PRIMO PIANO
RISORSE PER IL WELFARE

Foto in alto: anziani presso il Centro in via Rialdoli

Tra i capitoli di spesa del bilancio comunale hanno un peso primario le quote per i servizi a chi ha diffi coltà economiche, di salute, legate all’età, alle condizioni familiari. In un periodo in cui gli enti pubblici sono chiamati a risparmiare, queste sono spese destinate a crescere, perché seguono l’aumento della qualità dell’offerta e del lavoro degli operatori. Il Vicesindaco Baglioni: “Migliorare i servizi e far quadrare i conti, è questa la nostra sfi da; è giusto che i cittadini conoscano i costi del welfare”. L’assessore Naldoni: “Abbiamo un territorio ricco di risorse come le associazioni, attraverso la coesione sociale stimoliamo la cittadinanza attiva”.


Si chiama comunemente welfare, welfare state, sappiamo tutti pressappoco cos’è, ma resta un termine non traducibile alla lettera, e forse per questo motivo non comprensibile del tutto. Stringendo al nocciolo possiamo dire che è un patto, un patto politico e sociale, tra i membri di una data comunità: chi sta bene, chi è sano, chi non ha particolari problemi economici, né familiari né di altro tipo, dà una parte di ciò che possiede, e a volte del proprio impegno, per chi invece sta male, o è povero o anziano, perché stia meglio, perché ogni membro della comunità abbia tutelata la propria dignità. Il welfare state ha basi pratiche, di opportunità, quasi di opportunismo, in alcuni casi di cinismo: la persona che sta bene vive ancora più tranquilla perché sa che se la fortuna gira contro, e può girare, la comunità si prenderà carico della sua situazione; la collettività al tempo stesso si arricchisce, perché ogni persona tenuta fuori dalla marginalità è una risorsa per tutti; poniamo ad esempio un cittadino dalla mente geniale che però non può camminare: se resta nella sua stanza non può arrivare a nessuna scoperta rivoluzionaria, ma se viene accompagnato all’università può inventare un vaccino, o un medicinale, o un sistema di energia alternativo. Il welfare state però ha soprattutto basi di civiltà, perchè prevede che la collettività si prenda carico anche di chi in tutta evidenza non può e non potrà più dare alcun contributo pratico, e anzi rappresenterà un costo alto, in certi casi altissimo, che la società però sceglie ugualmente di pagare, sancendo così il valore assoluto di ogni persona, e della sua vita. Il welfare state può esserci o non esserci, non è obbligatorio, una comunità può anche scegliere di non stringere questo patto, e ritrovarsi con bilanci pubblici molto più snelli; è un patto politico, perché viene scelto dagli elettori quando viene votato un candidato ed un programma che lo prevedono. Il welfare state, non è diffi cile capirlo, funziona meglio nelle società ricche. “Il welfare locale – spiega il Vicesindaco Alessandro Baglioni - ha un peso primario quando andiamo a formulare il bilancio comunale; i servizi hanno costi molto alti, proporzionati alla loro qualità; quando le risposte che diamo alle necessità dei cittadini sono valide, aumenta il numero delle richieste, e di conseguenza la spesa in bilancio”. Quindi? “Non possiamo certo rallentare sulla strada della qualità, o sopprimere i servizi”, dice Baglioni, “sarebbe tradito il programma di governo; corriamo verso un traguardo che appena raggiunto ci rappresenta una sfi da nuova e ancora più diffi cile, in una fase storica di tagli alla spesa pubblica. Sono costi vivi, ed è giusto che i cittadini sappiano quanto incidono sulle nostre casse”. Le attività e la spesa del Comune sono state riassunte nel documento “Welfare locale – stato di attuazione del programma di legislatura” preparato dalla dirigente di settore Daniela Bonechi.

