Teatro Studio, dal 23 al 25 marzo Emilia Romagna Teatro con “Prima della pensione”

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na scena da Prima della pensione Da giovedì 23 a sabato 25 marzo 2017 alle 21 al Teatro Studio Mila Pieralli di Scandicci (via Donizetti, 58) Ert Emila Romagna Teatro in collaborazione con Le belle bandiere presentano “Prima della pensione ovvero cospiratori – Una commedia dell’anima tedesca”, con Elena Bucci, Marco Sgrosso ed Elisabetta Vergani, di Thomas Bernhard di Thomas Bernhard (traduzione Roberto Menin, luci Loredana Oddone, suono Raffaele Bassetti, costumi Ursula Patzak, immagini Alvaro Petricig, assistente all’allestimento Nicoletta Fabbri, progetto e regia Elena Bucci e Marco Sgrosso). Durata 2 ore e 30 minuti intervalli compresi.

Al Teatro Studio ‘Mila Pieralli’ di Scandicci da giovedì 23 a sabato 25 marzo, ore 21, la Premio Duse e Premio Ubu 2016 Elena Bucci, Marco Sgrosso e Elisabetta Vergani mettono in scena “Prima della pensione ovvero Cospiratori – Una commedia dell’anima tedesca” di Thomas Bernhard.

“Da tempo volevamo occuparci di questo autore – afferma Elena Bucci – si parla dei nostri timori, della paura per il diverso, di quella osannata tranquillità che finisce con Ia porta di casa. E tutto questo riuscendo comunque a far ridere, anche su cose terribili, per poi scoprire che la cattiveria si annida dentro di noi”.

Tra ambigue memorie d’infanzia e di guerra, un raccapricciante album fotografico risfogliato anno dopo anno, recriminazioni incrociate, grottesche mascherate e brindisi spettrali nel giorno del compleanno del criminale nazista Heinrich Himmler, tre fratelli (Rudolf, Vera e Clara) consumano un rito fuori tempo che precipita verso un finale sospeso tra il dramma e la tragica ironia, come tutta la commedia stessa, definita da Benjamin Heinrichs “il più complicato, il più sinistro, il testo migliore di Bernhard”. Una produzione ERT Emilia Romagna Teatro Fondazione, in collaborazione con Le Belle Bandiere.

Prima della pensione è un testo del 1979 del grande drammaturgo austriaco Thomas Bernhard, noto per le sue illuminanti riflessioni sul mondo contemporaneo, e vede protagonista una famiglia di tre fratelli – Rudolf, Vera e Clara – votati a un rapporto di morbosa dipendenza reciproca. In scena assistiamo ai loro riti di maniacale precisione, che ne costituiscono l’identità e ne guidano i sentimenti. Danno corpo e voce a questi inquieti personaggi due interpreti d’eccezione come Elena Bucci e Marco Sgrosso, entrambi attori storici di Leo de Berardinis, con Elisabetta Vergani. Elena Bucci è recente vincitrice del Premio Duse e del Premio Ubu 2016 come miglior attrice. Al Teatro Studio ‘Mila Pieralli’ di Scandicci da giovedì 23 a sabato 25 marzo, ore 21. Una produzione ERT Emilia Romagna Teatro Fondazione, in collaborazione con Le Belle Bandiere.

“Seguiamo Thomas Bernhard fin dal suo apparire in Italia – ricorda Elena Bucci – è un autore capace di leggere in profondità le persone, le vicende storiche, e registrarne le contraddizioni fino a farle esplodere in tragedia e risate di cuore. Attraverso i suoi testi, pieni di odio e amore per il teatro e per gli attori, irti di ostacoli e di opportunità, abbiamo avuto l’occasione di vedere molti artisti alla prova. Ora tocca a noi saltare”.

