Conversando e raccontando - Nati per leggere

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"Era una notte buia, anzi buissima, anzi, arcibuia; insomma, era la notte più buia che si potesse immaginare. Non  c'era la luna, non c'erano le stelle, non c'era nemmeno una luce, anche piccolissima. Che so, un fiammifero acceso, una lucciola, l'occhio del gatto. Niente. Più buio di così non poteva essere." (da Nerone e Budino di Angela Nanetti)

 
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Se parliamo della lettura, della sua importanza, ma soprattutto del suo fascino, quale può essere l'incipit migliore se non quello di una storia?

Si potrebbe a ragion veduta descrivere quanto la lettura aiuti a sviluppare molte qualità umane; si potrebbe parlare di quanto i libri aumentino nei bambini la comprensione verbale, la capacità di produzione linguistica, la curiosità, la capacità di attenzione, la capacità di ascolto, la creazione di immagini mentali, le interazioni fra bambini, la fantasia....Ma forse è più giusto sottolineare il suo valore più grande, legato al suo essere comunicazione emozionale, al suo mettere in rapporto l'adulto e il bambino, coinvolti totalmente nella magia del racconto; legato al suo essere un piacere, un'abitudine irrinunciabile che, se acquisita precocemente, porta il bambino ad amare la lettura e a non privarsene per il resto della sua vita.

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 Spesso erroneamente si è portati a pensare che quando un bambino non possiede ancora competenze linguistiche adeguate, non sia pronto per la "lettura". In realtà non esiste un'età giusta per iniziare ad avvicinare i bambini ai libri: prima avviene e meglio è (al nido i libri sono presenti anche nella sezione dei bambini piccoli). Certo dovranno essere libri adeguati alle diverse età e, nel caso dei più piccoli, contenere molte immagini chiare, non ambigue e con un alto potenziale narrativo, ma soprattutto dovranno essere accompagnati da successivi momenti di "rilettura" insieme all'adulto per poter consentire la conferma delle esperienze e l'elaborazione delle emozioni. Molto importante è anche l'attenzione alle sonorità, al ritmo e alla musicalità del testo che può essere più o meno espressivo nella sua forza di comunicazione non-verbale. L'intonazione della voce aiuta a immaginare: una lettura senza protagonismi teatrali, senza esagerazioni espressive, ma che sa calarsi nei panni del bambino che ascolta, permetterà di cogliere i significati anche nascosti delle parole.



Pubblicata Lunedì 03 Maggio 2010 11:03
Ultimo aggiornamento Mercoledì 13 Luglio 2011 10:59