PRIMO PIANO
IL REGOLAMENTO URBANISTICO C'E'

Con i voti favorevoli della maggioranza di centrosinistra e quelli contrari di Fi, An e Prc, il Consiglio comunale ha approvato il Regolamento urbanistico, lo strumento di governo del territorio che subentra al Piano regolatore del 1991. Delle 373 osservazioni fatte al Regolamento adottato il 30 marzo 2006, ne sono state accolte o parzialmente accolte 216; delle 157 respinte, almeno 30 sono risultate in contrasto col Piano strutturale. Il Regolamento fissa 33 aree di trasformazione e 23 di riqualificazione. I metri quadri edificabili sono complessivamente 98.150, 49.150 dei quali a
funzione abitativa.


Il Regolamento urbanistico è approvato, non appena sarà pubblicato sul Bollettino della Regione, presumibilmente entro la fine di marzo, sostituirà definitivamente il Piano regolatore del 1991. Dopo quattro giorni per la discussione e il voto su ognuna delle 373 osservazioni fatte da cittadini, privati, enti e associazioni all’atto già adottato nel 2006, il Consiglio comunale ha approvato lo strumento di governo del territorio con i voti favorevoli della maggioranza di centrosinistra e quelli contrari di Fi, An e Prc. Di tutte le osservazioni ne sono state accolte o parzialmente accolte 216 pari al 57,9% del totale; tra le 157 respinte, almeno trenta sono risultate in contrasto con il Piano strutturale. Secondo la legge, il Regolamento urbanistico deve essere conforme al Piano strutturale che a Scandicci è stato approvato nel 2004, ed è suddiviso in due parti, una non variabile contenente tra la l’altro la classificazione, la schedatura e la disciplina prevista per ognuno degli oltre 14 mila edifici sul territorio, l’altra variabile e con valenza quinquennale, che fissa le aree cittadine di trasformazione e riqualificazione, i volumi edificabili zona per zona, con le diverse funzioni e le opere pubbliche previste. “Le nuove aree di trasformazione sono 33, e 23 quelle di riqualificazione”, ha detto il Vicesindaco e assessore all’Urbanistica Alessandro Baglioni, “in sede di osservazione sono stati accolti contributi che hanno portato all’inserimento di alcune aree per collocarvi modesti quantitativi di completamento, in interstizi non edificati o in aree degradate, senza stravolgere il quadro iniziale”.
Il Regolamento urbanistico approvato fissa 98.150 mq di superficie utile lorda edificabili, 49.150 dei quali per funzione residenziale, 16.000 per turistico ricettivo, 31.000 per produttivo, 1.000 per terziario, 1.000 per commercio di media distribuzione. Rispetto al Regolamento urbanistico adottato il 30 marzo scorso, dall’accoglimento delle osservazioni si hanno 4.900 mq di superficie edificabile in più, di cui 2.700 per residenziale e 2.200 per produttivo. “Rispetto al tema abitativo confermiamo in via definitiva la norma che riserva, negli interventi abitativi di oltre 1.500 mq, il 10% e per alcune aree anche il 15% o la totalità, a residenza con finalità sociale, con affitto convenzionato permanente”. Baglioni ha inoltre detto che “la qualità e l’innovazione devono essere al centro delle dinamiche di sviluppo della nostra città; chiederemo sempre più agli operatori privati di dimostrarsi capaci di condividere gli obiettivi di interesse generale nelle politiche di trasformazione del territorio”. All’inizio della sua relazione l’assessore all’Urbanistica ha ringraziato “per il lavoro immenso, minuzioso, trasparente, innovativo”, l’architetto Lorenzo Paoli, redattore del Regolamento e direttore dell’ufficio di Piano, i consulenti Giancarlo Paba e Gianfranco Gorelli, l’ufficio Urbanistica, “e ‘i ragazzi’ del Piano, ovvero i giovani collaboratori al progetto che con professionalità ed entusiasmo hanno contribuito in modo determinante a questo risultato”. [Matteo Gucci]

