PUBLIACQUA
A SCUOLA SI BEVE ACQUA IN CARAFFA
L’anno scorso nelle mense scolastiche furono utilizzate e poi gettate 94.678 bottiglie di plastica: quest’anno gli alunni berranno acqua del rubinetto, grazie all’iniziativa del Comune e di Publiacqua “La nostra buona acqua quotidiana”; dalle analisi all’acquedotto risultano caratteristiche organolettiche molto equilibrate, spesso migliori della minerale




L’acqua del rubinetto è buona, sana, adatta a tutti. Da quest’anno si beve anche nelle mense scolastiche, grazie all’iniziativa “La nostra buona acqua quotidiana” promossa dal Comune di Scandicci e da Publicqua. Dai tavoli delle mense è scomparsa la vecchia bottiglia di plastica o di vetro e ha fatto la sua comparsa la caraffa di Publiacqua, piccola e maneggevole, colorata, piena di acqua dell’acquedotto di Scandicci.Lo scorso anno nelle mense di Scandicci furono utilizzate 94.678 bottiglie di plastica, che quest’anno saranno risparmiate. L’iniziativa “la nostra buona acqua quotidiana” nelle scuole di Scandicci si inserisce nel quadro di una serie di interventi volti a migliorare la qualità della mensa scolastica, e a sensibilizzare gli alunni a tematiche come il consumo critico e il rispetto dell’ambiente. “Già dagli anni passati – sottolinea l’assessore alla Pubblica istruzione Mercedes Tamburin – sono stati inseriti nell’alimentazione quotidiana i prodotti provenienti da agricolture biologiche che rappresentano la quasi totalità del menù negli asili nido.
Siamo convinti che proprio le giovani generazioni si faranno veicolo di queste buone abitudini anche all’interno delle famiglie”. Negli ultimi anni Publiacqua ha apportato interventi di miglioramento sia della rete che degli impianti di trattamento, rendendo l’acqua dell’acquedotto più gradevole al gusto oltre che più sicura: gli impianti sono continuamente monitorati da Publiacqua e dall’Asl; in particolare l’impianto di Marzoppina, dal quale è erogata oltre la metà dell’acqua di Scandicci, è analizzato 24 ore al giorno, anche per assicurare che i vicini lavori per la tramvia non ne contaminino l’acqua. “Le caratteristiche organolettiche defi niscono l’acqua di Scandicci come oligominerale – spiega il Presidente di Publiacqua spa Amos Cecchi – negli ultimi anni abbiamo lavorato perché l’acqua, oltre che sana, fosse anche gradevole a bere”. E’ un’acqua che può essere bevuta da tutti, equilibrata dal punto di vista minerale e con un contenuto di sostanze essenziali allo sviluppo e alla crescita dell’organismo, come calcio, magnesio, sodio, potassio e fl uoro. Il sapore e l’odore dell’acqua sono dati dalle caratteristiche organolettiche: ogni acqua, di rubinetto o imbottigliata, ha una sua particolare composizione che le conferisce un sapore particolare. Questi i valori medi dell’acqua distribuita nel territorio comunale: il ph è di 7,3, con la legge che prevede valori compresi tra 5,5 e 9,5; la conducibilità è di 560 uS per cm, mentre il valore massimo per legge è di 2500; il residuo fi sso è di 401 mg/l, (1500 mg/l il massimo consentito), la durezza è di 26°F (valori ammessi da 15 a 50); i valori per calcio e magnesio sono rispettivamente di 75,2 e 17,8 mg/l; il sodio è a 64 mg/l (200 mg/l il massimo ammesso), il potassio è 4,7 mg/l; i cloruri sono 58 mg/l (max consentito 250), i fl oruri 0,16 mg/l (per legge dev’essere inferiore a 1,5), i nitrati 10 mg/l (massimo ammesso 50), i solfati 52 mg/l (max 250). E’ possibile consultare la composizione dell’acqua di ogni comune sul sito di Publiacqua www.publiacqua.it. Al fine di utilizzare al meglio l’acqua del rubinetto è opportuno seguire alcune semplici raccomandazioni. Per apprezzarne maggiormente la qualità è consigliabile prelevare l’acqua alcune ore prima di portarla in tavola, facendola riposare in una caraffa riposta in frigorifero; la qualità dell’acqua peggiora se questa resta ferma a lungo nelle tubature, perciò dopo una lunga assenza da casa e al mattino è preferibile evitare di bere la prima acqua, usandola invece per annaffi are le piante o per lavarsi; per cucinare o per bere è bene non usare l’acqua calda del rubinetto, in quanto il passaggio nello scaldabagno o nella caldaia ne può deteriorare la qualità.. [Eva Esposito]


