8.9, al via nidi e centri gioco: copertura servizio oltre media regionale

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bambinimedioAl via da lunedì 8 settembre 2014 l’anno educativo, con i servizi pubblici e privati di nidi e centri gioco. I  927 bambini in età 0-3 anni di Scandicci hanno a disposizione, tra nidi e servizi integrativi, 428 posti (296 nei nidi comunali, 132 in quelli privati), ovvero una copertura del 46 percento,  superiore alla media toscana del 33 percento e a quella italiana del 14 percento. “Scandicci si colloca da tempo su livelli europei, sia quantitativamente che come sperimentazione in tre strutture di un unico segmento 0-6 anni”, dice l’assessore alla Pubblica istruzione Diye Ndiaye, “così come prevede la riforma in discussione in Parlamento”.

“Una donna su tre, nel nostro Paese, lascia il lavoro dopo la maternità e una delle cause è proprio la scarsità di posti nei nidi,” prosegue l’assessore Ndiaye, “non a caso la percentuale maggiore di donne che lavorano si ha nelle regioni dove vi è la maggiore penetrazione di servizi alla prima infanzia. Ecco perché Scandicci saluta con favore il disegno di legge in discussione al Senato che prevede un forte investimento sulla fascia d’età 0-6 anni e che ha, tra i suoi obiettivi, quello di portare la copertura degli asili nido in Italia dal 18 al 33% (obiettivo fissato dall’Europa già per il 2010). Stiamo organizzando una grande iniziativa nazionale che si terrà a Scandicci a novembre, per sostenere il lavoro di riforma del Parlamento che non deve affossarsi come accaduto già altre volte in passato”.

“Potenziare il sistema dei nidi, tuttavia, non è fare un favore alle donne, ma offrire un servizio alla comunità”, dice ancora l’assessore alla Pubblica istruzione, “Come diversi studi dimostrano i bambini che vanno al nido hanno maggiori probabilità di successo anche nella loro carriera scolastica successiva. Se si vuole combattere la piaga della dispersione scolastica (che colpisce il 17% dei giovani tra 18 e 24 anni) è dal nido che bisogna cominciare”.

Il sistema di Scandicci è formato da 5 nidi comunali a gestione diretta (tre dei quali all’interno dei servizi 0-6 delle strutture Makarenko, Bruno Ciari e Turri), un nido in convenzione (15 posti presso l’Albero Mago a Badia a Settimo) e uno in appalto (la Girandola); tre Spazi-gioco sono dati in appalto. Operano poi 5 nidi privati.

Nei nidi comunali il 66% degli utenti paga una tariffa mensile compresa tra 350 e 500 euro, il 20% paga meno di 150 euro. Il costo complessivo dei nidi pubblici è di 1.900.000 euro con un ricavo complessivo da tariffe di  650 mila euro che copre dunque un terzo dei costi. A copertura dei costi vanno aggiunti anche 100 mila euro di contribuzione della Regione.

I tre Centri Gioco (dove non è possibile pranzare per un nuovo regolamento regionale) sono dati in appalto con un costo di 275 mila euro e un ritorno da tariffe di 165 mila euro.

Il costo dei nidi privati è di un milione di euro coperto quasi interamente dalle tariffe. Qui i genitori hanno tariffe superiori e vengono in parte sollevati da voucher regionali (con un contributo regionale di 100 mila euro vengono offerti ai richiedenti circa 80 buoni servizi del valore compreso tra 50 e 250 euro al mese, a seconda del livello Isee).

La squadra dei lavoratori comunali è composta d 46 educatrici e 12 operatori; il sistema è curato da un responsabile dei servizi educativi, una coordinatrice pedagogica e da tre impiegati. “Il livello di soddisfazione dell’utenza è elevato; in una recente indagine i genitori hanno assegnato un punteggio di 9,15 sul gradimento del servizio, 9,08 sulla cura e l’igiene degli ambienti interni, 9,42 sulla competenza del personale; 9,00 per gli orari di apertura e chiusura” dichiara l’assessore Ndiaye.

Le domande d’iscrizione sono state 347 di residenti, 25 di non residenti e 131 riconferme per un totale di 503 richieste; al momento la lista d’attesa è di 130 richieste “ma con gli 80 voucher regionali scenderemo a 50, dato fisiologico, sul livello dello scorso anno, che trova soluzione nel tempo anche all’interno dei servizi esistenti in quanto alcuni rinunciano, si ritirano o cambiamo residenza”. 

La novità di quest’anno è l’offerta di posti a tempo ridotto, fino alle 13,30 dopo il pranzo.

Le tariffe sono ferme allo scorso anno; è stata inserita una tariffa di 15 euro mensili (poco meno di un euro al giorno) per chi frequenta le sezioni di scuola dell’infanzia (3-6 anni) oltre l’orario delle 16,30 (“Una misura atta a regolamentare le funzioni assistenziali delle educatrici”, spiega l’ufficio Servizi educativi).

Per quanto riguarda l’inserimento di bambini con disabilità il Comune spenderà in questo anno scolastico 190 mila euro in assistenza qualificata. (M.G.)

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Pubblicata Lunedì 08 Settembre 2014 14:09
Ultimo aggiornamento Mercoledì 01 Ottobre 2014 08:22