Direttore responsabile

Matteo Gucci
Registrazione Tribunale di Firenze
n° 4437 del 15/1/1995

Redazione

tel: 055 7591261
e-mail: ccn@comune.scandicci.fi.it

Zoom Festival: speranza, fiducia, audacia

Stampa

Primo_Pianon°4

 

giovin’Astri”, un titolo “insolito per un festival”, come dice Giancarlo Cauteruccio, direttore artistico di Zoom Festival, giunto quest'anno alla sua sesta edizione, e in scena -dal 2 all'11 dicembre- al Teatro Studio e in altri luoghi della città. Un festival che vuole essere "un atto di fiducia, e di speranza”. Perchè, continua Cauteruccio, “ogni progetto che riguardi le giovani generazioni, come da sei anni fa Zoom a Scandicci, si costruisce dosando e nutrendo questi due sentimenti: la fiducia e la speranza”. Giovin'astri, quindi. Giovani astri, stelle nascenti. Ma anche “giovinastri”, tutto attaccato: giovani scapestrati, sregolati. Come dire: per far prevalere fiducia e speranza, “a volte le regole devono essere infrante, con quell' azzardo della gioventù, e quel coraggio grazie al quale i giovani continuano a scendere nell’arena della società, della politica e delle arti, nonostante gli inviti ad andarsene da questo paese o a cambiare mestiere”.

Giancarlo__CauteruccioridSesta edizione, dicevamo, questa di Zoom, a testimoniare che al Teatro Studio, Cauteruccio, la compagnia Krypton e Scandicci Cultura non mollano dal “cercare di offrire le condizioni per esprimersi a una generazione in ostaggio della crisi". In quanto, dice ancora Cauteruccio, “siamo invece certi che l’attenzione alle nuove generazioni debba essere fondante nell’attività di un teatro pubblico, e la compagnia Krypton non si sottrae a questo imperativo, anche tra le molte difficoltà, anche a costo di sottrarre risorse al proprio percorso produttivo”.

Veniamo, allora, al programma e ai protagonisti, giovani artisti provenienti dal teatro, dalla danza e dalle arti visive che si propongono con le loro creazioni in vari luoghi di Scandicci, dal Teatro Studio alla biblioteca comunale, dalla palestra della scuola Fermi alla sala della Cna, toccando anche spazi inusitati come la Wash&Dry di Via Foscolo o il corridoio del Liceo artistico statale Leon Battista Alberti. Nei nove giorni di programmazione si schierano quindici giovani compagnie di teatro e danza e dodici artisti visivi per un totale di trentotto eventi, con tre prime nazionali (Fosca, Compagnia Divano Occidentale Orientale, Mauro Stagi).

TEATRO e DANZA

Quattro sono le sezioni che caratterizzano il festival: il teatro, la danza, la performance e le arti visive, una vera e propria ricognizione nazionale nell’ambito dei linguaggi contemporanei. L’inaugurazione (2 dicembre ore 21) è affidata alla compagnia del carcere di Sollicciano, composta da diciassette giovani detenuti per la maggior parte nord-africani, diretti da Elisa Taddei, che porta in scena Odissea ovvero storia di Ulisse, immigrato clandestino. Lo spettacolo rappresenta la partecipazione di Scandicci al programma della Festa della Toscana che celebra l'abolizione della pena di morte, il 30 novembre del 1786, da parte del Granduca Leopoldo.Zoom_ridotto

Il 3 dicembre (ore 19.00, 19.30, 20.00 con replica il 4 dicembre ore 19.00, 19.30, 20.00, 22.30, 23.00) segna il felice ritorno del collettivo fiorentino Fosca che presenta in prima nazionale, alla saletta Cna, un Rattingan Glumphoboo , ispirato all’Orlando di Virgina Woolf, in cui Laura Dondoli darà corpo all’androgina figura sotto la direzione di Caterina Poggesi. Segue alle ore 21, alla palestra della scuola Fermi, Città di Ebla con una spettacolare versione de “La metamorfosi”, ispirata al racconto di Kafka. Alle ore 22, al Teatro Studio, arriva il nuovissimo gruppo fiorentino inQuanto teatro con il terzo frammento di “tabula rasa| Nil admirari”, segnalato al Premio Scenario 2011.

