2002, linee di bilancio
L'assessore Alessandro Baglioni ha presentato al Consiglio Comunale il documento strategico sul quale l'Amministrazione imposterà il Bilancio di Previsione per il prossimo anno. Oltre che con le forze politiche si apre anche il confronto con la città, con i sindacati, le associazioni di commercianti, artigiani, agricoltori e con i Consigli di Circoscrizione.

Le farmacie comunali strategiche nella formazione del bilancio

Nella foto: Alessandro Baglioni
Il quadro generale
Il documento parte da alcune considerazioni d'insieme: l'Italia ben radicata in Europa; un ruolo importante dei comuni che hanno contribuito, attraverso comportamenti virtuosi, all'attuazione del Patto di stabilità interno e al contenimento finanziario. Una Italia che ha registrato una crescita economica per il 2000 pari al 2,9% ed una riduzione della disoccupazione dell'11,2%.
Attenzione anche verso il Governatore della Banca d'Italia che si auspica possa essere "pronto ad affrontare le problematiche del trasferimento dei poteri agli enti locali " perché "una piena riforma della finanza locale ed il completamento del federalismo, sia su base regionale che locale, sono essenziali per permettere ai Comuni di organizzare i propri bilanci con risorse adeguate per affrontare al meglio il decentramento amministrativo, la crescita della domanda dei servizi, l'innovazione necessaria alla loro organizzazione": come e-government e la "digitalizzazione" della Pubblica Amministrazione che "mettendo in rete una gran quantità di dati, moltiplicano occasioni di sviluppo". Sviluppo che, per l'assessore Baglioni, significa "nuovi circuiti economici, nuove imprese, nuove attività commerciali da incrementare, sia attraverso un rapporto con le forze economiche, sia con nuove opportunità di attrazione di flussi di cittadini, ma anche aumentando la ricchezza prodotta e di conseguenza le risorse pubbliche a disposizione. Su questo, sulle vocazioni e le necessità della città il nuovo piano strutturale sarà una grande sfida, un’occasione unica."

Il federalismo
"Affrontare, anche in Consiglio Comunale, i temi del federalismo e di un nuovo stato sociale significa rifondare lo Stato in un rapporto avanzato tra pubblico e privato, tra regole e controlli, tra gestioni pubbliche strategiche da confermare o sostituire; estendere la rete di protezione verso i più deboli, e quella dei diritti fondamentali verso tutti i cittadini, affinché possano prodursi nuove occasioni di sviluppo che, a loro volta, generano lavoro, crescita umana, ricchezza. Siamo impegnati fortemente verso questa sfida e, presentare preventivamente questi lineamenti di Bilancio, significa suscitare dibattito, partecipazione, portare questo Comune attraverso i suoi organi istituzionali a discutere con la città e nella città, nella piena autonomia politica e di ruolo, comunque impegnati a pieno titolo dentro un processo che ha nella riforma delle autonomie un appuntamento importante."

Fiscalità locale e centrale
"Dato il grado elevatissimo di interrelazione esistente fra le decisioni prese dal Governo e l'attività degli enti locali, non vi è praticamente decisione che non vada ad impattare sulla finanza locale. Negli ultimi anni abbiamo sopportato fasi di grande difficoltà dovendo delineare manovre finanziarie senza risorse aggiuntive, con nuove competenze e costi crescenti, con la sola alternativa tra il taglio di servizi o l'aumento della tassazione. Per i Comuni la situazione del loro finanziamento non è soddisfacente. L'introduzione dell'ICI e della compartecipazione obbligatoria dell'IRPEF, hanno sì incrementato il grado di autonomia tributaria, ma non hanno dato certezze finanziarie adeguate. E' evidente allora che il raggiungimento di una situazione soddisfacente richiede di rivedere il sistema dei trasferimenti."

L'addizionale Irpef
"Un'occasione per intervenire è stata offerta dalla Legge Finanziaria per il 2001 con la quale è stata introdotta una compartecipazione sull'IRPEF pari al 4,5% del gettito. Questa compartecipazione verrà in realtà pagata ai Comuni solo nel 2002 sulla base del gettito dell'IRPEF del 2001. Nello stesso 2002 essa sarà sostituita da un'addizionale uniforme ed obbligatoria alla base dell'IRPEF secondo modalità che dovranno poi essere definite da una serie di decreti da emanarsi entro il 30 novembre 2001. Mentre il Ministero dell'Interno dovrà comunicare ai Comuni, entro il prossimo 30 ottobre, l'importo previsionale del gettito della compartecipazione e il relativo ammontare previsto delle riduzione dei trasferimenti statali. L'addizionale non comporterà un aggravio di imposta per i contribuenti, dato che saranno ridotte, in misura corrispondente,le aliquote agli scaglioni IRPEF. La compartecipazione all' addizionale sull'IRPEF diventa quindi soltanto sostitutiva dei trasferimenti statali ai Comuni.

