Progetto residenze artistiche Teatro Studio, domenica 20.1 (19) incontro pubblico con le compagnie

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L'invito agli incontri di domenica 20.1 al Teatro Studio Al via a gennaio, e per tutto il 2019, StudioTeatro, il programma di residenze artistiche della Fondazione Teatro della Toscana per il Teatro Studio ‘Mila Pieralli’ di Scandicci, la cui gestione è stata riconfermata per il prossimo triennio. Proprio al Teatro Studio (via Donizetti, 58) domenica 20 gennaio 2019, alle 16,15, il Teatro dell’Elce presenta la restituzione pubblica, a ingresso libero, del laboratorio “A volte mi chiedo a cosa pensi il nemico: anche lui guarda le stelle?”, liberamente ispirato a L’Ennemi, album illustrato di Davide Calì e Serge Bloch, sul tema del nemico. A seguire, alle 19, incontro aperto con tutte le compagnie coinvolte nel progetto, scelte tra 133 candidati da tutta Italia. Stivalaccio Teatro, ErosAntEros, Collettivo L’Amalgama, Malmadur, sono le quattro giovani compagnie selezionate per realizzare la messa in scena di spettacoli. A essi sono stati aggiunti quattro laboratori: con Teatro dell’Elce, Domesticalchimia, Batignani&Faloppa, e Pilar Ternera, Gogmagog, Meridiano Zero.

La sala di Via Donizetti rafforza la sua identità, qualificandosi quale “Casa degli artisti”, luogo di sperimentazione nel senso più alto del termine, e “Teatro per la città”, terreno d’incontro e confronto tra cittadini e artisti.

Necessità, entusiasmo, voglia di fare. La sfida della Fondazione Teatro della Toscana per la città di Scandicci e il suo Teatro Studio 'Mila Pieralli' guarda ai giovani e alla loro energia creativa come opportunità di scambio e sostegno per realizzare, insieme, il nuovo StudioTeatro; il programma di residenze artistiche 2019 sperimenta un fare teatro effettivamente partecipato, che accoglie esperienze e relazioni vigorose con la “cultura attiva” di oggi, esaltando i linguaggi propri di ciascuno, ma con l’intento di crearne uno comune, fondato sulla complicità degli orizzonti espressivi. Il progetto si aggiunge ai tanti intrapresi in questi mesi trascorsi dalla riconferma della qualifica di Teatro Nazionale e s’inscrive nella visione programmatica della Fondazione di far tesoro della storia della sala di Via Donizetti, connettendola fortemente alle risorse cittadine, al rinnovato tessuto urbano, alle sue tante eccellenze, soprattutto in campo produttivo e formativo.

Il chiaro intento è stato differenziarsi dai progetti semplicemente erogatori di finanziamenti, che poi abbandonano gli artisti a loro stessi. StudioTeatro prevede, infatti, un percorso di attento “tutoraggio” artistico, organizzativo e tecnico, coordinato dai responsabili delle singole attività della macchina teatrale del Teatro della Toscana. Tale supervisione si traduce nella condivisione dei processi: il contributo, produttivo ed economico, è volto al diretto sostegno della creazione, per tutelare la dignità del lavoro di attori e compagnie, perché acquistino consapevolezza, in un momento in cui risultano sempre più deboli e spesso mortificati dalle logiche di mercato.

133 le proposte pervenute da tutta Italia, molte artisticamente di alto livello, il che significa che lo stato dell’arte, in Italia, è più che vivo. Necessita solo della giusta attenzione e cura. La decisione finale non è stata facile. Dopo un’attenta e approfondita analisi, e dopo aver incontrato gli artisti individuati con una prima selezione, coadiuvato dalla consulenza artistica di Natalia Di Iorio (dal 1980 si occupa di progetti teatrali in collaborazione con artisti, compagnie, teatri e istituzioni, con particolare attenzione al teatro d’arte e di ricerca; nel 1994 fonda, con alcuni operatori del settore, l’Associazione Cadmo e Le vie dei Festival), il Teatro della Toscana ha deciso di accogliere le proposte di Teatro dell’Elce, Domesticalchimia, Batignani&Faloppa, Stivalaccio Teatro, ErosAntEros, Pilar Ternera, Gogmagog, Meridiano Zero, Collettivo L’Amalgama, Malmadur, che hanno manifestato, con immediatezza, una concreta urgenza creativa, distinguendosi per originalità artistica, innovatività anche comunicativa, solidità progettuale e interesse, non superficiale e non di comodo, al rapporto con il territorio. In questo senso, l’incontro con Scandicci, la città, la sua gente, è essenziale per la compiuta riuscita del programma complessivo come dei singoli progetti.

I temi dei progetti selezionati spaziano dall’ambiente, ai confini, al rapporto con gli altri e alle migrazioni, dalle stagioni della vita alla manualità e ai sogni. Tutti affrontati con sensibilità e modalità sceniche diverse, come il teatro d’attore, la performance, la creazione collettiva oppure il teatro digitale.

A cura della Fondazione Teatro della Toscana

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Pubblicata Lunedì 14 Gennaio 2019 12:44
Ultimo aggiornamento Martedì 22 Gennaio 2019 09:25