Giovanni Doddoli
Turismo, una chance
per l’imprenditoria femminile
L’ultimo numero di CCN ha affrontato il tema del turismo come settore strategico di un possibile sviluppo di Scandicci in chiave locale e metropolitana. L’intento era di aprire una discussione. Pubblichiamo qui di seguito il primo contributo pervenuto in redazione.
di Maria Luisa Dipalo, Presidente Commissione Pari Opportunità
Muoversi sulla strada dello sviluppo del turismo, valorizzare il territorio, attrarre investimenti: è questo l’obiettivo che l’Amministrazione comunale di Scandicci si è posta e al cui raggiungimento la commissione delle pari opportunità ha deciso di partecipare. Come donne, ma soprattutto come cittadine di Scandicci impegnate in una realtà istituzionale, abbiamo voluto assumerci questo compito, spinte dalla considerazione che attrarre ricchezza nel nostro territorio vuol dire creare nuove possibilità di occupazione e quindi anche nuove opportunità imprenditoriali per le donne nel mondo del lavoro. Le basi per una “promozione di Scandicci” esistono e noi vi intravediamo tutte le potenzialità per uno “sviluppo donna”. Non nell’ottica di un favoritismo al femminile ma in quella di una politica di parità. L’imprenditoria femminile è cresciuta negli ultimi anni, soprattutto in Toscana. Le difficoltà però permangono e riteniamo che compito delle istituzioni sia di fornire azioni di supporto e di sostegno. Ma, oltre a queste, le imprese possono nascere e soprattutto rimanere stabili su un’area solo se questa si presenta come un territorio “fertile”. E un territorio è fertile se è un territorio ricco. Ecco perché la commissione pari opportunità si è posta la sfida per uno sviluppo di Scandicci, dove il turismo assume inevitabilmente un ruolo di protagonismo assoluto.
Permette infatti ad una città di crescere nel suo complesso, in tutte le sue realtà economiche e sociali.
Questo se, ovviamente, pensiamo ad uno sviluppo del turismo non solo in chiave di un miglioramento dell’efficienza del sistema ricettivo, che deve essere comunque la base di partenza. Scandicci ha un vantaggio-svantaggio: la vicinanza con Firenze. È necessario “approfittare” di questa posizione strategica per attirare persone nel nostro territorio ma, nello stesso tempo, bisogna evitare che queste vengano a Scandicci solo perché Firenze si trova in alcuni periodi dell’anno satura di posti letto. Importante è mettere in moto quel meccanismo per cui le persone decidono volontariamente di venire a soggiornare a Scandicci non solo perché si devono recare nel vicino capoluogo ma anche perché sanno che la città ha altro: una offerta turistica che va oltre la ricezione alberghiera ma che è ricca di opportunità sociali, culturali, storiche, commerciali, produttive, ambientali, ricreative. Per fare questo c’è bisogno di mettere in atto una “promozione totale del nostro territorio”. Come commissione pari opportunità siamo convinte di poter dare un importante contributo in questa direzione.
Della commissione fanno infatti parte esponenti di molte realtà di Scandicci. E la sinergia tra tutti gli “attori” di un sistema locale è indispensabile per la promozione complessiva di una città. Una azione di “marketing territoriale” — se così la vogliamo chiamare — , per essere efficace sulla lunga durata, deve infatti fondarsi sul consenso di tutte le realtà interessate allo sviluppo della città.
Occorre conoscere le immagini che ciascuno ha, le visioni del futuro che siano traguardi, obiettivi attorno ai quali aggregare il consenso e la volontà di cooperazione. E solo dopo che tutti gli attori interni di un sistema locale hanno deciso quale tipo di immagine della città vogliono creare, questa può essere trasmessa all’esterno. Da qui può partire quasi una campagna pubblicitaria a tutti gli effetti. Scandicci ha un prodotto da vendere, ha il suo “prodotto area” con tutte le sue ricchezze e di questo non dobbiamo vergognarci. Solo “promuovendoci”, evidenziando i nostri punti di forza e i vantaggi competitivi della nostra area, possiamo attrarre investimenti indispensabili per valorizzare ciò che già abbiamo e per creare nuove opportunità. Opportunità per tutta Scandicci, per i suoi uomini e per le sue donne. Solo in una città ricca di opportunità si possono sempre più adottare quelle politiche di sostegno per le categorie o le persone in difficoltà. Scandicci è una realtà dinamica e moderna. Ha tutte le potenzialità per crescere ulteriormente. La convinzione è di potercela fare.
