Una nuovaimpronta


Il Consiglio Comunale ha approvato il Progetto unitario per l'ex Impronta, l' edificio e l'area che ospitavano il magazzino comunale tra via di Scandicci Alto ed il cimitero di Sant'Antonio. Il progetto è stato presentato dalla società Margheri che a suo tempo si è aggiudicata la proprietà dell'area, messa all'asta dall'amministrazione comunale, per la cifra di 6 milioni e 250 mila euro. Al posto dei 20 mila metri cubi esistenti ne sorgeranno 18 mila, con due lotti per 115 appartamenti, con box auto di pertinenza, di differenti grandezze e tipologie: dai più piccoli, unifamiliari (30 metri quadri) a schiera, sino ai più grandi (96 metri quadri) a ballatoio. Nel progetto approvato, che seguirà i principi della bioclimatica e della domotica, sono compresi inoltre due interventi di carattere pubblico: la ricostruzione di due campi da tennis ed un campo di calcetto con relativi servizi; la realizzazione di un parco-giardino di 10 mila metri quadrati.
Al posto del magazzino comunale di via di Scandicci Alto, in disuso da anni e conosciuto come il deposito dell'Impronta, sorgeranno centoquindici appartamenti, verde pubblico ed impianti sportivi. Il Consiglio Comunale nella seduta dello scorso 20 luglio ha approvato con il voto favorevole del centro sinistra, quello contrario del centro destra e l'astensione di Rifondazione comunista, il Progetto unitario per l'ex Impronta portato alla discussione dal Vicesindaco ed Assessore all'Urbanistica Alessandro Baglioni.
L'intervento riguarda l'edificio ed i terreni che ospitavano il magazzino comunale e l'area circostante compresa tra via di Scandicci Alto ed il cimitero di Sant'Antonio.
Il progetto è stato presentato dalla società Margheri che a settembre del 2003 si è aggiudicata la proprietà dell'area, messa all'asta dall'amministrazione comunale, per la cifra di 6 milioni e 250 mila euro.
Il progetto prevede la demolizione degli attuali edifici e l'eventuale bonifica se un intervento di questo tipo dovesse rendersi necessario. Al posto dei 20 mila metri cubi esistenti ne sorgeranno 18 mila, con due lotti per centoquindici appartamenti di differenti grandezze e tipologie, ognuno dei quali avrà un box auto di pertinenza; gli alloggi avranno diverse metrature: dai più piccoli, unifamiliari di 30 metri quadri, a schiera, sino ai più grandi, di 96 metri quadri, a ballatoio. Nel progetto approvato sono compresi inoltre due interventi di carattere pubblico: la ricostruzione di due campi da tennis ed un campo di calcetto con relativi servizi e la realizzazione di un parco-giardino di 10 mila metri quadrati.
La discussione da parte dei consiglieri di opposizione intervenuti – Giovanni Bellosi di Alleanza nazionale, Francesco Mencaraglia di Rifondazione comunista ed Enrico Meriggi di Forza Italia - si è particolarmente incentrata su due aspetti: la dimensione degli alloggi unifamiliari, ritenuta con i suoi 30 metri quadri troppo piccola, e la disposizione dell'area verde, considerata, per come è collocata, più di carattere condominiale che di naturale accesso pubblico.
Alle osservazioni ha risposto il Sindaco nella sua replica conclusiva. "Gli appartamenti unifamiliari sono soltanto una parte dei centoquindici che verranno realizzati", ha detto Simone Gheri, "e questa dimensione risponde comunque alle esigenze abitative di single, di anziani soli, ed anche di giovani coppie che possono iniziare, con questo investimento più abbordabile, la loro esperienza di vita comune". Per quanto riguarda il parco-giardino pubblico, ha spiegato il Sindaco, "la sua disposizione è obbligata dal semplice fatto che quella è la collocazione dell'area classificata a standard, mentre altre scelte avrebbero invaso le aree edificabili". Infine il Sindaco ha sottolineato come questo primo atto del nuovo Consiglio sia davvero emblematico: "Questo approdo della vicenda dell'ex Impronta è stato infatti possibile anche per l'intervento dell'opposizione di centro destra che, nella passata legislatura, invitò l'amministrazione a procedere, per quell'area, con una variante urbanistica che ne permettesse la migliore valorizzazione possibile".
