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Isi: le voci del Consiglio

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Isi, le voci del ConsiglioSul caso Isi, l’azienda nata dalla ex Electrolux che ancora non è riuscita a trovare un nuovo assetto proprietario ed un progetto industriale capaci di rilanciarne la produzione, ed assicurare il posto di lavoro ai 370 dipendenti, oltre gli interventi dei lavoratori, dei sindacati e degli assessori regionali e provinciali Gianfranco Simoncini ed Elisa Simoni, si sono espresse, in un Consiglio comunale straordinario ed aperto che si è svolto il 21 marzo scorso, le forze politiche cittadine che siedono sui banchi dell’aula.

“L’obiettivo adesso è portare in fondo la reindustrializzazione dell’area – ha ribadito il Sindaco Simone Gheri in chiusura della seduta – sono convinto che per farlo sia ancora strategico il settore delle energie rinnovabili, per questo motivo il Governo deve rivedere il decreto che ha tagliato gli incentivi a queste tecnologie. Confermo ancora una volta che quell’area era, è e resterà a destinazione produttiva: lo stabilimento è la dote che hanno i lavoratori. Siamo sempre stati in prima fila in questa vertenza, se abbiamo avuto una responsabilità è stata credere nel primo progetto, in un periodo in cui però non avevamo elementi per dubitarne”.

Secondo gli accordi presi tra la Conferenza dei capigruppo ed il presidente del Consiglio Fausto Merlotti, è stato stabilito il numero degli interventi da parte dei diversi schieramenti: tre per la  minoranza di centro destra, composta da Pdl, Fli, Udc, Voce al popolo: uno per la minoranza di sinistra, composta dal solo gruppo di  Rifondazione comunista; uno per la maggioranza di centro-sinistra, formata da Pd, Ps, Idv.

Minoranze di centrodestra

Per Giacomo Harald Giacintucci del Gruppo misto (FLI), ci sono stati “errori di valutazione” nell’individuazione dei soggetti imprenditoriali a cui affidare il nuovo progetto industriale e “mancanza di equilibrio nelle esternazioni da parte delle istituzioni”. Giacintucci si è augurato “un cambio di atteggiamento nei confronti dei lavoratori, che hanno più bisogno di sentirsi raccontare una realtà seppur difficile e di risposte concrete,  piuttosto che di illusioni”. In merito alla scelta del governo di bloccare gli incentivi, definita da Giacintucci “scellerata”, il capogruppo di Fli auspica un ripensamento da parte dell’esecutivo. Ma al tempo stesso,  chiede “che il piano industriale di un’azienda nascente non sia solo ed esclusivamente collegato a ipotetici incentivi statali, ma che sia strutturato in modo più concreto, autonomo e con prospettive future”.

Leonardo Batistini (PDL), rivendicando alla sua parte politica il fatto che il governo si è impegnato a rivedere il decreto sugli incentivi al fotovoltaico, ha comunque sostenuto che “in un momento di crisi economica i tagli sono naturali, che il decreto guarda ad un ambito generale di risparmio, e che l’incentivo -come dice la parola stessa- deve essere finalizzato a fare di più, non a fare o non fare”. Insomma, per Batistini  dare tutte le colpe delle difficoltà di rilancio dell’azienda al taglio degli incentivi è solo un diversivo, perchè –ha sostenuto il capogruppo del  Pdl- “ il vero problema è che l’ISI non ha mai avuto un piano industriale degno di questo nome”. Ed ha concluso dichiarando la vicinanza del suo partito alle famiglie degli operai senza lavoro.

Drastico il giudizio di Guido Gheri (Voce al popolo) che ha dichiarato di aver intuito da subito che non sarebbe successo niente di positivo perché  - ha detto- “quando Fojanesi (Ad di Isi, società che aveva rilevato Electrolux, ndr.) venne in commissione io fui l’unico ad ironizzare sui suoi piani imprenditoriali convinto, era chiaro, che stava prendendo in giro noi e tutti i lavoratori”. Gheri ha ribadito  di essere rimasto molto colpito dal fatto  che le forze politiche di maggioranza “lo acclamassero” nell’ascoltare quelle che ha definito “vere e proprie barzellette”. Per il capogruppo di Voce al popolo, “la diminuzione degli incentivi è solo l’occasione colta al volo per aprirsi una via di fuga dal progetto”. Infine Gheri ha ipotizzato l’esistenza di un piano speculativo su quell’area industriale.

Minoranza di sinistra

Per Loretta Mugnaini (Prc),  dopo il terremoto e lo tsunami in Giappone e l’emergenza che ne è conseguita per gli enormi danni subiti da alcune centrali atomiche, “i governi devono abbandonare il nucleare, e c’è un motivo in più per investire nel fotovoltaico”. Nel merito della lunga vertenza che vede al centro Isi, la capogruppo di Prc ha sostenuto un cambio di strategia della politica economica  attraverso la partecipazione diretta della parte pubblica nella gestione imprenditoriale “perchè le Istituzioni non possano essere solo mediatrici nelle vicende industriali che coinvolgono i lavoratori, ma devono entrare nei cda per controllare l’utilizzo del denaro pubblico erogato”. Ma non solo, in quanto per la Mugnaini “i lavoratori, così come le istituzioni, dovrebbero partecipare alle iniziative industriali con forme di azionariato”.

Maggioranza di centrosinistra

E’ stato il consigliere del Pd Daniele Lanini a svolgere l’intervento a nome dello schieramento che esprime la maggioranza di governo in Consiglio comunale. Lanini, premettendo che la vicenda della ISI riguarda tutta Scandicci, ha espresso totale sostegno alla battaglia dei lavoratori”. Proprio per questi motivi, ha affermato il consigliere del Pd, “metteremo il massimo impegno per difendere gli operai dalle speculazioni, bloccando la destinazione produttiva dell’area perché lì deve continuare ad esistere quella fabbrica dove le persone dovranno continuare a lavorare”. Anche per Lanini, infine, “è incomprensibile la scelta del governo di eliminare gli incentivi, impedendo agli imprenditori seri di investire nei nostri territori”. Su questo tema, ha sostenuto Lanini,  “chiediamo ai colleghi di opposizione di unirsi nella nostra richiesta al governo di ripristinare gli incentivi”.

(a cura di Claudio Armini)

Pubblicata Mercoledì 23 Marzo 2011 12:12
Ultimo aggiornamento Venerdì 25 Marzo 2011 16:36