LE AREE DI TRASFORMAZIONE
Sono 33 le nuove aree di trasformazione; di seguito brevi schede delle più importanti, oltre all’elenco completo.
Nell’area di trasformazione di San Giusto a Signano, compresa tra l’asse tramviario di viale Nenni e viale Moro e il quartiere di San Giusto, potranno essere edificati 16.000 mq con funzione turistico ricettiva e 9.000 mq con funzione residenziale. Le finalità dell’intervento sono la realizzazione di una struttura alberghiera di adeguate dimensioni e di elevata qualità, l’integrazione delle attrezzature pubbliche e degli spazi verdi a servizio del quartiere di San Giusto e la realizzazione di un nuovo insediamento residenziale con una quota di alloggi per finalità sociali.
Nell’area di via Masaccio, tra questa strada e il torrente Vingone, possono essere realizzati 400 mq di residenziale, oltre ad un supermercato di quartiere eventualmente abbinato a negozi di vicinato e ad un’ampia area di verde attrezzato in adiacenza al torrente; quest’ultima dovrà essere collegata all’insediamento Socet attraverso una passerella pedonale.
Il nuovo centro della città assieme al parco urbano attrezzato dell’ex Cnr è compreso in tre aree di trasformazione, che prevedono rispettivamente 20.000, 17.000 e 108.000 mq di superficie utile lorda edificabile con varie destinazioni; tali aree corrispondono al “Programma direttore” elaborato dall’architetto Richard Rogers e approvato nel luglio 2003; è compresa anche la stazione della tramvia e la piazza civica davanti al Palazzo comunale.
Nell’area di viale Aldo Moro, un comparto ai due lati del viale, sono fissati 16.000 mq a destinazione abitativa. Le principali finalità dell’intervento sono la caratterizzazione della principale direttrice di ingresso alla città, con ampie aree di verde attrezzato e con segni architettonici di elevata qualità; inoltre viene data definizione ad aree di valenza strategica, in quanto direttamente servite dal tracciato tramviario.
Per l’area di largo Spontini, nel quartiere di Casellina, sono previsti 1.600 mq di superficie utile lorda edificabile, tutti a funzione residenziale; il terreno, di proprietà privata, è in uno stato di semi abbandono. L’intervento ha come finalità la riqualificazione dello spazio urbano, la realizzazione di nuova edificazione abitativa con una quota significativa di alloggi per finalità sociali e parcheggi pubblici per il quartiere.
Tutte le aree di trasformazione: San Giusto a.
Signano; via Allende (integrazione residenziale); via Makarenko (integrazione residenziale); via Masaccio; via delle Sette regole (nuova viabilità, integrazione residenziale e funzioni complementari); via Duprè (integrazione residenziale); via dei Ciliegi (integrazione residenziale); tre aree per il nuovo centro della città, una delle quali prevede anche il parco urbano attrezzato; viale Aldo Moro; via Vivaldi e via dell’Acciaiolo (insediamenti residenziali); via Romero (struttura commerciale di quartiere); Largo Spontini; via Ponchielli (ampliamento stabilimento produttivo); località Padule (area produttiva speciale ad integrazione di funzioni); area commerciale di interesse regionale, ex Cdr; via Charta ’77 (stabilimento produttivo e integrazione residenziale); via del Pantano (stabilimento produttivo); Casicciole (integrazione residenziale); Badia a Settimo e San Colombano (peep 1993); i Pratoni (area produttiva speciale di risanamento ambientale); via Meucci (insediamenti produttivi); via Pisana pressi cimitero della Pieve (insediamenti produttivi e funzioni complementari); via della Pieve (integrazione residenziale); via di Porto (integrazione residenziale); via della Pieve e viale Europa (insediamento produttivo e funzioni complementari); via dei Pratoni (stabilimento produttivo); Capannuccia (integrazione residenziale); Rinaldi (integrazione residenziale); via di Casellina (nuova viabilità e stabilimento produttivo); San Michele a Torri (peep 1993); Cerbaia (peep 1993).

