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Piazza della Resistenza così come è stata pensata da Richrad Rogers Partenership

Ovvero “il centro” in inglese. In omaggio a Sir Richard Rogers, che però è anche un po’ fiorentino, perché qui c’è nato. Questo di cui parliamo e che vi faccciamo vedere è quello che ha pensato, progettato, disegnato per uno spazio oggi ancora vuoto ma dove domani passerà la tranvia ed attorno sorgeranno le nuove architetture che cambieranno lo skyline di Scandicci. La stazione, il centro culturale, la grande piazza, i giochi d’acqua, le case, i negozi, i caffè, l’hotel per una città compatta e compatibile, “cuore” che irrora tutto dal centro alla periferia.
Sogniamo la città. Forse perché non riusciamo più a godere della città dei sogni. Troppe nevrosi, congestioni, speranze vane di trovare interstizi per i metri cubi di auto in nostro possesso. Eppure la città vestiva di fari le donne di Battisti, così come i fiori. Eppure proprio in quest’ultimo mese le avanguardie pubblicitarie ci hanno resi partecipi dei loro luoghi deputati al gioco, snobbando le coloniche agresti per la metropoli, con i suoi cestini, i convogli della subway. Contro il logorio dei tempi moderni la città, potente come un amaro a base di carciofi. E se ci diranno che è proprio in città che i tempi moderni già si logorano, noi risponderemo. No. O almeno può non esserlo. Scandicci ne è testimonial.
Scandicci è una città. I suoi abitanti sono cittadini. Cittadini di Firenze. Ma che per quasi la metà quando vengono interpellati, ed è stato fatto nei mesi scorsi per conto del Comune, rispondono: “Cittadini di Scandicci”. Proprio perché c’è il sentore che qui si possa realizzarla, la città dei sogni? Ambizione più che sentore, giusta la precisazione. Ma l’ambizione è il frutto di un dato di fatto.
Contestualizziamoci: sdraiata accanto alla città più bella del mondo, quella Firenze unico caso di realizzazione quasi perfetta dal prototipo di città rinascimentale, Scandicci compressa tra le pulsioni culturali del capoluogo, del mondo contadino, dei flussi migratori nazionali, non poteva essere periferia pura, banlieu dai confini sociali e territoriali sterminati, e infatti non lo è mai stata. Con la stessa inconscia consapevolezza con la quale un sindaco degli anni a cavallo tra i ’60 e i ’70 quasi dimezzò le richieste di cementificazione dei costruttori, ottenendo che il numero di abitanti stesse sempre sotto ai sessantamila e non arrivasse ai centomila voluti, ora che i tempi sono maturi a creare un vero centro, unica vera mancanza di Scan-dicci, è stato contattato uno degli architetti più illustri del pianeta, Richard Rogers. Di lui e di ciò che teorizza sulla città compatta è già stato trattato, non torniamo sui suoi trascorsi ma accenniamo che la scelta del suo nome per Scandicci non è stata qualcosa di eccezionale come invece apparirebbe. E’ che, seppur senza mai esplicitarla, la contestualizzazione appena formulata è il riferimento di ogni nostro momento da millenni. L’ambizione alla qualità e al bello per Scandicci pezzo di Firenze, per Scandicci pezzo del contado fiorentino, sta dunque nella sua stessa natura. E noi per Firenze dobbiamo fare ciò che lì non è più possibile per ragioni storiche, architettoniche, paesaggistiche. Raccogliere le sfide del mondo globale, delle ultime esigenze di donne e uomini che sognano la città. Insomma qui siamo a progettare sapendo che abbiamo ancora e per fortuna desideri ancestrali e di relazioni quali mangiare, baciarsi, chiacchierare, andare a zonzo, ma che nel frattempo sono state inventate la auto, le biciclette, i termosifoni, l’aria condizionata, i telefoni, i cervelloni, internet.