RIFIUTI
LA RACCOLTA DIFFERENZIATA AL 39,22%
BUONE LE PROIEZIONI DI SAFI PER L'ANNO IN CORSO

Nel 2006 a Scandicci saranno raccolte 11.604 tonnellate di rifi uti differenziati, mentre nel 2005 furono 10.590. Il dato emerge da una proiezione presentata dall’azienda per i servizi ambientali Safi al Comune, in base all’andamento della raccolta nei primi otto mesi dell’anno. Il risultato fi nale dovrebbe attestarsi su un 39,22% di quota di raccolta differenziata sui rifi uti totali contro un 36,97% registrato lo scorso anno. L’incremento della separazione dei rifi uti nel comune è dovuto in parte all’attività di raccolta gestita direttamente da Safi , 10.902 tonnellate contro le 10.058 dell’anno scorso, ma soprattutto grazie alle raccolte differenziate svolte da società private in convenzione: queste nel 2006 dovrebbero raggiungere le 702 tonnellate, mentre nel 2005 erano 531; questa modalità, tra l’altro, consente alle imprese di avere vantaggi in bolletta, come previsto dal regolamento Tia. “L’aumento della quota di raccolta differenziata è un dato che ci soddisfa – dice l’assessore all’Ambiente Fabrizio Signorini – anche perché da alcuni anni ci eravamo assestati su un valore che, seppur positivo, non incrementava; a sbloccare il trend contribuiscono diversi fattori, tra i quali l’affermarsi di un sistema basato anche su ditte specializzate nella raccolta e nel riciclo dei materiali, che viene agevolato dal nostro regolamento per la Tia, in vigore da quando la tariffa è andata a sostituire la vecchia tassa sui rifi uti”. Cresce la quantità e la quota di vetro, plastica, carta e compostaggio raccolti separatamente, ma di contro aumenta anche la quantità complessiva dei rifi uti prodotti nel territorio comunale, che passa dalle 31.137 tonnellate del 2005 alle 32.162 tonnellate previste per i dodici mesi di quest’anno. “Purtroppo all’incremento della raccolta differenziata corrisponde l’aumento della quantità complessiva di rifi uti prodotti – prosegue Signorini – un altro dato che può essere migliorato riguarda la raccolta presso la stazione Recupera in via Charta 77: i cittadini già la utilizzano, ma il potenziale ricettivo è sicuramente maggiore”.


TORREGALLI
IN CORSIA CON UN BUON ROMANZO
LETTURE IN OSPEDALE GRAZIE A BIBLIOTECHE E ASSOCIAZIONI

Libri per i pazienti dei reparti del Nuovo San Giovanni di Dio, grazie all’iniziativa “Un libro e un volontario per amico...” presentata lo scorso 19 settembre. Il progetto per le letture in corsia è realizzato grazie alla collaborazione dell’Asl di Firenze, della Regione Toscana, dell’assessorato alla Cultura e alla partecipazione del Comune di Firenze, del Quariere 4, della Biblioteca Isolotto, dell’istituzione Scandiccicultura, della biblioteca Martini di Scandicci, con l’impegno delle associazioni Auser Scandicci, Koinonia, Lib(e)ramente, Amici della biblioteca Isolotto e Nonni leggendari. “La lettura –spiegano i promotori dell’iniziativa - è uno strumento volto a stimolare l’interesse e l’energia delle persone e può risultare anche un ottimo elemento terapeutico”. Già da dicembre scorso, tra l’altro, è iniziata presso l’ospedale di Torregalli un’attività di prestito e distribuzione di libri, tramite un carrello attrezzato a piccola biblioteca; è stato inoltre avviato un servizio di letture ad alta voce, sia accanto ai letti dei pazienti, che nelle sale di svago all’interno dei reparti.


