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Truffe con i contrassegni invalidi, una denuncia e due rinvii a giudizio. Il Comune è parte civile

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Truffe con i contrassegni invalidi, una denuncia e due rinvii a giudizioLa Polizia municipale ha denunciato un automobilista fiorentino trovato in possesso di un contrassegno per invalidi del quale era stato dichiarato lo smarrimento. Intanto il Giudice per le indagini preliminari ha rinviato a giudizio per truffa in concorso due persone denunciate per un caso analogo nel 2007.

Teneva in bella mostra dietro al parabrezza dell’auto un contrassegno invalidi del quale aveva dichiarato lo smarrimento, per questo motivo è stato denunciato per truffa dalla Polizia municipale di Scandicci. L’episodio è accaduto in piazza Matteotti, dove l’uomo aveva parcheggiato l’auto in divieto di sosta ostacolando il passaggio di un autobus del servizio di trasporto pubblico; sul posto sono intervenuti gli agenti di Polizia municipale, che dopo aver fatto spostare il veicolo hanno controllato il tagliando invalidi apposto dietro al vetro; dall’accertamento è risultato che il documento con quel numero non risultava più valido, in quanto secondo la denuncia sporta tempo addietro dal titolare sarebbe stato smarrito. L’anomalia non ha lasciato indifferente il comando della Municipale, che dopo un riscontro ha denunciato per truffa l’automobilista, residente a Firenze. “C’è molta attenzione da parte della Procura e dei comandi di Polizia municipale nei controlli dei contrassegni invalidi – spiega l’assessore Agostina Mancini – chi fa questo tipo di truffe utilizza impropriamente aiuti e benefici che invece sono riservati esclusivamente a chi ha necessità reali. E’ una questione di giustizia nei confronti di tutti i cittadini. Spesso inoltre chi utilizza con disinvoltura un contrassegno invalidi non sa che incorre non solo in sanzioni amministrative, ma anche e soprattutto in procedimenti penali”. E’ di questi giorni infatti la notizia del rinvio a giudizio di due cittadini di Scandicci da parte del Giudice per le indagini preliminari, per un episodio analogo accaduto nel 2007 in un quartiere cittadino: per entrambi è contestato il reato in concorso per truffa, per uno di essi vi è anche quello di falsità ideologica commessa da privato in atto pubblico. In questo procedimento il Comune ha deciso di costituirsi parte civile.
Pubblicata Mercoledì 27 Gennaio 2010 13:57
Ultimo aggiornamento Lunedì 01 Febbraio 2010 12:01