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DOVE COSTRUIRE
Un terreno lungo viale Aldo Moro

E’ iniziata in Consiglio Comunale la discussione sul Regolamento Urbanistico, lo strumento di pianificazione del territorio che segue il Piano Strutturale. Il lavoro presentato all’assemblea dal Vicesindaco Alessandro Baglioni prevede nel nostro comune venti aree di trasformazione e venti aree di riqualificazione, in un territorio suddiviso in 14 Utoe, le Unità territoriali organiche elementari.
Il Regolamento Urbanistico, secondo la legge regionale 1 del 2005, è diviso in due parti: la prima è sulla gestione degli insediamenti esistenti ed è valida a tempo indeterminato; la seconda invece è sulla previsione di nuove costruzioni e scade dopo cinque anni, se i progetti non sono andati in porto. Le novità più importanti riguardano l’area compresa tra San Giusto e viale Aldo Moro e i terreni tra il ponte sulla Greve e piazza della Resistenza, lungo la tramvia; previsioni anche per Casellina, Vingone, Capannuccia e San Vincenzo. Il Regolamento Urbanistico ingloba anche il Programma direttore di Rogers.


“La città sta vivendo un’importante fase di innovazione, di crescita e di trasformazione, dobbiamo essere consapevoli del fatto che in questo momento e nei prossimi mesi vediamo e vedremo realizzarsi opere come forse non è mai accaduto nella storia di Scandicci. La tramvia, la terza corsia, il nuovo centro; adesso, con il Regolamento urbanistico confermiamo l’idea strategica di non consumare territorio sulle colline, di non appesantire la piana di Settimo, ma di investire e far investire in modo convinto lungo l’asse della tramvia”. Queste le parole del Sindaco Simone Gheri al Consiglio Comunale dello scorso 28 settembre, durante il quale il Vicesindaco Alessandro Baglioni, che ha la delega all’Urbanistica, ha presentato le Linee strategiche di indirizzo per la formazione del Regolamento Urbanistico, aprendo il dibattito politico sullo strumento più diretto che il Comune ha nella pianificazione del territorio. La previsione è quella di arrivare all’approvazione del Regolamento entro la fine dell’anno. La legge regionale 1 del 2005, un testo unico che raccoglie tutte le leggi del governo del territorio e che abroga la legge 5, fissa il Piano Strutturale ed il Regolamento Urbanistico come i due strumenti di pianificazione del territorio di competenza dei Comuni. “Il Piano Strutturale – spiega l’architetto Lorenzo Paoli, dirigente del settore Urbanistica del Comune – è come una Carta Costituzionale dello strumento urbanistico, fissa valori non negoziabili, comprende una parte strategica, nella quale sono fissati zona per zona anche i volumi massimi costruibili ed i mix di funzioni, ed è valido a tempo indeterminato. A Scandicci è stato adottato nei primi mesi del 2004”. Il Regolamento Urbanistico invece è diviso in due parti: la prima, con validità illimitata, disciplina la gestione degli insediamenti esistenti; la seconda riguarda la previsione di nuove costruzioni e decade dopo cinque anni nei casi in cui i progetti non siano andati avanti, ovvero non abbiano raggiunto nel loro iter, a quella scadenza, la fase del rilascio delle concessioni. “Con il Regolamento Urbanistico – continua Paoli – viene stabilito il massimo di edificabilità per i prossimi cinque anni, zona per zona e funzione per funzione: ovvero quante percentuali di case, negozi, edifici per attività produttive”. La scelta politica, dopo lo sforzo fatto per dare un assetto al nuovo centro previsto dal Programma direttore di Rogers, è stata quella di puntare agli spazi lungo il percorso tramviario, dagli impianti sportivi del Turri fino a San Giusto, per colmare uno dei più evidenti vuoti urbanistici. “In alcune aree lungo la tramvia”, spiega il Vicesindaco Baglioni, “il Regolamento fissa fino al 70% di edificabilità rispetto al totale stabilito dal Piano Strutturale. Per il nuovo centro, la quota sale invece al 100% perché saranno attuate le previsioni del Programma direttore di Rogers”.
Il Regolamento definisce venti aree di trasformazione e venti aree di riqualificazione; vi è inoltre una classificazione degli edifici esistenti e una lettura del patrimonio edificato del dopoguerra, necessarie in futuro per decidere sull’eventualità di piccoli ampliamenti costruttivi. Qui di seguito riportiamo le principali aree di trasformazione individuate, ovvero le aree che avranno una ridefinizione totale.
SAN GIUSTO – L’intervento riguarda i terreni tra via di Ponte a Greve, viale Aldo Moro e via dello Stradone dell’ospedale dove sono previsti fino a 16 mila metri quadri di turistico ricettivo, ovvero un grande albergo per il quale la proprietà, d’accordo con l’Amministrazione Comunale, indirà un concorso d’idee. Oltre all’hotel porzioni di residenziale, interventi per la ricomposizione e il collegamento tre le aree a verde e gli impianti sportivi di San Giusto, anche attraverso una riqualificazione degli argini della Greve. Sono previsti interventi anche per una miglior percorribilità a piedi e in bicicletta dell’area. Utilizzando l’ambito del fiume, alcune centinaia di metri a monte è prevista la costruzione di una passerella di collegamento tra Le Bagnese e il parco dell’Impronta, che dovrà essere costruita come opera di urbanizzazione a carico dei privati. Il progetto della passerella è oggetto di una tesi al Politecnico di Milano.
VINGONE – Sono fissati interventi di saldatura tra il cuore storico del quartiere e piazza Brunelleschi, da collegare alla nuova area di trasformazione di via Masaccio, su cui sorgerà anche una porzione di commerciale di circa 500 metri quadri. Per il resto sono stabilite zone a verde, tranne una piccola quota di residenza eventualmente riservata ai proprietari delle aree in via Masaccio, qualora venga raggiunto un accordo con il Comune per la cessione di queste ultime. Questa zona si completerà con una passerella di collegamento con la Socet.
CENTRO CITTADINO – Qui, dove ricade tra l’altro tutto il nuovo centro con il Programma direttore di Rogers, è previsto anche un intervento insediativo di alta qualità architettonica lungo viale Aldo Moro. E’ fissata anche la costruzione di case nel vuoto urbanistico tra via Vivaldi e via Acciaiolo.
CASELLINA – La previsione più importante riguarda la riqualificazione dell’area di largo Spontini, con funzioni pubbliche e modestissime quote di residenza. Per l’ex Fonderia delle Cure, pur mantenendo una destinazione d’uso quasi prettamente produttiva, è previsto l’adeguamento al pronunciamento del Consiglio Comunale sul mix di funzioni in quell’area, ovvero sulla presenza di una quota di residenza: per dirla più chiaramente, vi saranno costruite anche alcune abitazioni.
AREA CDR – Per l’area del Centro direzionale regionale vengono confermate le previsioni fissate nella variante al commercio del vecchio Piano regolatore, con l’inserimento di un comparto per attività produttive, con una quota adeguata di parcheggi ed un adeguamento al deposito per gli autobus di Li.nea.
PARCO FLUVIALE – E’ confermata la disciplina per il Parco Fluviale, con disposizioni specifiche al riguardo per le ditte di inerti che operano in quell’area: dovranno riordinare, risistemare e adeguare alla presenza di un parco la loro attività, attività che in ogni caso resterà sul posto. Qui è contemplata anche la passerella sull’Arno per il collegamento con San Donnino, secondo la previsione di Tav, oltre a piccoli interventi di completamento dell’abitato a San Colombano e un piccolo insediamento di edilizia sociale.
CAPANNUCCIA E VIOTTOLONE – Sono fissati un intervento dell’Istituto di sostentamento del Clero (su un’area di sua proprietà) per alloggi in affitto per giovani coppie e il prelevamento di quote di produttivo dal Piano Strutturale per l’ampliamento del magazzino del Centro direzionale regionale di Unicoop e per altri interventi.
SAN VINCENZO A TORRI – E’ confermato l’insediamento residenziale nell’area dell’ex impianto zootecnico, accanto al quale adesso è previsto un intervento di edilizia sociale. Sempre per San Vincenzo a Torri nel Regolamento Urbanistico è prevista anche la variante alla strada provinciale 12, la via Empolese, per aggirare il centro abitato.
Tra le “Linee strategiche di indirizzo per la formazione del Regolamento Urbanistico” presentate dal Vicesindaco Alessandro Baglioni c’è anche una norma che sancisce un principio semplice: in ogni nuovo insediamento residenziale con superficie utile lorda superiore ai 1500 metri quadri, il 10 percento del totale della superficie dovrà essere destinato a “residenza con finalità sociale”. La norma è una risposta, chiaramente non può essere l’unica, alle esigenze di una fascia sempre maggiore di popolazione che rischia di restare esclusa da un mercato della casa sempre in impennata. “Con il Regolamento”, dice Baglioni, “oltre alle aree di trasformazione avranno grande importanza le aree di riqualificazione; per queste è stata elencata una serie di previsioni, fondamentali per dare risposta alle esigenze e alle richieste legittime dei cittadini”. [Matteo Gucci]