LE AREE DI RIQUALIFICAZIONE E DI EDIFICAZIONE DI COMPLETAMENTO
Sono 23 le aree di riqualificazione degli assetti insediativi e ambientali; di seguito brevi schede delle più importanti, oltre all’elenco completo.
Nell’area di riqualificazione ex fonderia Le Cure, a lato dell’autostrada A1 vicino al deposito tramviario, sono individuati 19.500 mq di superficie utile lorda, tutti con destinazione produttiva industriale o artigianale. L’area ha ospitato per molti anni un complesso produttivo demolito nel 2001. In caso di variante al Piano di Recupero, il Regolamento consente di realizzare un mix funzionale che comprenda insediamenti residenziali anche con finalità sociali e attività terziarie, di cui almeno 200 mq da destinare a strutture private per l’infanzia.
L’area Gucci è un complesso edilizio in via Don Perosi a Casellina, edificato negli anni ’60 e adiacente all’autostrada. L’edificio ospita le attività direzionali e di progettazione delle linee di produzione dell’azienda ed è da tempo in fase di riorganizzazione funzionale e ampliamento. In quest’area sono individuati 2.000 mq di superficie utile lorda da destinare ad attività produttive. L’intervento si pone come finalità la riorganizzazione del complesso edilizio esistente da un punto di vista funzionale, e di ampliarlo realizzando un nuovo insediamento di elevata qualità sotto il profilo architettonico, privilegiando linguaggi e tecniche costruttive dell’architettura contemporanea.
Tutte le aree di edificazione: Via di Ponte a Greve (riqualificazione riva destra del fiume Greve); San Giusto a Signano (recupero di area con opifici dimessi); area ex Sims; area ex opificio Impronta; area Superal (riorganizzazione insediamento commerciale e integrazione residenziale); Villa Doney; Villa La Lucciola; area ex Macelli comunali; area ex fonderia “Le Cure”; area Gucci (riorganizzazione e ampliamento insediamento produttivo e direzionale); via Baccio da Montelupo (riconfigurazione del fronte edificato e integrazione residenziale); area ex opificio conserviero “Zaccaria Rossi”; area ex magazzino Inpdap; area ex Benini; nuovo svincolo autostradale (riconfigurazione stabilimenti produttivi); Badia a Settimo (riqualificazione di area con deposito merci e materiali edili); S. Giuliano a Settimo (recupero di area con edifici e manufatti congrui); via delle Fonti (riqualificazione di area con deposito di inerti e materiali); area complesso colonico “Casa Nuova”; Rinaldi (recupero di area con deposito carburanti); S. Maria a Marciola (ristorante Fiore); ex scuola elementare S. Michele a Torri; area ex centro zootecnico “Le Palle”.
Tutte le aree di edificazione di completamento: via Spadini (integrazione residenziale); via del Molin Nuovo (ampliamento residenziale); via Masaccio (esercizi commerciali di vicinato); piazza Kennedy (integrazione residenziale); via dei Rossi (integrazione residenziale); via Romero (integrazione residenziale); via Pacini (edilizia residenziale con finalità sociali); via Pisana (integrazione residenziale); via del Botteghino (integrazione residenziale); via Empolese (integrazione residenziale e parcheggio pubblico). [Eva Esposito]



IL SINDACO, LA RICETTA? “SVILUPPO, QUALITÀ, EQUITÀ”
Ieri da assessore all’urbanistica della giunta Doddoli. Oggi da sindaco. Prima la redazione e l’approvazione del Piano Strutturale, poi del Regolamento Urbanistico. Simone Gheri la materia, quindi, la conosce bene. Molto bene. Così, sia del Piano che del Regolamento, ne rivendica l’impianto politico. E ne ricorda alcune parole chiave. La metropolitanità: Scandicci che si afferma nell’area fiorentina per dinamismo e modernità. L’aspirazione di edificare qui, con il centro progettato da Richard Rogers, i primi segni di architettura contemporanea. La qualità: dell’impianto urbanistico nel suo complesso. Sostenibilità ed equilibrio: una crescita bilanciata –non quantitativa- e compatibile della città urbanizzata, con priorità alle aree intorno al tracciato della tramvia; la riconferma della tutela e della valorizzazione– quindi non mera conservazione- del patrimonio storico-culturale ed ambientale. Lo sviluppo: la politica urbanistica come leva per dinamizzare il territorio, attrarre investimenti e nuove funzioni. Equità: il criterio delle perequazioni come creazione di vantaggio diffuso al di là della mera proprietà e rendita. La creazione di un mercato della residenza rivolto ai giovani e alle nuove famiglie. La partecipazione: uno strumento di governo del territorio frutto di un lungo ed articolato confronto con i cittadini che ha portato, anche attraverso l’accoglimento di moltissime delle osservazioni presentate, a dare risposte e soddisfazioni a bisogni ed aspirazioni concrete. Anche per questo, dice il sindaco, “il nostro Piano ed il nostro Regolamento sono portati ad esempio per rappresentare uno dei modelli più avanzati e moderni, in Toscana ma non solo, di politica del territorio”. [Cl. Ar.]



