Teatro Studio: il 16.4 e il 17.4 “Eva (1912-1945)”

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Una scena dello spettacolo teatrale Mercoledì 16 e giovedì 17 aprile 2014 alle 21 presso il Teatro Studio di Scandicci (via Donizetti 58) lo spettacolo “Eva (1912-1945)”, di Massimo Sgorbani, presentato dalla compagnia teatrale milanese Teatro i, regia di Renzo Martinelli. Con Federica Fracassi, vincitrice negli ultimi tre anni di prestigiosi premi tra cui l'Ubu 2011 come migliore attrice protagonista ex aequo con Mariangela Melato, premio Eleonora Duse, premio Olimpici del Teatro, premio della Critica. Il costo dei biglietti è di 14 euro per l’intero, 12 euro per il ridotto e 8 euro per il ridotto studenti. Per informazioni e prenotazioni: 055 7591591, biglietteria@teatrostudiokrypton.it, www.teatrostudiokrypton.it.

 “Eva (1912-1945), scritto da Massimo Sgorbani, nome di spicco della drammaturgia contemporanea, è parte del progetto di Teatro i Innamorate dello spaventoin cui l'autore cattura le voci di alcune donne legate al Führer, che precipitano inarrestabili verso la fine del Reich. Blondi, la prima parte, è stata prodotta dal Piccolo Teatro di Milano per la stagione 2012-2013. La seconda parte, Eva (1912-1945), sempre con la regia di Renzo Martinelli, dramaturg Francesca Garolla, ha come protagonista Eva Braun. Eva, precipitando ignara verso il suicidio, intreccia la sua storia con quella di Rossella O'Hara, protagonista di Via col vento, il suo film preferito. Tra il 29 aprile e il 1° maggio del 1945, nel bunker sotterraneo del Palazzo della Cancelleria di Berlino, alcuni dei principali rappresentanti del partito nazionalsocialista si suicidano. Poche ore prima Hitler sposa Eva Braun. Poche ore dopo Hitler e signora si uccidono con le fiale testate sul pastore tedesco del Führer, il primo a morire. Poche ore dopo Magda Goebbels somministra le fiale ai sei figli addormentati. Ancora poche ore, e anche Magda e il marito si avvelenano con le stesse fiale. Si consuma così un'enorme tragedia e, nello stesso tempo, la tragedia stessa, nella sua impossibilità a compiersi. Eva, Magda, Hitler sono personaggi tragici a cui è preclusa la dimensione del tragico. Ma Eva e Magda sono anche donne innamorate di Hitler, fedeli al loro amore fino all'ultimo istante. In questa tragedia mancata, nella sua impossibilità a esserci, c'è fedeltà e c'è una gran quantità di amore declinato secondo diverse forme. C'è fedeltà di amante, fedeltà di adepto. C'è sottomissione, devozione, preghiera. Ma insieme all'amore c'è sempre la paura. Paura della punizione, paura dell'abbandono, paura dello strapotere dell'amato, paura della propria fragilità di amanti, paura che l'amore finisca, paura che l'amore si realizzi. O magari paura dell'amore stesso”.

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Pubblicata Martedì 15 Aprile 2014 10:16
Ultimo aggiornamento Martedì 22 Aprile 2014 09:40