In una lettera inviata al Sindaco ed al Responsabile dell’Area nord-ovest della ASL, Giovanni Bellosi evidenzia alcuni limiti nei servizi sanitari territoriali, dalla mancanza della RSA alle assenza di presidi nelle frazioni collinari per le quali propone o l’utilizzo periodico da parte della ASL delle sedi dei Quartieri o la stipula di un accordo con le compagnie di taxi per il trasporto soprattutto degli anziani ai servizi sanitari localizzati in città. Ma oltre metà della lettera di Bellosi — la parte che pubblichiamo — sono dedicati alla carenza di informazione ai cittadini sui servizi sanitari, per colmare la quale il consigliere di AN auspica che Azienda e Comune collaborino per redigere una guida da distribuire a tutte le famiglie di Scandicci.
Le carenze informative della Asl
di Giovanni Bellosi, Consigliere Comunale AN

Giovanni Bellosi
A distanza di un anno di lavoro mi sento in dovere di sottoporvi alcune osservazioni e relative idee per rendere migliori gli importanti servizi che l’Azienda Sanitaria eroga ai cittadini di Scandicci. Tralasciando alcune persistenti carenze, ve ne sono di vitale importanza ed indiscutibile serietà. Il primo problema è, a mio avviso, la mancanza di informazione: vi posso garantire personalmente che la maggioranza dei cittadini di Scandicci è a conoscenza soltanto del 10% dei servizi a disposizione. Ciò è tutt’altro che imputabile al disinteresse della popolazione, anzi, ma al fatto che né il Comune né la ASL si sono mai preoccupati, negli ultimi anni, di fare adeguate campagne di informazione. Chi ci rimette, ancora una volta, è il cittadino che, non essendo informato dell’esistenza di servizi e di strutture pubbliche a sua disposizione spesso gratuitamente, finisce per rivolgersi a strutture private, con oneri da sostenere molte volte di tasca propria. Scendendo sul concreto,
quanti giovani della nostra città conoscono ed hanno avuto modo di conoscere l’esistenza del Consultorio giovanile o del test anonimo e gratuito dell’HIV? Vi rispondo io: pochissimi. Che cosa è stato fatto dalle istituzioni per renderlo noto? Dal Comune assolutamente nulla. Dalla ASL solo alcune cartoline pubblicitarie che saranno circolate al massimo per un mese ed in ambienti limitati. La mia proposta, al riguardo, è che Amministrazione Comunale ed ASL, con un impegno reciproco e comune, dovrebbero dar vita entro breve tempo ad una guida — chiara, di facile lettura e sufficientemente esplicativa — di tutti i servizi sanitari erogati nel territorio scandiccese, impegnandosi poi a farla pervenire in tutte le case e a tutte le famiglie. Visto che l’interesse affinché tali servizi siano davvero fruibili ed efficienti è comune sia all’Amministrazione che alla ASL — o almeno dovrebbe esserlo — credo sia il momento di cominciare ad accordare i suoni e percorrere la strada di una vera collaborazione, che al momento mi pare non vi sia, tra i due soggetti. (...)

Risponde Claudio Raspollini, Assessore ai servizi sociali e sanitari
Fare, fare bene, farlo sapere
Condivido in parte le osservazioni del Consigliere Bellosi: esiste nelle istituzioni pubbliche -se non in tutte, in molte- una carenza di informazione dovuta ad una sottovalutazione di questo aspetto. La Azienda Sanitaria, ma non solo, è anche lei una “malata cronica” a cui sfugge la semplice regola che tutti noi dovremmo aver già mandato a memoria ma che invece troppo spesso scordiamo: fare, fare bene e farlo sapere. Sui primi due termini si può sempre migliorare, non vi è dubbio. Ma per quanto bene si riesca a fare se non si è capaci di trasmettere informazioni e comunicare i contenuti dei servizi buona parte dello sforzo rischia di non produrre i risultati necessari. Ad oggi la ASL produce sicuramente una informazione non all’altezza delle necessità. Territorialmente circola un opuscolo di scarsa qualità grafica e di veste certamente poco attraente: in sostanza di bassa capacità comunicativa ed informativa, la cui diffusione mi risulta sia per altro abbastanza occasionale e per niente pianificata. Di molto migliore e superiore si può vedere su internet, ma la ricerca del sito della Azienda Sanitaria è laboriosa perché bisogna entrare nelle pagine del Comune di Firenze e da lì -cliccando alla voce “I soggetti della rete”- arrivare alle informazioni desiderate. Inoltre la maggior parte dei cittadini, e tra questi soprattutto gli anziani -che più di tutti necessitano di informazioni facilmente accessibili e servizi sanitari efficienti- non dispongono di questi strumenti informativi. Concordo quindi sulla necessità di individuare rapidamente una soluzione che, attraverso la collaborazione tra Comune ed ASL, risolva il problema. Potremmo -noi e l’Azienda- redigere una Guida ai Servizi e diffonderla, proprio tramite Città Comune Notizie, a tutte le oltre 19 mila famiglie di Scandicci.