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Mense scolastiche, il recupero crediti; “Primo debitore è lo Stato”

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Una mensa scolastica“Lo Stato è il primo debitore per le mense scolastiche di Scandicci: ogni anno gli insegnanti statali che lavorano qui consumano 31 mila pasti nelle refezioni, come giustamente riconosce il loro contratto, per un valore di circa 120 mila euro; il Ministero della Pubblica istruzione, che è il loro datore di lavoro, restituisce al Comune solo una parte di quella somma, ad esempio per l’ultimo anno di cui disponiamo i dati definitivi, il 2009, non ci hanno reso circa il 30 percento: solo riferendosi a quel periodo hanno un debito con noi di 36 mila euro”. Così l’assessore alla Pubblica istruzione Sandro Fallani introduce il tema del recupero crediti per il servizio di refezione. “Spesso i mancati pagamenti del servizio sono dimenticanze dei genitori, che vengono saldate appena accertate”, continua Fallani, “chi invece pensa di non pagare a oltranza si sbaglia: per gli irriducibili arriviamo fino all’azione coattiva. Ovviamente le conseguenze sono solo per i genitori, perché i minori sono sempre tutelati”.

Sono 3548 gli alunni e gli studenti che pranzano alle mense scolastiche di Scandicci. Ad oggi il Comune registra una situazione debitoria di 786 utenti, 435 dei quali hanno un debito maggiore di 50 euro; attualmente il debito complessivo delle famiglie ammonta a 100.115,46 euro. La prima modalità utilizzata dal Comune per il recupero dei crediti è l’invio di un sms alle famiglie per segnalare il mancato pagamento: nel 60 percento dei casi questo sistema funziona e i genitori saldano il debito nei giorni successivi. Per chi non risolve immediatamente la propria situazione viene invece avviato un iter più lungo, che prevede più di un sollecito, piani di rientro con forme di rateizzazione e infine la riscossione coattiva. Per ragioni di tutela dei minori quest’ultima soluzione, riservata ai casi più estremi, viene adottata quando il figlio non frequenta più le scuole dell’obbligo. Ad oggi sono state avviate le procedure di riscossione coattiva relative a 64 alunni e studenti, per un totale di 14.688,50 euro; i ruoli coattivi non sono gestiti direttamente dal Comune bensì dalla concessionaria per la riscossione Cerit. Sono efficaci anche altri tipi di provvedimenti: a seguito dei continui solleciti telefonici ai genitori che risultano morosi da più tempo, infatti, il Comune ha ricevuto nell’ultimo periodo richieste di rateizzazione da parte di 14 famiglie, relative a 22 bambini e ragazzi; naturalmente saldare il debito in ritardo comporta il pagamento della mora e degli interessi.

“Riscuotere i debiti delle famiglie morose è un nostro dovere, ed è un atto di giustizia nei confronti di chi è puntuale con i pagamenti - dice l’assessore Fallani – d’altronde chi ha reale necessità può certificarla e richiedere le agevolazioni previste”.

Da settembre scorso le tariffe delle mense scolastiche di Scandicci sono divise in tre fasce: per le famiglie che hanno reddito Isee superiore a 9500 euro ogni pasto costa 4,10 euro e 3,90 a partire dal secondo figlio; per chi ha reddito Isee compreso tra 5000 e 9500 euro la tariffa è di 3 euro, mentre è di 1,70 euro per chi è nella fascia di reddito inferiore. La differenza tra le tariffe e il costo reale del pasto (4,3 euro) è corrisposta dall’Amministrazione comunale. Su 3548 bambini e ragazzi che pranzano alla mensa, per 2499 viene pagata la tariffa intera, per 545 invece il prezzo ridotto fissato a partire dal secondo figlio; gli alunni e studenti per i quali è pagata la tariffa di 3 euro sono 238, mentre per la tariffa di 1,70 euro sono 266. La compartecipazione da parte del Comune ammonta a circa 400 mila euro annui.
Pubblicata Venerdì 18 Marzo 2011 18:56
Ultimo aggiornamento Venerdì 25 Marzo 2011 10:28