ANZIANI
Per la terza età sono incrementate le attività di socializzazione, con iniziative come Vacanze d’argento 2006, Anziani al centro, Percorsi della memoria (proposto da Humanitas e fi nanziato dal Cesvot), con l’integrazione di iniziative di associazioni, enti no profi t, parrocchie, cooperative sociali, circoli ricreativi; l’associazionismo è anche in attività quali la spesa e i pasti a domicilio, il ritiro dei medicinali, l’accompagnamento a visite mediche e a strutture riabilitative. Per le Vacanze d’argento, organizzate da Auser, il comune ha concesso agevolazioni a 29 partecipanti, con una spesa di 7000 euro. Per anziani parzialmente autosuffi cienti presso il Centro anziani Rialdoli c’è il programma “Anziani al Centro”, che fa parte del Piano integrato della Società della salute ed è fi nanziato dalla Regione, attuato in collaborazione con la cooperativa il Girasole, il Centro anziani e l’Auser. Il programma prevede laboratori, attività di socializzazione. Il progetto, per 13 anziani, costa 28 mila euro.Per gli anziani non autosuffi cienti sono incrementate tutte le misure di sostegno alle famiglie, in alternativa al ricovero in Residenza sanitaria assistita; è potenziata l’assistenza domiciliare diretta: nel periodo gennaio - agosto 2006 sono state in carico 65 persone (a fronte delle 59 a dicembre 2005) assistite a domicilio da operatori della cooperativa Di Vittorio, per una spesa presunta per l’anno corrente di 125 mila euro (80 mila da bilancio comunale e 45 mila da fondi regionali); i contributi per assistenza indiretta, a parziale copertura della spesa per l’assistente familiare: nel periodo gennaio agosto sono stati interessati 59 anziani non autosuffi cienti; la spesa prevista per questo servizio per l’anno è di 154 mila euro, in parte da fondi regionali. E’ in corso il progetto “Pronto Alzheimer”, per il sostegno ai familiari degli ammalati e per attività riabilitative. Il progetto, in fase di conclusione, è rivolto a 8 anziani del comune.

TELEASSISTENZA
Sono 41 gli anziani che usufruiscono del servizio di teleassistenza gestito dall’Humanitas, con un costo annuale di 5240 euro; il servizio è ampliato nel periodo estivo ad altre 13 persone, per le quali è stata stanziata la somma di 3673 euro dal fondo regionale.

RESIDENZA SANITARIA ASSISTITA
I lavori di costruzione della nuova struttura sono in fase di conclusione. È necessario che le funzioni della nuova Rsa siano rivolte al territorio: la struttura rappresenterà il centro di erogazione dei servizi domiciliari e territoriali, oltre a svolgere funzioni differenziate al suo interno, di carattere diurno e residenziale.

RICOVERI IN RSA
Attualmente sono in atto 68 ricoveri in Rsa di anziani non autosuffi cienti, per i quali l’amministrazione comunale paga parte della quota. Nel periodo estivo 35 anziani hanno usufruito di ricoveri temporanei, con quota a carico per il 50% delle famiglie e per il restante 50% a carico del Comune. La spesa presunta per l’anno in corso per rette di ricovero in Rsa è di 500 mila euro.

MINORI
La principale attività di prevenzione del disagio di minori e famiglie è affrontata con il Progetto Eugenio, in collaborazione con la scuola e la Asl. Giovani tutor volontari rappresentano il collegamento tra scuola, servizi e famiglie; nell’anno scolastico 2005-06 sono stati segnalati 103 minori, e seguiti 86. La spesa relativa alla gestione del progetto, incluso il corso di formazione per giovani tutor e i giovani del servizio civile volontario, i laboratori extrascolastici, gli incarichi per educatori domiciliari nei confronti delle situazioni più complesse e problematiche, è previsto per l’anno corrente in 32.500 euro circa. Parte della spesa, 23 mila euro, viene dal Fondo sociale regionale, nel Piano integrato di salute 2005. Per quanto riguarda l’Assistenza educativa domiciliare, nell’anno scolastico 2005-2006 sono stati seguiti con questa formula 5 minori. Inoltre, tra gennaio e agosto sono stati inseriti un minore in un istituto residenziale e un minore in un centro diurno, con una spesa di 40.500 euro circa.

IL RAGGIO VERDE
Tra i servizi in rete a sostegno delle famiglie c’è Il raggio verde: offre consulenza ai genitori sulle problematiche legate alla crescita dei fi gli. Il programma del centro, presentato nel Piano Sociale di zona, è fi nanziato dalla Regione. Nell’anno in corso sono state assistite 35 famiglie, per un costo del progetto, fi nanziato con fondi regionali di 10 mila euro. Un’altra attività gestita dal Comune di
Scandicci per tutti gli otto comuni della zona nord ovest è il Centro affi di, che si occupa di sostegno a minori e famiglie in condizioni di momentanea diffi coltà, mediante l’istituto dell’affi do familiare, anche part time. Questo programma operativo è fi nanziato dalla Regione, in continuità con gli anni precedenti, con un costo per tutti i comuni di 65 mila euro annui.