IL REGOLAMENTO URBANISTICO C'E'
IL REGOLAMENTO SECONDO IL CONSIGLIO

ANDREA GIORGI (DEMOCRATICI DI SINISTRA)
Con l’approvazione del Regolamento urbanistico comunale, siamo riusciti a dare operatività alle prospettive di sviluppo e di crescita della nostra città. Abbiamo confermato le linee strategiche, del completamento di Scandicci lungo l’asse della tramvia, con il Nuovo Centro disegnato da Richard Rogers e con le aree di trasformazione e riqualificazione lungo Viale Aldo Moro, l’area del CNR, Villa Costanza. Ma questo Regolamento urbanistico costituisce, nella sostanza, un patto con la città. Tra residenziale e produttivo, e tra le aree periferiche di Scandicci. Infatti, con lo strumento che abbiamo approvato, si pongono le condizioni per dare risposte a temi irrisolti da anni, come l’area di Via Masaccio, l’area di San Giusto dove è prevista una struttura residenziale di grande qualità, l’area di Largo Spontini a Casellina, per citare solo le maggiormente significative. Grande attenzione, anche in sede di recepimento delle osservazioni, è stata data alle richieste della parte produttiva del nostro territorio, come ulteriore sostegno alla vocazione industriale della città. Con l’introduzione, nelle trasformazioni più importanti, dell’obbligo di destinare al Comune almeno il 10% della residenza per affitti a prezzi concordati e calmierati, si introduce una leva che può costituire una boccata d’ossigeno importante per quella fascia grigia di cittadini che non sono sufficientemente poveri da accedere all’edilizia residenziale pubblica, né sufficientemente ricchi per permettersi di acquistare un’abitazione. Purtroppo, la discussione che ci ha visti impegnati nel Consiglio comunale ci ha dimostrato per l’ennesima volta come l’opposizione di centrodestra non abbia la minima capacità di impegnarsi in una discussione politica seria di crescita e di sviluppo per Scandicci, dilungandosi in uno sterile ostruzionismo che ha avuto il solo risultato di costare ai cittadini migliaia di euro. Adesso, per la politica e per l’Amministrazione comunale, si apre la sfida della realizzazione dei progetti, passare da una città disegnata sulla cartografia ad una di mattoni, verde e lavoro. In questa operazione sarà fondamentale attrarre sul nostro territorio funzioni pregiate, come quelle educative e formative che, oltre a Castello, possono avere adeguata accoglienza nella nostra città anche grazie alla scelta della tramvia.

LA MARGHERITA
Le numerose osservazioni che sono giunte a questa Amministrazione dimostrano quanto sia importante e sentita la definizione dell’iter che abbiamo percorso per la completa approvazione del Ruc, il Regolamento urbanistico comunale, il quale va a definire esattamente il disegno strategico generale previsto dal Piano Strutturale. Le osservazioni rappresentano un momento democratico previsto dal nostro ordinamento, ed è appunto con questo spirito che si è mossa la commissione consiliare competente, condotta dal Presidente Vitali alla quale va, assieme alla Commissione tecnica urbanistica, agli uffici urbanistici del Comune, all’architetto Paoli responsabile del settore e al Vicesindaco Alessandro Baglioni, il ringraziamento per l’impegnativo lavoro svolto. La commissione consiliare, dove la Margherita è rappresentata dal consigliere Carti, sostenuto da tutto il gruppo, ha svolto un lavoro complesso e articolato, affrontato dai componenti con la massima serietà, con la dovuta attenzione e con grande competenza. I temi che hanno ispirato questo impegno sono il rispetto dei beni culturali e ambientali, lo sviluppo armonioso dell’urbanizzazione in rapporto alle infrastrutture previste, le problematiche delle attività produttive, fulcro della nostra economia, l’occupazione, il verde pubblico, i parcheggi, il privilegio alle problematiche del sociale e della casa con grande attenzione alla qualità della vita dei singoli cittadini e delle loro famiglie. Si può dire che questi concetti siano quelli che sempre sono stati tenuti presenti nella discussione delle singole osservazioni, compatibilmente con le osservazioni strettamente tecniche fornite dalla Commissione Urbanistica incaricata del primo esame e che ha fornito la prima serie di pareri. Tutto il lavoro è stato quindi partecipato dai cittadini e rappresenta la nuova cultura urbanistica della città per gli anni che verranno. Il sigillo della definitiva approvazione sta a significare la chiusura di una fase importante, ma non significa certo la fine del lavoro perché l’impegno dovrà proseguire ora, in modo non meno attento, per la realizzazione dei progetti e per la valutazione delle loro caratteristiche, non solo tecniche ma anche estetiche.