Tra le claustrofobiche pareti domestiche, nel giorno del compleanno del criminale nazista Heinrich Himmler, il giudice Rudolf Holler, ex ufficiale delle SS prossimo alla pensione, interpretato da Marco Sgrosso, celebra la curiosa ricorrenza con un festino segreto, una ‘cena d’anniversario’ allestita con cura meticolosa per lui da sua sorella Vera, amante e musa devota (Elena Bucci), con la partecipazione ostile, ma complice, dell’altra sorella inferma Clara (Elisabetta Vergani), vittima e al tempo stesso carnefice dei suoi due congiunti. La casa dei tre fratelli è una tana, un’arena di combattimento, un carcere e una culla, dove si nasconde il segreto che intreccia la storia personale con evocazioni della Storia con la S maiuscola. La traduzione di Prima della pensione è di Roberto Menin, le luci sono di Loredana Oddone, il suono è di Raffaele Bassetti, i costumi sono di Ursula Patzak, le immagini di Alvaro Petricig, il progetto e la regia di Elena Bucci e Marco Sgrosso.

“Questo spettacolo sveglia la coscienza – continua Elena Bucci – si passa continuamente dallo sdegno alla paura, in un continuo cambio tra vittime e carnefici, come in un gioco di specchi. I tre fratelli sono cospiratori contro la malignità della vita, a difesa del patriottismo, e con le loro confortanti abitudini o rituali tentano di fermare il tempo e i cambiamenti. La grandezza di Bernhard sta nel capire come funzioniamo. Insomma, scatena un profondo odio verso i suoi personaggi, ma lo fa senza supponenza, senza moralismo, ma facendoci capire quanto sia facile cedere all’onda nera”.

La stanza nella quale tutto si svolge è un mondo intero dove le geometrie sono segnate dai movimenti ripetuti, come accade in ogni luogo nel quale gli animali umani segnano i loro territori. Gli oggetti, gli abiti, i mobili, emanano il mistero di strumenti per antichi rituali, mentre i gesti quotidiani diventano a tratti danza e le parole musica. Le finestre con le loro tende, vibrante diaframma che separa dalla realtà, dominano la stanza in bianco e nero, immutabile e mai ferma.

“Rudolf, Vera e Clara – interviene Elena Bucci – paiono esistere soltanto nel loro morboso incatenarsi l’uno all’altro, fantasmi che sbiadiscono se lasciati in solitudine e, soprattutto, se lasciati senza parole da dire e da ascoltare. Le parole sono la vita stessa, l’energia che racconta, affascina, travolge, si infila in ogni spazio, prende in giro, violenta, lenisce, si erge a protezione contro il vuoto, le possibili fughe, il cambiamento, perfino la morte”.

Attraverso la ripetizione di racconti e rituali, i tre fratelli, senza altre famiglie e discendenze, ricompongono momento per momento il ritratto immobile al di là dei mutamenti del tempo, trasformano il reticolato dei gesti quotidiani nell’epica della loro esistenza, tracciano da soli il proprio mito, incastonandosi a forza nella Storia che li ha lasciati da parte.

“Disegnando Rudolf, Vera e Clara tanto immersi nella loro miserabile devozione a una delle ideologie o religioni più folli e criminali che abbiamo conosciuto – conclude Elena Bucci – Thomas Bernhard riesce, ancora una volta, a farci innamorare dell’umano rivelandone l’orrore, magia nella quale è maestro. Ci pare di sentire, grazie alla trasformazione della memoria in scrittura, come possano accadere, nella vita di ognuno e delle nazioni, eventi incomprensibili alla ragione”. Il teatro deve servirci a essere vigili su quello che accade. Thomas Bernhard grida il suo odio sperando di essere contraddetto.

I biglietti interi costano 14 euro, i ridotti abbonati Teatro della Toscana (Pergola, Niccolini, Teatro Era), over 60, under 26, soci UniCoop Firenze 12 euro, i ridotti residenti nel comune di Scandicci, possessori di ICard e EduCard 10 euro.

Info www.teatrostudioscandicci.it ,teatrostudio@teatrodellatoscana.it , 055.7351023

A cura dell’ufficio stampa della Fondazione Teatro della Toscana

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Pubblicata Mercoledì 22 Marzo 2017 18:55
Ultimo aggiornamento Lunedì 27 Marzo 2017 09:34