Assistiti e residenti
Stanno per iniziare i lavori per la Residenza Sanitaria Assistita, 60 posti letto per non autosufficienti ma anche una struttura polifunzionale ed aperta, con un centro diurno, riabilitazione di distretto e centro sociale. Tutto su tre piani per 7.040 metri quadri complessivi ed un volume di 26.194 metri cubi. Costo totale previsto 11 miliardi e 680 milioni (euro 6.032.216). Cantiere aperto entro novembre, dicono i progettisti che prevedono la consegna dell'opera per la fine del 2004. Sulla stessa area un protocollo tra Comune ed Asl prevede anche la costruzione del palazzo che dovrà ospitare il nuovo distretto sanitario.
Tra la caserma dei carabinieri ed il tempio dei Testimoni di Geova, tra via dell'Acciaiolo e via Vivaldi. Questa l'area, acquistata dal Comune nel 1999 per 700 milioni di lire (euro 361.519) , dove sorgerà la R.S.A di Scandicci. Dal punto di vista urbanistico, un intervento che va nella direzione di completare un altro pezzo di città, in una posizione strategica di cerniera tra quello che sarà il nuovo centro ed il quartiere di Casellina.
Ma, quel che più conta, si realizza finalmente una struttura di servizio che mancava, rivolta sicuramente ad una fascia di popolazione debole, ma non solo a questa. Perché, ci dice Saverio Fontanelli, dirigente della Azienda Sanitaria, durante la presentazione dell'intervento "c'è una filosofia precisa in ciò che stiamo realizzando: quella della integrazione più alta possibile con il territorio e il complesso dei cittadini". Non un ghetto, quindi, per quanto efficiente e ben dotato possa essere. Non un luogo dove "ricoverare" anziani non autosufficenti in una logica forzatamente di esclusione. Bensì il contrario. “Da quello che era il progetto iniziale - rinforza Loretta Lazzeri, presidente della Quarta Commissione per i Servizi sociosanitari - sono stati fatti molti passi avanti; non realizzeremo solo una residenza sanitaria assistita, ma una struttura nella quale verranno ospitate, in maniera organica, funzioni importanti quali ad esempio la riabilitazione per tutto il distretto sanitario".
Una casa per l'assistenza, quindi, per la salute da recuperare, da conservare, per far fronte certo ai bisogni sanitari e sociali derivanti dalla perdita di abilità e funzionalità, ma anche "una struttura dove stimolare e valorizzare le cose che gli ospiti ancora riescono a fare", insiste con determinata convinzione Fontanelli. Un luogo non senza ritorno, insomma; un posto dal quale si può entrare ma anche uscire, per tornare a casa, o per scendere al centro sociale, o per prendere un caffè, comprare il giornale.
Non a caso, quindi, si entrerà nell'edificio da una piazza, uno spazio pubblico ed aperto, perché così i progettisti hanno inteso tradurre architettonicamente questa filosofia progettuale. Una piazza, sulla quale si affacciano, appunto, un ristorante, una piccola chiesa, il centro sociale, gli ingressi alle due piscine per la riabilitazione ed alla residenza vera e propria, quella che sta al primo e secondo piano. Comunque l'offerta complessiva dei servizi sanitari si rivolgerà ad una gamma molto variegata di cittadini: per esempio la riabilitazione, con le sue due piscine, servirà a tutti quelli che dovranno recuperare, attraverso la fisioterapia, abilità compromesse per i più differenti motivi, dagli incidenti stradali agli infortuni sportivi, ecc. Non solo anziani, perciò. Anche se la politica sociosanitaria del Comune e della Asl guarda alle fasce di età più alte con particolare attenzione. D'altra parte sono anche i dati sull'invecchiamento della popolazione a dire della necessità di dotare ed adeguare le città, servizi sociosanitari compresi, a questa nuova dimensione.
Negli ultimi cinque anni, per esempio, a Scandicci i cittadini compresi tra i 60 ed i 74 anni sono cresciuti del 2,5% e gli ultrasettantacinquenni dell'1,5%. Sul complesso della popolazione residente questo significa che il 28% dei cittadini di Scandicci -circa 14.000 persone- ha più di sessant'anni.
Anche per questo un ruolo importante ed attivo, nel lungo percorso che ha portato all'ormai prossimo raggiungimento dell'obiettivo, è stato svolto dalle organizzazioni sindacali dei pensionati e dalle associazioni degli anziani.
"Ed un ruolo altrettanto importante, a partire da oggi, dovrà essere svolto dalle organizzazioni del volontariato e del no profit", dice Claudio Raspollini, assessore alle politiche sociali, "perché da subito dobbiamo iniziare a parlare di come organizzare la gestione della RSA, e noi guardiamo con grande interesse al terzo settore che pensiamo possa impiegare tutto il proprio potenziale di risorse e professionalità misurandosi anche su questo nuovo fronte". Interesse ed attenzione che hanno subito trovato un riscontro sensibile in Romano Manetti, presidente dell'Humanitas di Scan-dicci e presidente regionale dell'Anpas. "Il volontariato", dice, "oltre agli interventi specifici deve essere in grado di confrontarsi con una capacità gestionale che possa garantire minori costi di conduzione e rette meno onerose".Già, i costi. Attualmente la spesa media per stare in una residenza sanitaria oscilla tra i 4,5 ed i 5 milioni al mese (euro 2.324/2.582) .