ALLEANZA NAZIONALE
“Tutto ci divide nel Consiglio tranne la passione per questa città. In 4 anni abbiamo vissuto con impegno e serietà questo percorso, con ruoli e visioni diverse, ma legati da responsabilità e passione”. Questo l’esordio del consigliere di An Giovanni Bellosi nella seduta consiliare dedicata all’approvazione del Regolamento urbanistico. “Per la prima volta – ha detto Bellosi - abbiamo un nuovo strumento, il piano strutturale, che è l’atto politicamente più importante di questa Amministrazione: disegna una visione d’insieme della città, importante per l’intera comunità, così come per i singoli privati. Dobbiamo discutere per trasformare Scandicci in città: chi governa questo Comune dice che con la tramvia questo avverrà, ma noi temiamo che il progetto, attorno al quale abbiamo disegnato la città, si riveli inutile e dannoso. Se la tramvia dovesse avere portata minore del previsto il progetto del nuovo centro fallirà. Un altro elemento di debolezza è piazza Togliatti, un parcheggio che di sabato si trasforma per il mercato e che a nostro parere dovrebbe ritrovare nuova identità. Per il problema casa proponiamo di dialogare con i costruttori per trovare formule meno rigide e attuare nuove politiche sociali. Si parla poco di viabilità, ma a Scandicci stanno emergendo problemi di traffico e parcheggio”. “Fondamentale il nodo delle attività produttive – conclude Bellosi - abbiamo perso imprese importantissime per questo territorio. Dobbiamo trovare il modo di aprire le porte alle imprese e far sì che Scandicci torni a produrre”. Con una conferenza stampa la capogruppo Erica Franchi e Giovanni Bellosi hanno motivato l’operato del gruppo consiliare di An: “Abbiamo deciso di analizzare ogni osservazione, senza nessuna strumentalizzazione: siamo stati criticati ma a noi è parso singolare il contrario, ovvero che nessuno avesse da dire niente”. “Dopo forti sollecitazioni – ha detto Erica Franchi - abbiamo acconsentito a velocizzare i lavori, ma soffermandoci sulla quastione della Badia di Settimo, votando contro e dando così un segnale forte di sostegno agli Amici della Badia: sul complesso abbaziale An è attiva a diversi livelli, a partire dall’interrogazione in Senato presentata da Achille Totaro che ha contribuito a smuovere le acque”.

FRANCESCO MENCARAGLIA (RIFONDAZIONE COMUNISTA)
Non si può progettare una città, trascurando l’effetto della proprietà del terreno. Lo pensava anche F. Sullo, ministro democristiano degli anni Sessanta, che propose una legge urbanistica basata sull’esproprio preventivo e generalizzato delle aree agricole destinate a diventare città. Sullo fu sconfessato dal suo partito e politicamente massacrato: la sua vicenda ancora terrorizza chi si occupa di legislazione urbanistica mentre si affermava una urbanistica funzionale alla proprietà privata ed al mercato fondiario. Il Regolamento urbanistico è fortemente condizionato dal potere della rendita fondiaria. La soluzione di alcune emergenze sociali, ad esempio la realizzazione di case in affitto a costo sostenibile, avviene nel quadro di una logica di mercato: ti faccio costruire 100 appartamenti in cambio di 10 con affitti agevolati (nessuno però ha fatto finora stime accurate su quante saranno le case convenzionate rispetto alla necessità e sul livello degli affitti agevolati) Nello stesso tempo il pubblico realizza infrastrutture (la tranvia) che fanno aumentare i valori fondiari e, di conseguenza, anche gli affitti agevolati, proprio nella direzione opposta a quella che si dice di voler seguire.
Ci sono altri elementi contraddittori (o quanto meno poco chiari) nelle scelte urbanistiche; un elemento che è sfuggito a molti è che mentre si proclama la prossima nascita del megaparco dell’Acciaiolo (qualcuno, privo di senso delle proporzioni, lo ha paragonato al parco di Manhattan) non si è riusciti a recuperare e rendere fruibile il piccolo spazio verde di Villa Doney che ora il regolamento urbanistico suggerisce di affittare per attività florovivaistiche. Non siamo il sindaco e 2000 battute sono grasso che cola. Chiudiamo perciò rapidamente ricordando che tra gli altri motivi del nostro voto negativo ci sono le perimetrazioni delle aree di trasformazione spesso poco chiare, alcune scelte contraddittorie circa recuperi urbanistici dal vecchio piano regolatore. Ed è un vero peccato perché nel regolamento urbanistico non mancavano spunti interessanti su cui lavorare.

