Nel mondo 1 miliardo e 300 milioni di persone non hanno accesso allacqua potabile. 200 milioni di bambini muoiono ogni anno per il consumo di acqua insalubre e per le cattive condizioni sanitarie che ne derivano. 800 milioni di persone non hanno ancora un rubinetto in casa. 2 miliardi e 300 milioni di persone vivono in paesi a rischio idrico. Un cittadino nordamericano utilizza 1.700 metri cubi di acqua allanno, mentre la media in Africa è di 250. I cittadini dei paesi industrializzati consumano in media circa 40 litri per fare una doccia. Per i 2/3 dellumanità questi 40 litri rappresentano la disponibilità dacqua di intere settimane. Il Primo Forum mondiale sullacqua, che si tiene a Firenze il 21 e 22 di marzo ed al quale parteciperanno anche molti sindaci ed amministratori locali, secondo gli organizzatori dovrà soprattutto cercare soluzioni, elaborare e proporre una serie di azioni legislative, politico-istituzionali, economico-finanziarie, sociali e culturali da realizzare, a livello internazionale e locale, al fine di assicurare il diritto all'acqua per tutti. Su questo, il Sindaco di Scandicci ha già alcune idee e proposte. | ||||
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Un mondo senzacqua Dati dellOrganizzazione Mondiale della Sanità |
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1 miliardo e 300 milioni di persone non hanno accesso allacqua potabile 200 milioni di bambini muoiono ogni anno per il consumo di acqua insalubre e per le cattive condizioni sanitarie che ne derivano 800 milioni di persone non hanno ancora un rubinetto in casa 2 miliardi e 300 milioni di persone vivono in paesi a rischio idrico nel 2025/2035, quando la popolazione supererà gli 8 miliardi di esseri umani (fonte UNEP United Nations Environment Programme), le persone senza accesso allacqua potabile saranno più di 3,4 miliardi più della metà della popolazione mondiale risiederà in aree con problemi idrici; lAsia ed il Medio Oriente saranno le regioni più a rischio. |
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Lacqua in Toscana |
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LIstituto regionale di programmazione economica per la Toscana ha passato al setaccio i sei Ato (Ambiti Territoriali Ottimali) nei quali è stata suddivisa la regione, cioè quei consorzi di comuni tra loro geograficamente vicini formati in applicazione della legge Galli del 1994. Lo studio rivela alcuni punti critici, come quello della depurazione. Infatti la potabilità dellacqua, in Toscana, non gode di buona salute. A Firenze, per esempio, il deficit depurativo è del 45,9%: cioè, 55 abitanti su 100 non vedono ancora uscire dai loro rubinetti acqua depurata. E questo perché il Depuratore di San Colombano, progettato per 600 mila abitanti, gira a ritmo ridotto e ad oggi ne serve meno della metà. Un ritardo che risale a lustri precedenti e che, nonostante le accelerazioni degli ultimi anni, fa ancora sentire le sue influenze negative. Per fognature e depurazione la Regione Toscana prevede comunque investimenti per 1 miliardo e 377 milioni di euro. Un altro miliardo e 326 milioni di euro vengono previsti invece per il mantenimento e lo sviluppo degli acquedotti. Ma quello che fa molto discutere è il processo di gestione dei servizi, quella che impropriamente viene definita privatizzazione. Di fatto nelle aziende che gestiscono il ciclo dellacqua i soggetti pubblici detengono la maggioranza delle quote ed il privato è in posizione minoritaria. La parte pubblica, con questa posizione di supremazia, si impegna a svolgere così il ruolo di garante nei confronti del cittadino e dellutente del servizio. Il disegno della Regione, in questo senso, è chiaro: prima un gestore per ognuno dei sei Ato, poi un gestore unico per tutta la Toscana, e sempre a prevalenza pubblica. Un percorso che entra in rotta di collisione con larticolo 35 della Legge Finanziaria del 2002 che prevede invece la liberalizzazione completa dei servizi attraverso la loro messa in gara. Infine alcune notizie proprio sullAto che riguarda anche Firenze e Scandicci. Publiacqua è la società che ha ricevuto dallAto 3 laffidamento del servizio. Lazienda serve 40 comuni, pari a circa 1.200.000 abitanti, delle provincie di Arezzo, Firenze, Prato e Pistoia. La società vende circa 90 milioni di metri cubi di acqua e sviluppa un fatturato di oltre 100 milioni di euro. E proprio Publiacqua è chiamata a gestire quel complesso sistema di strutture che comprende gli impianti di potabilizzazione dellAnconella e di Mantignano, ed il depuratore di S. Colombano. |