CONTRIBUTI ECONOMICI
Nel periodo da gennaio ad agosto sono stati erogati 100 contributi a famiglie in diffi coltà con minori, per un totale liquidato di € 104.502, a fronte di uno stanziamento di € 118.000. A questa somma si deve aggiungere il fondo regionale incentivante la natalità di 16.404,68 euro che si prevede di destinare nella forma di contributi a famiglie con minori di 3 anni, come da indirizzo regionale. Per quanto riguarda le riduzioni delle tariffe scolastiche, nell’anno 2005-06 ne hanno benefi ciato 837 alunni. L’ammontare in minori entrate è ipotizzato in 330 mila euro circa per la mensa e 24 mila euro per il trasporto scolastico.

HANDICAP
Nel 2004 le commissioni medico legali per l’accertamento dell’handicap, operanti nella zona nord-ovest, hanno accertato 190 situazioni di handicap di persone di età compresa tra 0 e 64 anni, di cui 113 in gravità; nello stesso anno i casi di persone con attestazione di handicap residenti a Scandicci, in carico al servizio sociale erano 274 di cui 86 di età compresa tra 0-18 e 188 di età compresa tra 18 e 64 anni. Sono 20 gli scandiccesi che frequentano i due centri diurni di socializzazione a gestione diretta, Istrice e San Giusto. Sempre per l’handicap, il Comune di Scandicci ha presentato un progetto fi nanziato dalla Regione per il potenziamento delle attività del Cui nelle Case Viola e Gialla, per l’autonomia abitativa. L’attività di Sere Insieme, presso il centro Palma di San Giusto, prevede il prolungamento di orario fi no alle 22 per due sere alla settimana, per gruppi di sette ragazzi. Il costo globale del progetto è di 98.200 euro, con una spesa a carico del Comune di Scandicci di 19.900 euro. L’area della disabilità è delegata alla Asl, con una previsione dei costi a carico del Comune di Scandicci per l’anno 2006 di 1.044.508 euro.

ASSISTENZA SCOLASTICA
E’ stato richiesto un notevole incremento per l’assistenza scolastica all’handicap, a fronte di un aumento di nove alunni certifi cati; nell’anno scolastico 2005-06 erano 49 i minori assistiti, per 633 ore settimanali assegnate, con una spesa sostenuta di 296,748,91 euro; per l’anno scolastico 2006-07, per 58 minori assistiti sono previste 736 ore settimanali: lo stanziamento è di 431.112,00 euro.

TRASPORTO SOCIALE HANDICAP
Sono 48 i benefi ciari del trasporto sociale nel 2006, 15 i benefi ciari del trasporto sanitario, per una spesa complessiva di 148.611,20 euro.
[Matteo Gucci]


Il Centro “La Palma” a San Giusto




A colloquio con l'Assessore Simone Naldoni

“Promuoviamo la cittadinanza attiva”

“Abbiamo la fortuna di un territorio ricco di risorse, come ad esempio le associazioni: le utilizziamo nel nostro sistema di welfare locale, come stimolo alla cittadinanza attiva”. Simone Naldoni, assessore ai servizi Socio sanitari e presidente della Società della salute area Nordovest, spiega come l’offerta pubblica di servizi alla persona può essere integrata e arricchita. “Unitamente all’intervento degli enti locali, primo tra tutti il Comune, c’è il coinvolgimento di tutte le associazioni, di tutte le realtà dell’impegno cittadino. Questo sta alla base della nostra idea di coesione sociale, che si coniuga all’idea di sviluppo e che sta dentro un patto fondante della nostra comunità”. L’offerta di servizi copre l’arco delle risposte possibili alle diverse situazioni di disagio. “Le risorse impiegate, che non sono poche, sono volte al miglioramento delle situazioni di bisogno, fino all’estinzione del bisogno stesso, con progetti per lo più personalizzati, di sostegno a chi è in condizioni di povertà, di malattia, ma anche a chi ha bisogno di un aiuto nella fase della maternità”. “Esiste poi – conclude Naldoni – anche una serie di interventi che tendono a sostenere problematiche o patologie irrisolvibili, ma che stanno dentro al patto sociale innalzando il grado finale di civiltà di una comunità”.