Poggio Valicaia
Nasce il parco d’arte
Il progetto è finanziato dalla Comunità Europea e sostenuto da due partners: lo Yorkshire Sculpture Park di Wakifield in Gran Bretagna e l’ Artscape Nordland di Bodoe in Norvegia. La realizzazione delle prime tre opere entro il 15 maggio 2003
Quella di realizzare nel parco di Poggio Valicaia una galleria di arte contemporanea all’aperto è un’idea accarezzata dal sindaco Giovanni Doddoli fin dalla sua prima legislatura, e in seguito inserita tre i 135 punti programmatici della campagna elettorale per il secondo mandato. All’inizio dell’estate del 2001 furono due i segni che testimoniarono la volontà dell’Amministrazione di andare in quella direzione; alla presentazione di un progetto di massima da parte di Adriana Polveroni, una delle maggiori esperte in campo nazionale, seguì la decisione del Sindaco di assumersi in prima persona la delega al “Museo di arte ambientale di Poggio Valicaia”.
Adesso, dopo che il programma è stato presentato ufficialmente l’ottobre scorso durante un convegno internazionale che si è tenuto a Firenze e Scandicci, il Comune ha pubblicato un bando per selezionare tre artisti che realizzeranno altrettante opere. Il progetto, entrato così nella fase operativa, è finanziato dalla Comunità Europea e sostenuto da due prestigiosi partners - lo Yorkshire Sculpture Park di Wakifield (GB), l’Artscape Nordland di Bodoe (Norvegia) - e prevede la realizzazione, entro il 15 maggio del 2003, di tre opere che dovranno essere poi collocate nel parco.
Per ogni opera sono stanziati 35 mila euro, comprensivi i costi vivi, il compenso per l’artista e l’Iva. La scadenza del bando è stata fissata alla data del 25 novembre 2002. La selezione delle domande che saranno pervenute entro quel termine, da parte di un’apposita commissione, avverrà sulla base dei curricola presentati. A fine primavera del 2003 saranno quindi quattro le opere di arte contemporanea ospitate all’interno del parco - che divenne pubblico negli anni settanta grazie alla donazione di un privato cittadino - dal momento che nel 2000 vi fu installata la prima statua equestre realizzata dallo scultore Paolo Staccioli.
“Nel caso di Scandicci - spiegò Adriana Polveroni nel documento allegato al progetto di massima - le motivazioni che spingono alla creazione di un Parco-Museo non sono date dalla necessità di cancellare un degrado urbanistico o ambientale. Tutt'altro.
Si tratta infatti di sottolineare la vocazione contemporanea della città e di operare quell'investimento culturale, quel salto di qualità che si richiede a una società matura, capace di guardare con inventiva e intelligenza al futuro”.

Arno
Intesa tra Comuni
per un solo parco
Scandicci come Comune promotore, e Firenze come capofila, per un accordo sul Parco unico dell’Arno che vede firmatari anche Signa, Lastra a Signa, Campi Bisenzio, Calenzano e la Provincia di Firenze. L’obiettivo è quello di andare al più presto alla progettazione di un unico “sistema a verde” dell’area a sud ovest di Firenze, dall’Argingrosso a Firenze fino al parco fluviale “Di là d’Arno” a Lastra a Signa su una sponda, e su quella opposta dalle Cascine fino ai Renai a Signa.
La firma dell’intesa “permetterà di beneficiare dei contributi regionali per la realizzazione di due piste ciclabili”, come spiega l’assessore ai Parchi e verde pubblico Simone Naldoni, “ma anche di dar vita ad un coordinamento unitario, tra i diversi soggetti interessati, per la nascita del parco sul fiume”. L’atto, che andrà adesso all’approvazione dei consigli comunali delle amministrazioni che hanno aderito, impegna i Comuni a realizzare la progettazione unitaria di programma per lo sviluppo e la riqualificazione lungo i corsi dei fiumi Arno, Greve e Bisenzio, la realizzazione di itinerari collegati tra loro con percorsi pedociclabili, la predisposizione del progetto di navigabilità dell’Arno e delle opere accessorie quali la pulizia del letto del fiume, la costruzione dei pontili e gli accessi a questi. Da ricordare che Lastra a Signa a maggio aveva inaugurato il primo lotto del parco “Di là d’Arno”, a Signa i Renai sono già una realtà anche se non si affacciano direttamente sul fiume, e a Scandicci, in attesa di procedere alla realizzazione di un’opera simile a quella lastrigiana, sono state ripulite le golene; sulla sponda opposta, a dare continuità tra le Cascine e i Renai, il parco Chico Mendes di Campi Bisenzio. Dallo scorso luglio, inoltre, il tratto dell’Arno tra Badia a Settimo e Ponte a Signa è già navigabile, in via sperimentale, sempre grazie ad un accordo tra i Comuni che hanno sottoscritto anche l’ultimo protocollo d’intesa; in base a questo le amministrazioni di Scandicci, Signa e Lastra a Signa nelle prime settimane estive avevano progettato e realizzato tre pontili di attracco temporanei.

Servizi
Aprono i primi nidi in famiglia
Due micro imprese private per accorciare le liste di attesa comunali dei servizi nido. La Giunta comunale ha approvato lo scorso mese una delibera che da il via alla sperimentazione dei cosiddetti Nidi domiciliari.
L’amministrazione ha riconosciuto in pratica due strutture in altrettante abitazioni, a San Martino alla Palma e in via Salvemini. In ognuna di esse saranno accolti cinque bambini in base alle liste degli uffici comunali. Saranno i titolari delle due imprese a gestire il servizio con sede nella propria casa, in base a criteri concordati con l’amministrazione. I familiari pagheranno la retta, che il comune integrerà con un una somma di 310 euro per ognuno dei bambini accolti, tramite i buoni servizio erogati sulla base di criteri definiti a livello di zona. “Si tratta – ha spiegato l’assessore ai Servizi educativi Claudio Raspollini – di una scelta in linea con la politica di questa amministrazione. All’inizio dell’anno scolastico abbiamo dovuto fare i conti con la lista d’attesa delle scuole materne statali, una situazione che aveva pesato soprattutto sulle famiglie che avevano chiesto di iscrivere i propri figli all’asilo”.