Il 4 dicembre (Teatro Studio ore 21) è la volta di Con-Fusione con “Dove abito io”, un monologo interpretato da Rafael Porras Montero che il drammaturgo e regista Giacomo Fanfani ambienta in una lavanderia automatica, per parlare dello “straniero” e di “come in fondo siamo tutti stranieri e tutti, ovunque ci troviamo, abbiamo bisogno dei nostri ricordi”.

Il festival riprende al Teatro Studio il 6 dicembre (Teatro Studio, 21.15) con i veneti Anagoor, gruppo rivelazione della nuova scena, con “Fortuny” , un omaggio al poliedrico artista andaluso. Mentre il 7 dicembre è la volta di Giuseppe Bonifati e della sua Compagnia Divano Occidentale Orientale che presentano “Pepè el bastardo impaziente e innamorato”. A seguire (ore 22 e 22.30) la danzatrice Silvia Gribaudi con due pezzi coreografici: “A corpo libero” e “Wait”.

GogmagogLa giornata dell’8 dicembre è ricca di presenze fiorentine con Gogmagog/Egumteatro (nella foto) che al Teatro Studio (20.30) allestisce “Quanto mi piace uccidere… (storia di un politico toscano)”, cui fa seguito (ore 21.15 e 22.15) la performance di Alessandra Maoggi “Succo – Ti ho scritto una lettera d’amore, la vuoi leggere?” -per 40 spettatori a replica- un’installazione animata, uno spazio, un corpo in trasformazione. Alla Wash&Dry di Scandicci (Via Foscolo, ore 21.30 e 22.30), Mauro Stagi costruisce, invece, “Noise”, performance di trenta minuti.

Il 9 dicembre approdano sul palcoscenico del teatro di Via Donizetti due spettacoli dal Premio Scenario 2011. Il primo (ore 21), “Spic & Span” della compagnia di danza foscarini:nardin:dagostin; il secondo (ore 22) “Infactory”, del Teatro Stalla, scritto e diretto da Matteo Latino.

Per la prima volta in Toscana, il 10 dicembre (ore 21, Teatro Studio) arriva Alberto Salvi che firma la regia di “Caligola – quattro passio dalla luna”, produzione dei bresciani Araucaìma Teater. Il festival si conclude l’11 dicembre (ore 21) al Teatro Studio con Codice Ivan che presenta la nuova creazione collettiva “GMGS_What the hell is happiness?”.

ARTI VISIVE e PERFORMANCE

In parallelo, come nelle precedenti edizioni, Zoom Festival propone, nella sezione denominata Controcorrente curata da Pietro Gaglianò (nella foto), Pietro_Gaglian gli appuntamenti con le arti visive. Apertura il 2 dicembre alle ore 19.30 con fanny/christmas, installazione site specific per gli spazi esterni e interni del Teatro Studio dell’artista faentino Nero. La performance di Cristian Chironi, “Cutter” (il 10 dicembre alle 22.45 all’Auditorium della biblioteca comunale), ultima fatica dell’artista sardo, è ambientata in un immaginario laboratorio di un collezionista di paesaggi e creature a rischio di estinzione. Si aggiungono, l'11 dicembre, le due performance site specific di Filippo Berta: “Viceversa” (Liceo artistico Leon Battista Alberti , ore 20) e “Isole” (ore 22.30 al Teatro Studio). Tutte le sere, inoltre, per la rassegna video Cities, saranno proiettate sullo schermo che domina la pensilina esterna al Teatro Studio opere di nove autori: Studio ++, Francesco Ozzola, Ultranature( Bisagno/Baltzer), Olga Pavlenko, Eva Sauer, Gaetano Cunsolo, Francesco Di Tillo, Francesca Banchelli, Eddie Spanier, piccoli saggi di visione sulla città metropolitana.

Dando seguito a una consuetudine avviata già da alcuni anni, anche questa edizione di Zoom Festival deve la sua immagine a un giovane artista italiano: Andrea Mastrovito, autore dell’opera Se qualcuno ruba un fiore per te, sotto sotto è un ladro. Mentre agli allestimenti tecnici del festival Zoom collaborano trenta allievi dei corsi di scenotecnica e illuminotecnica del Progetto Infarst – Pegaso – FSE – Provincia di Firenze. Scarica il programma.

(CLAUDIO ARMINI)

Pubblicata Venerdì 25 Novembre 2011 12:13
Ultimo aggiornamento Lunedì 12 Dicembre 2011 11:49