Tanti discorsi per arrivare al dunque: in questo numero vi presentiamo il “Progetto guida per il Nuovo centro civico” ultimato dal Richard Rogers Partnership. Con la realizzazione di questo piano, per un totale di 145 mila metri quadri di nuovo costruito (29% residenza, 22,6% direzionale, 7,8% commercio e ristoro, 11,7% ricettivo, espositivo e congressuale, 6,3% educativo, 16,9% culturale, ricreativo e collettivo, 4,1% produttivo, 2,7% sport) Scandicci verrà fondamentalmente completata, Firenze depennerà dalla lista dei “da farsi” uno dei punti salienti del suo Piano strategico. Il 24 luglio scorso il Consiglio comunale aveva approvato con una delibera il Programma direttore, che interessa l’asse della tranvia dalla Greve fino all’Autosole, con i seguenti obiettivi progettuali: “Realizzare un ‘cuore’ civico vibrante e compatto presso piazza della Resistenza (davanti al Palazzo del Comune, ndr), che offra attrezzature di alta qualità ai residenti e ai visitatori esterni; introdurre nuove funzioni e poli attrattori attorno ai principali spazi pubblici per attrarre visitatori internazionali, regionali e locali; utilizzare al massimo la capacità della tranvia posizionando le principali funzioni nei pressi delle fermate; realizzare un insediamento compatto e multifunzionale per ottenere un centro vitale; rafforzare le connessioni con i poli attrattori regionali, come ad esempio i centri commerciali […]; aumentare le attività creative e formative attraverso la presenza dell’Università di Firenze e di altre strutture pregiate per la formazione; connettere il centro della città con le aree produttive di più alta qualità, come ad esempio le aziende del settore della pelletteria; promuovere la creazione di attrezzature e servizi di supporto alle aziende […]; riqualificare gli spazi per eventi esistenti e crearne di nuovi per ospitare la Fiera, concerti, spettacoli o eventi sportivi; introdurre tipologie abitative e lavorative innovative per accogliere giovani professionisti e studenti; riorganizzare il sistema della mobilità per garantire migliori connessioni e per ridare priorità ai pedoni; incoraggiare l’uso del tram e degli autobus migliorando i percorsi, l’efficienza dei servizi e creando incentivi […]; realizzare una rete di percorsi pedonali che sia facilmente accessibile, sicura e piacevole e che colleghi le principali centralità ai corsi d’acqua e alle colline; introdurre un sistema efficiente per la gestione dei parcheggi che si basi su strutture centralizzate attorno al nuovo centro e strutture per accogliere visitatori esterni; riqualificare il paesaggio locale e l’ambiente per offrire nuovi polmoni verdi […]; sviluppare una struttura urbana flessibile e sostenibile che si basi su principi e strategie rispettose dell’ambiente”.
Ora il Richard Rogers Partner-ship entra nei particolari della progettazione, definisce il mix di funzioni per un’area dalla superficie complessiva di 280000 metri quadri su cui potranno essere costruiti appunto i 145000 mq di spazi edificati, secondo la tabella che trovate in pagina, riassuntiva di ogni zona tracciata nella rispettiva piantina. Dalle matite dello studio inglese, soprattutto, è uscito il futuro assetto della nuova piazza della Resistenza, nucleo del futuro centro civico e di conseguenza di Scandicci, che trovate in pagina 6. Infine il sistema della mobilità, che è descritto sempre in questa pagina, con il quale le filosofie urbanistiche sull’organizzazione della città moderna prendono sostanza nelle soluzioni individuate dai tecnici.