La proposta fu condivisa e la variante al piano regolatore fu fatta. Dopodiché l'intera area fu messa all'asta dall'Amministrazione comunale assieme agli ex macelli di via dei Rossi; con la vendita di quegli edifici oramai in disuso il Comune ha ottenuto un duplice risultato: da una parte un introito di denaro "fresco" di molto superiore a quanto stabilito dalla base d'asta, dall'altra la sicurezza che quelle aree vedranno superata la fase dell'abbandono grazie ai piani di recupero proposti dai nuovi proprietari. Per l'area dell'ex Impronta che all'apertura delle buste fu aggiudicata all'impresa fiorentina Margheri per 6 milioni e 250 mila euro, la base d'asta partiva da 4 milioni e 333 mila euro; il lotto 2 di quella vendita, che invece interessava il terreno e gli edifici di via dei Rossi, a fronte di una base d'asta di 771 mila 300 euro, l'offerta vincitrice della ditta Rorandelli fu di 813 mila euro. Da quel pacchetto di alienazioni il Comune ha incassato 7 milioni e 63 mila euro, che in parte, per 2 milioni e 750 mila euro, erano già stanziati per le seguenti opere pubbliche del piano triennale 2003-2005: 600 mila euro destinati ad interventi di manutenzione straordinaria delle strade, 100 mila euro per l'estensione delle reti idriche e del gas in zona collinare, 200 mila euro per il completamento del primo tratto di viabilità dell'area industriale tra i Pratoni e via Barontini, 627 mila euro per la ristrutturazione della Duca degli Abruzzi che ospiterà la biblioteca comunale, 206 mila euro per la ristrutturazione e l'ampliamento della scuola media Spinelli, 130 mila euro per il rifacimento della copertura della ex scuola di Badia a Settimo, 75 mila euro per l'installazione di opere d'arte nel Parco d'arte ambientale di Poggio Valicaia e infine 812 mila euro per la costruzione della palestra di Casellina, opera subordinata alla realizzazione di un parcheggio privato.
I restanti 4 milioni e 307 mila euro sono rimasti a disposizione come ricavo da alienazioni nel successivo bilancio comunale. Si tratta di risorse preziose per l'ente locale, acquisite appunto non con la svendita del patrimonio pubblico, bensì con un'operazione che si coniuga con la valorizzazione del territorio. Il piano per il recupero dell'area ex Impronta preparato in una decina di mesi dai nuovi proprietari sposa la filosofia della qualità nelle scelte progettuali, affianca ad una risposta alle necessità abitative in città l'offerta di servizi ai cittadini, quali il verde pubblico e l'impiantistica sportiva; i centoquindici appartamenti saranno realizzati sfruttando le ultime conoscenze in fatto di costruzioni, le soluzioni suggerite dai profeti della bio-tecnologia e della domotica, l'utilizzo del sole per scaldare le stanze e l'acqua.
"L'impianto del nuovo complesso residenziale", si legge nella relazione del progetto, "è strutturato in più corpi di fabbrica e concepito in rapporto forte con il verde. La presenza della collina e del relativo parco sono elementi generatori del progetto: il parco collinare entra nel nuovo parco pubblico e si proietta verso le zone confinanti". Secondo quanto fissato con la variante al Piano regolatore l'area è stata divisa in tre lotti, due dei quali edificabili ed un terzo destinato a verde pubblico, sono stati progettati edifici per un volume di 17 mila 990 metri cubi (18 mila quelli massimi realizzabili), una superficie coperta di 2700 metri quadri (3000 massimi) ed un altezza massima di 10 metri. Da considerare che attualmente la volumetria complessiva è di circa 20 mila metri cubi, su una superficie di 26 mila 600 metri quadri. Il piano di recupero prevede spazi per parcheggi al piano interrato per un totale di 4 mila 196 metri quadri, ben superiori ai 1796,82 mq di dotazione minima prevista dalla norma che fissa un metro quadro ogni 10 metri cubi costruiti. "Le facciate di tutti gli edifici – si legge ancora nella relazione – sono caratterizzate da un disegno semplice ma articolato, con numerosi elementi che ‘catturano' lo spazio esterno quali logge, portici e schermature frangisole".
E ancora: "I materiali previsti per le facciate sono molto semplici: intonaco civile tinteggiato chiaro per le zone più esterne ed esposte, rivestimenti in legno per le pareti più interne e protette". Per quanto riguarda il parco, "intervento parte di un progetto più ampio volto a ricucire ed integrare il parco privato di Scandicci Alto, il nuovo parco e ad estendersi oltre la Greve", i progettisti lo hanno diviso in cinque zone distinte: l'ingresso ed il percorso tra le siepi, il "giardino strutturato", il boschetto di ciliegi, il giardino campestre e gli impianti sportivi. Questi ultimi comprendono due campi da tennis e un campo di calcetto con spogliatoi, oltre ad un piccolo bar ed un locale di deposito per il parco.