REPORTER DI PACE
CRONACHE DA BAGDAD
La guerra, il paese, la vita nel racconto di due giornalisti iracheni (31 ottobre, ore 9.30, Sala Consiliare Orazio Barbieri). Ed una serata di teatro, musica, foto e video (30 ottobre, ore 21.15, Teatro Studio)




IL CONVEGNO
Mentre l’esercito italiano in Iraq torna a casa, mentre dilaga la guerra civile, mentre non si tiene più il conto dei morti tra la popolazione e tra i soldati, mentre il tributo di vite è stato alto come in nessuna altra guerra anche tra i giornalisti e gli operatori dell’informazione (in Iraq ne sono morti oltre 100, più che in Vietnam, nella ex Jugoslavia e nella Seconda Guerra Mondiale), mentre in quel paese la democrazia e la libertà non esistono: mentre accade tutto questo, e proprio perché accade, il Comune di Scandicci ed Information Safety and Freedom (ISF) decidono di dedicare Reporter di Pace proprio all’Iraq. E di farlo dando la parola a chi, in quel paese, difficilmente può esercitarla in piena libertà, se non a rischio della propria vita. Per gran parte dell’informazione occidentale l’Iraq è, ormai, una notizia superata, scivolata nelle pagine interne dei quotidiani e tra gli ultimi servizi dei tg.
Tuttavia ogni giorno in questo paese i giornalisti e gli operatori dei media continuano a rischiare la vita per portare alla luce immagini che mostrano un paese ancora dilaniato dalla guerra e di una popolazione distrutta da costanti atrocità. Testimoni scomodi, sia per i miliziani sia agli occhi dei militari occidentali lì presenti. Due di loro porteranno la loro testimonianza al convegno in programma martedì 31 ottobre alle ore 10 nella Sala Consiliare del Comune di Scandicci. Si tratta di Salwa Zakkhu, giornalista curda caporedattrice del quotidiano Al-Nahdah, e William K. Warda, direttore della catena televisiva Ashur, voce della minoranza assira che vive all’interno dei confini iracheni. La Zakkhu è una figura storica nel giornalismo iracheno: caporedattrice di alcuni giornali femministi già prima dell’avvento di Saddam, è stata costretta al silenzio per tutta la durata della dittatura. Warda è invece uno dei membri più autorevoli e ascoltati del Movimento democratico Assiro. Con loro giornalisti e reporter di importanti testate nazionali tra i quali Leonardo Sturiale, responsabile esteri del Quotidiano Nazionale, Wlodek Goldkorn (caporedattore de L’Espresso), Filippo Cicognani (inviato di Europa), Stefano Marcelli (presidente ISF, inviato RAI), Roberto Reale (segretario generale ISF, giornalista RAI e docente all’Università di Padova), Erfan Rashid (responsabile per il Medio Oriente dell’ADN Kronos International), Ahmad Rafat (inviato dell’ADN Kronos International). Compatibilmente ai loro impegni ed a ciò che, in quel momento, starà accadendo nel mondo, potranno partecipare anche numerosi giornalisti Rai: Pino Scaccia e Maria Cuffaro, inviati rispettivamente del Tg1 e del Tg3, Enzo Nucci, responsabile della sede Rai in Africa, e Giuseppe Zaccaria, inviato de La Stampa.

SETS FOR FREEDOM UNA SERA AL TEATRO STUDIO
Il convegno sarà preceduto da una serata organizzata al Teatro Studio di Scandicci lunedì 30 ottobre a partire dalle 21,15. Sets for Freedom proporrà diversi interventi affidati ad artisti e linguaggi differenti. Legati dalla proiezione di video e foto e dalla conduzione in sala di Stefano Marcelli e Giancarlo Cauteruccio (regista della serata) si alterneranno Annett Hannemann con un monologo frutto del suo lungo soggiorno a Kirkuk; Cesare Bindi (flauto) e Carlo Alberto Neri (pianoforte) con un programma di musiche scelte; Alberto Severi con una selezione di letture e Fulvio Cauteruccio che presenterà un estratta del suo Rocco u stortu, storia di una soldato calabrese nelle trincee della Prima Guerra Mondiale.
La serata del 30 e il convegno del 31 ottobre sono organizzati grazie anche al contributo di Farma.net.

