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Convenzione con il Tribunale, in Comune lavori di pubblica utilità per sei condannati

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L'ingresso del MunicipioLe persone condannate dal Tribunale a pene di pubblica utilità potranno svolgere l’attività all’interno del Comune di Scandicci. La Giunta Comunale con una delibera ha approvato la convenzione tra l’Amministrazione e il Tribunale di Firenze, con la quale l’ente si rende disponibile a ricevere un numero massimo di sei persone in contemporanea, condannate ad attività non retribuite a favore della collettività.

“I lavori di pubblica utilità stanno nella logica della restituzione di un servizio alla collettività da parte di chi è venuto meno ad un patto di convivenza civile – dice l’assessore agli Affari generali Barbara Lombardini – hanno dunque un importante valore sia per le persone coinvolte che per tutti i cittadini. La convenzione prevede che le prestazioni siano coordinate da responsabili all’interno dell’Amministrazione comunale, che così accompagneranno il percorso di queste persone”.

“Lo svolgimento del lavoro di pubblica utilità ha un importante valore sociale, e persegue l’obiettivo costituzionale della funzione rieducativa della sanzione, anche in virtù dei principi di responsabilizzazione dell’autore del reato”, commenta l’assessore alle Politiche sociali Elena Capitani.

Nella convenzione è specificato che è fatto divieto all’Amministrazione comunale di corrispondere ai condannati una retribuzione, in qualsiasi forma, per l’attività svolta; è invece obbligatoria, e a carico dell’ente, l’assicurazione dei condannati contro gli infortuni e le malattie professionali. L’Amministrazione ha l’obbligo di comunicare quanto prima all’organo di controllo incaricato dal giudice eventuali violazioni degli obblighi del contratto.

Le attività cui verranno destinati i condannati alle pene di pubblica utilità all’interno del Comune di Scandicci sono le seguenti: archiviazione digitale, raccolta carta all’interno del palazzo comunale, pulizia di aree verdi e arredi urbani, attività varie presso il Cred, prestazioni ausiliarie alla Bibliteca. L’attività non retribuita in favore della collettività sarà svolta secondo le modalità indicate nella sentenza di condanna nella quale il giudice indica il tipo e la durata del lavoro di pubblica utilità”. (M.G.)

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Pubblicata Mercoledì 28 Gennaio 2015 13:09
Ultimo aggiornamento Mercoledì 18 Marzo 2015 22:37