Il federalismo fiscale
"Occorre che il Documento di Programmazione Economica e Finanziaria del Governo e la Finanziaria del 2002 recuperino i temi del federalismo fiscale che, come indicato anche dall' Associazione Nazionale Comuni Italiani, potenzi -ai fini del superamento dei trasferimenti statali- la compartecipazione dei Comuni all'IRPEF con quote distinte tra quelle in sostituzione dei trasferimenti e quelle per la formazione di un fondo perequativo. Si supererebbe così l'attuale rigidità dei bilanci comunali che da anni non crescono nemmeno del tasso d'inflazione programmato; mentre, per quanto riguarda la "finanza propria", i Comuni non possono disporre di leve fiscali adeguate in quanto permane una struttura di fiscalità locale sostanzialmente limitata all'imposizione derivante da ICI e TARSU, più la recente addizionale all'IRPEF. Sarebbe auspicabile che Stato e Regioni assumessero il superamento dell'obbligo di pagamento del costo dell'IVA per i servizi esternalizzati dai Comuni, e riconoscessero incentivi alle città per le infrastrutture e la riqualificazione delle periferie urbane.

La nostra politica finanziaria
"Siamo orientati ad ampliare -con accortezza, moderazione e la dovuta consapevolezza- i margini di autonomia tributaria. Anche se le preoccupazioni di aumento della pressione fiscale locale sono legittime, occorre dire che, in una logica di autonomia finanziaria, è essenziale instaurare con la cittadinanza un rapporto fondato sulla responsabilità amministrativa e politica per far comprendere come disporre di più servizi, e di più elevata qualità, significa anche più sforzo fiscale: che però deve essere tendenzialmente premiato in sede di trasferimenti perequativi perché solo così è possibile limitare sacrifici alla spesa sociale locale e realizzare una efficace politica distributiva.

La manovra tariffaria
"A fronte di trasferimenti statali invariati agiremo adeguando le tariffe al tasso di inflazione, fatti salvi eventuali casi nei quali aumenti di spesa potrebbero richiedere incrementi maggiori, legati comunque al rapporto costi/ricavi. Si conferma anche l'indirizzo per una copertura del costo del servizio di raccolta e smaltimento rifiuti urbani (TARSU) da raggiungere con aumenti progressivi della tassa fino al 100%. Occorre anche valutare, a fronte dell'invarianza dei trasferimenti ed alla crescita della spesa corrente
per fattori anche indipendenti dalla volontà dell'Amministrazione Comunale, l'applicazione dell'IRPEF nella percentuale ancora disponibile per il nostro Comune che è pari allo 0,2%. Infine si propone una riduzione dell' ICI sulla abitazione principale. Dal 2002 avrà inizio una diversa modalità della riscossione dei tributari (fase iniziale ICI, TARSU, passi carrabili) con il Documento Unico di Pagamento che rappresenta un progetto pilota a livello di area fiorentina e uno dei pochi in Italia.

La spesa dell'ente locale
"La spesa corrente è rigidamente strutturale e viene misurata prevalentemente attraverso l'incidenza dei costi del personale e gli interessi sui mutui rispetto al totale delle entrate ordinarie. Il dato, nel nostro Comune, è sicuramente positivo attestandosi al 30%. Tuttavia già nel 2001, e con ripercussioni sull'esercizio 2002, dovremo prevedere per il personale una maggiore spesa (600 milioni) dovuta al rinnovo del contratto. Altre risorse serviranno per il riordino del trasporto pubblico con il prolungamento della linea 26 a S. Colombano e per quello scolastico e non, nella zona collinare. Poi spese per i servizi cimiteriali a seguito dell’attivazione del projet financing e minori entrate per circa un miliardo per la trasformazione delle farmacie in S.p.A.
Permane inoltre il peso economico per la gestione delle scuole materne comunali per le quali riconfermiamo l’indirizzo di riconversione verso servizi sperimentali per i ragazzi da uno a sei anni.
Fronteggeremo la spesa con il contenimento del numero del personale; l'incremento della semplificazione delle procedure; il recupero di efficienza; la scelta di operare, in relazione al budget assegnato, per obiettivi e non esclusivamente per i bisogni e le necessità dei vari settori. Prevediamo una riduzione tendenziale dell'8-10% della spesa per incarichi professionali, esclusi quelli per il PRG; una riduzione degli oneri di rimborso dei mutui ricercando meccanismi di finanziamento poco costosi con il deciso coinvolgimento dei privati nel finanziamento delle opere pubbliche. Continueremo a destinare risorse ai settori della gestione del territorio, dell'ambiente, del sociale, dei trasporti, dell'istruzione pubblica.