ENRICO MERIGGI (FORZA ITALIA)
Le conclusioni del nuovo regolamento urbanistico con l’approvazione delle osservazioni giunge al termine del suo iter istituzionale, la sensazione più forte che mi rimane dentro è quella di impotenza; nonostante il buon numero di commissioni fatte, il margine di intervento per tentare di dare un contributo per la città è stato pressoché nullo, ci è stato servito un menù già precedentemente deciso e confezionato, nonostante le ridicole accuse portate in Consiglio comunale dalla maggioranza del Consiglio che ci accusa di non aver portato nessun contributo e nessuna proposta per il cambiamento della nostra città. Nelle osservazioni è evidente come il singolo cittadino viene discriminato nei confronti di imprenditori, grande distribuzione e case del popolo, gli stessi pochi fortunati cittadini che hanno avuto un parere favorevole evidenziano le discriminazioni fra loro, come due casi uguali abbiano valutazioni opposte. Le scelte politiche dell’amministrazione poi non possono essere condivise, visto che vanno sempre e ormai da anni in un senso unico (e anche le osservazioni lo dimostrano) favorendo sempre i soliti nomi noti.

PIER LUIGI PRATOLINI (PARTITO DEI COMUNISTI ITALIANI)
L’approvazione del Regolamento Urbanistico, strategico per lo sviluppo ordinato ed equilibrato della nostra città, è anche la necessaria premessa per una superiore vivibilità ambientale ed urbanistica. Il percorso compiuto (approvazione ed adozione del Piano Strutturale, discussione in Consiglio delle osservazioni) ha dimostrato la capacità dell’Amministrazione e della maggioranza di mantenere gli impegni assunti con i propri amministrati, mostrando grande rispetto ed attenzione ai contributi tesi a migliorare l’atto iniziale: infatti circa il 60%. delle osservazioni presentate sono state parzialmente o totalmente accolte. Sottolineiamo, inoltre, il valore sociale -quindi non puramente tecnico-urbanistico- della scelta di realizzare nel prossimo quinquennio tra il 10 e il 15 per cento di alloggi di edilizia economica e sociale, una risposta al problema “casa” delle giovani coppie e dei cittadini meno abbienti. E’ anche rilevante che il Regolamento offra opportunità concrete di sviluppo delle attività produttive finalizzate alla ripresa ed alla creazione di nuovi posti di lavoro. La tramvia, la realizzazione del nuovo Centro e le funzioni connesse lungo quest’asse avranno una ricaduta notevole sulla qualità della vita dei cittadini in termini sociali, economici e culturali. Queste scelte si accompagnano ai non meno importanti interventi di risanamento e completamento urbanistico che interesseranno anche gran parte dei quartieri. A fronte di questi motivi di legittima soddisfazione ci è parso davvero incomprensibile l’atteggiamento tenuto in Consiglio comunale dall’opposizione di destra: ostruzionismo o non partecipazione al voto, anziché confronto sulle proposte dell’Amministrazione, magari per contrastarle e rendere più chiaro il loro disegno alternativo. Un sincero ringraziamento va al Responsabile dell’Ufficio Urbanistica ed ai suoi collaboratori per l’impegno, la serietà e la disponibilità dimostrate nel mettere a disposizione dei cittadini, dei professionisti e delle forze politiche mezzi e strumenti per poter consultare documenti e cartografie ed assolvere ciascuno al proprio compito.

