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Aumentano le tariffe delle mense scolastiche: “Costretti dai tagli del Governo”

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Una mensa scolasticaLa Giunta ha approvato le modifiche ai prezzi dei pasti nelle mense delle scuole cittadine. Materne, elementari e medie: per la fascia di reddito più bassa (da 0 a 5000 euro equivalenti Isee) c’è un aumento a 1,70 euro rispetto a 1,20 euro fissato inizialmente, per la fascia media (da 5001 a 9500 euro equivalenti Isee) cresce a 3 euro dai 2,70 euro iniziali, per la fascia più alta (oltre 9.500 euro equivalenti Isee) l’aumento è a 4,10 euro da 3,80 per il primo figlio e a 3,90 dal secondo figlio in poi (per la prima volta è introdotto un ammortizzatore alle mense per chi ha più di un figlio). Ai nidi l’aumento mensile è da 55,50 a 60 euro. Il Sindaco Simone Gheri: “Per far fronte ai tagli del Governo fissati nella manovra di luglio siamo costretti a chiedere il sacrificio alle famiglie; ci dispiace ancora di più se pensiamo a quanto invece spende lo Stato per permettere a chi pranza in Parlamento di pagare solo 9 euro”.

Aumenti per le tariffe dei pasti nelle mense scolastiche di Scandicci, dovuti, come spiega il Sindaco Simone Gheri, “ai tagli del Governo ai Comuni fissati nella manovra di luglio: siamo costretti a chiedere alle famiglie il sacrificio di una maggior contribuzione, mentre con amarezza vediamo che i veri sprechi in Italia non vengono eliminati”. Di seguito gli aumenti fissati dalla Giunta rispetto alle tariffe stabilite alla fine dello scorso anno scolastico. Materne, elementari e medie: per la fascia di reddito più bassa (da 0 a 5000 euro equivalenti Isee) c’è un aumento a 1,70 euro rispetto a 1,20 euro fissato inizialmente, per la fascia media (da 5001 a 9500 euro equivalenti Isee) il costo di un pasto cresce a 3 euro dai 2,70 euro iniziali, per la fascia più alta (oltre 9.500 euro equivalenti Isee) l’aumento è a 4,10 euro da 3,80 per il primo figlio e a 3,90 dal secondo figlio in poi; per la prima volta è introdotto un ammortizzatore alle mense per chi ha più di un figlio, con tariffa differenziata a partire dal secondo figlio. Ai nidi l’aumento mensile è da 55,50 a 60 euro. Il costo del servizio mensa ammonta ogni anno a 2 milioni e 200 mila euro, comprensivi di un ammortamento di 100 mila euro per i lavori di adeguamento del centro cottura: con gli aumenti della tariffe il contributo del Comune scende a 220 mila euro, mentre con le tariffe precedenti sarebbe stato di 359 mila euro. “Il Comune è costretto a far scendere il proprio contributo al servizio mensa al 10 percento, mentre al restante 90 percento provvede la copertura tariffaria, ovvero quanto pagano le famiglie”, commenta il primo cittadino Gheri, “questo è necessario per garantire altri servizi che altrimenti sarebbero a rischio a causa dei tagli del Governo. Chiedere sacrifici ai genitori non ci piace e non è facile, ma ci dispiace ancora di più se pensiamo a quanto invece spende lo Stato per permettere a chi pranza in Parlamento di pagare in media solo 9 euro a pasto, con il servizio ai tavoli: in quel caso la contribuzione con i soldi pubblici sale ad oltre il 50 percento”.
Pubblicata Giovedì 09 Settembre 2010 14:40
Ultimo aggiornamento Venerdì 17 Settembre 2010 14:46