PROFESSIONE REPORTER - UN CORSO PER LE SCUOLE
Ma Reporter di Pace, quest’anno, è particolarmente attento anche al coinvolgimento delle scuole. Grazie alla collaborazione degli istituti superiori Russell-Newton, Sassetti-Peruzzi ed Alberti, circa cento studenti frequenteranno un corso chiamato “Per un’informazione di pace”. Sei lezioni tenute da Roberto Reale (segretario generale di Isf, giornalista Rai e docente all’Università di Padova), Leonardo Sturiale (responsabile esteri del Quotidiano Nazionale), Erfan Rashid (responsabile per il Medio Oriente dell’agenzia ADN Kronos International), e Stefano Marcelli (presidente Isf e giornalista Rai). A conclusione del corso sarà realizzato un promo Dvd della durata di due minuti che verrà inviato alle principali catene televisive irachene e che conterrà un appello degli studenti. L’Amministrazione intende realizzare, anche nel corso delle prossime edizioni, tutta una serie di azioni volte a diffondere in maniera continuativa una “cultura di pace”: dalle redazioni dei giornali scolastici alla creazione di una rete di comunicazione sui temi dei diritti umani e della pace; dalla realizzazione di elaborati audio e video alla pubblicazione di uno spazio web collegato al sito del Comune di Scandicci in cui saranno via via presentate le iniziative legate al progetto.

COS’È REPORTER DI PACE
Promuovere un’autentica cultura della pace e della solidarietà internazionale. E farlo attraverso i contenuti e gli strumenti dell’informazione e della comunicazione, attraverso l’analisi dello stato di salute, dal punto di vista della libertà di espressione, di quei paesi (ma non solo) dove imperversano guerre e conflitti e la democrazia o non esiste o è fortemente a rischio. Perché dove non esiste libertà di informazione, o dove la libertà è condizionata, la democrazia o non è, oppure stenta. E dove la democrazia non esiste o stenta ad affermarsi anche la pace è in pericolo o impossibile. Per queste ragioni nel 2004 il Comune di Scandicci ha lanciato Reporter di Pace che, dopo una prima edizione sperimentale (2004-2005), adesso è un progetto pluriennale (2006-2009) che ha ricevuto il patrocinio dell’Ordine dei giornalisti e dell’Associazione Stampa della Toscana ed avviato partnership con l’Università di Firenze, istituzioni, enti ed associazioni.

INFORMATION SAFETY AND FREEDOM
Information Safety and Freedom (ISF) è un’associazione italiana, composta da giornalisti italiani e stranieri, che si occupano di difendere la libertà di informazione in tutto il mondo. ISF si pone come obiettivo quello di proteggere i giornalisti che svolgono il loro lavoro nelle parti del mondo più pericolose, e gli utenti finali dell’informazione, garantendo la diffusione di notizie senza censura. ISF interviene con denunce e appelli per i casi più urgenti di giornalisti in pericolo e collabora con le associazioni internazionali quali l’International Federation of Journalists (IFJ) e Reporters Sans Frontières (RSF). ISF pubblica ogni anno libri di analisi, rapporti umanitari e di testimonianza diretta, come “L’ultima primavera”, dove i giornalisti iraniani raccontano le violenze e le censure a cui è sottoposta da anni la stampa del loro paese. Dare voce a coloro a cui è negata, organizzare incontri tra i giornalisti occidentali e orientali e soprattutto rivendicare la difesa della libertà di stampa come fondamento della democrazia, sono le finalità di ISF il cui slogan recita Be Free, sii libero. [Pagina a cura di Eva Esposito e Niccolò Quadrelli]