Matteo Gucci

Fuori si scorre, in Centro si passeggia
Il sistema della mobilità verrà riorganizzato per migliorare le connessioni all’interno della città e con le zone circostanti. Priorità verrà data a pedoni e ciclisti in particolare nel centro della città. I parcheggi saranno dimensionati per ospitare visitatori esterni e organizzati per ridurre le congestioni di traffico.
Via Pascoli: i parcheggi di superficie saranno ridotti estendendo l’area pavimentata dei marciapiedi. Le strade possono essere localmente pedonalizzate in occasione di eventi particolari.
Asse della tranvia: in questa strada il traffico sarà limitato ai mezzi pubblici, a cicli e motocicli, a mezzi per scarico e carico merci e a veicoli di soccorso.
Il traffico veicolare generale scorrerà lungo due assi paralleli: via di Rialdoli-via del Ponte di Formicola e via Foscolo-via Salvemini. ll traffico e i parcheggi a raso devono essere controllati nelle aree attorno a piazza Togliatti e piazza Matteotti per incoraggiare e rendere questi luoghi centrali più sicuri e accessibili dai pedoni.
Via Roma e via Paoli: possono diventare a senso unico, per aumentare la dimensione dei marciapiedi e rendere l’accesso ai negozi più confortevole, deviando parte del traffico su via Makarenko. Al fine di rafforzare e migliorare gli spazi pubblici all’interno delle aree residenziali, possono essere introdotte zone completamente pedonali.
Alternative ecologiche: l’uso di carburanti alternativi verrà incoraggiato introducendo punti di ricarica per mezzi elettrici nelle piazze pubbliche.
Parcheggi: nei nuovi insediamenti le aree a parcheggio possono essere ridotte rispetto agli standards richiesti, in quanto serviti prevalentemente dalla tranvia. Ci saranno una serie di parcheggi per la sosta limitata lungo gli assi di penetrazione Rialdoli-Ponte di Formicola e Foscolo-Salvemini.
I parcheggi per la sosta prolungata saranno localizzati in parcheggi multipiano, di superficie o interrati posti comunque in prossimità delle fermate della tranvia.
La proposta prevede parcheggi centralizzati da cui accedere direttamente a piedi ai mezzi pubblici, localizzati presso piazza della Resistenza, piazza Togliatti e la fermata di Villa Costanza. Il parcheggio di interscambio del Lotto 0 sarà collegato con un servizio di bus-navetta al nuovo centro di Scandicci.

FUNZIONI PREVISTE
E SUPERFICI EDIFICABILI

- CENTRO CIVICO
1
Cultura, commercio, ristoro, attrezzature collettive, residenza, ricettivo 20000 mq
2 Direzionale, commercio, ristoro, residenza, ricettivo 17000mq
- CENTRO REGIONALE PER LA FORMAZIONE
3
Attrezzature per la formazione, ristoro, collettive, residenza, ricettivo 31000 mq
4 Direzionale, commercio, ristoro, residenza, ricettivo 20000 mq
- CENTRO DI ATTRAZIONE A SCALA REGIONALE
5
Attrezzature per l’istruzione, direzionale, commercio, ristoro, ricreativo 14000 mq
6 Ricreativo, commercio, ristoro, piccola produzione,
ricettivo espositivo, congressuale 30000 mq
7 Piccola produzione, artigianato, commercio, ristoro 5000 mq
- PARCO DELL’ACCIAIOLO
8
Residenziale, ristoro, ricreativo, verde pubblico, sport 8000 mq
9 Verde pubblico, sport 0 mq
10 Attrezzature per la formazione, ristoro, attrezzature collettive 0 mq

Su 280.000 mq di superficie territoriale disponibile
sono previsti 145.000 mq di nuova edificazione

Piazza, bella piazza
Un centro senza una piazza non è un centro. Ed una città senza piazze non è una città vera: perché nelle piazze batte il cuore della vita pubblica e civica
La nuova piazza della Resistenza sorgerà sulle superfici di proprietà pubblica dove at-tualmente si trova l’area verde davanti al Palazzo comunale, di fronte agli spazi dove viene allestito il Padiglione istituzionale per la Fiera, che in futuro ospiteranno la Stazione della tranvia. Sulla piazza si affaccerà appunto il municipio da una parte, la stazione sul lato opposto, un Centro culturale di nuova progettazione ac-canto alla casa torre che sarà sede della Cna, mentre di fronte verrà realizzato un albergo di quattro piani. Nel sottosuolo due parcheggi per complessivi 12350 mq e 497 posti auto.
La piazza e le costruzioni circostanti rappresenteranno il nucleo del centro civico, il complesso che si estenderà su 23421 metri quadri di territorio con 20000 metri quadri edificabili; secondo le attuali stime per la realizzazione del centro civico saranno necessari investimenti per oltre 50 milioni di euro. “Sarà il centro principale della città – spiegano nel progetto gli architetti del Richard Rogers partnership - uno spazio pubblico di alta qualità arricchito da edifici di elevato valore architettonico, che rafforzerà l’identità urbana di Scandicci. Sarà il luogo in cui tutti i cittadini possono trovarsi e prender parte ad attività collettive e ad eventi pubblici. Diventerà un nuovo luogo per la cultura e il divertimento. Sarà facilmente accessibile da tutti i quartieri circostanti attraverso percorsi pedonali e servendosi della nuova tranvia nonché di altre forme di trasporto pubblico da individuare”.
ATTIVITÀ
Il ruolo della Piazza è quello di favorire e consentire un elevato numero di attività pubbliche, da quelle più consuete legate al commercio e alla ristorazione a quelle speciali di tipo espositivo come la fiera annuale.
“Il Palazzo comunale rimane uno dei principali generatori di vitalità nella piazza. Oltre a questo, attorno alla piazza si localizzano anche un centro culturale, negozi, un hotel, uffici e residenze”. Bar e attività temporanee all’aperto attrarranno visitatori e animeranno il luogo pubblico.
Lo spazio è stato disegnato per consentire un uso flessibile, che varierà in rapporto agli eventi che vi avranno luogo.
Il centro culturale è progettato secondo criteri di alta flessibilità e permeabilità in cui organizzare eventi culturali come ad esempio esposizioni, convegni, concerti e proiezioni.