Gli investimenti
"Confermiamo il programma triennale, salve alcune variazioni nell'ordine di priorità e di opere da finanziare con mezzi propri. E' infatti nostra intenzione ribadire l'intensità degli investimenti anche attraverso modalità di sostegno con fonti finanziarie diverse dai mutui. Anche se una parte significativa del ricavato andrà reinvestita per capitalizzare la società, una occasione può essere offerta da una parte degli introiti derivanti dalla vendita del 49% delle farmacie. Nel merito chiederemo al Consiglio Comunale di esprimersi. Per quanto riguarda l’alienazione di altri beni immobili entro il mese di ottobre sarà pronta la situazione aggiornata di quelli sottoposti alla procedura, con l’immediata indizione delle gare ad evidenza pubblica. Sempre per gli investimenti, visto che il nostro comune inserito nello Obiettivo 2, saranno significative le risorse derivanti dai Fondi strutturali europei.

Le esternalizzazioni
"La scelta di esternalizzare e privatizzare alcuni servizi comunali è un processo già avviato, ma che dovrebbe essere potenziato. Si tratta di valorizzare sempre più il Comune come "regolatore" che come "diretto produttore" di servizi, perché quanto meno un comune svolge funzioni di imprenditore, tanto più può dedicarsi agli specifici compiti in campo sociale. Va ricordato che tra i numerosi benefici del processo di esternalizzazione e privatizzazione vi è quello della riorganizzazione efficiente dell'offerta dovuta al fatto che le aziende possono, rivolgendosi oltre i confini comunali, operare su una dimensione di scala più appropriata. In merito al ruolo dell'ente locale come regolatore occorre sviluppare le occasioni di promozione della concorrenza, rimuovendo posizioni di rendita che si annidano ancora nei settori dei servizi su concessione. La trasformazione delle Farmacie Comunali in S.p.A. a prevalente capitale pubblico è un grande processo in questa direzione. Lo ha capito il Consiglio Comunale, lo hanno apprezzato le Organizzazioni Sindacali e i lavoratori, con i quali è stato siglato un accordo importante. Lo apprezzeranno i cittadini in termini di miglioramento del servizio.

Il welfare locale
"Dobbiamo sempre più avere una coerente politica di copertura dei costi dei servizi a domanda individuale. La politica di aumento del grado di copertura, che ha già caratterizzato la finanza comunale nella nostra Regione, dovrebbe essere ancora perseguita. Occorre però ripensare alla struttura complessiva di tale politica: considerando, per l'intera struttura dei proventi dei servizi a domanda individuale, la legittimità dei motivi che conducono taluni servizi al 10% del grado di copertura ed altri al 100%; ricorrendo a forme di selezione più efficienti (indicatore di Situazione Economica Equivalente, ISEE a livello locale), in grado cioè di limitare gli effetti distributivi perversi degli aumenti delle tariffe e dei prezzi pubblici. Prioritario è lo sviluppo efficiente del settore dei servizi socio-assistenziali. Servizi come l'assistenza all'infanzia e agli anziani, gli asili nido, l'assistenza sanitaria nel territorio, le forme mirate di beneficenza e di lotta alla povertà tenderanno sempre più a caratterizzare l'attività dei Comuni. Si tratta in genere di servizi molto costosi che devono quindi essere organizzati e monitorati in modo efficiente per non innescare vere e proprie "bombe finanziarie" difficilmente governabili anche per effetto dei mutamenti nella struttura sociale della città e dell'evoluzione demografica.
Questa realtà locale va inquadrata in un contesto territoriale ed istituzionale assai più ampio e complesso in cui le risorse pubbliche aggiuntive saranno sempre più condizionate dalla capacità dei soggetti ad operare in sinergia. Il Piano zonale di assistenza sociale è l’atto in cui sono contenuti programmi e progetti di intervento dei comuni, della Provincia e degli altri soggetti pubblici o privati selezionati in sede di Conferenza di zona con il quale si realizza l’integrazione tra gli interventi di assistenza sociale e le altre politiche. Pertanto anche nel settore dei servizi pubblici "sociali" (scuola, asili, assistenza sociale, impianti sportivi), per i quali la legislazione statale consente poche e assai mediate forme di collaborazione col settore privato, si pone comunque un problema di razionalizzazione e di maggior efficienza gestionale in relazione alla necessità di offrire servizi sempre più qualificati e per un numero definito di cittadini a fronte di disponibilità finanziarie in diminuzione o, nella migliore delle ipotesi, stazionarie.
Con l’entrata in vigore della legge 328/2000 sulle politiche di welfare nel settore dei servizi socio assistenziali cominciano a delinearsi forme di collaborazione col settore privato ed il no profit con i quali sarà possibile lavorare e ricercare gestioni attente agli equilibri finanziari complessivi degli enti locali e rispettose degli indirizzi del Consiglio Comunale che, ovviamente, eserciterà tutto il proprio ruolo propositivo nell’estensione complessiva del bilancio e dei suoi documenti fondamentali.