Peep di Badia, lettera aperta del Sindaco ai soci di Unica

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A seguito della nota inviata dalla cooperativa Unica ai propri soci, il Sindaco Sandro Fallani ha scritto una lettera aperta ai soci della cooperativa. Il testo.

Carissimi soci,

ho ricevuto e continuo a ricevere in questi giorni telefonate allarmate di molti di Voi, dopo la lettera con cui la Cooperativa Unica Vi ha comunicato la temporanea sospensione della restituzione del prestito sociale e l’intenzione di avviare la liquidazione del patrimonio sociale, al fine di far fronte ai propri debiti.

In questo clima di inevitabile preoccupazione per il futuro di un soggetto di indubbia rilevanza per la realtà economica e sociale del nostro territorio, da cui dipende anche la Vostra serenità, ritengo indispensabile fare un po’ di chiarezza.

Dopo la pubblicazione, nel 1999, del bando per la realizzazione di alloggi di edilizia economica e popolare nel comparto PE.E.P. di Badia a Settimo – San Colombano, a Scandicci, ed una lunga gestazione progettuale, nel 2006 l’Amministrazione comunale e le Cooperative, tra le quali Unica, hanno sottoscritto la Convenzione che prevedeva la fissazione dei prezzi massimi di cessione di tali alloggi e l’applicazione, in caso di superamento di tali prezzi, di specifiche penali da due a cinque volte la differenza tra il prezzo convenzionale e quello effettivamente praticato.

Ricevuti, da parte di alcuni soci di Unica che avevano acquistato le abitazioni all’interno del P.E.E.P. di Badia, copia dei contratti, l’Amministrazione comunale ha condotto una attenta e scrupolosa istruttoria, necessaria anche in ragione della delicatezza e complessità della situazione e dell’entità delle penali, all’esito della quale ha accertato l’avvenuta cessione degli alloggi da parte della Cooperativa in violazione dei prezzi convenzionali.

Svolto tale accertamento, il Comune di Scandicci non poteva far altro che procedere con l’applicazione delle penali previste dalla Convenzione, decidendo comunque di fissarle nel minimo previsto.

Non agire come si è fatto avrebbe infatti significato provocare un danno erariale nei confronti del Comune di Scandicci.

Come sapete, con la sentenza pubblicata alla fine del 2014 che ha deciso il contenzioso sulle prime dieci ordinanze emesse nei confronti di Unica, il TAR Toscana ha confermato la correttezza e la legittimità dell’operato di questo Comune e ribadito che i prezzi massimi di cessione degli alloggi non potevano essere modificati.

Non sappiamo se il Consiglio di Stato, al quale la Cooperativa ha proposto appello, confermerà in tutto o in parte tale pronuncia. Certo è però che dinanzi a provvedimenti esecutivi, non sospesi dal giudice, non possiamo che avviare l’escussione del credito e, nelle more, tutelarlo.

Ciò precisato, non mancano e non mancheranno la disponibilità e l’impegno a cercare, insieme ai soci ed agli amministratori della Cooperativa, tutte le soluzioni, anche transattive, che - nel pieno rispetto della legge - consentano di evitare o comunque ridurre le gravi conseguenze dell’operato della Cooperativa e delle azioni che quest’ultima Vi ha preannunciato nella Sua lettera.

Se infatti una corretta e legittima gestione di questa situazione non può prescindere da ragioni tecniche, quali quelle economiche e giuridiche, allo stesso modo non si possono dimenticare le enormi ripercussioni sociali che essa porta con sé. La tutela dei Vostri risparmi e dei Vostri investimenti è prima di tutto una necessità per i soci, ma è anche un valore ed una priorità per la città di Scandicci, perché da essa dipende il futuro di tante, tantissime famiglie.

Con i miei saluti più sentiti.

Sandro Fallani

Pubblicata Martedì 23 Giugno 2015 11:47
Ultimo aggiornamento Venerdì 07 Agosto 2015 14:19