PAOLO SAVINI (VERDI)
Il Piano strutturale di Scandicci applica le tutele derivanti dal Piano d’indirizzo territoriale e dal Piano territoriale di coordinamento provinciale, individua le invarianti strutturali nell’ottica di ampliamento delle tutele ambientali del territorio. E il Regolamento urbanistico, eccetto per le aree adiacenti la nuova infrastruttura tramviaria, prevede interventi di riqualificazione e recupero di aree industriali e commerciali vicini agli insediamenti urbani, ribadendo la salvaguardia delle colline e delle aree pedecollinari e della Piana di Settimo In tal senso non dovremmo prescindere da una valutazione di cosa siano, oggi, le attività agricole: che, salvo alcune attività residue di coltivazioni orticole nella piana, sono rappresentate principalmente da aziende mediograndi dedite alla monocoltura della vite e dell’olivo. Infatti si è persa la presenza di conduzione a poderi, con la conseguente “figura dell’agricoltore”, che, nel passato, ha rappresentato l’agricoltura di qualità dei territori che circondano Firenze. Questo, pur nella tutela del territorio, ha prodotto una notevole variazione della composizione sociale delle zone “aperte” con la presenza preponderante di “cittadini-campagnoli” che praticano un’agricoltura amatoriale. Sarebbe necessario uno sforzo maggiore per incentivare quelle forme di agricoltura biologica che hanno una dimensione di mercato meritevole di grande attenzione. Favorendone la penetrazione nei circuiti delle produzioni di qualità; non solo si potenzierebbe lo sviluppo economico locale, ma si ripristinerebbe quella funzione di orti della vicina Firenze, svolto per secoli, e vocazione tutt’altro che trascurabile se si considera l’importanza di favorire la filiera corta, di tutelare i produttori locali e la salute dei consumatori. Si rivitalizzerebbero così le zone rurali, dando nuovo impulso al territorio che sarebbe in questo modo conservato naturalmente ma non ‘musealizzato’: poiché produrrebbe rendita e metterebbe al riparo da appetiti edificatori sempre alla ricerca del facile “reddito da mattone”: effimero e di solo vantaggio per pochi a scapito della tutela dell’ambiente e del paesaggio.

SERGIO POSI (SOCIALISTI DEMOCRATICI ITALIANI)
Il Regolamento urbanistico approvato è un atto fondamentale per lo sviluppo urbanistico, economico e strutturale della nostra città. Esso è l’attuazione del Piano strutturale e, dal punto di vista urbanistico, persegue la qualificazione del tessuto cittadino, superando definitivamente l’immagine di città incompiuta, che spesso viene attribuita a Scandicci, per proiettarla in una dimensione metropolitana, con la dotazione di funzioni qualificate e di pregio anche dal punto di vista architettonico.
Si tratta di una scelta strategica di fondo che abbiamo condiviso come maggioranza e che sostanzialmente è incentrata su quattro punti di forza: uno sviluppo edilizio equilibrato principalmente disposto sull’asse della tramvia, con la realizzazione del nuovo centro e con le zone di trasformazione e riqualificazione del tessuto urbano; la riqualificazione e il recupero di aree inserite nel tessuto urbano ed attualmente in stato di abbandono e degradate, migliorando l’immagine della città con un’alta qualità urbanistica; dare una significativa risposta alle esigenze abitative di carattere familiare con la possibilità di incrementare i volumi di alcune tipologie di immobili esistenti; il rispetto e la tutela del patrimonio ambientale e paesaggistico delle nostre colline, che sono salvaguardate da nuove edificazioni. Si passa ora ad una nuova fase, quella della pratica attuazione dello strumento urbanistico. Compito della Amministrazione diventa quello di dare corpo alle scelte strategiche funzionali allo sviluppo della città, che deve essere qualificata anche dal punto di vista architettonico. Il prelevamento di superficie utile lorda per il primo quinquennio è notevole ed impone un intenso lavoro amministrativo da parte del Comune; la macchina amministrativa sarà chiamata a rispondere con celerità ed efficacia alle esigenze degli operatori e dei cittadini, anche adottando uno snellimento delle procedure burocratiche ed operando gli opportuni potenziamenti della struttura. Uno dei temi più sentiti dagli abitanti di Scandicci, è senza dubbio quello della mobilità e delle sue ricadute in termini di organizzazione della vita quotidiana e di degrado ambientale. A nostro giudizio, tali questioni non sempre sono adeguatamente tenute in debita considerazione e forse se ne sottovaluta l’importanza. Si deve, perciò, lavorare ai necessari interventi sulle strutture per proiettare Scandicci verso una organizzazione territoriale di Città metropolitana.