Dal 6 all’8.5 al Teatro Studio Marco Baliani con Trincea

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Una scena di Trincea di Marco BalianiDa venerdì 6 a domenica 8 maggio 2016 Marco Baliani è in scena al Teatro Studio ‘Mila Pieralli’ di Scandicci con Trincea, da lui scritto e interpretato, per la regia di Maria Maglietta (feriale ore 21, festivo ore 16.45; durata un’ora circa, atto unico). L’inventore del teatro di narrazione si immedesima nella mente e nel corpo di un soldato della Prima Guerra Mondiale, alla ricerca di un vuoto incolmabile, di una paura lacerante, che toglie il respiro. L’unica compagna è la morte, la ragione è nemica, e l’uomo si sente così ingranaggio impotente, vittima di una guerra inutile. A Marco Baliani per Trincea è stato assegnato il Premio Enriquez 2016 nella categoria Teatro Contemporaneo sezione Attori e Attrici. Lo spettacolo ha ricevuto il logo ufficiale delle Commemorazioni del Centenario della Prima Guerra Mondiale dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri – Struttura di Missione per gli anniversari di interesse nazionali. Dal 16 al 18 maggio sarà poi in scena a Roma al Teatro India. Trincea è una produzione Marche Teatro in co-produzione con Festival delle Colline Torinesi.

Un alto esempio di teatro di impegno civile, nel ricordo di tanti giovani caduti, vittime della carneficina della Prima Guerra Mondiale. Marco Baliani con Trincea compie uno scavo dentro la disgregazione spirituale di un singolo corpo, quello di un soldato nelle trincee della Grande Guerra. Da lui scritto e interpretato, per la regia di Maria Maglietta, lo spettacolo arriva da venerdì 6 a domenica 8 maggio al Teatro Studio ‘Mila Pieralli’ di Scandicci, gestito da quella Fondazione Teatro della Toscana che insieme al progetto partecipato Carissimi Padri ... Almanacchi della “Grande Pace” (1900-1915) sta riflettendo da marzo scorso sulle follie che cento anni fa portarono nel baratro dell’inutile strage.

 La scena di Trincea è una grande pagina bianca, uno spazio sospeso, un luogo che attende di vivere. In questo tempo inceppato in un puro e denso presente, il corpo di un qualsiasi soldato, anonimo e senza una precisa nazionalità, inizia a muoversi con improvvisi vuoti dell’anima.

“Voglio toccare”, spiega Marco Baliani, “un piccolo punto di quell’immensa catastrofe, un solo corpo, quello di un qualsiasi soldato, nel luogo più emblematico della Grande Guerra, la trincea. Voglio essere laggiù, in quel punto di una trincea di molti anni fa, ed esserci prima di tutto fisicamente, come corpo, in una forma di mimesi totale, in modo da essere così immerso nella dimensione dell’orrore e della sua gratuità da percepire almeno per un istante “il tipo di esistenza” di quel soldato”.

E allora riaffiorano schegge di vita, movimento, suono, immagini, parole per mostrare l’indicibile, la follia, la paura, la perdita di identità in una guerra che trasforma il singolo soldato nell’ingranaggio di un’enorme fabbrica produttrice di morte. Le scene e luci sono di Lucio Diana, musica e immagini di Mirto Baliani, visual design di David Loom, costumi ed elementi di scena di Lucio Diana e Stefania Cempini. La produzione è di Marche Teatro in co-produzione con Festival delle Colline Torinesi. Per questo spettacolo a Marco Baliani è stato assegnato il Premio Enriquez 2016 nella categoria Teatro Contemporaneo sezione Attori e Attrici “per la sua grande interpretazione”. Trincea ha ricevuto il logo ufficiale delle Commemorazioni del Centenario della Prima Guerra Mondiale dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri – Struttura di Missione per gli anniversari di interesse nazionali. Dal 16 al 18 maggio sarà poi in scena a Roma al Teatro India.

“Per il soldato in trincea”, prosegue Baliani, “il tempo si assolutizza in un puro denso presente, un tempo inceppato nella minuta quotidianità della sopravvivenza, fatto di gesti folli divenuti normali, di azioni compiute per inerzia, senza speranza di cambiamenti. La percezione del tempo impedisce alla parola di farsi discorso, essa gira in un flusso vegetativo o semidormiente, si etilizza, ubriaca di terrore”.

Su tutto la fame, di cibo, di acqua, di umanità, di relazioni per un viaggio dentro la notte della nostra “modernità”. Trincea è uno spettacolo aspro, crudo, a tratti grottesco, dove il soldato è un corpo narrante, tragico baluardo di un disperato istinto di sopravvivenza, sottoposto alla casualità di un morire vano e atroce.

“La narrazione non può più espletarsi in un flusso temporale continuo lineare”, riflette l’attore, "e accertato da un inizio e una fine, ma viene spezzata, impossibilitata a compiersi, gli improvvisi vuoti dell’anima non sono più ricomponibili né colmabili in parole, il vivere diviene un inarrestabile fluire di frammenti, come frammentato appare il tempo per chi in ogni istante è sottoposto alla fatalità di una morte superflua e crudele”.

Qui non c’è un’unica storia, non c’è il racconto di un solo uomo, ma diversi istanti di vita di uomini “comuni” nelle condizioni disumane della Prima Guerra.

“Si sperimenta su larga scala”, conclude Marco Baliani, “una forma di totale assoggettamento dell’uomo, la sua riduzione ad automa, fantoccio, cosa. È da quel momento storico che si inaugura in Occidente la possibilità di un controllo biopolitico del corpo umano, in forma industriale, di massa. Aprendo la strada ai tanti totalitarismi del terrore del nostro Novecento”.

Marco Baliani, Trincea
scritto da Marco Baliani
scene e luci Lucio Diana
musica e immagini Mirto Baliani
visual design David Loom
costumi ed elementi di scena Lucio Diana e Stefania Cempini
direttore di produzione Marta Morico
foto di scena Marco Parollo
regia Maria Maglietta

Prezzi

Posto unico non numerato. Intero 12 euro, ridotto 10 euro (over 60, under 26, Soci UniCoop Firenze, abbonati Teatro della Toscana, PergolaCard)

Biglietteria

Teatro della Pergola, via della Pergola 30, 055.0763333 , biglietteria@teatrodellapergola.com.

Orario: dal lunedì al sabato dalle 9,30 alle 18,30. Online su https://www.boxol.it/TeatroDellaPergola/it/advertise/cd28b010-bb76-427d-8188-d38c183c5ed7-trincea e tramite la App del Teatro della Pergola. Circuito regionale Boxoffice.

A cura dell’Ufficio stampa della Fondazione Teatro della Toscana

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Pubblicata Martedì 03 Maggio 2016 18:19
Ultimo aggiornamento Lunedì 09 Maggio 2016 13:50