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Pubbliacqua S.p.a. Comuni serviti ----------------------------------------- 40 Abitanti ------------------------------------------------ 1.200.000 Lunghezza reti acquedotto ------------------------- 4.428,1 Km Lunghezza reti fognarie ----------------------------- 2.924,2 Km Acqua venduta ---------------------------------------- 90 mil. di m3 Fatturato ---------------------------------------------- 100 mil. di Euro Addetti ------------------------------------------------- 635 Utenze idriche ----------------------------------------- 278.952 |
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Perché un forum mondiale sullacqua |
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Ogni giorno 30.000 persone in tutto il mondo vengono uccise dalla mancanza di acqua potabile. I paesi del nord del mondo consumano acqua tre volte di più dei paesi del sud. Con queste parole Riccardo Petrella - economista e presidente del comitato italiano del Contratto Mondiale dell'Acqua - ha presentato il Forum Mondiale Alternativo dell'Acqua programmato a Firenze il 21 e il 22 marzo. E ha lanciato la proposta di "un'Autorità Mondiale dell'Acqua, una sorta di Tribunale Internazionale, con poteri di inchiesta e di sanzione verso quei governi che non garantiscono l'accesso all'acqua potabile ai loro cittadini." Al Forum, al quale parteciperanno oltre mille delegati, provenienti da oltre 50 Paesi del mondo, impegnati in seminari e conferenze, sono attesi Mario Soares, presidente del Contratto mondiale dell'acqua, l'economista indiana Vandana Shiva, l'ecologista tedesco Wolfgang Sachs, il missionario comboniano Alex Zanotelli, Ignazio Ramonet fondatore del francese Le Monde Diplomatique e Danielle Mitterand. Obiettivo del Forum fare il punto sul dibattito politico, civile, culturale, sociale ed economico, sui contenuti, sulle scelte politiche e sulle innovazioni da realizzare a livello mondiale nel settore dell'acqua e dei servizi idrici. Ma anche individuare soluzioni, elaborare e proporre una serie di azioni legislative, politico-istituzionali, economico-finanziarie, sociali e culturali da realizzare, a livello internazionale e locale, al fine di assicurare il diritto all'acqua per tutti. Davanti ai rischi di privatizzazione dell'acqua e dei servizi idrici il Forum Mondiale Alternativo intende esercitare una forte pressione sull'Unione Europea affinché tenga fuori dagli accordi del WTO di Cancun l'acqua e l'accesso ai servizi idrici. Il programma 1° Forum Alternativo Mondiale dellAcqua 21 e 22 marzo Palazzo degli Affari - Piazza Adua Firenze 21 Marzo Ore 9.30 Sessione di apertura Le ragioni del Forum Alternativo Mondiale Ore 10,30 - 18,30 Seminari Diritto allacqua e Democrazia partecipativa Acqua e territorio: la gestione del ciclo integrato Privatizzazione e mercificazione dellacqua e gestione dei servizi Acqua, Pace e Cultura ore 21.00 Tavole rotonde Per la democrazia dellacqua: il ruolo degli enti locali Per la democrazia dellacqua: il ruolo dei parlamenti 22 Marzo Ore 9.00 12.30 Una agenda alternativa: proposte per il diritto allacqua per tutti Ore 15.00 - Sessione plenaria La dichiarazione del 1° Forum - Interventi di rappresentanti di movimenti dellAmerica Latina, dellAfrica, dellAsia e del Mediterraneo Ore 17.00 - Approvazione della Dichiarazione Ore 18.00 Chiusura dei lavori |
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Pagine a cura di Claudio Armini (Si ringraziano Cristiano Lucchi e Monica Di Sisto dellUfficio stampa del Forum per gli approfondimenti ed i dati messi a disposizione) |
