L’iniziativa dell’Anci per la finanziaria

Simone Gheri
Vicesindaco di Scandicci
“1 punto e mezzo dell’Irpef
deve restare ai comuni”

I Sindaci di Lastra a Signa, Signa e Scandicci come i loro colleghi di molte città toscane ed italiane si sono rivolti al Governo per alcune modifiche alla Finanziaria - Proposto un presidio davanti al Parlamento

Carlo Moscardini (Sindaco di Lastra a Signa) e Paolo Bambagioni (Sind-aco di Signa) insieme al vicesindaco del Comune di Scandicci hanno illustrato i contenuti di una iniziativa che gli amministratori dei Comuni aderenti all’Anci stanno prendendo nei confronti del Governo in merito alla prossima legge finanziaria.
Pur riscontrando che non sono previsti tagli ai trasferimenti dello Stato verso i Comuni, e che si sono fatti “positivi passi avanti sulla via del federalismo” -come ha sostenuto Simone Gheri, vicesindaco di Scandicci, nell’introdurre l’incontro- la situazione degli enti locali rimane complicata. Se da una parte Stato e Regioni possono dichiarare di star riducendo le tasse e di restituire ai cittadini -tramite il bonus fiscale- parte dell’incassato, “la stessa cosa non possiamo dirla noi sindaci”, ha detto Carlo Moscardini, primo cittadino di Lastra a Signa. Che definisce questo una sorta di federalismo incompiuto, che non prende cioè della giusta considerazione quella articolazione dello stato più vicina ai cittadini, i comuni appunto.
In questo senso i sindaci Anci chiedono al Governo che nell’immediato, per la Finanziaria del 2001, sia ridotto di un punto percentuale il tasso di interesse applicato sui mutui degli enti locali dalla Cassa depositi e prestiti e di non essere trattati come un qualsiasi privato nel vedersi applicata, nella trasformazione da tassa a tariffa sui servizi comunali, una I.V.A. del 20%. Perché “se le cose davvero restassero così” - ha sostenuto ancora Moscardini- “non potremmo far altro che aumentare i costi per i cittadini”.
Ma è sul 2002 che i Sindaci puntano tutto per ottenere molto di più. E cioè di trattenere nelle proprie casse l’ 1.5% dell’ammontare del gettito IRPEF che ora come ora finisce tutto nelle casse dello Stato. “E’ un assurdo federalista che della ricchezza prodotta localmente non rimanga sul territorio di riferimento neppure una lira”, ha incalzato Bambagioni, sindaco di Signa. Che ha anche annunciato l’adesione all’appello promosso da Campi Bisenzio: un presidio permanente dei Sindaci davanti al Parlamento per ricordare a tutti che certi provvedimenti a sostegno degli enti locali non sono oltremodo procrastinabili, tanto meno per un governo che vuole davvero realizzare il federalismo. (Cl.Ar.)

Dal centro destra la proposta alternativa alla tramvia

Alessandro La Rosa
Capogruppo di Forza Italia
Il micrometrò del Polo
Da Sollicciano a Piazza Vettori, tutto in sotterranea per 6,7 chilometri attraverso le aree più urbanizzate. Ma sull’ “impatto ambientale zero” sostenuto dal Polo dissente Rifondazione Comunista

