessore all’Edilizia Simone Naldoni – quando ciò accade la politica della nostra amministrazione è chiara, ovvero è quella di procedere con l’abbattimento dell’abuso.
Con l’applicazione di questo decreto andiamo piuttosto a colpire un’infrazione, commessa nel momento in cui è stato costruito senza autorizzazione in zona sottoposta a vincolo. Non si tratta di un nuovo condono, né di un’operazione mirata a fare cassa: oltre ad abbassare i minimi previsti del decreto, a Scandicci non sarà applicata neppure la maggiorazione comunale che resta facoltà degli enti locali”.
Ora si passerà quindi alla comunicazione personale delle sanzioni richieste. Ogni cittadino interessato riceverà a casa una lettera-circolare nella quale saranno spiegati i contenuti ed i motivi della richiesta di pagamento e precisato l’ammontare della sanzione che, a seconda della tipologia di infrazione commessa –la legge ne stabilisce sette- può andare da 361 Euro per la più grave a 154 per la più lieve. Alla delibera consiliare hanno votato a favore i gruppi della maggioranza di centro sinistra. Contrari Ccd e Rifondazione Comunista, mentre Forza Italia e Alleanza Nazionale non erano presenti alla votazione. “Non sono cifre di poco conto” ha spiegato Luigi Baldini del Ccd, “si tratta di una questione complessa che dovremmo vedere meglio. E’ però da contrastare questo spirito avverso ai cittadini, è per questo che il nostro voto è contrario”.
“A nostro giudizio la tutela del territorio del Comune va inquadrata in un contesto più generale – ha dichiarato invece Francesco Mencaraglia di Prc – L’impressione è quella di un’operazione per fare cassa, e rischia di risultare incomprensibile al cittadino. Vediamo favorevolmente la filosofia delle tasse di scopo, però le finalità del ricavato di questo provvedimento sono troppo generiche”. (Cla. Ar)

Edilizia residenziale
Le case Peep
saranno più grandi
Il Consiglio Comunale ha approvato una delibera che stabilisce le sanzioni da pagare in caso di edificazioni non in regola con le autorizzazioni – Il ricavato sarà reinvestito in progetti per l’ambiente.
Nuovi parametri abitativi per i Piani di edilizia residenziale pubblica del Comune di Scandicci; gli appartamenti, i terrazzi, i garage e le cantine potranno essere più grandi, pur restando invariati i limiti volumetrici. La superficie abitabile di ogni appartamento sale dai 95 metri quadri previsti per gli interventi agevolati ai 120 metri quadri fissati con una delibera approvata dal Consiglio Comunale. Lo stesso atto consiliare prevede anche una crescita proporzionale delle misure per balconi, box auto e altri ambienti non abitabili. La novità riguarda i comparti Peep di San Michele a Torri, Cerbaia, Badia a Settimo e San Colombano. La decisione dell’organo istituzionale tiene conto del fatto che molti dei soggetti assegnatari dei lotti Peep non hanno usufruito, o perché non ne avevano facoltà o per ragioni economiche, delle forme di finanziamento e delle agevolazioni da parte dello Stato o della Ragione. I nuovi parametri in ogni caso si mantengono coerenti ai principi generali dell’edilizia residenziale pubblica. Il Consiglio Comunale ha così fissato che le future convenzioni per interventi di edilizia convenzionata dovranno rispettare i seguenti termini: la superficie utile di ogni alloggio non potrà essere superiore a 120 metri quadri e inferiore ai 45; l’estensione dei locali non residenziali dovrà essere minore o uguale al 60 percento dei locali abitabili; la superficie destinata ad autorimessa o a posti auto dovrà stare in un rapporto di 0,60 con quella utile per residenza. La delibera è stata approvata con i voti favorevoli della maggioranza, di Forza Italia e di Alleanza nazionale; i consiglieri di Rifondazione Comunista si sono astenuti, mentre quelli del Ccd erano assenti. (M.G.)

Politica
Rimpasto in Giunta, cambi in Consiglio
Cambia la composizione della Giunta Comunale. Il Sindaco Giovanni Doddoli, dopo aver revocato le deleghe all’Assessore Amalia Del Grosso (I Democratici) ed averle distribuite temporaneamente a Claudio Raspollini (Ppi) e ad Alessandro Baglioni (Indipendente Ds), il 12 febbraio scorso ha affidato la carica a Giuseppe Punturiero, (nella foto) già capogruppo consiliare di Rinnovamento Italiano.
Al neoassessore il primo cittadino ha assegnato le deleghe alle farmacie, a cimiteri e polizia mortuaria, agli espropri, agli affari generali e legali, ai servizi demografici, al controllo di gestione, alla statistica, al censimento, all’informatizzazione delle procedure e ai gemellaggi. Punturiero è stato sostituito in Consiglio Comunale da Mario Ballo, primo dei non eletti nella lista di Rinnovamento italiano nelle elezioni amministrative del giugno 1999.
Sempre in Consiglio Comunale c’è da registrare il passaggio di Leonardo Signorini dal gruppo dei Democratici di Sinistra a quello de I Democratici per la Margherita, sempre all’interno della maggioranza politica di centro sinistra.