La retta si compone di due parti: una quota sanitaria tra 65.000/75.000 lire (euro 33,569/38,734) al giorno che viene pagata dal Sistema Sanitario Nazio-nale, ed una quota sociale di circa 3 milioni di lire al mese (euro 1.549,370) che grava sul cittadino e la sua famiglia. In loro aiuto, se esistono condizioni che non permettono di sostenere la spesa, può scattare l'intervento del Comune che -a secondo del reddito dichiarato dagli interessati- si fa carico di parte della retta. "Siate e siamo vigili", questo in ogni caso l'invito a tutti del Sindaco di Scandicci Giovanni Doddoli. "Ci sono troppi esempi di opere pubbliche i cui cantieri avanzano lentamente, con i lavori che durano molto più del previsto". Come dire, dall'aver raggiunto davvero il nostro obiettivo ci separano ancora 36 mesi.
"In ogni caso", dice Doddoli, "non possiamo che essere davvero soddisfatti per il lavoro sin qui fatto". Lavoro che, sul piano della programmazione dei servizi e del completamento urbanistico dell' area, non si ferma qui. Di questi giorni, infatti, la notizia dell'imminente firma di un protocollo d'intesa tra Comune di Scandicci ed Azienda Sanitaria Locale per la costruzione, accanto alla Rsa, di un altro edificio che dovrà ospitare la nuova sede del Distretto Sanitario Scandicci-Le Signe. Un investimento complessivo di 5 miliardi e 100 milioni di lire (euro 2.633.930,185), di cui 3 miliardi e 570 milioni (euro 1.843.751,129) da parte della Asl per l'intervento architettonico e 1 miliardo e 530 milioni (euro 790.179,055) da parte del Comune.
Stanziamento, quest'ultimo, a sua volta suddiviso in 675 milioni (euro 348.608,406) per l'acquisizione dell'area, 9560 metri quadri, ed 855 milioni (euro 441.570,648) quale contributo alla realizzazione della struttura. Una volta ultimato anche questo edificio, nel quale si trasferiranno uffici ed ambulatori attualmente ospitati nella sede del Distretto in via Rialdoli, che la Asl ha in affitto, più i servizi di veterinaria, l'intera area sarà a quel momento definita, urbanisticamente e funzionalmente, con la nascita di un vero e proprio polo della sanità. (Claudio Armini)
POST-IT
Politiche di welfare
Sono 86, tra autosufficienti e non autosufficienti, i cittadini attualmente ospitati in varie residenze sanitarie. Le uniche due strutture di Scandicci, Villa Ledanice, sulla collina di Mosciano, e La Consolata a Le Bagnese, ne accolgono rispettivamente 14 e 5.
La maggior parte degli altri -in tutto 56- sono sistemati in residenze fiorentine. In 11 hanno invece trovato posto in altri comuni della provincia o, per esigenze di avvicinamento al nucleo familiare, in altre città italiane. A tutti questi interventi di sostegno l'Amministrazione Comu-nale destina sul proprio bilancio circa 2 miliardi e 400 milioni di lire all'anno (euro 1.239.496). Anche se la scelta politica della Giunta è quella di sostenere, con i propri servizi di assistenza sociale, direttamente le famiglie affinché, fin quando è possibile, i loro congiunti siano accuditi senza ricorrere alle strutture sociosanitarie, la costruzione di una struttura come questa è stata per anni una priorità programmatica, ed oggi un obiettivo quasi raggiunto.
Il progetto, curato dall'ingegner Andrea Bacci, prevede, oltre ai 60 posti letto per non autosufficienti, un centro diurno, la riabilitazione di distretto ed il centro sociale. Tutto su tre piani, altezza massima 14.20 metri, per 7.040 metri quadri complessivi ed un volume totale di 26.194 metri cubi. Costo dell'opera, 11 miliardi e 680 milioni di lire (euro 6.032.216), di cui 3 miliardi e 640 milioni ( euro 1.879.903,112) di finanziamento statale, 3 miliardi e 540 milioni (euro 1.828.257,422) stanziati dalla ASL e 4 miliardi e mezzo (euro 2.324.056,045) direttamente dal Comune di Scandicci. Ecco, nel progetto che sta per essere cantierizzato, come si distribuiscono spazi e funzioni.


LA PIAZZA COPERTA
Funzionerà da ingresso ed accesso all'edificio, sarà uno spazio pubblico attrezzato e dotato di servizi (bar, ristorante, cappella, ecc.)

LA RIABILITAZIONE
Due piscine per la rieducazione, due palestre, cinque ambulatori per gli adulti e sei per i bambini, più alcuni locali per i servizi, in tutto 863 mq.

IL CENTRO SOCIALE
461 mq. complessivi tra sala giochi, sala polivalente, negozi e servizi.

IL CENTRO DIURNO
911 mq., servizi sanitari, spazi collettivi, sala da pranzo.

LA RESIDENZA
60 posti letto in camere doppie, sala lettura, soggiorno, sala musica, ristorante, bar, cucina, lavanderia, ecc. 3.569 mq. distribuiti tra il primo ed il secondo piano dell'edificio. (Cl.Ar.)