Parte da Sollicciano, arriva a Piazza Pier Vettori, a Firenze, prima del Ponte alla Vittoria. E lì si ferma, senza passare l’Arno e per connettersi eventualmente al tratto fiorentino. Percorso di 6.750 metri contro i 7.600 della tramvia che ha tutt’altro tragitto: dal parcheggio scambiatore della A1 a Santa Maria Novella per incrociare qui la seconda linea, la Peretola-Stazione-Beccaria. Il micrometrò scandiccese costerebbe 337 miliardi a fronte dei 242 della tramvia. Ma, spiegano i partiti della Casa delle Libertà, avrebbe innegabili vantaggi: tutto sottoterra, quindi nessuna cesura urbanistica a tagliare nel mezzo i territori attraversati; un percorso che va a cercare gli utenti passando nelle zone più popolate e più richieste, come l’ospedale di Torregalli.
Sei le fermate su Scandicci (Sollicciano, Casellina, Comune, Mercato, Le Bagnese e Torregalli), quattro su Firenze (Lastrico, Legnaia, Monticelli, Pier Vettori), una ogni 750 metri (contro le quindici della tramvia). Per il centro destra poi il micrometrò, andando in sotterranea, ridurrebbe pressochè a zero l’impatto ambientale, e -contrariamente alla tramvia- non comporterebbe l’interruzione o la limitazione del traffico di superficie. Ma sul fatto che l’opera non abbia conseguenze ambientali dissente Francesco Mencaraglia, capogruppo di Rifondazione Comunista che ha fatto alcuni calcoli sugli scavi del tunnel che dovrebbe essere di circa 2,2 metri di raggio. “Questo vuol dire 15 metri quadri di superficie”, sostiene Mencaraglia, “che su una lunghezza di circa 7 km significa un volume di circa 105.000 metri cubi (ai quali aggiungere stazioni, raddoppi per interscambio, volume per le pareti dello scavo ecc.).”
Stimare in circa 200.000 metri cubi la quantità di materiale che dovrebbe essere asportato dal sottosuolo per realizzare la micrometropolitana è per il capogruppo di Rifondazione più che verosimile. “E siccome questo equivale ad una collinetta con base 100 metri x 100 ed alta una ventina di metri che dovrà essere scaricata in qualche posto”, conclude Mencaraglia “dire che questo sia ad impatto ambientale zero ci sembra una affermazione alquanto azzardata” (Cl.Ar.)

Rsa, la Giunta approva il progetto

Costo dell’opera oltre 11 miliardi e mezzo

Approvato dalla Giunta il progetto esecutivo per la Rsa, la Residenza sanitaria assistita per anziani non autosufficienti, al cui interno saranno ospitati anche un centro diurno, il centro sociale attualmente in via Rialdoli ed un altro per la riabilitazione. L'Rsa sorgerà in via Vivaldi, accanto alla nuova caserma dei Carabinieri, e avrà una disponibilità di sessanta posti letto. Adesso il progetto passerà all'Azienda sanitaria locale, che indirà la gara di appalto con la quale saranno avviati i lavori per la realizzazione della struttura. L'investimento complessivo per la realizzazione dell'opera è di 11 miliardi e 680 milioni di lire, dei quali 4 miliardi e 500 milioni di lire sono a carico del Comune di Scandicci, già previsti nel Piano Triennale degli Investimenti per l'anno 2000. La somma rimanente dell'investimento sarà invece versata dall'Asl. In sintesi il progetto prevede la realizzazione di un complesso socio sanitario polifunzionale comprendente la Residenza sanitaria assistita con camere dotate di servizi per sessanta posti letto complessivi, un centro di fisioterapia, riabilitazione e psicomotricità, due palestre e una piscina; nella zona polivalente sono invece previsti la reception, un bar e un ristorante, una cappella per funzioni religiose, una lavanderia e una stireria, spogliatoi, servizi igienici per il personale e camere mortuarie. Il Centro sociale per anziani, che attualmente si trova in via Rialdoli al piano terreno di un condominio, comprenderà invece locali per attività collettive; infine il progetto prevede quattro locali ad uso commerciale, un giardino esterno con accesso da via Rialdoli e da via Vivaldi, e posti auto per i dipendenti e per i familiari degli utenti. Una volta realizzata, la struttura della Residenza sanitaria assistita andrà a colmare un vuoto urbanistico nella zona compresa tra via Doninzetti e via Pisana, dove già quest'anno è stata inaugurata la nuova caserma dei Carabinieri e dove è stato realizzato anche il nuovo Tempio dei Testimoni di Geova. (M.G.)