(Matteo Gucci)

RIFONDAZIONE
Il perché dell'astensione
Il voto d'astensione di Rifondazione comunista sul progetto di recupero dell'area ex Impronta non è stato "una fuga dalla responsabilità di scegliere". Il Prc ha spiegato la propria posizione in Consiglio Comunale con un documento in cui è elencata "una lista di che cosa sia accettabile in questa operazione, di che cosa sia inaccettabile e di che cosa lasci dei dubbi". Tra i valori positivi "il fatto di essere riusciti a recuperare una buona quantità di ‘denaro fresco' senza mettere in pericolo strumenti fondamentali per la vita della città"; inoltre "la cubatura è leggermente inferiore a quella esistente, e tenuto conto che il piano strutturale e le regole prevedono al contrario ‘premi' per la ristrutturazione, la cosa non è trascurabile"; terzo punto "è il mantenimento, anzi un miglioramento della quantità di aree a standard, in particolare la realizzazione di un parco e l'aggiustamento di alcune aree sportive"; infine di positivo "il risanamento, e la bonifica se necessaria, della zona". Poi viene l'elenco dei valori negativi dell'intera operazione: "All'introito di denaro fresco fa da contraltare il fatto che si sia dovuto affittare un nuovo magazzino.
La messa a norma di questo comporta spese di investimento e comporterà spese correnti". Poi la manutenzione del verde pubblico: "L'operazione è interessante, abbina un parco con il giardino dei ciliegi ad una struttura sportiva", una formula di successo che però pone il problema della gestione; "In consiglio si è accennato alla possibilità che anche il parco fosse affidato a chi gestirà gli impianti sportivi; ne è stato parlato? C'è una valutazione dei costi?". Sul progetto un'osservazione: "Per chi sa che attraverso il varco che dà su Via di Scandicci Alto si accede al parco bene, altrimenti l'impressione è quella di un percorso verso un verde ‘condominiale'". Infine, "l'introito fatto dalla amministrazione, superiore al previsto, si riverserà ovviamente sul costo degli immobili e, proprio per questo, non è prevista l'opzione del 10% da destinare ad affitto a prezzi sostenibili. Ci si aspetta perciò un tipo di residenza per chi ha possibilità economiche medio/alte. […] Abbiamo dei grossi dubbi sul fatto che questo possa aiutare nelle politiche di coesione sociale a Scandicci".

(M.G.)

POST-IT
Nel segno della bioclimatica
e della domotica
La progettazione degli alloggi all'ex Impronta ha seguito i principi della bio climatica e della domotica, la nuova scienza che si occupa dell'applicazione dell'informatica e dell'elettronica alle abitazioni.
Gli edifici saranno orientati con la facciata principale a sud, con gli ambienti interni disposti per sfruttare al massimo i benefici della luce solare; i lati svantaggiati sono stati destinati prevalentemente agli ambienti cuscinetto come bagni, corridoi, ripostigli.
Nella facciata principale anche elementi frangisole e logge, con la funzione di mitigare gli effetti della calura estiva e dell'irraggiamento diretto del sole. Per ridurre le dispersioni termiche sono stati utilizzati materiali isolanti e vetri più spessi rispetto a quanto previsto dalle normative italiane, oltre ad altri accorgimenti; grazie a questo il nuovo complesso residenziale è rientrato in "classe B" secondo il calcolo dei consumi utilizzato dalla normativa in materia della provincia autonoma di Bolzano, l'unica esistente ad oggi in Italia. Per il riscaldamento i progettisti hanno scelto la soluzione di un sistema centralizzato, che assieme all'utilizzo di caldaie a condensazione porta ad elevati risparmi di gas; gli impianti avranno gestione indipendente, grazie all'uso di contabilizzatori dell'effettivo consumo di energia impiegata, verificabile quotidianamente da internet. L'impianto sarà inoltre dotato di un sistema di collettori solari per la produzione di acqua calda sanitaria, per un ulteriore abbattimento dei consumi energetici.

(Cl. Ar.)