POST-IT
LA CITTA' CHE GIA' C'E'



L'inaugurazione del Corso
di Via Pascoli


Per carità: nel senso del costruire, molto e soprattutto bene (e bello), deve essere fatto. La nuova città è, ad oggi, ancor più nelle carte dei progetti e sulle tavole dei piani che nella materialità delle architetture. Eppure c’è una città, una città che è in corso, che vive già da tempo –e con crescente coscienza di sè- nel modo di stare e di sentire delle persone, nel modo di animare ambienti e spazi urbani conosciuti. E’ la trasformazione in corso, la percezione del cambiamento, l’orgoglio di essere in marcia e di esserlo nonostante tutto. Sembrano passati anni luce dalle polemiche –per altro ristrette a poche decine di persone ma molto enfatizzate dalla una parte della stampa locale- che animarono l’inaugurazione di Piazza Matteotti. Quella realizzazione, e la festa che la celebrò, sono come uno spartiacque nel processo di formazione dell’identità urbana dei cittadini di Scandicci.
Rotto il tabù di aver messo mano ad uno spazio sostanzialmente intoccato per un secolo, è come scattata una molla: la curiosità della trasformazione, del nuovo, il voler stare a vedere cosa altro è possibile cambiare. Ed il gusto di esserci, qui ed ora. Perché il coraggio di cambiare ha prodotto un risultato positivo. Quindi vale la pena di non fermarsi. Così è toccato a via Pascoli. Un’altra festa in strada. E così toccherà a Piazza Togliatti, a completare il collegamento tra centro ottocentesco e centro nuovo. Un giorno potrebbe esserci qui e tutt’intorno, quella città che, nelle parole di Rogers, dovrà essere “città sostenibile, giusta, bella, creativa, ecologica, di facile contatto, compatta e policentrica, varia. Forse un sogno. Ma quel che oggi c’è di nuovo va già in quella direzione. [Cl.Ar.]