Si esce dalla A1, si smette di guidare, si lascia la macchina al parcheggio scambiatore, si sale sulla tramvia. Che però non è solo un mezzo di trasporto pulito ma anche un volano per lo sviluppo e la trasformazione urbanistica. Almeno questo, ci dicono le esperienze, sta succedendo da anni in molte città europee. Sposate anche dall’Italia, e finanziate a più riprese — a partire dal ‘92 — da più governi, le tramvie — da Trento a Catania, da Genova a Venezia — sono ora al loro debutto. Firenze, che ha scelto questa strada sulla base di un referendum consultivo che nel ‘92 disse sì alla tramvia e indicò la Santa Maria Novella — Scandicci come la prima linea da realizzare, è però costretta ad una corsa contro il tempo: dopo la gara andata deserta nello scorso luglio, entro il 31 dicembre deve essere ripubblicato il nuovo bando, pena la perdita dei finanziamenti statali. Il Sindaco di Scandicci ed il Vicesindaco di Firenze spiegano strategie politiche e tecniche per realizzare un progetto di intermodalità che però non piace a tutti: il Polo vorrebbe la micrometropolitana, e AN raccoglie le firme per dire no ad un’opera ritenuta inutile e troppo costosa. Pag. 4/6
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