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Il Sindaco |
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Lacqua, un diritto di tutti Scandicci ha fatto molto, e lacquedotto presto arriverà dappertutto Intanto il Sindaco pensa a rubinetti pubblici dai quali far sgorgare acqua da bere per liberarsi dal monopolio delle acque minerali
Cosa può fare in concreto lamministrazione comunale? Investire sempre più sulla rete degli acquedotti pubblici, ad esempio, per raggiungere la totalità delle abitazioni sul territorio. A Scandicci fino a pochi anni fa il servizio di approvvigionamento pubblico serviva allincirca il 50 percento della popolazione. La restante metà si serviva dei pozzi scavati negli anni del boom edilizio per i cantieri di costruzione dei condomini, che restavano aperti e venivano allacciati agli impianti dei palazzi. Si tratta di una quota andata via via riducendosi considerevolmente, ma i pozzi ancora utilizzati e dichiarati sono circa 1500; questa forma di approvvigionamento non consente il controllo dellacqua da parte dellautorità sanitaria. Inoltre, a rischio di apparire idealisti, consideriamo lacqua che sta nel sottosuolo una risorsa dellumanità, quindi non di appartenenza del proprietario del terreno; più in concreto sappiamo bene che perforare una falda a modello di un groviera altera lassetto della falda stessa. Una nuova normativa dovrà insomma limitare lutilizzo dei pozzi allirrigazione; luso domestico dellacqua, che presuppone un controllo che ne garantisca la potabilità, deve essere invece assicurato nel nostro caso dalla Spa di gestione dellarea vasta con le garanzie assicurate dallAuthority. Quanto è stata potenziata negli ultimi anni la rete degli acquedotti? Dal 1996 sono stati ultimati quattro nuove diramazioni, tutte in zona collinare. La prima ha collegato Giogoli, la seconda Roveta assieme alle frazioni di Marciola e di Vigliano, la terza la collina settentrionale con San Martino alla Palma e Triozzi e infine la zona di via del Lago a San Vincenzo a Tor- ri. Si tratta sempre di impianti ad anello per evitare interruzioni al servizio in caso di guasti. Restano da de finire San Michele a Torri ed il versante meridionale delle colline, ma ci stiamo avvicinando allobiettivo di servire tutti i centri abitati e via via anche i nuclei di case più ristretti. E la depurazione? Grazie agli investimenti fatti negli ultimi anni le acque di scarico prodotte a Scandicci sono depurate pressoché al 100%. La fognatura è ormai completata, siamo collegati al primo lotto del depuratore di San Colombano inaugurato tre anni fa, erano già in funzione in passato i depuratori più piccoli di San Giusto e di San Vincenzo, in collina stanno funzionando i primi impianti di fitodepurazione realizzati da privati cittadini. Sul recupero della risorsa acqua cè stato indubbiamente uno sforzo, che ha dato i suoi risultati. Quanto spende il Comune per le politiche sullacqua? Scandicci negli ultimi 10 anni ha investito circa 20 milioni di euro, comprendenti il completamento della fognatura (14 miliardi di lire), la contribuzione al depuratore di San Colombano (15 miliardi di lire), il completamento delle nuove reti dellacquedotto (2,5 miliardi di lire), oltre alla sistemazione dei fossi, soprattutto nella Piana, che negli anni 90 avevano tracimato provocando danni agli abitanti e alle coltivazioni: quella parte di territorio è stata messa in sicurezza quasi per intero, sia dal punto di vista idrogeologico che per quanto riguarda la depurazione dei liquami. Per il futuro prossimo abbiamo anche un progetto più cittadino. Quale? Linstallazione di una fila di rubinetti in una piazza pubblica per lerogazione di acqua microfiltrata, quindi non solo potabile ma anche buona da bere. Lidea è allo studio dei nostri uffici. Lì i cittadini potranno riempire le taniche, e finalmente uscire dalla dipendenza forzata dalle acque minerali. Questo semplicemente per ribadire che lacqua è una risorsa di tutti. (Matteo Gucci) |
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