SCORCI E PROSPETTIVE
La piazza sarà facilmente visibile da tutti gli assi di accesso: via Pantin, via Pascoli e l’asse della tranvia. Gli edifici sono posizionati in corrispondenza dei principali incroci degli assi. L’organizzazione spaziale dell’edificato, delle alberature e degli arredi devono guidare in modo chiaro il visitatore verso la piazza principale.
La disposizione dei nuovi edifici garantisce la vista delle colline dall’asse della tranvia.

CIRCOLAZIONE DEI PEDONI
Sono stati individuati 4 principali sistemi di circolazione: a) I pedoni dalla fermata della tranvia si devono orientare facilmente verso i principali edifici attraversando la piazza animata e ricca di giochi d’acqua, sculture e installazioni sonore; b) L’accesso alla piazza rialzata del Comune avviene attraverso una nuova scala pubblica esterna e ben visibile anche dalla tranvia; c) i nuovi accessi da via Pascoli e da via Pantin sono caratterizzati da strutture commerciali e collettive. La circolazione dei veicoli su questo asse sarà limitata; d) L’accesso all’edificio culturale può avvenire sia dalla piazza civica che da via 78° Reg-gimento Lupi di Toscana.

PAESAGGIO URBANO
La sistemazione del verde nella piazza dovrà proteggere dai raggi solari e facilitare la ventilazione nei mesi estivi. Gran parte degli alberi esistenti verranno mantenuti e ri-posizionati per definire meglio la nuova struttura spaziale. Filari di alberi rinforzeranno l’asse della tranvia e gli assi di via Pantin e via Pascoli. Si utilizzeranno solo essenze locali. “La pavimentazione, i giochi d’acqua e gli arredi urbani genereranno un ambiente stimolante e flessibile per ogni tipo di attività all’aperto”.

LA STAZIONE DELLA TRANVIA
Il terminal del tram sarà integrato in un edificio progettato ex novo, costituirà uno dei principali accessi alla piazza centrale e più in generale a Scandicci.
La nuova costruzione costituirà un complesso multifunzionale che oltre alla stazione ospiterà negozi, bar e ristoranti al piano terra, spazi per uffici e residenze ai piani superiori. L’edificio dovrà ben collegarsi con i palazzi condominiali già esistenti cercando di facilitare i collegamenti visivi e fisici tra questi e la piazza.

IL CENTRO CULTURALE
Un nuovo edificio, che chiuderà la piazza sul lato est, costituirà il Centro culturale e ospiterà attrezzature per la collettività. Ci saranno bar e negozi affacciati sullo spazio pubblico “che saranno elemento di attrazione per visitatori e residenti”.
Le pareti dell’edificio possono essere utilizzate come schermi per proiezioni di video e film.

LE SOLUZIONI ARCHITETTONICHE
La vegetazione definirà gli spazi e contribuirà a controllare il microclima. Gradini attorno alla piazza formeranno uno spazio per eventi all’aperto, mentre la pavimentazione si estenderà verso gli edifici circostanti. Lo spazio centrale deve essere flessibile e dotato di servizi.
Giochi d’acqua e fontane non solo avranno una funzione visiva, ma contribuiranno al controllo microclimatico dello spazio pubblico. I porticati a piano terra saranno utilizzabili come percorsi pedonali protetti dal sole.