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Reti idriche in cemento amianto, il Sindaco a colloquio con il direttore dell’Ait

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Acqua potabile da un lavandinoIl Sindaco di Scandicci Sandro Fallani ha avuto un colloquio con il Direttore generale dell’Autorità idrica Toscana Alessandro Mazzei, per approfondire il tema delle tubazioni idriche in cemento amianto presenti anche nel territorio comunale di Scandicci. L’Ait, ricordando che secondo le “Linee guida sulla qualità dell’acqua potabile” dell’Organizzazione mondiale della Sanità “non ci sono consistenti evidenze che l’amianto ingerito sia dannoso per la salute” - a differenza dell’amianto diffuso in aria e assunto per inalazione – ha annunciato che in ogni caso avvierà in questi giorni un piano di monitoraggio straordinario, “al fine di verificare in maniera sistematica l'eventuale presenza di fibre di amianto idrodisperse nell'acqua potabile dell'intera regione, iniziando prioritariamente dalle zone a più alta presenza di condotte in cemento amianto e dove le acque presentano una durezza più contenuta”.

“L’accordo è quello di tenere alta l’attenzione su questo tema, assieme all’Associazione idrica Toscana e a tutti gli enti e le istituzioni interessate – dice il Sindaco Sandro Fallani – dagli studi dell’Oms non sembrano esserci correlazioni tra tubazioni in cemento amianto e malattie, ma quando si parla della salute delle persone dobbiamo sempre approfondire al massimo”.

I risultati del monitoraggio consentiranno un aggiornamento dei dati già esistenti, ricavati dalle verifiche effettuate in anni passati. In collaborazione con le Asl, la Regione Toscana e i gestori del servizio idrico (Publiacqua, Acque, Asa, Fiora, Nuove Acque, Gaia, Geal) il monitoraggio eseguito zona per zona nell'acqua in rete comprenderà anche le fonti di approvvigionamento: tra qualche giorno, l’Autorità Idrica Toscana sarà in grado di definire i punti di prelievo su cui effettuare il monitoraggio e gli altri aspetti operativi di tale azione di verifica e controllo dell’acqua.

Una volta raccolti ed esaminati i dati, l’Autorità Idrica Toscana stabilirà, nel nuovo Piano d’Ambito, i criteri di intervento per le sostituzioni delle condotte malfunzionanti, riservando a quelle di cemento amianto la priorità.

“Nel contempo Ait e l’assessorato regionale del Diritto alla Salute provvederanno a raccogliere e analizzare tutti gli studi recenti nazionali ed esteri sul tema dell’amianto idrodisperso”, è scritto in una nota dell’Autorità idrica Toscana, “in modo da fornire indicazioni metodologiche sempre più precise e dettagliate per la realizzazione degli interventi di manutenzione sulle reti esistenti di cemento amianto, con garanzie di sicurezza per il personale addetto e per gli utenti del servizio. A tale proposito, sono in corso contatti anche con l’Istituto Superiore di Sanità che rilascerà un parere scientifico sul tema della presenza di amianto nelle condutture e sulle precauzioni da tenere in caso di rotture e riparazioni, precauzioni che peraltro i gestori toscani stanno già autonomamente seguendo da anni”.

Dal 1994 l’Italia ha vietato la produzione di nuovi manufatti di cemento amianto, per cui negli ultimi due decenni non sono stati più costruiti impianti, reti o condotte idriche con impiego di questo materiale.

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Pubblicata Venerdì 21 Novembre 2014 19:16
Ultimo aggiornamento Mercoledì 14 Gennaio 2015 12:49